Una chicca, sempre da La Repubblica sezione Tecnologia, che mi era rimasta nell'hard disk causa solito orario fuori orario in leggo il giornale.
La data era 22 dicembre 2010. L'articolo lo trovate qui, ma ormai hanno aggiunto un provvidenziale non.
... convinto com'ero di essere stato per tutta la vita invece che intero, parzialmente scremato ...
28 dicembre 2010
PULL!!
I giornalisti di La Repubblica online, sezione Tecnologia, stupiscono sempre più, giorno dopo giorno, per l'attenzione e la capacita di analizzare gli eventi che accadono attorno a loro.
A parte cannare totalmente l'articolo ("recensione" dell'hardware del Cr-48 di Google, che sappiano non vedrà mai la luce della grande distribuzione), rimarranno sempre nei nostri cuori le seguenti perle, in rigoroso ordine di apparizione.
Per cominciare, un bel richiamo alla cultura popolare dei fumetti,
Dopo lo sfasamento sui luoghi del fumetto, ecco lo sfasamento sui luoghi della noosfera:
Perché il sipario su questa gragnola di prodezze verbali e informative non è ancora calato, facciamo in tempo a leggere un'ultima perla linguistica, un ultimo afflato dell'occhio clinico dell'uomo avvezzo a comprendere le vie della tecnologia e di anticipare i tempi:
OK, sono indeciso: aspetto che si accorgano di questo mio rant e cerchino di mettere a tacere la mia giusta indignazione dicendo che non era concessa la riproduzione dell'articolo, oppure scrivo alla redazione evidenziando del *cough*stronzate*cough* che hanno inserito?
[1] se mi si permette l'annotazione personale, da questo paragrafo sembra quasi che il sig. Paolo Pontoniere -- che ha apposto la sua firma all'articolo -- abbia anche egli sfruttato i servigi messi a disposizione da Google, Inc. non solo per scrivere l'articolo, ma anche per tradurre, chissà da dove, la parola key, che si riferisce ovviamente al tasto della tastiera, con chiave. Certo, mi chiedo poi come abbia fatto a mettere le maiuscole al suo articolo, ma forse ha dovuto di volta in volta cambiare i settaggi...
A parte cannare totalmente l'articolo ("recensione" dell'hardware del Cr-48 di Google, che sappiano non vedrà mai la luce della grande distribuzione), rimarranno sempre nei nostri cuori le seguenti perle, in rigoroso ordine di apparizione.
Per cominciare, un bel richiamo alla cultura popolare dei fumetti,
La prima impressione appena spacchettato è stata quella di avere a che fare con un gadget marvelliano, da fumetto retrofuturibile. A Gotham City, la vittà ipertecnologica di Batman, potrebbe essere un oggetto d'uso comune.Peccato solo che Batman sia un personaggio della Distinta Concorrenza.
Dopo lo sfasamento sui luoghi del fumetto, ecco lo sfasamento sui luoghi della noosfera:
I software il Cr-48 non li scarica dal web come fa un normale computer: li ha nel browser dall'inizio, perché ne ha bisogno come l'aria per respirare.Questa è bellissima, non la introduco solo per il gusto di farvela leggere da soli.
è stato disegnato per essere usato dai developer d'assalto, gli sviluppatori di software. Tipi che non temono l'extreme programming, dove la codifica ha luogo tra una seduta di skateboard e l'altra e i diagrammi di flusso li si possono anche disegnare su una tavola di surfing mentre si torna dal mare.E visto che siamo proiettati nel futuro
microprocessore single core 160 GHz della Intel [...] ma queste sono dotazioni standard di ogni laptop sul mercato.Ma la più bella, che resterà per sempre nel mio cuore di appassionato e di traduttore è la seguente:
Anche la tastiera presenta delle sorprese. A parte essere gommata pure lei, non ha il tasto delle maiuscole che è stato invece sostituito da un bottone per la ricerca rapida, ogni volta che lo si clicca si passa da un sito web all'altro senza dover chiudere la pagina precedente. Usando i settaggi, però, si può reintrodurre il tasto per la maiuscola. Dove in una normale tastiera qwerty un computer esibirebbe - nella fascia superiore - le chiavi F per il controlo delle funzioni legate alla gestione del sistema operativo e delle scorciatoie, nel Cr-48 ci sono le chiavi con le quali sul web si passa da una pagina all'altra, si rinfrescano le pagine web, le si sovrappongono, si controlla il volume, la luminosità dello schermo e la sua ampiezza.Applausi. A scena aperta.¹
Perché il sipario su questa gragnola di prodezze verbali e informative non è ancora calato, facciamo in tempo a leggere un'ultima perla linguistica, un ultimo afflato dell'occhio clinico dell'uomo avvezzo a comprendere le vie della tecnologia e di anticipare i tempi:
Uno status symbol che può denotare l'appartenenza o meno di un utente alle nuove tribù del web. Sopratutto nella Bay Area di San Francisco dal cui milieu culturale è emersa la stessa Google. Tribù queste che includono i soggetti sociali più disparati, gente come gli hacker stile WikiLeak, gli ecomilitanti alla Earth First!, i Punkdomestic della cucina casalinga e degli ingredienti indigeni, i coltivatori urbani di cannabis, i bikers di Critical Mass, gli agricoltori verticali e i paldini dei diritti degli animali alla PETA.Eehh?? Ma all'inizio non diceva che l'avevano messo in mano a "professionisti dell'Information technology, dell'intrattenimento e dirigenti aziendali"??? E poi, ma cosa è diventata Frisco? Un covo di alternativi radical chic che vogliono salvare il mondo?
OK, sono indeciso: aspetto che si accorgano di questo mio rant e cerchino di mettere a tacere la mia giusta indignazione dicendo che non era concessa la riproduzione dell'articolo, oppure scrivo alla redazione evidenziando del *cough*stronzate*cough* che hanno inserito?
[1] se mi si permette l'annotazione personale, da questo paragrafo sembra quasi che il sig. Paolo Pontoniere -- che ha apposto la sua firma all'articolo -- abbia anche egli sfruttato i servigi messi a disposizione da Google, Inc. non solo per scrivere l'articolo, ma anche per tradurre, chissà da dove, la parola key, che si riferisce ovviamente al tasto della tastiera, con chiave. Certo, mi chiedo poi come abbia fatto a mettere le maiuscole al suo articolo, ma forse ha dovuto di volta in volta cambiare i settaggi...
16 dicembre 2010
Vedo e rilancio
Conosco persone che si lamentano del fatto che in Ubuntu non è presente alcuna configurazione che permetta, ad esempio, di dire al sistema di montare con permessi 777 le pendrive USB invece del preimpostato 700. Certo, senza patchare e ricompilare udisks.
Ebbene io a queste persone dico che siete vecchie e inutili, che non capite e non apprezzate gli sforzi fatti per venire in aiuto del diversamente utente¹ a vantaggio non solo di questo, ma di tutti.
Nel post precedente avete potuto vedere come sia stata semplificata la gestione degli sfondi della scrivania in GNOME 3, che noi abilmente utenti sappiamo essere la prima e più frequente cosa che si va a cambiare delle impostazioni del sistema (beh, in realtà la prima è controllare lo stato di net.inet.ip.forwarding con sysctl ed eventualmente impostarlo a 1).
Oggi invece vorrei mostrarvi quello che è al momento disponibile² per cambiare la seconda cosa di cui l'utente (diversamente utente o abilmente utente che sia) sente l'esigenza (reale o indotta): il tema dell'ambiente grafico.
Che ne pensate?
[1] da oggi questa sarà la designazione politically correct dell'utente che non sa come si fanno le cose, al posto del dispregiativo "utonto"
[2] e che sarà disponibile come predefinito
Ebbene io a queste persone dico che siete vecchie e inutili, che non capite e non apprezzate gli sforzi fatti per venire in aiuto del diversamente utente¹ a vantaggio non solo di questo, ma di tutti.
Nel post precedente avete potuto vedere come sia stata semplificata la gestione degli sfondi della scrivania in GNOME 3, che noi abilmente utenti sappiamo essere la prima e più frequente cosa che si va a cambiare delle impostazioni del sistema (beh, in realtà la prima è controllare lo stato di net.inet.ip.forwarding con sysctl ed eventualmente impostarlo a 1).
Oggi invece vorrei mostrarvi quello che è al momento disponibile² per cambiare la seconda cosa di cui l'utente (diversamente utente o abilmente utente che sia) sente l'esigenza (reale o indotta): il tema dell'ambiente grafico.
Che ne pensate?
[1] da oggi questa sarà la designazione politically correct dell'utente che non sa come si fanno le cose, al posto del dispregiativo "utonto"
[2] e che sarà disponibile come predefinito
15 dicembre 2010
Copiare è un'arte
Ciao, questo è il Mac.
Questo, questo invece sarà GNOME.
Sì, avete ragione: sono simili. Ma GNOME è meglio. È un design ispirato al Mac, rielaborato e sublimato, inserendo elementi e togliendone altri.
Vedete per esempio quei due pulsanti + (Aggiungi) e – (Rimuovi) in fondo all'elenco sulla destra di Mac? Inutili e ridondanti. A che servono? A chi servono? Forse a te, che vuoi mettere come sequenza le foto più adorabili del tuo adorabile micino? O a te, novella mamma che non staccheresti gli occhi dal tuo frugoletto? O magari ancora a te patito dello sci d'altura che intendi tappezzarlo con immagini dei tuoi campioni preferiti?
Ahi servo utente, di dolore ostello. Con questi tuoi pensieri ferisci il povero designer di GNOME, che ha previsto per te una cosa ben precisa. Le immagini personali che vuoi mettere sullo sfondo della scrivania devono essere collocate in $XDG_PICTURES_DIR (a.k.a. la cartella Immagini nella home per i non anglofoni). Punto. Fine. Stop. Niet. Nada. Nisba. Cuidado con los carteristas.
Altro che Mac, altro che aggiungere le singole cartelle sparse in ogni dove nel file system (e forse anche remote, dovrei provare) con i due pulsanti + (Aggiungi) e – (Rimuovi). Una sola singola posizione. Facile, semplice, immediato. A prova di utente.
...
...
Nel senso che nessuno lo userà mai perché nel frattempo sono tutti passati a Mac.
PS il primo che commenta "la prima cosa che l'utente cambia è lo sfondo" vado lì e gli stacco le braccine
PPS ovviamente grazie all'ispiratore del titolo del post :P
nessun computer reale è stato infestato per scattare questa immagine |
Questo, questo invece sarà GNOME.
as seen on current git snapshot |
Sì, avete ragione: sono simili. Ma GNOME è meglio. È un design ispirato al Mac, rielaborato e sublimato, inserendo elementi e togliendone altri.
Vedete per esempio quei due pulsanti + (Aggiungi) e – (Rimuovi) in fondo all'elenco sulla destra di Mac? Inutili e ridondanti. A che servono? A chi servono? Forse a te, che vuoi mettere come sequenza le foto più adorabili del tuo adorabile micino? O a te, novella mamma che non staccheresti gli occhi dal tuo frugoletto? O magari ancora a te patito dello sci d'altura che intendi tappezzarlo con immagini dei tuoi campioni preferiti?
Ahi servo utente, di dolore ostello. Con questi tuoi pensieri ferisci il povero designer di GNOME, che ha previsto per te una cosa ben precisa. Le immagini personali che vuoi mettere sullo sfondo della scrivania devono essere collocate in $XDG_PICTURES_DIR (a.k.a. la cartella Immagini nella home per i non anglofoni). Punto. Fine. Stop. Niet. Nada. Nisba. Cuidado con los carteristas.
Altro che Mac, altro che aggiungere le singole cartelle sparse in ogni dove nel file system (e forse anche remote, dovrei provare) con i due pulsanti + (Aggiungi) e – (Rimuovi). Una sola singola posizione. Facile, semplice, immediato. A prova di utente.
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Nel senso che nessuno lo userà mai perché nel frattempo sono tutti passati a Mac.
PS il primo che commenta "la prima cosa che l'utente cambia è lo sfondo" vado lì e gli stacco le braccine
PPS ovviamente grazie all'ispiratore del titolo del post :P
9 dicembre 2010
Bang Bang (My Baby Shot Me Down)
Io a-d-o-r-o questo coso che si chiama internet. Io a-d-o-r-o questo coso che tutti chiamo wep 2.0 in cui ognuno può dire la propria. Altrimenti dovrei passare tutto il tempo sugli autobus e ai tavolini dei bar in attesa che qualcuno pronunzi perle come questa:
Chissà, forse è così perché la mia linux box è stata installata dai CD originali di Ubuntu invece che da quelli scaricati da internet... mah... dovrò chiedere a qualche esperto che anche lui passa il tempo a pistolare su IRC.
PS Pistolare o non pistolare, questo è il dilemma. Se sia più nobile nell'ambito home soffire i colpi di freeze e di attese di un avverso driver o prendere le armi contro un mare di SIGSEGV e, contrastandoli, compilare il kernel RC...
È molto più giocattolo una linux box allora… giocattolo nel senso che in ambito home e office pistoli e smanetti per il 50% del tempo con tecnicismi che non hanno nulla a che vedere con le tipiche attività home e office appunto.
Chi compra una linux box ci gioca nel senso che poi è costretto a spendere una sacco di tempo per farla funzionare e capirla.
Chi compra un Mac non ci gioca in quanto il 99% del tempo è speso per le attività che non hanno a che fare con manutenzione, tuning e risoluzioni di beghe varie.
Pistolare per far andare un computer che fatica a carburare = giocare (dispregiativo!)
Usare un computer per attività home e professionali = non è giocare
da quiVorrei però correggere la stima. Con la mia linux box comprata su ebay con il 10% del tempo ho concluso tutte le attività home e office e il restante 90% lo passo a pistolare su IRC.
Chissà, forse è così perché la mia linux box è stata installata dai CD originali di Ubuntu invece che da quelli scaricati da internet... mah... dovrò chiedere a qualche esperto che anche lui passa il tempo a pistolare su IRC.
PS Pistolare o non pistolare, questo è il dilemma. Se sia più nobile nell'ambito home soffire i colpi di freeze e di attese di un avverso driver o prendere le armi contro un mare di SIGSEGV e, contrastandoli, compilare il kernel RC...
7 dicembre 2010
gedit on steroids
29 novembre 2010
Travi e pagliuzze
28 novembre 2010
Wikileaks rivela al mondo che quello che uno stato sovrano dichiara pubblicamente non è uguale uguale a quello che pensa... Ero convinto fosse una verità assodato in ambito diplomatico dai tempi di... hmmm... Brenno?!?!?
28 novembre 2010
Abbagliati da Wikileaks, le grandi testate mondiali (tra cui, notare, non figura alcuna italiana) hanno tralasciato la vera notizia del giorno: questa.
29 novembre 2010
... e se le faccio causa perché il troppo sole mi ha bruciato le piante di pomodori???!!??!
Wikileaks rivela al mondo che quello che uno stato sovrano dichiara pubblicamente non è uguale uguale a quello che pensa... Ero convinto fosse una verità assodato in ambito diplomatico dai tempi di... hmmm... Brenno?!?!?
28 novembre 2010
Abbagliati da Wikileaks, le grandi testate mondiali (tra cui, notare, non figura alcuna italiana) hanno tralasciato la vera notizia del giorno: questa.
29 novembre 2010
... e se le faccio causa perché il troppo sole mi ha bruciato le piante di pomodori???!!??!
19 novembre 2010
One more week
Per chi non ne fosse venuto a conoscenza da altri canali, è disponibile ancora per un settimana lo sconto del 25% su un certo libro, Ubuntu Linux 10.10, per l'acquisto online.
Tutte le informazioni sono disponibili qui. Ovviamente, al modico prezzo di un tozzo di pane e di un riparo per la notte, gli autori sono disposti a venire nella vostra città a tenere uno spettacolino di presentazione e ad autografare copie :P
Adesso tocca a voi :)
Tutte le informazioni sono disponibili qui. Ovviamente, al modico prezzo di un tozzo di pane e di un riparo per la notte, gli autori sono disposti a venire nella vostra città a tenere uno spettacolino di presentazione e ad autografare copie :P
Adesso tocca a voi :)
18 novembre 2010
Critic-ocrazy
Non è il massimo venire a parlare dei miei edit nella WP italiana se non ti firmi nemmeno. Tu hai dato più soldi di me? hai più edit in quella italiana? dimmi chi sei così controllo e poi ti faccio i complimenti, da anonimo questa critica mi sembra scarsa e in linea con chi critica e poi sta con le mani in mano.Cioè? Non posso dire che it.wikipedia.org farebbe meglio a tradurre dall'inglese invece che mettere contributi originali se non ho ottenuta mezza stelletta? Non posso dire che Fedora è stupida a non fornire nella sua Live OpenOffice.org perché uso Ubuntu? Non posso dire che KDE è solo una vetrina per le Qt e che magari tra 4 anni lo segano in favore di MeeGo for Desktop? Non posso dire che il Ministro Sandro Bondi¹ avrebbe dovuto rassegnare le dimissioni perché non sono a capo della Presidenza del Consiglio?
da qui
Esistono veramente solo il fare tanto o il fare bene (o il metterci tanti soldi, ma quella è un'altra storia)? Io non pretendo di decidere per cose a cui partecipo, ma ci sono due cose di cui non riuscirete mai a privarmi: la libertà di pensare e il piacere sopraffino della critica da bar.
[1] del Poeta Sandro Bondi non parlo, ma solo perché dovrei rivelare che non ho mai letto la sua opera e questa sarebbe una grande pecca nel mio curriculum
17 novembre 2010
Cansei de Ser Sexy
Non ci speravate più vero? E invece no, eccolo, e molto probabilmente direttamente nella 3.0.0.
PS no, gli engine ci sono ancora :)
PS no, gli engine ci sono ancora :)
11 novembre 2010
Contraddizio in terminis
"Se vogliamo aiutare le famiglie, che sono quelle sposate, vuol dire aumentare le tasse ai single e alle coppie con pochi figli. [...] Bisogna sfuggire alla tentazione di voler dare tutto a tutti, e quindi ai gay e ai single, altrimenti non faremo mai politiche familiari. Bisogna concentrarci sulla famiglia della Costituzione formata da un uomo e una donna che fanno figli. Questo non vuol dire però discriminare le altre persone, vuol dire che la difesa dei diritti individuali non sono politiche familiari."Ehhh????
Comunque geniale, uno stratega più fine ed efficace di Sun Tzu. Sei un single che nel suo loft si intrattiene ogni sera con una donna diversa? Sei un gay che sperpera tutti i suoi soldi acquistando capi d'abbigliamento tempestati di lustrini, paillette e swarovsky? Il nostro taumaturgico Sindaco ha la soluzione.
Toglie i soldi alla tua sordida stirpe e li destina a uomini e donne sposati. Vuoi riaverli indietro? Facile, smettila di essere single o gay. Geniale. Geniale! Due piccioni con una fava.
PS "coppie con pochi figli" siete avvisate, voi non siete famiglie aventi diritto; datevi da fare e sfornate pargoletti, anche se, lo sappiamo, non è facile farne più di uno all'anno...
9 novembre 2010
Speak Up!
C'è una cosa che, finché non si prova per esperienza diretta, non si riesce forse ad apprezzare: l'accessibilità del software (e dei formati, certamente) non serve solo a una minoranza.
Prendete il sottoscritto, per esempio. OK, mi mancano 5 diottrie per occhio, ma una volta inforcati gli occhiali riesco comunque a vedere e riconoscere il mondo che mi circonda. Eppure negli scorsi giorni ho usato lo screen reader Orca. Non solo: sono stato ben felice che lo screen reader Orca esistesse, funzionasse e fosse installato e (sufficientemente) facile da attivare in Ubuntu.
I dettagli? Eccoli.
L'esigenza che avevo era confrontare un documento cartaceo con un documento elettronico (nello specifico un documento di Word di una cinquantina di pagine) e verificare che il secondo corrispondesse al primo (comprese virgole, apostrofi e virgolette). Avrei potuto passare il tempo a girare la testa e lo sguardo dall'uno all'altro, a muovere le mani dalla tastiera ai fogli di carta, alternandomi tra la pressione di tasti e il voltare pagine, oppure avrei potuto invocare la mia (limitata) arguzia e la potenzialità del software libero e lasciare che il computer facesse quello per cui dovrebbe essere progettato: rendermi la vita più facile.
Così ho attaccato le cuffie, ho fatto partire Orca, ho modificato lievemente la configurazione predefinita in modo che leggesse non solo le parole, ma anche la punteggiatura¹, ho aperto il documento e ho lasciato che una voce sintetizzata leggesse al posto mio il documento elettronico, riga per riga, mentre il mio sguardo era fisso sul cartaceo. Per il 97% del tempo ho solo dovuto premere freccia giù per passare alla riga successiva, guardando lo schermo solo nel caso di correzioni².
Sono stato una minoranza, forse quasi una singolarità, ho avuto una esigenza che il software open source (Orca, espeak, GNOME e Ubuntu) è riuscito a risolvere in modo facile e immediato. Sarà banale, ma sono contento, non per me, ma per tutte le minoranze.
[1] a onor del vero ho anche aumentato la velocità di lettura, ma questo solo per sbrigarmi...
[2] avrei anche potuto farle, mi si passi la battuta infelice, "ad occhi chiusi", visto che spostandosi all'interno della singola riga era possibile individuare il punto di intervento grazie soltanto a quello che ascoltavo
2 novembre 2010
A ≠ non-A
Che poi, diciamocelo, gnoseologicamente parlando è veramente una grande sfida. Analizziamola pezzetto per pezzetto.
I due predicati "guardare le ragazze" e "essere gay" sono le due azioni messe in confronto. Diciamo che la prima sia A e la seconda sia B. Se consideriamo i rispettivi opposti, e quindi "non guardare le ragazze" e "non essere gay" e li chiamiamo non-A e non-B, risulta ovvio che A ≠ non-A così come B ≠ non-B. Bene, perfetto, possiamo procedere.
Consideriamo ora i predicati "farsi le pugnette" e "essere ciechi", rispettivamente indicati con C e D.
Se ne ha che, usando il potente strumento logico-deduttivo del sillogismo avremmo che B = C, ma anche C = D, da cui deriva ovviamente che B = D, ovvero tutti i gay sono ciechi.
Parimenti, procedendo in senso opposto, avremo che D = non-A, ma visto che D = B allora B = non-A. Essendo questo appurato per vero, ecco quindi che è anche verificato come non-B = A.
Oddio... certo, in una ottica dualistica e limitata come potrebbe essere quella del VI secolo a.C. il tutto fila liscio come l'olio, eppure prendiamo l'ultima affermazione: "non-B = A". Introduciamo un ultimo predicato "essere omosessuali" e chiamiamolo E. È palese a tutti che E = B, da cui, usando risultato precedente, non-E = A, che vale anche come A = non-E, cioè "guardare le ragazze equivale a non essere omosessuali"...
...
...
OK, qualcuno deve comunicare alle mie fantasie erotiche che le ragazze non possono lasciarsi andare a effusioni saffiche.
PS ovviamente, per chi non lo sapesse già, il potente strumento logico-deduttivo del sillogismo non serva ad altro che conoscere qualcosa che si conosce già...
I due predicati "guardare le ragazze" e "essere gay" sono le due azioni messe in confronto. Diciamo che la prima sia A e la seconda sia B. Se consideriamo i rispettivi opposti, e quindi "non guardare le ragazze" e "non essere gay" e li chiamiamo non-A e non-B, risulta ovvio che A ≠ non-A così come B ≠ non-B. Bene, perfetto, possiamo procedere.
Consideriamo ora i predicati "farsi le pugnette" e "essere ciechi", rispettivamente indicati con C e D.
Se ne ha che, usando il potente strumento logico-deduttivo del sillogismo avremmo che B = C, ma anche C = D, da cui deriva ovviamente che B = D, ovvero tutti i gay sono ciechi.
Parimenti, procedendo in senso opposto, avremo che D = non-A, ma visto che D = B allora B = non-A. Essendo questo appurato per vero, ecco quindi che è anche verificato come non-B = A.
Oddio... certo, in una ottica dualistica e limitata come potrebbe essere quella del VI secolo a.C. il tutto fila liscio come l'olio, eppure prendiamo l'ultima affermazione: "non-B = A". Introduciamo un ultimo predicato "essere omosessuali" e chiamiamolo E. È palese a tutti che E = B, da cui, usando risultato precedente, non-E = A, che vale anche come A = non-E, cioè "guardare le ragazze equivale a non essere omosessuali"...
...
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OK, qualcuno deve comunicare alle mie fantasie erotiche che le ragazze non possono lasciarsi andare a effusioni saffiche.
PS ovviamente, per chi non lo sapesse già, il potente strumento logico-deduttivo del sillogismo non serva ad altro che conoscere qualcosa che si conosce già...
24 ottobre 2010
Duale
Solo due parole, solo due situazioni, solo due pensieri, prima che il ricordo diventi più labile e la rabbia del momento mitigata dalla rabbia di tutti i giorni.
Venerdì, 22 ottobre, Aula Magna dell'Università di Siena, GNUnisi Day.
Il prof. Davoli (anche se forse è ora che anche io inizi a chiamarlo Renzo) incanta una platea di persone. Non solo smanettoni, ma anche "normale" personale universitario, sono lì a sentirlo argomentare su libero software in libera università. Sarò di parte, ma trovo sarebbe stato impossibile controbattere a una sola singola sillaba della sua presentazione (di cui spero trovare il link) e delle sue parole¹.
Sabato, 23 ottobre, pizzeria in Via dei Marrucini a Roma, a circa 200 metri dal LinuxDay.
Un oscuro ometto con le sopracciglia curate sta mangiando accanto a noi assieme a un ragazzo più giovane, parlando. Sta illustrando al giovane come fare per poter accedere a qualche posto interno all'Università La Sapienza. Sta dicendo che lui lo segnalerà e appoggerà. Sta scioriando numeri e cifre di fondi destinati o destinabili, precisando cose come "tanto prendi i soldi e non devi fare niente; c'è $COSO che ha preso 250k € e tutto quello che fa è alzare il telefono e chiamare Oracle quando ha problemi".
Magari sarà stata la stanchezza, o forse è stato veramente un miracolo pagano, ma mi è sembrato di vedere una lacrima di sangue scendere dalla lucida lince sulla maglietta di Deindre².
[1] sì, una la troverei, ma forse è necessario prima definire cosa si intende per "proprietà intellettuale"
[2] sì, licenza poetica, Deindre aveva la maglietta del suricato, ma non trovavo un buon aggettivo con la S
Venerdì, 22 ottobre, Aula Magna dell'Università di Siena, GNUnisi Day.
Il prof. Davoli (anche se forse è ora che anche io inizi a chiamarlo Renzo) incanta una platea di persone. Non solo smanettoni, ma anche "normale" personale universitario, sono lì a sentirlo argomentare su libero software in libera università. Sarò di parte, ma trovo sarebbe stato impossibile controbattere a una sola singola sillaba della sua presentazione (di cui spero trovare il link) e delle sue parole¹.
Sabato, 23 ottobre, pizzeria in Via dei Marrucini a Roma, a circa 200 metri dal LinuxDay.
Un oscuro ometto con le sopracciglia curate sta mangiando accanto a noi assieme a un ragazzo più giovane, parlando. Sta illustrando al giovane come fare per poter accedere a qualche posto interno all'Università La Sapienza. Sta dicendo che lui lo segnalerà e appoggerà. Sta scioriando numeri e cifre di fondi destinati o destinabili, precisando cose come "tanto prendi i soldi e non devi fare niente; c'è $COSO che ha preso 250k € e tutto quello che fa è alzare il telefono e chiamare Oracle quando ha problemi".
Magari sarà stata la stanchezza, o forse è stato veramente un miracolo pagano, ma mi è sembrato di vedere una lacrima di sangue scendere dalla lucida lince sulla maglietta di Deindre².
[1] sì, una la troverei, ma forse è necessario prima definire cosa si intende per "proprietà intellettuale"
[2] sì, licenza poetica, Deindre aveva la maglietta del suricato, ma non trovavo un buon aggettivo con la S
17 ottobre 2010
Lateralus - Schism
by Beaverton Historical Society |
e prima di chiedersi «ma cosa hanno preso prima di pronunziare siffatta frase? tre mohito, due caipiroska e un ginger ale?» ci si domandò «ma che vuol dire turned in?»I've had students who turned in files that they've converted from OpenOffice with formatting problems that affects their grades
Ebbene, noi siamo qui per dirimere, senza bisogno che consultiate un dizionario online, giacché noi l'abbiamo fatto per voi. To turn in: consegnare. Beh, ok, parlano di studenti, forse era facile da capire...
Ma noi siamo qui anche per approfondire, scavare, sezionare e ricomporre frase per frase, parola per parola, pensiero per pensiero.
Non si riesce a capire bene, giacché è stato scritto in dimensioni lillipuziane e non ho mica voglia di perdere altre diottrie¹, ma la citazione di sopra esce dalle labbra di qualcuno, forse donna, coinvolta in qualche modo in un ambito scolastico. Piccola nota di colore: tutte le altre citazioni fatte da gran timonieri di industrie sono recitate o registrate con voci maschili. La femmina, si sa, è maestrina.
by Simon Shek |
Oddio, certo, ormai sono vecchio dentro e fuori, per cui è possibile che nell'attuale insegnamento delle arti e delle scienze si trattasse anche di una presentazione. Escluderei il foglio di calcolo e il database, dacché in questi casi a fare testo spero tanto sia la validità dei dati e non la formattazione. Spero.
Ma pensiamo al documento Writer per facilità. In fondo si parla di più di uno studente, per cui un cacchio di documento Writer prima o poi qualcuno l'avrà consegnato. Dove è il problema?
Intendo il vero problema, l'ingranaggio che scatta, la mattonella che balla, la cerniera che cigola. È forse OpenOffice.org il problema?
O piuttosto è una visione della vita ottusa e senza sbocchi che mal si addice, anzi che non si dovrebbe affatto avere in qualcuno che si professa insegnante e dovrebbe per questo in un certo qual modo non solo avere una apertura al mondo e alle differenze, ma anche ispirarla nelle giovani menti che per mestiere si trova a far crescere ogni giorno?
Un'altra citazione:
Chi lo dice? Beh, se si crede a ciò che si legge su Internet, la stessa maestrina di sopra² a proposito di se stessa su LinkedIn (parlando in terza persona...). Per cui, studenti di tutto il mondo, fatevi equipaggiare con lo strumento giusto. A scelta, il vostro cervello o un set di chiavi a brugola in cromo-vanadio in offerta da Castorama.
by Emily Barney [...] each teacher she works with will be equipped and supported to help their students to walk away with the necessary tools to be successful in the academic, social and career environments. She is an educator because she believes that every individual can be successful.
Sopratutto, non dimentichiamo mai e poi mai quanto possa essere deleterio per la salute psicofisica del fanciullo e del giovine il sistema scolastico italiano che ancora costringe i poverini a fare i compiti a mano e non offre delle pratiche caselle con crocetta.
[1] buciardo che sono...
[2] sì, l'ho letto il nome e ho cercato su goooooogle
15 ottobre 2010
One More Talk
by Lullaby71 |
Ne segue che, miei affezionatissimi, se proprio non volete vedere la mia occhialuta faccia in un ambiente molto più nerd di quanto non sia lo SMAU, allora avrete ben 2 (dico due) possibilità.
La prima è nella giornata di venerdì 22 ottobre il quel di Siena, al GNUnisi Day nella duplice veste di membro di Ubuntu e di membro di GNOME. Un cambio d'abito, un po' tipo supereroe, credo sarà d'obbligo. Da notare che alcune persone hanno promesso, con la classica formula "croce sul cuore, che possa morire", di essere presenti almeno nel pomeriggio al banchetto su GNOME. Trattasi, siori e siori, del pluripremiato e pluriimpegnato sviluppatore Cosimo Cecchi e dei cuggggini Lapo Calamandrei e Ulisse Perusin. Rimane un solo dubbio... riuscirò a far compilare senza errori e mandare in esecuzione gnome-shell sul portatile per mostrarla agli avventori?!? Certo che se Cosimo portasse qualche branch ancora inedito...
La seconda data è il giorno seguente, a Roma, in occasione del LinuxDay. Mezz'ora di tempo per parlare delle novità di Ubuntu 10.10. Qui sarà interessante dare una risposta a due domande, le seguenti. Domanda numero 1: "riusciremo ad arrivare in tempo
12 ottobre 2010
Noio volevam savuar l'indiriss
OK, il colbacco c'è, la pelliccia di mammut devo tirarla giù dall'armadio, ma complessivamente è tutto pronto. Manca qualcosa? Ah, sì, magari comunicare al pubblico.
Dunque, schiarita di voce, occhio suadente, occhiali rincalzati, via:
Dimenticavo questo mondo ora è social, per cui #smau10Mi è la vostra chiave :)
Dunque, schiarita di voce, occhio suadente, occhiali rincalzati, via:
Signore e signori, mi pregio di comunicare a voi tutte e tutti il workshop formativo "Open From the Start" che il vostro affezionatissimo assieme alla mia (e solo mia) affezionatissima Flavia Weisghizzi terremo in quel di Milano all'interno della cornice di SMAU Milano 2010.La pagina di informazioni iniziali è disponibile qui, e... ok, mi vergogno un po', ma di quella vergogna mista a orgoglio... i posti sono in esaurimento.
Dimenticavo questo mondo ora è social, per cui #smau10Mi è la vostra chiave :)
11 ottobre 2010
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8 ottobre 2010
OMG! Acronym
Ci avevate mai pensato?
Log out → tuo golCioè, nel senso che quando usi Windows il tuo obiettivo è fare logout al più presto possibile?
7 ottobre 2010
OMG! Repubblica
In tema di giornalismo e scoop, piccolo test: trovate l'intruso nella pagina di La Repubblica online di oggi. No, non è il link "La mamma apprende la notizia in tv", che lo sappiamo che cose del genere non dovrebbero succedere in un paese e in un mondo normale, ma questo in fondo è un paese ormai decomposto e rancido in un mondo in declino.
6 ottobre 2010
Deep Space
Presto, presto, presto. Presto prima che OMG! Ubuntu batta tutti sul tempo e scriva della novità. E speriamo che sia così, perché non c'è tempo per verificare e chiedere conferma bisogna battere tutti sul tempo.
Che poi, in fondo, non è tanto difficile scrivere una notizia non confermata e non ufficiale e rimanere comunque nella deontologica correttezza giornalistica. Basta dire una cosa così.
Magari qualche piccolo commento personale, giusto perché è un blog e non una testata giornalistica. Sono che su questo sono in dubbio: mi si nota di più se dico che Canonical sta svendendo Linux, oppure se dico che è un'ottima possibilità per tutti?
PS ah, pare sia in arrivo la beta per il client UbuntOne per Windows
Che poi, in fondo, non è tanto difficile scrivere una notizia non confermata e non ufficiale e rimanere comunque nella deontologica correttezza giornalistica. Basta dire una cosa così.
Carino, dovendo accedere a Ubuntu One da una macchina Windows mi sono reso conto che non solo hanno rinnovano un po' la grafica e il layot del sito (no, purtroppo il logo è ancora vecchio; no, purtroppo la gestione dei file e le icone sono ancora vecchi), ma che mi sarebbe possibile aderire a un rinnovato schema di piani a pagamento.E magari si potrebbe proseguire con:
All'account "Basic" gratis da 2GB si affiancano un account "Mobile" (3.99$ al mese o 39.99$ all'anno) che permette lo streaming della musica e la sincronizzazione dei contatti sui dispositivi mobile e la possibilità di espandere il proprio spazio di storage in maniera flessibile, 20 GB alla volta (2.99$ al mese per ogni pacco da 20 GB, 29.99$ all'anno).A corredare il tutto si potrebbe mettere una schermata, che dimostri il tutto, come questa:
Magari qualche piccolo commento personale, giusto perché è un blog e non una testata giornalistica. Sono che su questo sono in dubbio: mi si nota di più se dico che Canonical sta svendendo Linux, oppure se dico che è un'ottima possibilità per tutti?
PS ah, pare sia in arrivo la beta per il client UbuntOne per Windows
5 ottobre 2010
Queen of Sugar II - bis
[...]
Il difficile è piuttosto leggere i propri pensieri e guardare dentro di sé e cercare di conoscersi. Ed è proprio il terrore di scoprire il mio vero io e di rimanerne deluso o forse di non riuscire a comprendermi o giustificarmi che mi spinge ad entrare non richiesto nel tiepido alcova di menti care ma estranee per crogiolarmi nel tepore di pensieri preriscaldati, con la segreta speranza che nello specchio degli altri io riesca prima o poi a cogliere bagliori riflessi di ciò che sono e vorrei essere.
Il difficile è piuttosto leggere i propri pensieri e guardare dentro di sé e cercare di conoscersi. Ed è proprio il terrore di scoprire il mio vero io e di rimanerne deluso o forse di non riuscire a comprendermi o giustificarmi che mi spinge ad entrare non richiesto nel tiepido alcova di menti care ma estranee per crogiolarmi nel tepore di pensieri preriscaldati, con la segreta speranza che nello specchio degli altri io riesca prima o poi a cogliere bagliori riflessi di ciò che sono e vorrei essere.
G.
1 ottobre 2010
Non è da escludere una certa gelosia...
Nell'attesa che torni l'ispirazione e che a concludere il racconto breve Queen of Sugar¹ sia l'ideatore e non la giovane donna che gentilmente è ospitata su queste pagine che non si sa più bene di cosa trattino, volevo rendere noto al mondo e a tutti gli amici di Internet le seguenti verità:
- è disponibile GNOME 2.32, il rilascio più controverso della storia di GNOME 2.x. Un rilascio che non ci sarebbe dovuto essere e che invece c'è, con funzioni che sono state aggiunte e poi tolte (GApplication) e piani che sono saltati (quoque tu gnome-shell). Tra le novità più importanti... hmm... ecco... c'è una domanda di riserva?
- non è ancora disponibile al momento Ubuntu 10.10 RC, checché dicano in giro i soliti noti siti di news (da cui il detto "una iso non fa un release")
- Al Pacino ha sempre ragione, specie nel film Scent of a Woman (e tu che leggi lo sai anche tu)
- non basta la calzamaglia rossa e blu e l'identità segreta per diventare Spider-Man (ma di certo conferma che sei creatura mitologica)
- è ora di andare a letto... da solo... :'(
30 settembre 2010
Queen of sugar II
E non vi dirò neppure di quello che cela il sorriso a 32 denti di lui e quello sventolare continuo del Rolex Oyster sotto il naso, che è facile capire che dietro a quelle piume da pavone c'è già la tacca sul fucile da segnare, vede già il rosa della carne morbida e polposa come un fiore di cactus.
Immagina l'incontro come una lotta ma non sa che lei è stanca di lottare, che vuole in fondo solo uno spazio perfetto, in cui possa finalmente cedere le armi e lasciarsi andare, farsi scopare fino al midollo e poi, finalmente, evaporare.
F.
29 settembre 2010
Queen of Sugar
Gioco sporco, lo so. Mi nascondo dietro la dichiarazione di un'etica che mi impedisce di fare certe cose a perfetti sconosciuti, ma questo non mi trattiene dal leggere nelle teste di chi mi è caro. Sì, ho proprio detto così, leggere nelle teste. Non dedurre. Non usare le arti della psicologia per interpretare possibilità di pensieri a partire da comportamenti automatici degli arti e dei muscoli facciali. Leggere, magari un po' sfocato, ma comunque leggere.
A mia discolpa posso dire che non lo faccio apposta, che non ho intenzione di arricchirmi in borsa o a un tavolo di poker, che appena posso compro la barriera mentale Fraudolent. A mia condanna sappiate che la prima cosa che si sente, bene, diretta, profonda e lancinante sono i mal di testa.
Detto questo suppongo vi starete domandando: «Chissà cosa c'è nella testa della gente?»
Sbagliato, la domanda è mal posta. Forse dovreste chiedervi cosa c'è che non sia già dannatamente evidente. Nei loro volti. Nei loro occhi. Nelle loro mani e nei gesti. Nelle loro email.
Prendiamo ad esempio quella coppia seduta lì nell'angolo. Lui ride. Lei sorride. Lui agita le mani, roteandole come per accompagnare le parole che escono a fiume. Lei annuisce di tanto in tanto con le braccia conserte. Volete veramente che provi a pescare tra tanti i pensieri di lei? Non è così evidente che sia a disagio? Leggerla sarebbe solo una ineducata violazione della privacy.
... continua ...
A mia discolpa posso dire che non lo faccio apposta, che non ho intenzione di arricchirmi in borsa o a un tavolo di poker, che appena posso compro la barriera mentale Fraudolent. A mia condanna sappiate che la prima cosa che si sente, bene, diretta, profonda e lancinante sono i mal di testa.
Detto questo suppongo vi starete domandando: «Chissà cosa c'è nella testa della gente?»
Sbagliato, la domanda è mal posta. Forse dovreste chiedervi cosa c'è che non sia già dannatamente evidente. Nei loro volti. Nei loro occhi. Nelle loro mani e nei gesti. Nelle loro email.
Prendiamo ad esempio quella coppia seduta lì nell'angolo. Lui ride. Lei sorride. Lui agita le mani, roteandole come per accompagnare le parole che escono a fiume. Lei annuisce di tanto in tanto con le braccia conserte. Volete veramente che provi a pescare tra tanti i pensieri di lei? Non è così evidente che sia a disagio? Leggerla sarebbe solo una ineducata violazione della privacy.
... continua ...
16 settembre 2010
Finalmente lib(e)ro
...e che non mi si venga a parlare male dei prodotti Ikea!
La palla di vetro (qui di fianco fotografata) ha funzionato alla grande, magari sarà stata la fortunata combinazione di colori.
A partire da 24 ore fa sono finalmente libero di... mettermi con decisione a portare a termine tutto ciò che ho lasciato indietro (lavoro, mailing list, traduzioni, coccole, telegiornali...), per non parlare del gazzilione di email non lette che si sono impilate una sull'altra...
Se volete sapere cosa e come e dove e con chi, sembra che sabato sarò in quel di Perugia...
15 settembre 2010
Finito?
...quasi, mi manca solo lo sguardo sul futuro... ma la mia palla di vetro è a marchio Ikea...
29 luglio 2010
17 giugno 2010
15 giugno 2010
We will flame you
GUERRAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!
link
La domanda ora è: "Volete un riassunto dettagliato e preciso di cosa sta succedendo con Gtk+/GNOME 3.0 oppure no?"
Update ok, ok, mi avete convito, datemi solo il tempo di scrivere e di verificare che non ci siano strafalcioni, altrimenti chi lo sente poi Emmanuele Bassi :D
link
La domanda ora è: "Volete un riassunto dettagliato e preciso di cosa sta succedendo con Gtk+/GNOME 3.0 oppure no?"
Update ok, ok, mi avete convito, datemi solo il tempo di scrivere e di verificare che non ci siano strafalcioni, altrimenti chi lo sente poi Emmanuele Bassi :D
7 giugno 2010
Episodio 4 - A new beginning
http://git.gnome.org/browse/gtk+/commit/?id=1ae257d00a2921f903048777664f1f171ff24c9b
E non aggiungo altro.
PS OK, giusto che se qualcuno dice che un po' stiamocopiando ispirandoci al Mac, non possiamo smentirlo poi tanto
PPS beh, però almeno i nostri simpatici dittatori benevoli sparate come questa non le dovrebbero fare
E non aggiungo altro.
PS OK, giusto che se qualcuno dice che un po' stiamo
PPS beh, però almeno i nostri simpatici dittatori benevoli sparate come questa non le dovrebbero fare
4 giugno 2010
TV Killed the Radio Star - parte 1
Come alcuni di voi di certo non sanno, è stato proposto un cambiamento nel modo in cui potrà in futuro essere inteso lo GNOME Desktop. I dettagli li trovate qui (e se non capite la differenza rispetto a prima, vuol dire che non conoscete GNOME e dovreste smetterla di dispensare consigli agli altri), i miei commenti... beh, lasciamo stare che è meglio.
Sulla base di ciò, se la nuova proposta va in porto, centinai e centinaia di applicazioni verranno di fatto incluse "ufficialmente" tra le GNOME Apps. Saranno tutte ugualmente valide? Soprattutto, cosa possono fare i rispettivi sviluppatori per migliorarle? Proviamo a rispondere a queste domande con un esempio pratico e sufficientemente dettagliato (e spero utile).
Avrei potuto scegliere come esempio il terribile Gwibber (che ce ne sarebbero di cose da additare), ma visto che sarebbe diventato solo un elenco di lamentele, ho preferito rivolgere l'attenzione a un altro programma, più utile alle nostre italiche genti: Tv-Player.
Per chi non lo avesse mai sentito prima, si tratta di un programma che permette di vedere gli stream offerti dalle televisioni via internet, prima tra tutte mamma Rai, senza passare per il browser e magari plugin di dubbia fama (come quello della Rai basato su silverlight/moonlight).
Funziona? Sì (mamma Rai permettendo). È una GNOME App "well behaving"? Proviamo a vedere.
Prima premessa: tecnicamente, per dichiarazione stessa degli sviluppatori, tv-player NON è un'applicazione GNOME, ma semplicemente GTK+.
Seconda premessa: non andrò ad aprire bug, per il semplice fatto che sono pigro :P
Terza premessa: questo non è un controllo di qualità del codice, ma solo la segnalazione di alcuni "standard" che magari tv-player non rispetta (nella versione che io ho installata, ovviamente)
File .desktop
Partiamo dal file .desktop, che poi è quello che serve per far sapere all'utente che l'applicazione è installata.
OK, lo ammetto, l'ho fatto apposta, solo per mostrare a quanti piccoli dettagli bisogna stare attenti in un file così piccolo:
Icone
Il mantra da seguire, in questo caso è: una brava applicazione non installa icone che non possano essere temizzate, una brava applicazione installa le "sue" icone in un "suo" percorso.
Tranne, come detto prima, l'icona dell'applicazione che dovrebbe essere istallata all'interno del tema hicolor - e men che meno in /usr/share/pixmaps, che deve morire :)
Una buona descrizione di perché e come correggere questo problema può essere trovata presso la pagina del GNOME Goal relativo fatto tempo fa.
Per le altre icone di TV Player solo qualche dubbio e suggerimento:
Hidden file
Ultima annotazione, per oggi, riguarda un'altra specifica freedesktop e un'altra delle raccomandazioni da seguire per una brava applicazione GNOME: evitare di creare nella HOME degli utenti cartelle o file .$APPLICAZIONE.
Esiste infatti uno standard ben definito e documentato che dice come e dove piazzare i vostri file aggiuntivi per dati, configurazione, cache (e pare altro in futuro).
Le glib (e credo anche i relativi binding in Python) offrono delle comode funzioni per astrarre e gestire il tutto, evitando ogni forma di hardcoding dei percorsi assoluti o relativi. Motivazioni, vantaggi e altre indicazioni possono essere trovate qui, nella pagina wiki del relativo GNOME Goal.
Rispettando questo standard freedesktop è possibile evitare la proliferazione tipo disco di Petri di cartelle .$APPLICAZIONE nella home degli utenti, utilizzando le funzioni messe a disposizione di glib si guadagna la possibilità di rendere facilmente multipiattaforma la propria applicazione (che andrà a creare e controllare file e cartelle, senza preoccuparsi troppo del come, nella posizione giusta). Agli utenti, poi si permetterà di avere la possibilità di eseguire backup facili e non superflui, scegliendo per esempio di ignorare la cartella $HOME/.cache il cui contenuto è per definizione volatile e non fondamentale.
Trucchi, segreti e commenti
Se avete seguito tutti i link proposti prima vi sarete accorti di come anche molte applicazioni al momento ufficiali di GNOME ancora non seguono le indicazioni date. È pur vero che diverse di quelle applicazioni esistono da una decina d'anni, per cui è possibile che si tratti di strascichi ancora da correggere o tagliare via.
TV Player dovrebbe invece essere un'applicazione molto giovane, che avrebbe potuto rispettare sin da subito queste direttive o suggerimenti. Forse l'assenza di un unico punto di raccolta delle informazioni, il dover seguire con perdita di tempo personale diverse discussioni, mailing list, siti, blog, planet e quant'altro in modo da avere una visione d'insieme chiara è l'ostacolo più grande per chi sviluppa applicazioni di "terze parti". Esisterebbero la Integration Guide e la Platform Overview, ma in effetti sono documenti un po' datati; allo stesso modo sul wiki sono magari disponibili notizie più aggiornate, ma senza essere organizzate in un corpus organico.
Come preannunciato dal titolo questa è solo la prima parte, nella prossima (chissà quando mai apparirà, lo sapete che sono pigro e facilmente distraibile, specialmente in questo periodo d'inizio d'estate in cui cominciano a riapparire le te... vabbè, quelle cose lì che creano distrazione, mo' non è necessario specificare cosa sono, no?) andremo a spulciare la UI in cerca non già di un completo re-design (mica mi chiamo MPT, io) ma di altri aspetti e difetti che tolgono punti a questa applicazione.
Sulla base di ciò, se la nuova proposta va in porto, centinai e centinaia di applicazioni verranno di fatto incluse "ufficialmente" tra le GNOME Apps. Saranno tutte ugualmente valide? Soprattutto, cosa possono fare i rispettivi sviluppatori per migliorarle? Proviamo a rispondere a queste domande con un esempio pratico e sufficientemente dettagliato (e spero utile).
Avrei potuto scegliere come esempio il terribile Gwibber (che ce ne sarebbero di cose da additare), ma visto che sarebbe diventato solo un elenco di lamentele, ho preferito rivolgere l'attenzione a un altro programma, più utile alle nostre italiche genti: Tv-Player.
Per chi non lo avesse mai sentito prima, si tratta di un programma che permette di vedere gli stream offerti dalle televisioni via internet, prima tra tutte mamma Rai, senza passare per il browser e magari plugin di dubbia fama (come quello della Rai basato su silverlight/moonlight).
Funziona? Sì (mamma Rai permettendo). È una GNOME App "well behaving"? Proviamo a vedere.
Prima premessa: tecnicamente, per dichiarazione stessa degli sviluppatori, tv-player NON è un'applicazione GNOME, ma semplicemente GTK+.
Seconda premessa: non andrò ad aprire bug, per il semplice fatto che sono pigro :P
Terza premessa: questo non è un controllo di qualità del codice, ma solo la segnalazione di alcuni "standard" che magari tv-player non rispetta (nella versione che io ho installata, ovviamente)
File .desktop
Partiamo dal file .desktop, che poi è quello che serve per far sapere all'utente che l'applicazione è installata.OK, lo ammetto, l'ho fatto apposta, solo per mostrare a quanti piccoli dettagli bisogna stare attenti in un file così piccolo:
- non localizzabile - tramite intltool è possibile contrassegnare alcune chiavi dei file .desktop come traducibili (usando un file .desktop.in da cui poi intltool genera il file .desktop finale), qui si ha un file .desktop fisso nella pietra
- chiave Version - dovrebbe essere non richiesta dalla specifica freedesktop.org, ma qui è addirittura usata male (non serve a indicare la versione dell'applicazione, ma della specifica per i file .desktop); se avessero verificato con l'utilità a riga di comando desktop-file-validate si sarebbe potuto ovviare questo piccolo problema
- percorso assoluto per l'eseguibile - il nome dell'eseguibile basta e avanza, inserire il percorso qui impedisce di installare in altri percorsi (mai sentito /usr/local?); ci sono modi per inserire un percorso (con gli autotool, non so come in Python), ma dovrebbe essere gestito nella fase configure+make (confrontare i sorgenti di alcuni moduli ufficiali di GNOME - per ora)
- icona - quanto fatto da tv-player è ammesso, ma è un modo vecchio, desueto e brutto di gestire l'icona che identifica l'applicativo; il file della icona dovrebbe essere installato nel tema hicolor (/usr/share/icons/hicolor/DIM/apps) e qui si dovrebbe indicare solo la named icon, senza percorso ed estensione, in modo da poter rendere l'icona temizzabile (importante per i temi a contrasto elevato, per esempio)
- assenza della chiave GenericName e della suggerita X-GNOME-FullName - per informazioni leggere qui; tra l'altro "TV Player" è un nome "generico", sarebbe opportuno trovare un nome figherrimo che permetta una qualche forma di branding, specie nella prospettiva del passaggio a GNOME Shell (ricordo le slide di un talk, forse di MPT, che parlavano anche della scelta del nome, solo che non le ritrovo... lazyweb, un aiuto?)
- avviso di avvio - mancherebbe anche la chiave StartupNotify, per fare in modo che la forma del cursore cambi, passando alla "clessidra" nel tempo che intercorre dal clic di avvio all'apparizione della finestra, ma in questo caso sarebbe necessario all'applicazione comunicare l'avvenuto caricamento e visualizzazione della finestra stessa.
Icone
Il mantra da seguire, in questo caso è: una brava applicazione non installa icone che non possano essere temizzate, una brava applicazione installa le "sue" icone in un "suo" percorso.Tranne, come detto prima, l'icona dell'applicazione che dovrebbe essere istallata all'interno del tema hicolor - e men che meno in /usr/share/pixmaps, che deve morire :)
Una buona descrizione di perché e come correggere questo problema può essere trovata presso la pagina del GNOME Goal relativo fatto tempo fa.
Per le altre icone di TV Player solo qualche dubbio e suggerimento:
- Perché mai installare icone proprie per il volume? Esistono delle named icon apposta nella specifica di freedesktop (le varie audio-volume-*), non sono tra le stock delle GTK+ ma...
- ...ma, prima o poi le icone stock delle GTK+ andranno a morire, si spera nelle prossime versioni 3.x, per cui tanto vale usare quelle sia per il volume, sia per le altre icone presenti (per cui non gtk-delete, ma edit-delete, per esempio); questo ovviamente farà dipendere l'applicazione da gnome-icon-theme, ma è tutto da guadagnare, in prospettiva per il futuro.
Hidden file
Ultima annotazione, per oggi, riguarda un'altra specifica freedesktop e un'altra delle raccomandazioni da seguire per una brava applicazione GNOME: evitare di creare nella HOME degli utenti cartelle o file .$APPLICAZIONE.Esiste infatti uno standard ben definito e documentato che dice come e dove piazzare i vostri file aggiuntivi per dati, configurazione, cache (e pare altro in futuro).
Le glib (e credo anche i relativi binding in Python) offrono delle comode funzioni per astrarre e gestire il tutto, evitando ogni forma di hardcoding dei percorsi assoluti o relativi. Motivazioni, vantaggi e altre indicazioni possono essere trovate qui, nella pagina wiki del relativo GNOME Goal.
Rispettando questo standard freedesktop è possibile evitare la proliferazione tipo disco di Petri di cartelle .$APPLICAZIONE nella home degli utenti, utilizzando le funzioni messe a disposizione di glib si guadagna la possibilità di rendere facilmente multipiattaforma la propria applicazione (che andrà a creare e controllare file e cartelle, senza preoccuparsi troppo del come, nella posizione giusta). Agli utenti, poi si permetterà di avere la possibilità di eseguire backup facili e non superflui, scegliendo per esempio di ignorare la cartella $HOME/.cache il cui contenuto è per definizione volatile e non fondamentale.
Trucchi, segreti e commenti
Se avete seguito tutti i link proposti prima vi sarete accorti di come anche molte applicazioni al momento ufficiali di GNOME ancora non seguono le indicazioni date. È pur vero che diverse di quelle applicazioni esistono da una decina d'anni, per cui è possibile che si tratti di strascichi ancora da correggere o tagliare via.TV Player dovrebbe invece essere un'applicazione molto giovane, che avrebbe potuto rispettare sin da subito queste direttive o suggerimenti. Forse l'assenza di un unico punto di raccolta delle informazioni, il dover seguire con perdita di tempo personale diverse discussioni, mailing list, siti, blog, planet e quant'altro in modo da avere una visione d'insieme chiara è l'ostacolo più grande per chi sviluppa applicazioni di "terze parti". Esisterebbero la Integration Guide e la Platform Overview, ma in effetti sono documenti un po' datati; allo stesso modo sul wiki sono magari disponibili notizie più aggiornate, ma senza essere organizzate in un corpus organico.
Come preannunciato dal titolo questa è solo la prima parte, nella prossima (chissà quando mai apparirà, lo sapete che sono pigro e facilmente distraibile, specialmente in questo periodo d'inizio d'estate in cui cominciano a riapparire le te... vabbè, quelle cose lì che creano distrazione, mo' non è necessario specificare cosa sono, no?) andremo a spulciare la UI in cerca non già di un completo re-design (mica mi chiamo MPT, io) ma di altri aspetti e difetti che tolgono punti a questa applicazione.
29 maggio 2010
Dalla padella alla brace
Noi di Repubblica siamo sbarcati con voi su un pianeta nuovo e l'orizzonte è emozionante e infinito. Guardate come sa essere ironica e dispettosa la storia: nel momento in cui in Italia si cerca di imbavagliare l'informazione, il nostro giornale atterra per primo su un pianeta di pochi centimetri quadrati dove la libertà è senza limiti. Repubblica è su iPad, sulla "tavoletta" magica che sarà soltanto la prima creatura fra le molte che seguiranno e imiteranno l'intuizione di Steve Jobs, del nuovo modo di leggere e di essere liberi di informarsi. Come disse Sandro Pertini nelle sue indimenticabili parole al terzo gol dell'Italia mondiale in Spagna: "Adesso non ci prendono più". Ci proveranno, ma sarà sempre più difficile che ci riescano.From here.
Mi verrebbe da dire "Complimenti a Vittorio Zucconi per non averci capito un ca##o", ma ho firmato un codice di condotta e bla bla bla, per cui, semplicemente, pacatamente, mi limito a puntualizzare che in quel piccolo pianeta ce ne sono tanti, ma tanti, di limiti.
Perché, se veramente pensate di continuare così, non gli serve provare a ingabbiarvi, ci sono già riusciti, non gli serve imbavagliarvi, vi siete già mozzati le ali da soli, miei piccoli uccelli di Hermes.
27 maggio 2010
Dillo con colori tuoi
Exhibit #1 - Schermata ritraente la pagina dei colori scelti come nuova palette per Ubuntu, il PDF originale lo rintracciate passando da qui.
Exhibit #2 - La stessa schermata di sopra, ma corretta (con GIMP) in modo da far usare ai cerchi il colore rispettivamente indicato nella didascalia come HEX.
Exhibit #2 - La stessa schermata di sopra, ma corretta (con GIMP) in modo da far usare ai cerchi il colore rispettivamente indicato nella didascalia tramite i valori CMYK.
Ehmmm... a me qualcosa non torna, ma io di grafica non ci ho mai capito un emerito beeeeeeeeep.
Update 1: il CMYK potrebbe essere rappresentato male su schermo a causa del diverso tipo di rappresentazione, permane comunque la differenza tra 1 e 2.
Update 2: il nuovo sito usa il colore della immagine 2
Update 3: nota personale, mancherebbe l'aubergine, o quello lo può usare solo Canonical e quindi non fa parte del branding?
Update 4: personalmente preferisco l'arancione "sbagliato" dell'immagine 1
Update 5: qualcuno ha un Acrobad Reader con cui provare il PDF?
25 maggio 2010
OMWF
Che ci sia stato il Meeting di Ubuntu-it a Bologna dovrebbe essere cosa nota¹.
Che in quel di Bologna siano successe cose interessanti² poteva essere prevedibile.
Che in questa occasione partecipassi anche io mi sa che forse fino all'ultimo hanno dubitato in parecchi ;)
Che potessi esimersi dall'esplicitare il Luca-pensiero (o l'elle.uca-pensiero? uff, dannata personalità multipla) invece non era contemplabile.
Ebbene Luca (e non elle.uca, badate bene) pensa che siano stati due giorni bellissimi per un semplicissimo fatto: non si era riunito un team, si era riunita una famiglia. Vecchi o nuovi, giovani o adulti, di qua o di là del palco, inattesi o immancabili. E, concedetemelo, non si tratta di codici di condotta, o interessi, o passioni, o livello di nerditudine a fare da collante. Si tratta, semplicemente, che una qualche bizzarria del destino ha riunito di qua e di là dello schermo, a distanza di una manciata di bit, un piccolo serraglio di persone eccezionali.
Per questo, per tutto e per qualcosa in più... grazie, a tutte, a tutti, in attesa che ci sia un'altra occasione e che possa essere come sempre Once More, With Feeling.
[1] sennò, sapevatelo!
[2] ehehehe... eheheheh... non sperate che come cosa interessante intendessi un qualche salto evoluzionario nel corso dei vari progetti che seguiamo, vero?!?!? ma un nome pare resterà inciso nei cuori: roadhouse!
Che in quel di Bologna siano successe cose interessanti² poteva essere prevedibile.
Che in questa occasione partecipassi anche io mi sa che forse fino all'ultimo hanno dubitato in parecchi ;)
Che potessi esimersi dall'esplicitare il Luca-pensiero (o l'elle.uca-pensiero? uff, dannata personalità multipla) invece non era contemplabile.
Ebbene Luca (e non elle.uca, badate bene) pensa che siano stati due giorni bellissimi per un semplicissimo fatto: non si era riunito un team, si era riunita una famiglia. Vecchi o nuovi, giovani o adulti, di qua o di là del palco, inattesi o immancabili. E, concedetemelo, non si tratta di codici di condotta, o interessi, o passioni, o livello di nerditudine a fare da collante. Si tratta, semplicemente, che una qualche bizzarria del destino ha riunito di qua e di là dello schermo, a distanza di una manciata di bit, un piccolo serraglio di persone eccezionali.
Per questo, per tutto e per qualcosa in più... grazie, a tutte, a tutti, in attesa che ci sia un'altra occasione e che possa essere come sempre Once More, With Feeling.
[1] sennò, sapevatelo!
[2] ehehehe... eheheheh... non sperate che come cosa interessante intendessi un qualche salto evoluzionario nel corso dei vari progetti che seguiamo, vero?!?!? ma un nome pare resterà inciso nei cuori: roadhouse!
18 maggio 2010
To overlook
Overlook O`ver*look", v. t. [imp. & p. p. Overlooked; p. pr.Riassumendo:
& vb. n. Overlooking.]
1. To look down upon from a place that is over or above; to look over or view from a higher position; to be situated above, so as to command a view of; as, to overlook a valley from a hill; a hotel room that overlooks the marketplace. "The pile o'erlooked the town." --Dryden.
[1913 Webster +PJC]
- I designer e gli sviluppatori di Canonical/Ubuntu¹ vogliono introdurre per la 10.10 la global menu bar, per lo meno nella edizione netbook
- I designer e gli sviluppatori di Canonical/Ubuntu vogliono introdurre una barra di stato che appaia secondo necessità, a la Chrome/Chromium
- Gli sviluppatori di Canonical/Ubuntu2 per fare tutto ciò dovranno in primis applicare le modifiche necessarie ai programmi basati su GTK+ (visto che hanno scelto GNOME come ambiente grafico) e poi estendere il tutto anche a progetti che assomigliano ad applicazioni GTK+, ma che in realtà non lo sono (Firefox, OpenOffice.org, ...)
- Diversi progetti chiave di Ubuntu stanno usando WebKitGtk
- Epiphany è un browser che usa WebKitGtk;
- Epiphany è un browser basato su GTK+;
- Epiphany si è appena dotato di una barra di stato a comparsa³.
- ma, nel caso, è proprio necessario ricorrere a progetti "estranei" come Chromium quando si ha un Epiphany per le mani?!?!
- ma non potrebbero sviluppare una estensione per Epiphany (ora scrivibili nel salvifico JavaScript) che salvi cronologia e segnalibri via UbuntOne?!?!?
- scu-scusa ma... tu suoni?!?
[2] perché quando il lavoro si fa duro, i designer vanno a fare mockup
[3] leggere bene cosa dice nel commit e guardare la mole di lavoro necessaria ad applicare la barra di stato a comparsa per 1 solo modulo
11 maggio 2010
È tempo di andar (in edicola)
Ci sono cose che voi umani non potete immaginare. Poi ci sono cose che voi umani non potete vedere. Infine ci sono cose che voi umani non avreste mai potuto immaginare, ma potreste tranquillamente vedere.
Un paio? OK, giusto due.
La prima è vedere il vostro sottoscritto affezionatissimo entrare in una edicola e chiedere il settimanale "Grazia" per uso personale e consultare l'indice non appena allontanatosi di 2 metri dalla edicola stessa (se per caso passate da queste parti e volete assistere sarò ben lieto di farmi anche fotografare).
La seconda è vedere un articolo¹ su Ubuntu 10.04 all'interno del prossimo numero della sunnominata rivista (in edicola a partire da martedì 11 maggio). Sì, Grazia, quella che voi maschietti non avreste toccato neanche con la canna da pesca, e vi limitavate a buttare l'occhio sulla cover girl di turno. La faccia e le parole² sono quelle del nostro adorabile "nuovo acquisto", Silvia Bindelli: va bene, dai, usa Kubuntu e l'apprezza anche, ma in fondo nessuno è perfetto, no? :P
Ovviamente valgono le due seguenti raccomandazioni:
[2] oh, ne ha molte di più di quelle che leggerete, statene certi, ma l'entropia non perdona e lo spazio libero inizia a scarseggiare
Un paio? OK, giusto due.
La prima è vedere il vostro sottoscritto affezionatissimo entrare in una edicola e chiedere il settimanale "Grazia" per uso personale e consultare l'indice non appena allontanatosi di 2 metri dalla edicola stessa (se per caso passate da queste parti e volete assistere sarò ben lieto di farmi anche fotografare).
La seconda è vedere un articolo¹ su Ubuntu 10.04 all'interno del prossimo numero della sunnominata rivista (in edicola a partire da martedì 11 maggio). Sì, Grazia, quella che voi maschietti non avreste toccato neanche con la canna da pesca, e vi limitavate a buttare l'occhio sulla cover girl di turno. La faccia e le parole² sono quelle del nostro adorabile "nuovo acquisto", Silvia Bindelli: va bene, dai, usa Kubuntu e l'apprezza anche, ma in fondo nessuno è perfetto, no? :P
Ovviamente valgono le due seguenti raccomandazioni:
- mi raccomando, non fate i soliti nerd seguaci di Saint Ignucius
- mi raccomando, non fatelo sapere a quelli di Fedora
[2] oh, ne ha molte di più di quelle che leggerete, statene certi, ma l'entropia non perdona e lo spazio libero inizia a scarseggiare
8 maggio 2010
All warez and no freedom makes Winnie a stingy boy
Ok, tutti sappiamo che con gli exit pool ci si scotta, ma a tre giorni dalla chiusura di The Humble Indie Bundle, la vendita promozionale di videogame tecnologicamente sostenibile, le medie¹ sono le seguenti:
Morale della favola: parecchie, di sicuro che chi usa Linux non lo fa soltanto perché è tuttogratis, che i mac user hanno già speso abbastanza per comprare il loro hardware e che i win user... diciamocelo, ormai sono una battaglia persa
[1] VOGLIAMO LA VARIANZA!!!!!
- win user: 7,08 $
- mac user: 9,74 $
- lin user: 13,85 $
Morale della favola: parecchie, di sicuro che chi usa Linux non lo fa soltanto perché è tuttogratis, che i mac user hanno già speso abbastanza per comprare il loro hardware e che i win user... diciamocelo, ormai sono una battaglia persa
[1] VOGLIAMO LA VARIANZA!!!!!
Me, myself, the shell and the menu
Sì, lo so, speravate che ci fosse materiale in abbondanza per una delle mie solite sparate sulle novità di questi ultimi giorni (Shuttleworth che dice no a GNOME Shell, GNOME Shell che dice no agli indicatori di Shuttleworth, barra globale¹ dei menù nella Netbook 10.10, capolino di un uPanel² al posto di GNOME Panel sempre forse per Ubuntu Netbook).
Ebbene, come si dice a Roma, il peggio non è mai morto. Colgo quindi l'occasione per ringraziare pubblicamente Claudio Arseni (su IRC lo conoscete con un altro nome) per avermi lasciato ancor più senza parole di quanto non fossi, a causa di sconvolgenti rivelazioni.
Ora io mi siedo, aspetto che quelle cose vengano annunciate e voglio vedere quanta gente replicherà con "bellissimo!", "stupendo!", "tra sei mesi saranno faville!"
Stay Tuned :P
PS sì, diciamo pure che a questo punto potete chiamarlo "fork" senza offese
[1] da notare descritta rigorosamente come window-based e non application-based a-la Mac OS, come a dire... no, niente commenti per ora
[2] io avrei anche chiesto conferma, ma quell'uomo continua a ignorarmi, eppure mi firmo con lferrett@gnome.org, mica pizze e fichi...
Ebbene, come si dice a Roma, il peggio non è mai morto. Colgo quindi l'occasione per ringraziare pubblicamente Claudio Arseni (su IRC lo conoscete con un altro nome) per avermi lasciato ancor più senza parole di quanto non fossi, a causa di sconvolgenti rivelazioni.
Ora io mi siedo, aspetto che quelle cose vengano annunciate e voglio vedere quanta gente replicherà con "bellissimo!", "stupendo!", "tra sei mesi saranno faville!"
Stay Tuned :P
PS sì, diciamo pure che a questo punto potete chiamarlo "fork" senza offese
[1] da notare descritta rigorosamente come window-based e non application-based a-la Mac OS, come a dire... no, niente commenti per ora
[2] io avrei anche chiesto conferma, ma quell'uomo continua a ignorarmi, eppure mi firmo con lferrett@gnome.org, mica pizze e fichi...
4 maggio 2010
Brave new word
Cattura di schermate lucide: check!
Cattura di video fluidi: check!
Transcodifica dei video in un formato chiuso e proprietario, ma che piace tanto a tutti¹: check!
Masterizzazione di un bel DVD con tutto il materiale: check!
Vedere Flavia che si mette il cerone²: check!
Vedere la faccia che faranno quelli di Fedora quando per l'ennesima volta Ubuntu finirà su una trasmissione a diffusione nazionale³: eh, a trovarne uno nei paraggi
Stay tuned...
[1] specie a quelli antipatici e sempre sudati e a quelli ipergeek e vestiti di sneakers
[2] ma non era meglio una calza sull'obbiettivo???
[3] digitale e analogico che sia
Cattura di video fluidi: check!
Transcodifica dei video in un formato chiuso e proprietario, ma che piace tanto a tutti¹: check!
Masterizzazione di un bel DVD con tutto il materiale: check!
Vedere Flavia che si mette il cerone²: check!
Vedere la faccia che faranno quelli di Fedora quando per l'ennesima volta Ubuntu finirà su una trasmissione a diffusione nazionale³: eh, a trovarne uno nei paraggi
Stay tuned...
[1] specie a quelli antipatici e sempre sudati e a quelli ipergeek e vestiti di sneakers
[2] ma non era meglio una calza sull'obbiettivo???
[3] digitale e analogico che sia
1 maggio 2010
The Good, the Ugly and the Marketing
Lo sapete, non sono il tipo da scrivere post annunciando cose che in fondo coloro per caso o per interesse dovessero giungere qui già sa, per cui non sarà certo da queste parole che verrete a sapere che è stato rilasciato Ubuntu 10.04.
Lo sapevamo che sarebbe successo, lo sapevamo che ci sarebbero state delle novità (buone o brutte, questo poi dipenderà dal giudizio, dai gusti e dalla esigenze personali), sapevamo soprattutto che non ci sarebbero state rivoluzioni (una idea, diciamocela, così squisitamente otto-novecentesca da essere inapplicabile nel 2010).
E allora? Beh, in quelle giornate di fervido scambio di idee che è stato in convegno Cultura senza Barriere in quel di Padova, in uno dei seminari che ho seguito, era trattata una questione molto interessante, che potrebbe apparire slegata, ma che in fondo tanto estranea non è: il ruolo della pubblicità "virale" ai giorni d'oggi.
Due le parole chiave emerse: passaparola e trasparenza.
Per la seconda ce la caviamo con un misero paragrafo: trovare qualcosa più trasparente del software libero direi che è difficile. Magari non è per tutti, ma il codice è lì a disposizione, le discussioni e le scelte anche¹. Chi volesse veramente sapere cosa succede ha tutti gli strumenti per farlo. E per intervenire, ovviamente nei modi dovuti.
Passaparola. Il concetto è semplice: di chi vi fidate di più? Di una pubbicità vista in televisione o del sottoscritto - anche se forse è meglio dire "tanti piccoli sottoscritti come me" - che vi dice che a causa della scelta di non inserire la testina di stampa nelle cartucce, le stampanti Epson sono più prone delle HP² a far seccare l'inchiostro negli augelli, rendendo la stampante stessa inservibile? Nella società moderna le fonti informative disponibili grazie a Internet sono diventate da poche decine rintracciabili in edicola a potenzialmente milioni rintracciabili sul web. E non sempre la carta stampata è riuscita a tenere il passo e mantere la sua autorevolezza nella capacità di scegliere le fonti attendibili o anche semplicemente opportune a cui attingere.
Estendiamo l'idea a Ubuntu (o a GNU/Linux in generale): è bello ovviamente che i giornali e i siti di news ne parlino, vuol dire che l'entità Ubuntu (o GNU/Linux in generale) viene riconosciuta, esiste, non solo nell'underground. E per questo li ringraziamo, anche quando parlano male o in modo non corretto di "noi"³. Il lettore/fruitore/consumatore/cittadino "contemporaneo", però, crederà e si affiderà ancora a quello che c'è scritto sui giornali per elaborare la propria scelta? O ancora meglio, il lato coscente e subcoscente della sua decisionalità considererà sincere le parole del giornalista di settore che parla con la stessa scioltezza della commercializzazione di un cellulare e il giorno dopo del rilascio di una cosa buffa, intangile e, diciamocelo, difficilmente riassumibile in 600 battute come Ubuntu?
Il giornalismo non sarà la pubblicità, ma è pur sempre un canale "istituzionale", ufficiale e lontano, un flusso di parole, fatti e talvolta opinioni che provengono da una realtà diversa e non correlabile alla propria. Il vicino di casa, il collega di lavoro, l'amico "che di queste cose ci capisce", invece, sono fonti informative concrete, verificabili, ma sopratutto affidabili in funzione della loro similitudine. Affidabili per me che cerco l'informazione, non certo in assoluto. Mi serve un nuovo cellulare, che faccio? Sfoglio online dei siti che mi dicono faville oppure peste e corna degli ultimi modelli, oppure chiedo alla fidanzata di mio cugino che lavora in un negozio di un gestore di telefonia?
Nel caso di Ubuntu (o GNU/Linux in generale) magari nessuno ci verrà a chiedere che sistema operativo installare per un fiammante nuovo PC nel cui cuore battono 6 (dico 6!) core, ma possiamo attestare la nostra esperienza, regalare agli altri (leggetevi questo passaggio sulla viralità nelle slide di Barbara) volontariamente la nostra esperienza. Senza mentire, senza edulcorare, senza tirare fuori per forza del bello o del buono laddove non c'è, senza perdere in trasparenza e affidabilità, senza diventare pedanti e monotematici. "Io con Linux mi trovo bene. La mia Ubuntu 10.04 ha avuto qualche problema a impostare i livelli delle casse e non hanno ancora risolto del tutto, ma per il resto è esattamente quello che mi serviva"
Viral Marketing. Vero. Serio. Concreto. Costruttivo. Perché il prodotto vale. Perché la parola di tanti piccoli pinguini vale.
[1] beh, ok, talvolta alcune scelte di design non lo sono... ma non stiamo sempre a fare i polemici e non sviamo dal discorso principale
[2] non me ne vogliano gli altri produttori, ho avuto a che fare sempre e solo con queste due marche
[3] beh, magari un "ma che stronzo!" ce lo lasciamo sfuggire, ma anche noi siamo umani, troppo umani
Lo sapevamo che sarebbe successo, lo sapevamo che ci sarebbero state delle novità (buone o brutte, questo poi dipenderà dal giudizio, dai gusti e dalla esigenze personali), sapevamo soprattutto che non ci sarebbero state rivoluzioni (una idea, diciamocela, così squisitamente otto-novecentesca da essere inapplicabile nel 2010).
E allora? Beh, in quelle giornate di fervido scambio di idee che è stato in convegno Cultura senza Barriere in quel di Padova, in uno dei seminari che ho seguito, era trattata una questione molto interessante, che potrebbe apparire slegata, ma che in fondo tanto estranea non è: il ruolo della pubblicità "virale" ai giorni d'oggi.
Due le parole chiave emerse: passaparola e trasparenza.
Per la seconda ce la caviamo con un misero paragrafo: trovare qualcosa più trasparente del software libero direi che è difficile. Magari non è per tutti, ma il codice è lì a disposizione, le discussioni e le scelte anche¹. Chi volesse veramente sapere cosa succede ha tutti gli strumenti per farlo. E per intervenire, ovviamente nei modi dovuti.
Passaparola. Il concetto è semplice: di chi vi fidate di più? Di una pubbicità vista in televisione o del sottoscritto - anche se forse è meglio dire "tanti piccoli sottoscritti come me" - che vi dice che a causa della scelta di non inserire la testina di stampa nelle cartucce, le stampanti Epson sono più prone delle HP² a far seccare l'inchiostro negli augelli, rendendo la stampante stessa inservibile? Nella società moderna le fonti informative disponibili grazie a Internet sono diventate da poche decine rintracciabili in edicola a potenzialmente milioni rintracciabili sul web. E non sempre la carta stampata è riuscita a tenere il passo e mantere la sua autorevolezza nella capacità di scegliere le fonti attendibili o anche semplicemente opportune a cui attingere.
Estendiamo l'idea a Ubuntu (o a GNU/Linux in generale): è bello ovviamente che i giornali e i siti di news ne parlino, vuol dire che l'entità Ubuntu (o GNU/Linux in generale) viene riconosciuta, esiste, non solo nell'underground. E per questo li ringraziamo, anche quando parlano male o in modo non corretto di "noi"³. Il lettore/fruitore/consumatore/cittadino "contemporaneo", però, crederà e si affiderà ancora a quello che c'è scritto sui giornali per elaborare la propria scelta? O ancora meglio, il lato coscente e subcoscente della sua decisionalità considererà sincere le parole del giornalista di settore che parla con la stessa scioltezza della commercializzazione di un cellulare e il giorno dopo del rilascio di una cosa buffa, intangile e, diciamocelo, difficilmente riassumibile in 600 battute come Ubuntu?
Il giornalismo non sarà la pubblicità, ma è pur sempre un canale "istituzionale", ufficiale e lontano, un flusso di parole, fatti e talvolta opinioni che provengono da una realtà diversa e non correlabile alla propria. Il vicino di casa, il collega di lavoro, l'amico "che di queste cose ci capisce", invece, sono fonti informative concrete, verificabili, ma sopratutto affidabili in funzione della loro similitudine. Affidabili per me che cerco l'informazione, non certo in assoluto. Mi serve un nuovo cellulare, che faccio? Sfoglio online dei siti che mi dicono faville oppure peste e corna degli ultimi modelli, oppure chiedo alla fidanzata di mio cugino che lavora in un negozio di un gestore di telefonia?
Nel caso di Ubuntu (o GNU/Linux in generale) magari nessuno ci verrà a chiedere che sistema operativo installare per un fiammante nuovo PC nel cui cuore battono 6 (dico 6!) core, ma possiamo attestare la nostra esperienza, regalare agli altri (leggetevi questo passaggio sulla viralità nelle slide di Barbara) volontariamente la nostra esperienza. Senza mentire, senza edulcorare, senza tirare fuori per forza del bello o del buono laddove non c'è, senza perdere in trasparenza e affidabilità, senza diventare pedanti e monotematici. "Io con Linux mi trovo bene. La mia Ubuntu 10.04 ha avuto qualche problema a impostare i livelli delle casse e non hanno ancora risolto del tutto, ma per il resto è esattamente quello che mi serviva"
Viral Marketing. Vero. Serio. Concreto. Costruttivo. Perché il prodotto vale. Perché la parola di tanti piccoli pinguini vale.
[1] beh, ok, talvolta alcune scelte di design non lo sono... ma non stiamo sempre a fare i polemici e non sviamo dal discorso principale
[2] non me ne vogliano gli altri produttori, ho avuto a che fare sempre e solo con queste due marche
[3] beh, magari un "ma che stronzo!" ce lo lasciamo sfuggire, ma anche noi siamo umani, troppo umani
25 aprile 2010
Pignolerie e disambiguazioni
$ system ready, type to search
typed «Libertà» → found, cfr wikipedia
typed «Liberazione» → found, cfr wikipedia
typed «Festa della Libertà» → not found, Error 404
typed «Popolo delle libertà» → not found, Error 500
per chi non afferrasse i riferimenti.... leggete i giornali e gli RFC, 'gnuranti!
PS giusto perché sono buono..,
PPS a scelta c'era anche: 204 No Content, 418 I'm a teapot, 530 User access denied
PPPS yes, è ora di basta...
typed «Libertà» → found, cfr wikipedia
typed «Liberazione» → found, cfr wikipedia
typed «Festa della Libertà» → not found, Error 404
typed «Popolo delle libertà» → not found, Error 500
per chi non afferrasse i riferimenti.... leggete i giornali e gli RFC, 'gnuranti!
PS giusto perché sono buono..,
PPS a scelta c'era anche: 204 No Content, 418 I'm a teapot, 530 User access denied
PPPS yes, è ora di basta...
20 aprile 2010
Incomunicabilità...
Quando la sezione "design & user experience" decide e cambia le cose parlando con la sezione - esterna, in verità - "research & development" che però a sua volta tace il dovuto a quelli di "documentation & documentation" e ancor più con quei poveri sfigati e inutili del "testing" e se infine qualcuno (a caso e al di fuori del tutto) si accorge che le cose cambiate in realtà hanno un problema implementativo e tutto è rimasto come prima e prova a comunicarlo al team di "quality assurance" e gli chiede di renderlo urgente...
allora
quel qualcuno dovrà prima convincere i "quality assurance" che c'è un problema e non sarà facile perché i "quality assurance" ti diranno che è un problema solo se non funziona come prima - che dipende anche da quanto prima, che se intendi prima che i "design & user" ci mettessero il becco allora funzionava tutto - e che servono le prove, l'evidenza, la riproducibilità galileiana, così quel qualcuno, già un po' provato, proverà in un impeto di volontà di potenza a cercare le prove, ma non basteranno perché sono solo prove indiziarie, e allora come ha visto fare nei telefilm americani cercherà i testimoni, ma quelli della sezione "design & user experience" sono tutti chissà dove, a inventare nuove meraviglie, ma quelle vecchie forse le hanno già scordate, così quel qualcuno tenterà in "research & development" - esterna e interna, crepi l'avarizia - , ma lì non possono offrirti altro che conforto, perché loro le cose le fanno, non le decidono e per questo particolare specifico caso bisogna rivolgersi a qualcuno che abbia grandi poteri... o medie responsabilità... (questa parte la sbaglio sempre, finisco col confondere i due, come una sorta di gigantesco transfert, o forse ho solo letto i fumetti sbagliati) e...
... e niente, giunti qui si è ad una gigantesca e notturna pausa di riflessione, un'attesa carica di speranzosi sogni e di machiavellici pensieri, di riflessioni ardite e di valutazioni attente, di testardaggini e di consuetudini. In quattro ore magari non si poteva sperare molto, ma per una volta è stato interessante attivarsi e cercare di far girare velocemente le rotelle e gli ingranaggi invece che stare seduto fermo ad aspettare che le email arrivassero e fossero lette e comprese. Certo, durante questa pausa di riflessione dovremo sempre e comunque attendere e sperare che un paio di email vengano lette e comprese, ma per il futuro siamo speranzosi. Quello che ci serve è solo una mappa degli agganci¹ giusti. E un buon biglietto da visita.
Vabbè, anche una cravatta e una dizione impeccabile, fanno la loro porca figura.
E i denti bianchi. Non scordate i denti bianchi.
[1] allora pianifichiamo, al grado 1 di 6 ne abbiamo almeno due, uno farà tutto quello che gli chiederò per ammmmmmore, l'altro lo minaccio con le liquerizie... ok, adesso mappiamo il grado 2
allora
quel qualcuno dovrà prima convincere i "quality assurance" che c'è un problema e non sarà facile perché i "quality assurance" ti diranno che è un problema solo se non funziona come prima - che dipende anche da quanto prima, che se intendi prima che i "design & user" ci mettessero il becco allora funzionava tutto - e che servono le prove, l'evidenza, la riproducibilità galileiana, così quel qualcuno, già un po' provato, proverà in un impeto di volontà di potenza a cercare le prove, ma non basteranno perché sono solo prove indiziarie, e allora come ha visto fare nei telefilm americani cercherà i testimoni, ma quelli della sezione "design & user experience" sono tutti chissà dove, a inventare nuove meraviglie, ma quelle vecchie forse le hanno già scordate, così quel qualcuno tenterà in "research & development" - esterna e interna, crepi l'avarizia - , ma lì non possono offrirti altro che conforto, perché loro le cose le fanno, non le decidono e per questo particolare specifico caso bisogna rivolgersi a qualcuno che abbia grandi poteri... o medie responsabilità... (questa parte la sbaglio sempre, finisco col confondere i due, come una sorta di gigantesco transfert, o forse ho solo letto i fumetti sbagliati) e...
... e niente, giunti qui si è ad una gigantesca e notturna pausa di riflessione, un'attesa carica di speranzosi sogni e di machiavellici pensieri, di riflessioni ardite e di valutazioni attente, di testardaggini e di consuetudini. In quattro ore magari non si poteva sperare molto, ma per una volta è stato interessante attivarsi e cercare di far girare velocemente le rotelle e gli ingranaggi invece che stare seduto fermo ad aspettare che le email arrivassero e fossero lette e comprese. Certo, durante questa pausa di riflessione dovremo sempre e comunque attendere e sperare che un paio di email vengano lette e comprese, ma per il futuro siamo speranzosi. Quello che ci serve è solo una mappa degli agganci¹ giusti. E un buon biglietto da visita.
Vabbè, anche una cravatta e una dizione impeccabile, fanno la loro porca figura.
E i denti bianchi. Non scordate i denti bianchi.
[1] allora pianifichiamo, al grado 1 di 6 ne abbiamo almeno due, uno farà tutto quello che gli chiederò per ammmmmmore, l'altro lo minaccio con le liquerizie... ok, adesso mappiamo il grado 2
19 aprile 2010
Ius primae noctis
Primo! Io l'ho visto, io l'ho scoperto, io l'ho fatto notare e rivendico fortemente la possibilità di scegliere.
Come chiaramente enunciato nelle diapositive che scorrono mentre installate Ubuntu
Per cui, visto che la prima scelta è mia, io vado dalle ragazze giovani e carine.
E per cominciare... Direi che posso offrire il mio aiuto alneonato neoconcepito gruppo Ubuntu Women IT.
Come chiaramente enunciato nelle diapositive che scorrono mentre installate Ubuntu
"In addition to our extensive written help, the Ubuntu community provides free technical support in person and over the Internet."OK, se lo fanno nella shakespeariana terra d'Albione e nell'anglofono paese degli Yankee, non vedo perché noi non dovremmo andare casa per casa ad assistere i nostri utenti... ma soprattutto LE nostre utenti. In fondo siamo una cultura e un popolo molto più aperto e propenso alla socializzazione, no?
Per cui, visto che la prima scelta è mia, io vado dalle ragazze giovani e carine.
E per cominciare... Direi che posso offrire il mio aiuto al
6 aprile 2010
Salve, avrei un problema
OK, si aprono le scommesse.
Il fatto è il seguente: da casa mia non riesco ad accedere al sito ilcannocchiale.it (cioè, non che mi interessi del sito, ma ospita il blog di una gran pezzo di ... cervello, cervello, volevo dire cervello).
Il problema è da qualche parte nel routing, arrivo ad un IP di libero/infostrada/wind e poi traceroute si perde nella noosfera. Il problema è loro, visto che in altre zone di Roma è possibile arrivare a ilcannocchiale.it su rete libero/infostrada/wind.
Ora, prima che io telefoni a libero/infostrada/wind (che a quanto pare non hanno un form web per segnalare tali problemi, geniale...), quanto è alta la possibilità che il gentile ragazzo/ragazza con cui dialogherò mi proporrà "faccia clic in basso a destra sul pulsante Start" o simili? Per contestualizzare e chiarire faccio presente che io ho intenzione di usare la parola "routing" mentre spiego il problema.
Avete tempo fino a giovedì alle 12.00.
Il fatto è il seguente: da casa mia non riesco ad accedere al sito ilcannocchiale.it (cioè, non che mi interessi del sito, ma ospita il blog di una gran pezzo di ... cervello, cervello, volevo dire cervello).
Il problema è da qualche parte nel routing, arrivo ad un IP di libero/infostrada/wind e poi traceroute si perde nella noosfera. Il problema è loro, visto che in altre zone di Roma è possibile arrivare a ilcannocchiale.it su rete libero/infostrada/wind.
Ora, prima che io telefoni a libero/infostrada/wind (che a quanto pare non hanno un form web per segnalare tali problemi, geniale...), quanto è alta la possibilità che il gentile ragazzo/ragazza con cui dialogherò mi proporrà "faccia clic in basso a destra sul pulsante Start" o simili? Per contestualizzare e chiarire faccio presente che io ho intenzione di usare la parola "routing" mentre spiego il problema.
Avete tempo fino a giovedì alle 12.00.
4 aprile 2010
I'm the real Maverick Meerkat
please stand up! please stand up!
Lui suricate, molto più suricate, per lo meno di quello mostrato a questo indirizzo.
Lui suricate, molto più suricate, per lo meno di quello mostrato a questo indirizzo.
1 aprile 2010
Io non ci credevo...
No, non ci credevo proprio che la data del 1° aprile fosse stata scelta con serietà. E invece pare che seriosamente come sempre è stata rilasciata al pubblica la versione 2.30.0 dello GNOME Desktop.
Per tutte le novità (o per lo meno per quelle principali) divertitevi pure a leggere le note di rilascio, per voi in un fluente italiano.
Update mezzanotte è suonata, e le note di rilascio sono ora al loro stato "normale". Per chi avesse voglia di rileggersi la versione pesce d'aprile, la trovate qui. Un grazie gransissimo a Re.in.stallo che è riuscito a realizzare il tutto in pochissimo tempo e con la solita graffiante verve di sempre.
PS se siete duri di capoccia, vi faccio espressamente notare che la parola "divertevi" è scritta in corsivo... magari c'è un motivo...
Per tutte le novità (o per lo meno per quelle principali) divertitevi pure a leggere le note di rilascio, per voi in un fluente italiano.
Update mezzanotte è suonata, e le note di rilascio sono ora al loro stato "normale". Per chi avesse voglia di rileggersi la versione pesce d'aprile, la trovate qui. Un grazie gransissimo a Re.in.stallo che è riuscito a realizzare il tutto in pochissimo tempo e con la solita graffiante verve di sempre.
PS se siete duri di capoccia, vi faccio espressamente notare che la parola "divertevi" è scritta in corsivo... magari c'è un motivo...
25 marzo 2010
For Your Eyes Only
Disclaimer: le informazioni presenti in questo post sono strettamente confidenziali e purtuttavia completamente reali
Flavia: ti va di scrivere due righe di chiusura?
proprio due righe
sui valori della vita
Luca: abbrivio?
Flavia: vuoi che te lo dia?
Luca: beh, perché no, altrimenti chissà cosa scrivo...
Flavia: tanto ci si interroga oggi su quelli che sono i valori della vita
umanità ecc
rietrare in se stessi
e l'uso della scrittura per guardarsi dentro
Luca: ok, vado
Luca: tanto ci si interroga oggi su quelli che sono i valori della vita. amore, amicizia, famiglia, solidarietà, ognuno si rapporta a una sua personalissima e unica "classifica" che, forse, nasce da un'unica solida radice: umanità, umanità che nasce in se stessi e che magari diventa umanità verso gli altri
Luca: ...
Luca: (oddio, ho svalvolato... "umanità verso gli altri"... manco più ubuntu la usa)
Flavia: ahhahahahahh
Flavia: ti va di scrivere due righe di chiusura?
proprio due righe
sui valori della vita
Luca: abbrivio?
Flavia: vuoi che te lo dia?
Luca: beh, perché no, altrimenti chissà cosa scrivo...
Flavia: tanto ci si interroga oggi su quelli che sono i valori della vita
umanità ecc
rietrare in se stessi
e l'uso della scrittura per guardarsi dentro
Luca: ok, vado
Luca: tanto ci si interroga oggi su quelli che sono i valori della vita. amore, amicizia, famiglia, solidarietà, ognuno si rapporta a una sua personalissima e unica "classifica" che, forse, nasce da un'unica solida radice: umanità, umanità che nasce in se stessi e che magari diventa umanità verso gli altri
Luca: ...
Luca: (oddio, ho svalvolato... "umanità verso gli altri"... manco più ubuntu la usa)
Flavia: ahhahahahahh
21 marzo 2010
Sinonimi
Mi sento abbindolato, circonvenuto, circuito, deluso, fregato, frodato, illuso, imbrogliato, incartato, tradito, insidiato, mistificato, trombato, truffato, abbagliato, aggirato, sedotto, giocato, raggirato, turlupinato, vanificato, fuorviato, disatteso, preso in giro, buggerato, subornato, scontentato, venuto meno, bidonato, infinocchiato, incantato, disertato, rinnegato, violato, ciulato, incastrato, impaccato, disonorato, confuso, rigirato, sciupato, smontato, stroncato e anche un po' disprezzato.
L'avessimo saputo prima, l'avremmo detto subito che il problema era l'essere troppo ispirato dalle terre d'Albione. Quello che sarebbe interessante sapere ora è quanti altri piccoli curiosi e potenzialmente illogici cambiamenti si proporranno nei prossimi 6 mesi per dimostrare di non essere né Windows, né Mac OS, né una qualsiasi¹ distribuzione Linux.
[1] per chi non l'avesse notato, già da tempo stando a www.ubuntu.com Ubuntu non è una distribuzione Linux, è un sistema operativo e basta
L'avessimo saputo prima, l'avremmo detto subito che il problema era l'essere troppo ispirato dalle terre d'Albione. Quello che sarebbe interessante sapere ora è quanti altri piccoli curiosi e potenzialmente illogici cambiamenti si proporranno nei prossimi 6 mesi per dimostrare di non essere né Windows, né Mac OS, né una qualsiasi¹ distribuzione Linux.
[1] per chi non l'avesse notato, già da tempo stando a www.ubuntu.com Ubuntu non è una distribuzione Linux, è un sistema operativo e basta
16 marzo 2010
Campagna elettorale
Mi dicono che ci sono nuovamente elezioni... come è democratico il nostro paese... Sono felice, perché è quella stagione dell'anno in cui si riesce finalmente a dare un senso alle ore passate a giocare a Monkey Island. Per non mandare sprecato tale immenso patrimonio culturale (e soprattutto visto che, giustissimamente, in televisione stavolta non si può vedere nulla di tutto ciò), ecco un utile estratto per imparare a... "tirare di scherma"¹ nell'agone elettorale:
Per quei pochi sciocchi di voi che non sanno come si combatte in stile Monkey Island, ecco qui la spiegazione, tratta da MonkeyIslandForever (dove trovate anche l'elenco completo di insulti): «In ogni scontro dovrete attaccare l’avversario con un insulto, se il nemico riesce a rispondere sta a lui attaccare. Se vincete voi dovrete proseguire ad insultarlo.»
Ogni nemico io l'ho sempre annientato.E non dimenticate di bere un buon bicchiere di Grog tra una stoccata e l'altra!
Con il tuo fiato sicuramente l'avrai soffocato.
Ti lascierò devastato, mutilato e sforacchiato.
Solo il tuo odore mi rende nauseato, agitato e infuriato.
Sei il mostro più orrendo mai creato.
Un po' come le ragazze che hai corteggiato.
Ho parlato con scimmie più educate di te.
Sono contento che tu sia andato alla riunione di famiglia.
Solo una volta incontrai un tale codardo!
Ti avrà insegnato tutto quello che sai.
Non accetterò la tua impertinenza restando seduto!
Le tue emorroidi ti danno di nuovo fastidio, eh?
Ogni parola che mi dici è stupida.
Volevo essere sicuro che tu fossi a tuo agio con me.
Per quei pochi sciocchi di voi che non sanno come si combatte in stile Monkey Island, ecco qui la spiegazione, tratta da MonkeyIslandForever (dove trovate anche l'elenco completo di insulti): «In ogni scontro dovrete attaccare l’avversario con un insulto, se il nemico riesce a rispondere sta a lui attaccare. Se vincete voi dovrete proseguire ad insultarlo.»
15 marzo 2010
Sociolocy 101
L'uomo è un animale deficiente. Da qualunque lato della webcam si trovi.
ATTENZIONE. Il link di sopra porta a un video su youtube i cui contenuti sono quanto meno malsani, e non nel senso buono del termine. Seguitelo a vostro rischio e pericolo, se volete rovinarvi la giornata.
ATTENZIONE 2. Sì, sono serio...
ATTENZIONE. Il link di sopra porta a un video su youtube i cui contenuti sono quanto meno malsani, e non nel senso buono del termine. Seguitelo a vostro rischio e pericolo, se volete rovinarvi la giornata.
ATTENZIONE 2. Sì, sono serio...
9 marzo 2010
A New Deal
Guadatevi attorno... Il colore aubergine comincia già a fare proseliti. Per esempio qui, ma debbo dire anche nel mio armadio, dove già in tempi non sospetti è atterrato qualcosa.
PS Il mio commento serio sul cambio di rotta lo troverete sul blog di Flavia non appena avrò trovato 2 ore di tempo per leggere, comprendere, destrutturare e rielaborare personalmente le pagine di annuncio del nuovo brand e il post di Shuttleworth... e ovviamente trovato il modo migliore per comunicare alle alte sfere che il circle of friend messo in apice nun se po' vedè
PS Il mio commento serio sul cambio di rotta lo troverete sul blog di Flavia non appena avrò trovato 2 ore di tempo per leggere, comprendere, destrutturare e rielaborare personalmente le pagine di annuncio del nuovo brand e il post di Shuttleworth... e ovviamente trovato il modo migliore per comunicare alle alte sfere che il circle of friend messo in apice nun se po' vedè
26 febbraio 2010
U. M. Declassified
Dai, ammettetelo. Con questo post avete pensato che fossi stupido. O quanto meno che avessi battuto la testa.
Ma adesso che sono state rivelate le specifiche del Music Store di Ubuntu (o quanto meno una FAQ). Possiamo andare a riprendere i seguenti passaggi e notare che...
Ora, perché sto chiarendo tutto ciò? Beh, non certo per uno spocchioso gne-gne-gne-gne-gne, quanto piuttosto per mostrare a tutti il modo di ottenere un grande scoop, riassumibile nelle 3 seguenti caratteristiche/doti/capacità/altro:
Ma adesso che sono state rivelate le specifiche del Music Store di Ubuntu (o quanto meno una FAQ). Possiamo andare a riprendere i seguenti passaggi e notare che...
- "fico, gli stessi colori del logo"
- "seguite la via nel bosco che porta alla casetta dei sette nani"
- "la piattaforma di lancio per raggiungere la seconda stella a destra"
Ora, perché sto chiarendo tutto ciò? Beh, non certo per uno spocchioso gne-gne-gne-gne-gne, quanto piuttosto per mostrare a tutti il modo di ottenere un grande scoop, riassumibile nelle 3 seguenti caratteristiche/doti/capacità/altro:
- conoscenza - bisogna sapere bene come muoversi nel territorio interessato, sapere dove e come andare a cercare
- intuito - il guizzo di genio, la lampadina che si illumina d'improvviso senza che voi abbiate alcun controllo
- una grandissima botta di culo - quella serve, sempre, in tutto.
For your pleasure
Uploadare è una noia infinita... anche se richiete un tempo finito, è sempre comunque dannatamente tanto.
Beati voi che dovete solo scaricare, nello specifico potreste:
Beati voi che dovete solo scaricare, nello specifico potreste:
- visualizzare la versione finale della presentazione per il seminario Cultura Senza Barriere sul Slideshare.net a questo indirizzo (richiede flash, se non ricordo male)
- visualizzare la versione senza immagini dello stesso, sempre su Slideshare.net, ma presso diverso indirizzo
- scaricare direttamente il file ODP (non richiede flash, ma sono circa 20 MB)
- scaricare anche un file "accessorio" che in qualche modo documenta come eseguire la parte pratica del seminario (questo secondo file in futuro potrà ricevere qualche aggiornamento, tra cui togliere la parola "froceria" - e se uso questo termine la colpa è tutta di The Salty Dog - e aggiungere la parte su Orca - per la quale saremmo andati un po' a braccio)
23 febbraio 2010
Ormidotteri
Ovvero: c'è chi colleziona farfalle e chi collezione orme.
E ora che ne ho due posso finalmente fare la prova: la prima ragazza carina che incontro le chiedo se vuole salire da me a vedere la mia collezione di magliette di GNOME...
...
Hmmm... se mi dovesse rispondere "No grazie, l'ho già vista sul tuo blog" dovrei sentirmi onorato per il fatto che anche le femminucce seguono Parzialmente scremato o dovrei disperarmi per il due di picche ricevuto?!?
PS ovviamente un grazie all'ammmmore mio :)
E ora che ne ho due posso finalmente fare la prova: la prima ragazza carina che incontro le chiedo se vuole salire da me a vedere la mia collezione di magliette di GNOME...
...
Hmmm... se mi dovesse rispondere "No grazie, l'ho già vista sul tuo blog" dovrei sentirmi onorato per il fatto che anche le femminucce seguono Parzialmente scremato o dovrei disperarmi per il due di picche ricevuto?!?
PS ovviamente un grazie all'ammmmore mio :)
22 febbraio 2010
Nel prossimo episodio...
Un'ora. Meno un po' di minuti. Meno un curioso inconveniente legato all'ingranditore di Orca e alla clonazione dello schermo¹. Meno il fatto che io e Flavia andiamo sì in piena sintonia, ma di getto e d'istinto e non perché si siano mai fatte prove col cronometro.
Risultato: se eravate² in quel di Padova, facoltà di Psicologia, piano secondo, aula B non avete avuto modo di gustare tutto, ma proprio tutto quello che avevamo in mente di dire. Gran parte, che speriamo abbiamo esposto in modo chiaro e adeguatamente approfondito.
Conseguenza: mi sa che oltre a rendere disponibili le slide per chi volesse vederle (peraltro già su slideshare, anche se in versione full-a11y senza immagini), oltre a rendere disponibili i nostri appunti su cosa e come fare la parte pratica per chi volesse riutilizzarle per un altro evento (giusto il tempo di togliere qualche colorita annotazione personale), oltre a continuare la collaborazione con le magnifiche persone di CSB (un grazie grande grande a Marco e Federica, un a presto a tutte le persone che abbiamo conosciuto), mi sa che nelle capoccette dei vostri affezionatissimi si sta facendo strada l'idea di preparare un po' di video.
Non di promozione. Non di divulgazione. Quanto piuttosto di chiarimento. Il nostro seminario voleva essere pratico. No chiacchiere, botte (cit.). Se l'accessibilità è importante, non basta dire "noi ce l'abbiamo", dobbiamo aggiungere "e funziona così"
Ovviamente io alla regia e Flavietta alla voce sexy narrante :P
[1] sì, il sottoscritto e Treglia Alessio stanno già provando a renderlo riproducibile e segnalarlo come bug.
[2] lo scrivo in piccolo, ma il grazie che inviamo a Claudio Arseni per essere passato è enorme
Risultato: se eravate² in quel di Padova, facoltà di Psicologia, piano secondo, aula B non avete avuto modo di gustare tutto, ma proprio tutto quello che avevamo in mente di dire. Gran parte, che speriamo abbiamo esposto in modo chiaro e adeguatamente approfondito.
Conseguenza: mi sa che oltre a rendere disponibili le slide per chi volesse vederle (peraltro già su slideshare, anche se in versione full-a11y senza immagini), oltre a rendere disponibili i nostri appunti su cosa e come fare la parte pratica per chi volesse riutilizzarle per un altro evento (giusto il tempo di togliere qualche colorita annotazione personale), oltre a continuare la collaborazione con le magnifiche persone di CSB (un grazie grande grande a Marco e Federica, un a presto a tutte le persone che abbiamo conosciuto), mi sa che nelle capoccette dei vostri affezionatissimi si sta facendo strada l'idea di preparare un po' di video.
Non di promozione. Non di divulgazione. Quanto piuttosto di chiarimento. Il nostro seminario voleva essere pratico. No chiacchiere, botte (cit.). Se l'accessibilità è importante, non basta dire "noi ce l'abbiamo", dobbiamo aggiungere "e funziona così"
Ovviamente io alla regia e Flavietta alla voce sexy narrante :P
[1] sì, il sottoscritto e Treglia Alessio stanno già provando a renderlo riproducibile e segnalarlo come bug.
[2] lo scrivo in piccolo, ma il grazie che inviamo a Claudio Arseni per essere passato è enorme
21 febbraio 2010
Coming soon...
Tablica do badania wzroku z reklamy Vision Express
Originally uploaded by trochim.
... e non sto parlando di quello che avremmo potuto mettere nella nostra presentazione e non abbiamo messo perché era una cosa seria
17 febbraio 2010
Open Missiva
Gent.ma Ministro Michela Brambilla,
vengo solo ora tristemente a conoscenza del fatto che anche i traduttori professionisti italiani sono un covo di comunisti sovvertitori come i magistrati e buona parte del corpo insegnanti.
Ebbene, forse lei non sa, forse le sembrerà inaspettatto e ardito da parte mia, ma da quando l'ho vista¹ ho sempre provato una profonda simpatia per lei.
Per questo vorrei correre in suo soccorso. Lo sa che c'è un sito, launchpad.net, dove se lei ci carica il testo da tradurre, in giro per il mondo ci sono un sacco di fessacchiotti che si prodigheranno a farlo?!? Sembra incredibile anche a me, ma c'è gente che la da via gratis, la propria professionalità.
Nella speranza di non essere stato un po' troppo inopportuno e invadente e nell'ardore di aver reso un buon servigio alla patria e alla presidenza del consiglio dei ministri, ossequiosamente saluto.
[1] non è colpa mia, giuro; cercavo conferma sul fatto che si chiamasse michela e ho provato su goooooogle, il primo risultato è quello che vedete
vengo solo ora tristemente a conoscenza del fatto che anche i traduttori professionisti italiani sono un covo di comunisti sovvertitori come i magistrati e buona parte del corpo insegnanti.
Ebbene, forse lei non sa, forse le sembrerà inaspettatto e ardito da parte mia, ma da quando l'ho vista¹ ho sempre provato una profonda simpatia per lei.
Per questo vorrei correre in suo soccorso. Lo sa che c'è un sito, launchpad.net, dove se lei ci carica il testo da tradurre, in giro per il mondo ci sono un sacco di fessacchiotti che si prodigheranno a farlo?!? Sembra incredibile anche a me, ma c'è gente che la da via gratis, la propria professionalità.
Nella speranza di non essere stato un po' troppo inopportuno e invadente e nell'ardore di aver reso un buon servigio alla patria e alla presidenza del consiglio dei ministri, ossequiosamente saluto.
[1] non è colpa mia, giuro; cercavo conferma sul fatto che si chiamasse michela e ho provato su goooooogle, il primo risultato è quello che vedete
15 febbraio 2010
Soltanto gli stupidi non cambiano mai idea
Ammettiamo che vuoi siate una delle aziende al mondo con maggior... hmmm... fatturato? No, non siete Mafia S.p.A.
Diciamo che siete un'azienda con tantissimi soldi, per certi versi che dominate la vostra fetta di mercato e che per questi motivi siete conosciuti in tutto il globo terraqueo.
OK, avete immaginato? Bene, poi dopo vediamo se la vostra immaginazione è fervida oppure no. Per ora ammettete che vogliate gettarvi in un certo businnes e che vogliate svilluppare un prodotto, magari affidandovi a delle tecnologie preesistenti da usare come fondamenta, in particolare che dobbiate scegliere tra più d'una che fanno la stessa cosa.
Come vi comportate?
Bene. Lo so, siete stati seri e avete detto tutti quanti "Uno". Spiacente. Questo dimosta quanto non siate tagliati per essere una multinazionale.
Lasciate perdere, non fa per voi, lasciate che a fare queste cose ci pensino Nokia e Intel. Loro sanno come si fa.
Prendete Nokia. Ha lanciato Maemo. Lo ha basato su GTK+/GNOME. Poi ha comprato Trolltech. La prossima versione di Maemo sarà basato sulle Qt. Anni di codice (e di speranze dei GTK+ guy) buttate a fiume.
Prendete Intel. Ha lanciato Moblin. Lo ha basato GTK+/Clutter/GNOME (acquisendo OpenedHand). Poi (oggi) si è unita a Nokia nel progetto MeeGo. La prossima versione di Moblin... beh, leggetelo da soli¹.
Morale della favola. In realtà ci sono due morali della favola. La prima è che se siete una multinazionale e la gente continua a comprare i vostri prodotti anche se tirate fuori 15 modelli diversi al mese incompatibili tra di loro, allora potete anche prendere e buttare i soldi spesi in studi di fattibilità al cesso perché la mattina vi svegliate e vi gira così.
La seconde morale è... che le Qt sono talmente meglio, che nessuno le sceglie per prime...
[1] se siete pigri, se non capite le figure, il passaggio è il seguente: The MeeGo UI toolkit is the primary toolkit for developing MeeGo applications and is based on Qt with specific enhancements and additions. GTK and Clutter are also included for application compatibility.
Diciamo che siete un'azienda con tantissimi soldi, per certi versi che dominate la vostra fetta di mercato e che per questi motivi siete conosciuti in tutto il globo terraqueo.
OK, avete immaginato? Bene, poi dopo vediamo se la vostra immaginazione è fervida oppure no. Per ora ammettete che vogliate gettarvi in un certo businnes e che vogliate svilluppare un prodotto, magari affidandovi a delle tecnologie preesistenti da usare come fondamenta, in particolare che dobbiate scegliere tra più d'una che fanno la stessa cosa.
Come vi comportate?
- chiamate il vostro reparto R&D e gli commissionate uno studio di fattibilità o cose del genere in modo tra individuare quello che fa per voi
- comprate un intero seti di dadi di D&D e lanciate quello più adatto al numero di opzioni disponibili
- mettete un disco di R&B nello stereo, premete shuffle, poi premete play e il numero della traccia casuale che parte lo associate in modo simile ai numeri dei dadi di cui sopra
- prendete una cassa di J&B e la scolate fino a che la risposta al vostro dubbio non appaia disegnata in cielo da stelle danzerine
Bene. Lo so, siete stati seri e avete detto tutti quanti "Uno". Spiacente. Questo dimosta quanto non siate tagliati per essere una multinazionale.
Lasciate perdere, non fa per voi, lasciate che a fare queste cose ci pensino Nokia e Intel. Loro sanno come si fa.
Prendete Nokia. Ha lanciato Maemo. Lo ha basato su GTK+/GNOME. Poi ha comprato Trolltech. La prossima versione di Maemo sarà basato sulle Qt. Anni di codice (e di speranze dei GTK+ guy) buttate a fiume.
Prendete Intel. Ha lanciato Moblin. Lo ha basato GTK+/Clutter/GNOME (acquisendo OpenedHand). Poi (oggi) si è unita a Nokia nel progetto MeeGo. La prossima versione di Moblin... beh, leggetelo da soli¹.
Morale della favola. In realtà ci sono due morali della favola. La prima è che se siete una multinazionale e la gente continua a comprare i vostri prodotti anche se tirate fuori 15 modelli diversi al mese incompatibili tra di loro, allora potete anche prendere e buttare i soldi spesi in studi di fattibilità al cesso perché la mattina vi svegliate e vi gira così.
La seconde morale è... che le Qt sono talmente meglio, che nessuno le sceglie per prime...
[1] se siete pigri, se non capite le figure, il passaggio è il seguente: The MeeGo UI toolkit is the primary toolkit for developing MeeGo applications and is based on Qt with specific enhancements and additions. GTK and Clutter are also included for application compatibility.
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