28 dicembre 2005

Il mio Natale


Una immagine che vale più di mille parole...

OK, magari i capelli non sono proprio così dritti e ho dimenticato di mettere gli occhiali, ma come non notare l'espressione corrugata e preoccupata?

Felice Buon Anno a Tutti.

20 dicembre 2005

Più di 600 milioni. Questo è il numero di computer (notate: computer, non persone) che la Microsoft prevede passeranno nel prossimo futuro da WinXP a WinVista

Ci credo. Ieri mattina, presto presto, ero in banca per pagare l'ICI. Lo so, molti di di voi magari vanno alla posta, io debbo andare in banca (per pagare l'ICI per la casa Roma scalando con delle vecchie ritenute) _e_ alla posta (per pagare l'ICI di casetta di montagna col classico bollettino).

La fililale era aperta, c'era poca gente, ma era tutto fermo. «Non avranno ancora aperto», penso ingenuamente, «ma hanno consentito l'entrata alla gente per ripararli dai rigori del freddo». No, supposizione errata: la filiale era ufficialmente aperta, ma bloccata causa blocco dei terminali. Tutti, dal primo all'ultimo, sia quelli degli impiegati agli sportelli, sia i 3 sportelli fai-da-te.

Dopo qualche minuto arriva un impiegato dicendo: «Tutto risolto, abbiamo spento il server di là e lo abbiamo fatto ripartire» e continua «Se adesso spegni anche il tuo vedrai che rifunziona».

Così, mentre attendevo il mio tuno, ho visto il reboot (forzato entrando dentro il gabbiotto) degli sportelli fai da te. La schermata indicava inequivocabilmente la presenza di WinXP.

Che tali terminali (bancomat compresi) non fossero altro che uno schermo, un computer, un lettore di SC e una stampante era ovvio e noto da tempo.

Ma che addirittura fosse necessario XP per farli funzionare mi sembra veramente esagerato. Ammettiamo pure che l'aggiornamento sia stato fatto per motivi di sicurezza (ammesso che WinXP sia sicuro, confronta l'esperimento di Mitnick di un'anno fa), ammettiamo che magari viene usato HD esotico/esoterico (touchpad, lettore di smartcard, stampanti termiche, lettori ottici) per i quali bisognerebbe provvedere in house allo sviluppo dei driver (ammesso che il vendor lo consenta), serve veramente installare un sistema operativo che fa della interfaccia utente il suo punto di forza per poi mettere a tutto schermo una applicazione personale?

Sì perché installando WinXP non puoi dire "Questo pezzo non mi serve e non lo voglio". Potrai forse dirlo con le future versioni di Windows, anche se comunque lo pagherai.

[cacchio, debbo andrare... finisco questo post la prossima volta...]

17 dicembre 2005

W la Moratti

Apprendo da Network Games che il ministro Moratti, pronta a buttarsi a capofitto nella lizza per il posto di sindaco di Milnano (BTW, non dovrebbe lasciare il posto di ministro per fare campagna elettorale?) ha fatto registrare più di 4 domini internet.

E vabbe', direte, cavoli suoi. Sarebbero se i nomi di dominio fossero moratti.it (e vorrei vedere cosa ne pensa il suo parente presidente di una prestigiosa squadra di calcio o un'altra sua parente candidata alle primarie del centrosinistra per lo stesso posto di sindaco di Milano), letizia.it e via dicendo.

Invece no. I nomi di dominio sono i nomi delle strade di Milano. Provate www.via-desiderio.it o www.via-giuseppeverdi.it o www.via-cusani.it. Cliccate e vedrete lo stesso (finto? mi pare proprio di sì) blog.

Ora, a parte i cinque minuti di divertimento tipo "Adesso vado su Kataweb Mappe, cerco la mappa di Milano e vedo quante nomi di dominio hanno registrato" (BTW notare giuseppeverdi e non giuseppe-verdi) francamente mi unisco al commento di Beppe Caravita:

Letizia Brichetto Moratti si è privatizzata lo stradario pubblico di Milano!

Poteva farlo? Francamente non saprei. Da un lato mi viene da dire che i nomi delle strade appartengono a chi "ha" le strade (gli abitanti? i commercianti? il comune?), dall'altro in fondo l'assegnazione dei nomi di dominio è qualcosa che dovrebbe essere al di fuori di problemi diversi dal First In First Out (quanti si ricordano del povero Luca Armani?)

PS no, www.via-montenapoleone.it non rimanda al blog, ma mostra una gigantesca scritta VIP (Video Italia Production)


6 dicembre 2005

"A Torino non verranno adottate tecnologie wireless, sebbene siano riconosciute già sufficientemente affidabili. Bisognerà aspettare Pechino per il loro utilizzo. Le architetture scelte saranno Cisco", ha dichiarato Massimo Dossetto, responsabile sicurezza IT per Torino 2006. (da punto-informatico.it)


Complimentoni per la bella idea. O forse non siete in grado di dare adeguata copertura? Ma in fondo a che serve una rete ben funzionante in un evento come una olimpiade, sebbene solo invernale? Di certo non ai giornalisti che non si porteranno dietro i loro portatili per scrivere i loro articoli.

Ve lo immaginate, il giornalista medio che va in giro con il suo portatile, a trovarsi di fronte ad una hostess (o adesso si chiamano accompagnatici di sala) che gli indica una presa RJ per poter connettere il suo portatile? Pensate forse che nella capiente borsetta il giornalista porti sempre con se un cavo ethernet? E se non lo ha? Esce dallo stadio dei ghiacci ed incontra la bancarella dell'elettronica? E se gli chiedono se vuole un cavo cross?

Però è vero. Già bisogna fare i conti con i terroristi islamici preannunciati dal Ministro Pisanu, non vorremo anche che ci si mettano di mezzo anche i sedicenti hacker ad interrompere il servizio IT dell'olimpiade proprio grazie al wireless.

Però questa mia filippica magari è errata ed in realtà non è un problema di sicurezza IT, ma di sicurezza nel senso di salute. In fondo per dare copertura alla zona per collegamenti televisivi, collegamenti satellitari, collegamenti radiofonici, collegamenti di telefonia mobile e quant'altro, chissà a che livelli di SAR si giunge. Ci manca solo il WiFi.

1 dicembre 2005

Le bellezze di AJAX (no, non il detersivo)

C'è nell'aria odore di un nuovo web. Ed oggi ne ho provato un esempio. Un "browser" per wikipedia, dallo strano nome Gollum.

Non si tratta esattamente di un browser, direi più propriamente un metabrowser. Voi ci mettete il browser (con il supporto a JavaScript per usare AJAX) e Gollum si fa carico di "ridurre" la complessità di tale programma per la navigazione della sola Wikipedia.

In pratica Gollum è una finestra del vostro browser senza barra dei menu e degli strumenti che visualizza una pagine dinamica che da l'impressione di essere un browser.

Non solo, permette di definire anche dei segnalibri, limitati ovviamente alle voci della Wikipedia.

È una buona idea? Non so. Di certo l'aver rimosso alcuni aspetti del browser non utili all'esplorazione dell'enciclopedia, focalizzandosi nel contempo solo su funzioni utili, è interessante. Però così ogni "metabrowser" ha la sua interfaccia e le sue icone: questo è male.

23 novembre 2005

Riconoscimenti

A proposito di traduzioni, nello smistare la posta che mi era rimasta indietro in questi giorni di assenza dalla rete, ecco un commento su di me da parte di Alessio "algol" Frusciante:

> Alessio, do you confirm and support the account request of Elle?
Yes, Luca is very active in translating GNOME in Italian (and also in
other things of general interest, like HIGification). I think that him
having a CVS account could be of great value for Italian translation
team and GNOME.

Back in black

È da un paio di settimano che non mi sto occupando di GNOME, tanto della traduzione quante della ricerca di bug nella versione di sviluppo.

D'altro canto 1) non ho voglia di rovinare la distro e 2) non ho voglia di continuare ad usare il mio metodo casalingo di aggiornamento mooolto interattivo.

Per questo ho rivolto il mio sguardo a jhbuild, il tool ufficiale per il build di GNOME da CVS. Si perde un po' in controllo (mi piaceva scaricare e compilare solo quello che volevo, controllando di volta in volta i cambiamenti nei ChangeLog) ed in fondo non credo di (e poi forse in fondo non voglio) poter usare il prodotto di compilazione per l'uso di tutti i giorni, ma in fondo a me serve un ambiente di testing, non di sviluppo. Al momento sta ancora compilando sullo sfondo. Oh, se usate Ubuntu, c'è una pagina interessante sul wiki di GNOME per usare jbuild con questa distro. Ovviamente va cambiato il moduleset da gnome-2.12 a gnome-2.14 per la versione al momento in sviluppo.

Sul fronte traduzione, invece, ho aperto un account su launchpad ed ho scritto alla lista dei traduttori di Ubuntu per entrarne a fare parte, magari portando un po' dello spirito del TP e dei traduttori ufficiali di GNOME. Launchpad (ed il modulo di traduzione Rosetta) è una cosa strana. Da traduttore cresciuto ad emacs e file PO, mi pare strano usare una interfaccia web, per di più senza tutte le "magie" di emacs (ricerca, navigazione ad un tasto, verifica di correttezza del po...). Ovviamente debbo comunque dire che si tratta di uno strumento interessante per la traduzione di una distribuzione aperta come Ubuntu.

21 novembre 2005

Tempo di elezioni

Nota: questo post è pubblicato postumo, nel senso che lo avevo scritto nell'intervallo di tempo tra il distacco del modem 56K e l'aquisto di quello ADLS.

Ho guardato un po' di televisione. Lo ammetto, talvolta lo faccio. "I wanna be dirty", cantavano nel Rocky Horror Picture Show.

Ma anche da azioni strane come queste di giunge alla conoscenza. Se non lo avessi fatto, ad esempio, non avrei mai saputo che il figlio di Milly Carlucci era diventato sindaco di Internet.

Sarà perché la mamma rompe da circa vent'anni, sarà perché la zia è parlamentare, sarà perché l'altra zia è scomparsa nel nulla ed ancora la cercano a Chi l'ha visto?, sarà quel che sarà, ma francamente io non ricordo di averlo mai votato. Anzi, ricordo di non aver votato affatto per la carica di sindaco di Internet.

E poi, ma cosa deve fare uno che diventa sindaco di Internet? Occuparsi del traffico? Ce lo vedete voi il figlio di Milly Carlucci ad instradare i vari pacchetti su scala mondiale? Io francamente no, ma in fondo io non capisco perché debba stare in una pubblicità.

Debian è un mondo a parte

Una rapida ricerca su Google ed ho trovato come aggiustare l'hinting dei font in Ubuntu secondo le mie preferenze.

È bastato infatti un sudo dpkg-reconfigure fontconfig e scegliere al posto di native (suggerito per i font Bitstream Vera e Microsoft) authohinter (suggerito per altri font TT). Ora i caratteri a schemo hanno perso quell'aspetto "rachitico" che avevano prima.

Credo proprio che debbo cercare una bella guida ai sistemi Debian based.

19 novembre 2005

Un vero trip

OK, lo ammetto, dovrei fare altro, ma non riesco a scollegarmi. Passare da 56K a 4M è varcare del tutto la soglia della noosfera.

E farlo in casa tua è anche meglio che alle postazioni dell'università, dove in fin dei conti ho sempre tenuto un atteggiamento serio e rispettoso del luogo.

Dopo aver aggiornato tutti i moduli di GNOME dal cvs in meno di 10 minuti, aver navigato tutti i siti soliti per il piacere di vederli caricati immediatamente, aggiornato il kernel dal repository della distro, esplorato le varie possibilità che questo blog mi concede (BTW ora anche se non siete iscritti a blogger.com potete pubblicare dei commenti e c'è il controllo sui contenuti) sono giunto ad un limite.

Voglio di più, voglio il multimediale!

Putroppo Fedora non concede molto ai formati ed al momento non mi va di reinstallare tutto passando ad Ubuntu, sebbene lo stia pianificando. Che fare? Beh, basta riavviare il sistema, tapparsi il naso e far partire Win.

Ho usato Internet Explorer giusto il tempo di scaricare Firefox, quindi con Firefox ho scaricato iTunes, infine mentre con iTunes ascoltavo il podcast di Daniele Luttazzi, esploravo il sito della Apple per vedere i trailer dei film (grandioso quello di The Ice Age 2).

Giuro che non ho mai usato la rete in modo così "commerciale". E' un vero trip. La rete va che è un piacere, non devi starti a preoccupare del tempo di connessione, del fatto che non riuscirai mai a scaricare 32M. Cosmico!

Sorpresa!

Parimpampù, eccomi qua!

Ho finalmente comprato il modem ADSL, nello specifico un D-Link DST-302T, trovato in offerta ad un centro commerciale. Non potete immaginare quanto sia difficile trovare un apparato di tal guisa in un centro commerciale dove c'è di tutto, dai modem per ADSL su scheda PCI (giuro, ne ho visti, esistono davvero) ai router che sono anche access point per WiFi. Di semplici modem ethernet invece nemmeno l'ombra.

Comunque la sorpresa nel titolo non è né il mio ritorno ai fasti del blog, né l'essere riuscito a comprare il modem, né di averlo configurato e messo in funzione in più tempo del necessario, ma è nel contenuto della scatola del modem stesso. Appena aperta la confezione e sollevato il coperchio, ecco apparire in cima a tutto un simpatico foglio con su scritto "GNU GPL Licence Notice - This product contains GNU GPL licensed code..."

Evviva! Urrà! Yatta! Non solo un prezzo vantaggioso, ma ho anche acquistato un prodotto non proprietario. Sono contento. Qualora servisse o qualora debba consigliarlo a qualcuno, credo che i prodotti D-Link avranno la precedenza sugli altri.

7 novembre 2005

Ma che centra???

A quanto pare ZeusNews è la fonte delle riflessioni di oggi :-)

Pensavate che la ex-Cirielli (la proposta di legge n. 2055/A per diminuire la decorrenza di termini per la prescrizione NdR) fosse antipatica solo a quel comunista mangiabambini di Fassino[1]?

Pensavate che fosse l'ennemisa legge ad personam fatta per salvare le chiappe del povero Previti?

Sbagliavate! La ex-Cirielli è una legge pericolosa per la ripresa ecomica.

A dirlo è la BSA la quale dichiara "in un momento storico che vede il nostro paese sotto pressione per via della sempre crescente minaccia al Made in Italy, le associazioni di categoria auspicano che il legislatore operi con coerenza, senza abbassare il livello di protezione che il quadro normativo prevede per le opere dell'ingegno"

Pare infatti che la legge, se approvata, oltre a salvare Previti, i poliziotti della Diaz, i responsabili del crollo di una palazzina e altra gente, potrà cavar dall'impiccio giudiziario anche chi è sottoposto a processo per violazione di proprietà intellettuale (credo che Stallman mi ucciderebbe se pronunciassi queste parole di fronte a lui). I soliti pirati, insomma.

Inquadrata la situazione mi chiedo: ma che c'entra il Made in Italy? A parte il fatto che il Made in Italy è un concetto fascista (storicamente intendo, non qualitativamente; nasce dalla autarchia economica del regima fascista negli anni '30: comprate italiano per far riprendere l'economia e perché e meglio... ricorda niente???), comunque made in italy è qualcosa fatto in Italia. Che cosa c'è di fatto in Italia nei prodotti delle aziende che fanno parte della BSA? La localizzazione? Il doppiaggio? Alla BSA (Businnes Software Alliance e non Boy Scouts of America) partecipano compagnie come Adobe, Apple, Autodesk, Avid, Bentley Systems, Borland, Cadence, Cisco Systems, CNC Software/Mastercam, Dell, Entrust, HP, IBM, Intel, Internet Security Systems, Macromedia, McAfee, Inc., Microsoft, PTC, RSA Security, SAP, SolidWorks, Sybase, Symantec, Synopsys, e UGS Corp.

[1] tra l'altro Fassino è la prova che i bambini contengono pochi grassi

Indovina chi viene sulla rete?

La necessità di un sito [omissis1] non risponde all'esigenza di avere comunque il "mezzo" nuovo ma potrebbe costituire una adeguata risorsa nella pianificazione [omissis2] per raggiungere gli obiettivi che tale progetto [omissis3] ha in sé. I vantaggi di un sito virtuale, nella logica specifica della interazione e della connessione, possono migliorare la vita ordinaria di una comunità [omissis4] in ordine alla circolazione di informazioni e al reperimento delle fonti documentali, alla comunicazione tra gruppi e singoli, alla collaborazione a distanza, alle scelte formative con l'e-learning e così via.

Avete letto questo brano? Sembrerebbe una qualche giustificazione di un manager al consiglio degli azionisti o alla riunione di team per giustificare le spese per un nuovo sito web. OK, alcuni passaggi sono un po' sfumati (che cosa è un sito virtuale? cioè esistono anche siti web reali? e poi "la logica specifica della interazione e della connessione"??????????). Sembrerebbe. Ma come bene insegnano gli antichi l'apparenza inganna.

Basta infatti recuperare gli omissis da me sapientemente rimossi per avere il testo completo. Eccoli qui:
  • [omissis1] parrocchiale o diocesano
  • [omissis2] pastorale
  • [omissis3] pastorale
  • [omissis4] eccelsiale (sia essa parrocchiale o diocesana)


Li avete "virtualmente" reinseriti al loro posto? Avere "virtualmente" riletto il brano? Bravi, è il momento di cantare a squarciagola! Ramaya! Ramaya.... Ehm, scusate, avevo il Pippero come sottofondo musicale... Sì, avete indovinato: si tratta della motivazione della necessità per le parrocchie cattoliche italiane di fornirsi di un proprio sito web. L'intervista completa a Monsignor Mazza la trovate su ZeusNews. Stupendo. Stiamo per assistere alle missioni sul web. Ed io che pensavo di poterci trovare solo siti satanisti, pornopedo e di terroristi filoislamici... A proposito, ma qualcuno ha un qualche URL di siti di tal guisa? Vada per il mio primato di non aver mai usato IRC in 10 anni di connessione alla rete, ma prima che il Ministero degli Interni li chiudano tutti, vorrei vedere se esistono o se sono solo leggende metropolitane.

Ma torniamo al nostro Monsignore:

[...] in ragione dei criteri di affidabilità e di sicurezza occorre predisporre una pianificazione attenta che oltre alle risorse materiali sappia individuare risorse umane all'altezza di garantire una certa continuità. La CEI su questo versante, da un decennio ormai, ha costruito software e ambienti virtuali dedicati principalmente ai presidi istituzionali sul territorio nazionale. Alle parrocchie e diocesi si chiede di individuare chi possa, con efficacia e in piena sintonia con le scelte della comunità stessa, dare continuità e "sagomare" tali risorse per le diverse esigenze.

La CEI ha costruito software?????? Cavolo! Di che tipo? Dove lo si può trovare? Quali sono le richieste di sistema? E soprattutto: con che licenza? No perché, se la CEI di cui parliamo è la comunità episcopale italiana, allora sarebbe veramente buffo ed ironico se fosse una licenza proprietaria. In fondo le prime comunità cristiane vivevano nella comunione di beni, magari il concetto potrebbe essere esteso a SW ed algoritmi, anche se 2000 anni di storia fanno cambiare idea un po' su tutto.

P.S. leggete l'articolo di ZeusNews. Non ci si capisce una mazza, ma è divertente sapere che esiste il WeCa (e io non vi dico cos'è :-P)

3 novembre 2005

Bromuro di metile

Forse finalmente ho scoperto perché la verdura del mercato e del supermercato mi crea problemi.

Stando all'ultima puntata di Report, fino ad oggi il bromuro di metile è stato usato nelle coltivazioni di pomodori, melanzane e simili, tutti prodotti che mi generano fastidi dopo averli mangiati (dal pizzicore in bocca fino a diventare quasi afono).

A quanto pare ora l'uso è stato vietato. Sarebbe interessante sapere perché attendere fino ad oggi :-|

Cmq mi riservo di cercare meglio sul Web per altre informazioni.

29 ottobre 2005

Invia anche tu una email a MS Italia

Come da proposta del buon Beppe Grillo, aiutiamo Bill Gates. BTW servizio di 10 (dieci) minuti sullo zio Bill sul TG di Rai2.... Se non ho capito male compie 50 anni lui o trenta l'azienda: auguri, zio Bill

PS date una occhita al PS di Grillo

28 ottobre 2005

Sono un deficiente.... Per correggere un titolo sbagliato ho cancellato l'intero post...

Aggiornamento: errore corretto e post ripristinato

Parliamo di accessibilità - chiacchierata 3

A questo punto direi si possano tirare le somme. Beh, per la verità è un atto dovuto, visto che le scelte qui descritte le andrò ad inserire in alcune traduzioni di GNOME, ivi compreso lo gnome-control-center.

Ora, quelle che sono fornite sono delle funzioni. Quindi la traduzione deve avere senso se nella forma “funzione di xxxx dei tasti”, dove xxxx è un sostantivo. L'esempio più ragionevole è la traduzione di repeat keys: funzione di ripetizione dei tasti. Semplice, chiaro, va giù nelle orecchie come un buon wisky di malto nelle budella. Insomma, direi che è una buona traduzione. Insomma, credo fermamente che una traduzione tipo sostantivo_azione tasti sia la strada da seguire.

Seguendo questa strada si giunge a:

Repeat keys – Ripetizione tasti

Chiaro ed elegante, no? Perché stare a discuterne??

Stiky keys – Permanenza tasti

C'è da notare che blocco tasti non è usabile. Questa funzione infatti opera in due modi: latch e lock. Nel primo (modalità serrata/serratura) si è premuto un tasto modificatore una volta e si aspetta il tasto da modificare: questo modo è da usare per combinazioni di due (2) tasti, p.e. Ctrl+S per salvare. Nel secondo (modalità blocco) si preme un tasto modificatore due volte e si aspetta un secondo tasto modificatore: questo modo è da usare per combinazioni di (3) tasti, p.e. Maiusc+Ctrl+S per salvare con nome. Tra le traduzioni mi era venuto in mente anche ancoraggio tasti....

Slow keys – Rallentamento tasti

Questa mi pare semplice ed efficace. Ed anche una buona traduzione.

Bounce keys – Pressione ravvicinata dei tasti

Qui la resa italiana non è ottima, ma l'originale non aiuta molto. Considerando che finisce nell'interfaccia utente come Abilitare la pressione ravvicinata dei tasti che è un controsenso visto che in pratica la si disabilita... Quasi quasi chiedo lumi su it.comp.accessibilita

Toggle keys – Tasti di commutazione

Questa traduzione esce fuori dal seminato, ma i tasti sono fisicamente presenti sulla tastiera, non si tratta di una funzione di accessibilità: non cioè si stanno commutando dei tasti, come lascerebbe intendere la traduzione commutazione tasti, ma sono i tasti a possedere in sé (e qui pare che stiamo facendo filosofia) la funzione di commutazione. La funzione è produrre un suono quando uno di questi tasti viene premuto.

Mouse keys – Mouse da tastiera

Come nome di una funzione mi pare ragionevole, no?

By by 56K

....e benvenuti 4M

Resta un dubbio: ma percheeeeeé non viene specificata la banda minima garantita? Vorse non vi è garanzia? Mah!
Cmq siamo positivi. Adesso devo solo comprarmi un DSL transceiver (quello che la gente banalmente definisce modem), i classici filtri (ma ne esisteranno per le magic?) ed un nuovo cavo. Ovviamente il transceiver lo voglio ethernet (BTW ethèrnet o èthernet???), anche se, considerata la distanza dalla presa telefonica più vicina mi verrebbe voglia di uno di quei router che vanno ora in voga, che fungono da switch eth e AP WiFi. Anche perché il cavetto telefonico ha sempre dato un sacco di fastidio.
A questo punto è anche d'uopo una valutazione sul cambio di distro. Ed un pensierino su Ubuntu: se la versione su singolo CD è un po' troppo sottodimensionata (pochi o niente strumenti di sviluppo e librerie), la stessa acquista un discreto valore con una connessione a banda larga, specie se, come Debian, dovrebbe permettere non solo l'aggiornamento dei pacchetti, ma dell'intera distro.

PS ovviamente benvenute anche le telefonate non a consumo, ma visto che l'uso del telefono per la trasmissione della sola voce non ha mai trovato più di tanto i miei consensi, lascio il divertimento a mia sorella.

19 ottobre 2005

Il virus dei polli dilaga...

... passate a LINUX


OK, OK, non è mia, ma di Bucci (vignettista di Repubblica), però direi che ha colto completamente nel segno, no?

16 ottobre 2005

Parliamo di accessibilità - chiacchierata 2

Eccoci alla seconda puntata della notizie sull'accessibiità. Visto che di cose da dire che ne sono parecchie, passiamo subito ad analizzare la questione più spinosa della traduzione dei termini relativi all'accessibilità: le funzioni di accessibilità della tastiera. BTW notare l'uso del termine funzioni al posto di funzionalità che si richiama alla circolare dell'AIPA nel precedente blog :-P BTW2 l'AIPA non esiste più trasformatasi nel corso del tempo in CNIPA.

Lo scopo di tale funzioni è quello di permettere a chiunque di usare la tastiera.
Banale? Non tanto. Credetemi, non è una cosa facile usare una tastiera: nello scorso ciclo scolastico la mia mamma aveva in classe una bambina autistica, pesantemente autistica: niente rain man e capacità di vincere a Las Vegas o di tirare fuori illuminanti soluzioni matematiche, piuttosto completa scoordinazione dei movimenti, di ogni movimento, legato o derivato da quello che veniva definito caos sensoriale: per queste sue disabilità e la conseguente incapacità di modulare suoni in modo adeguato, questa bambina ha imparato nel corso del ciclo a comunicare tramite tastiera (si chiama comunicazione facilitata): un tutore (umano e addestrato) le forniva appoggio per il gomito, un guantino speciale le teneva le dita piegate tranne l'indice e lei doveva letteralmente fare precipitare il dito sulla tastiera covogliando i movimenti disordinati in un unico gesto.

Provate voi a tenervi il gomito con la mano sinistra e a far precipitare l'indice destro esattamente sulla lettere che volete battere: non è facile, vero?
Spero sia chiaro ora perché nello strumento di accessibilità della tastiera di GNOME ci siano così tante regolazioni diverse.

Il problema che a noi interessa ora è: come tradurre qui nomi così evocativi? Incrociando un po' di informazioni (pubblicazioni in rete, traduzioni di MS Windows, traduzioni di Sun per i manuali di GNOME) è venuto fuori quanto segue:

Repeat Keys
Non è esattamente una funzione di (sola) accessibilità. Si tratta della possibilità di tenere premuto un tasto per ripetere più volte l'immissione della stessa lettera. Si può regolare sia il ritardo prima di iniziare le ripetizioni, sia i caratteri da immettere per ogni secondo di pressione mantenuta. Buona traduzione, piuttosto di tasti ripetuti, è IMHO ripetizione tasti.
Sticky Keys
Utile a chi non possa premere contemporaneamente due o più tasti alla volta (per esempio la famosa combinazione Ctrl-Alt-Canc), permette di mantenere “attivo” un tasto modificatore come Maiusc, Ctrl o Alt fine alla pressione del tasto con cui attivare la scorciatoia. Il manuale Sun fa riferimento ad essi come a modificatori attivi. La Microsoft usa invece tasti permanenti.
Slow Keys
La pressione del tasto viene “accettata” solo il tasto è mantenuto permuto per un certo lasso di tempo, regolabile secondo esigenze. La traduzione di Sun è ritardo input, quella di Microsoft, ammesso che abbia indovinato, è tasti rallentati.
Bounce Keys
Là dove regna il Parkinson se ne sente la necessità. Attivando questa funzione, si evita che una pressione ripetuta dello stesso tasto porti all'immissione di tanti caratteri quante sono le pressioni. Se la mano vi trema pesantemente, è quello che fa per voi. La traduzione di Sun è pressioni ravvicinate, quella di Microsoft non c'è. Nel senso che non ho trovato analoga funzionalità nella versione di Windows usata come test; allo stesso modo una rapida ricerca di bounce keys su google riporta solo risultati inerenti a GNOME/Linux. Da considerare che tasti ripetuti non è usabile come traduzione, perché confondibile con quella di repeat keys.
Toogle Keys
I toggle keys sono usato anche da persone senza disabilità e sono quelli che fanno accendere i LED della tastiera: BlocMaiusc, BlocNum e BlocScorr. La funzione di accessibilità si limita ad emettere un suono all'accensione del LED (modificatore in funzione) e due allo spegnimento (disattivazione del modificatore). La traduzione di Sun è tasti di commutazione o tasti commutatori.
Come riferimento poi ci sono i requisiti 4 e 5 della Legge Stanca (spiacente per la mancanza di link, provvederò poi)
Enunciato requisito 4: se supportata la funzionalità di ripetizione di tasti, il ritardo, sia per la prima ripetizione per le ripetizioni successive, deve essere configurabile con un intervallo di almeno 2 secondi.
Enunciato requisito 5: il cambiamento di stato dei tasti selezionati o bloccati deve essere percepibile, oltre che visivamente, anche attraverso il tatto o l'udito.
Alla fine di questa panoramica, le idee possono essere molto confuse. Ovviamente si può pensare di tradurre le varie funzioni come tasti [ripetuti|appiccicosi|lenti|rimbalzati|commutati|mouse]: sarebbe una “buona traduzione” (traduzione che traduce, non spiega o semplifica), ma risulterebbe comunque evocativa e non chiara. Mi riferisco in particolare all'uso di tale traduzione nello strumento di preferenze di GNOME, così come nella documentazione dello stesso. Allo stesso modo traduzioni troppo libere rendono la vita del povero traduttore un inferno, costretto ogni volta a consultare il glossario per essere sicuro di ciò che scrive.

Volete una soluzione? Aspettate il prossimo post, mica pretenderete tutto e subito, no?

6 ottobre 2005

Cacao quotidiano

A che serve un blog se non si reindirizzano le persone ad altri blog? Beh, a scrivere le proprie str**zate, ma sareste veeeeramente egoisti ed egocentici.
Ed allora, visto che sono solo permaloso e spavaldo, ecco a voi un blog che avrei anche potuto tacere, quello di Jacopo Fo: cacao.
Perché aggiungerlo nel proprio feed reader? Beh, per le notizie, ovvio: provate voi a trovare su un quotidiano cose come
il sindaco di Mulazzo, piccolo comune della Lunigiana, ha annunciato che a causa dei tagli economici della finanziaria i conti del Comune sono in rosso. Per risanarli il diessino Sandro Donati ha deciso di destinare 10 impiegati statali alla raccolta di funghi porcini (Mulazzo e' terra di porcini) che verranno rivenduti al mercato. I proventi andranno nelle casse del comune.

A volte non guardare la televisione puo' essere controproducente. Ne sa qualcosa un uomo che a Fort Smith, in Arkansan, ha tentato di rapinare un negozio dentro cui si stava registrando una diretta televisiva del programma "Shopping-mania", che va in onda su una rete locale. Decine di telespettatori hanno avvisato la Polizia che e' arrivata con la S.W.A.T., la Delta Force, i MenInBlack e 3 dei Fantastici 4.

e per finire
Energia di merda Potrebbe essere chiamata cosi' l'energia elettrica che si ottiene dalla trasformazione dello sterco di cavallo e non facciamo battute sul fatto che si tratta di energia pulita. Il progetto e' partito all'ippodromo romano di Capannelle che produce ogni anno circa 43mila metri cubi di letame. All'interno della tenuta verranno piazzati 5 silos che verranno riempiti di letame e particolari batteri che nel giro di 3 settimane lo digeriranno trasformandolo in gas metano. A questo punto il gas verra' filtrato, purificato e convogliato verso una normale centralina di combustione per generare energia elettrica. Si stima che l'impianto, a regime, soddisfera' il fabbisogno energetico di 2.000 abitazioni.

4 ottobre 2005

«Cinghiali», pensai ma un vero leader sa quando concedere

OK, lo ammetto, per chi non lo sapesse o non lo avesse mai capito. Adoro Kubrick. Quasi lo venero. L'unico poster attaccatto sulle pareti della mia camera è la locandina di Arancia meccanica.
A parte il fatto che la citazione originale è s/Cinghiali/Pecore/g, qui cmq non stiamo parlado di stupro, di ultraviolenza e di Beethoven. Stiamo parlando di raccoglitori di funghi. Porca di quella miseria, me ne avessero lasciato uno, giusto per sfizio, da trovare in mezzo ai boschi!
Così. dopo due ore di infruttuoso cammino, finalmente è balenata alla mia mente l'esclamazione di cui sopra: «Cinghiali!» ecco di chi è la colpa! Maledetti, con le loro zampe ungulute e i loro interrati musi grufolanti, se ne vanno in giro per i boschi a fregare i porcini a noi poveri umani. Fanno bene i miei compaesani a partire con i loro trattorini o i loro pick-up, inerpicandosi su su per i boschi, fermandosi ogni tanto per scendere e raccogliere funghi là dove è noto che ci siano. Che bello vederli tornare con sacchi di iuta pieni pieni di queste prelibatezze, sottratti con l'astuzia che ci contraddistingue all'irsuto suino.
Anche io voglio partecipare a questa guerra per il territorio, voglio raccogliere più di quanto possa consumare per potermene vantare al bar: "Oeh, ne ho raccolto un quintale, e mo' non so che fanne". Magari qualcuno che ne ha bisogno potrebbe propromi di acquistarli...
Cinghiali, andate a mangiare altrove, magari nell'orto del mio vicino che preoccupato per le vostre incursioni, non ha avuto il tempo di tirare su una recinzione migliore, ma ha messo qualche laccio per acchiapparvi.
Cinghiali, vi stermineremo: potete anche essere prolifici al punto da forzare l'ente parco a battute di caccia per il controllo della vostra popolazione, ma abbiamo già fatto fuori tutti gli altri animali selvatici.
Mancate solo voi e le passere scopaiole. Ma quella è un'altra storia.

22 settembre 2005

Il bisogno aguzza l'ingegno


Come fare a procurarsi una versione aggiornata dei sorgenti di Firefox senza scaricare più di 30 MB su un 56k?
Avendo i sorgenti di una versione precedente è abbastanza semplice, si tratta solo di sapere come fare e quale tag usare. Ecco qui la classica guida passo passo:
  • spacchettare i sorgenti di una versione precedente di Firefox in un punto qualsiasi del file system, purchè scrivible ovvio, ottendo una directory mozilla dalla discreta dimensione di 190+ MB
  • entrare in tale directory
  • eseguire il comando cvs up -r FIREFOX_1_0_7_RELEASE client.mk - in questo modo viene aggiornato il file che gestine i vari componenti da tenere in considerazione: in pratica si potrebbe editare a mano il file client.mk mettendo 7 al posto della versione che si ha
  • eseguire gmake -f client.mk checkout MOZ_CO_PROJECT=browser per aggiornare i file che vanno aggiornato
  • aspettare che i file vengano scaricati dal repository CVS
Funziona? Non saprei, il mio computer sta ancora compilando, quindi non so se prima o poi si verificherà un errore :-|
Comunque bisogna tenere presente che per mandare a buon fine la compilazione (e forse anche l'aggiornamento) è necessario avere un file .mozconfig che abbia come prima riga
. $topsrcdir/browser/config/mozconfig
Una buona idea è quella di prelevare il file mozconfig fornito da Garnome (così da avere anche un po' opzioni di configurazione adatte per compilare in santa pace Epiphany)

21 settembre 2005

Parliamo di accessibilità - chiacchierata 1

La Repubblica riconosce e tutela il diritto di ogni persona ad accedere a tutte le fonti di informazione e ai relativi servizi, ivi compresi quelli che si articolano attraverso gli strumenti informatici e telematici.
Articolo 1, comma 1 della legge 9 gennaio 2004, n. 4

Cosa c'è di meglio di una legge dello Stato per chiarire un po' le traduzioni dei vari termini di GNOME che ruotano intorno alla a11y e per riprendere a scrivere su questo blog che ancora non ha un nome?

All'articolo 2 si recita:
Ai fini della presente legge, si intende per:
  • «accessibilità»: la capacità dei sistemi informatici, nelle forme e nei limiti consentiti dalle conoscenze tecnologiche, di erogare servizi e fornire informazioni fruibili, senza discriminazioni, anche da parte di coloro che a causa di disabilità necessitano di tecnologie assistive o configurazioni particolari;
  • «tecnologie assistive»: gli strumenti e le soluzioni tecniche, hardware e software, che permettono alla persona disabile, superando o riducendo le condizioni di svantaggio, di accedere alle informazioni e ai servizi erogati dai sistemi informatici.
Se ne deducono quindi tre importanti nozioni per il nostro glossario:
  • accessibility va tradotto come accessibilità;
  • assistive technology va tradotto come tecnologia assistiva:
  • visto che vale ai fini di una legge direi che non serve nemmeno discutere su TP.
Ovviamente la legge poi scade un po' nel banale, ma questa è un'altra storia.

Andiamo allora a consultare a Circolare AIPA del 6 settembre 2001 (n. AIPA/CR/32) dal titolo Criteri e strumenti per migliorare l'accessibilità dei siti web e delle applicazioni informatiche a persone disabili.

Anche qui troviamo "tecnologie assistive" e varie altre definizioni:
  • Per disabilità si intende qualsiasi restrizione o impedimento nel normale svolgimento di un'attività derivante da una menomazione. [...] il termine "accessibilità" va inteso quindi come la proprietà dei sistemi informatici di essere fruibili senza discriminazioni derivanti da disabilità.
  • Le soluzioni tecniche, hardware e software, che permettono di superare o ridurre le condizioni di svantaggio dovute ad una specifica disabilità, vengono di seguito denominate "tecnologie assistive" o "ausili".
  • Il grado più elevato di accessibilità si consegue attuando il principio della "progettazione universale", secondo il quale ogni attività di progettazione deve tenere conto della varietà di esigenze di tutti i potenziali utilizzatori. Questo principio, applicato ai sistemi informatici, si traduce nella progettazione di sistemi, prodotti e servizi fruibili da ogni utente, direttamente o in combinazione con tecnologie assistive.
La lettura di questa circolare è interessante, specie quando va a definire i criteri di accessibilità per le applicazioni. Ma prima di ciò, una quarta nozione importante da ribadire:
  • quando non si voglia usare la parola accessibilità per ragioni varie (es. ripetuta più volte nella stessa frase o necessità di un sinonimo) allora la parafrasi accesso universale è ben più gradito di accesso facilitato.

La circolare inoltre ci definisce alcuni strumenti di tecnologia assistiva:
  • screen reader per ciechi, con sintesi vocale o display Braille
  • funzioni di ausilio per ipovedenti e disabili motori fornite dal sistema
  • applicativo specifico di ingrandimento di schermo
  • sistema di input vocale, con dettatura di testo e emulazione di comandi di tastiera e/o mouse
  • ausilio per disabili motori, con tastiera e/o mouse alternativi
Ovviamente mi riservo di condurre altre indagini sul sito dell'AIPA, visto che, stando alla circolare "sta progettando la realizzazione di un sito specificatamente dedicato alla accessibilità. Nel frattempo, chiunque volesse inviare osservazioni, contributi, richieste, può inviare un messaggio di posta elettronica all'indirizzo accesso@aipa.it".

21 luglio 2005

Benvenuto!

Wow... non pensavo che avrei mai aperto un blog tutto mio...

Certo che è un commento veramente stupido per cominciare, per non parlare del titolo