27 marzo 2006

Meno quattordici

Grazie al blog di greenkey ho scoperto questo interessante sito: voisietequi.it

Con solo 25 semplici domande, con riposte tra molto favorevole e molto contrario, è possibile sapere la propria posizione, o meglio la propria lontananza da alcuni dei principali partiti politici (il tutto con licenze CC e GPL).

C'è solo una cosa che mi stupisce nel risultato: pensavo di essere più lontano dalla Lega Nord, è invece sono solo a distanza 4 su 5... Oh mio zio... tutto, ma non la cravatta verde, mi sta malissimo addosso quel verde così accesso.

Elezioni 2006. Io sono qui. E tu dove sei?

Prendi i soldi e scappa

I vostri nonni ultrasettantenni hanno recentemente cambiato stile di vita? Magari passando dall'economia sulle briciole di pane ai viaggi in amene località esotiche? Attenti, non è detto che abbiano ereditato dal fratello emigrato in Australia prima della vostra nascita.

Così come non è detto che abbiano venduto la propria abitazione in nuda proprietà. Magari quella abitazione nel centro storico che tutta la famiglia sperava di poter occupare un giorno.

No, i vostri nonni potrebbero essere stati più subdoli. Grazie all'ultima legge finanziaria, infatti, pare sia oggi possibile anche per gli ultrasessantenni andare in banca ed accendere un mutuo. Un mutuo un po' particolare, ad onor del vero: innanzitutto bisogna essere ultrasessantenni, in secondo luogo bisogna essere proprietari di una abitazione del valore non inferiore a 75.000,00 €, in terzo luogo non serve garantire la possibilità di poter restituire il mutuo.

Eccola lì, l'innovazione. No, non il concedere il mutuo ad una categoria "a rischio", visto che, per sopraggiunti limiti di età, non è detto che l'anziano sopravviava fino alla scadenza del mutuo. Nemmeno nel possedere qualcosa che copra il valore del mutuo (credo sia la prassi). L'innovazione è nel terzo luogo: l'anziano non deve restituire il mutuo, né per intero, né a piccole rate, né a grandi rate.

Alla morte dell'anziano, la banca erogatrice si presenterà ai leggitti eredi dicendo: «Salve, il sant'uomo del defunto aveva accesso presso di me questo particolare tipo di mutuo. Avete 12 mesi di tempo per ridarmi i soldi prestati assieme agli interessi. Oppure l'immobile passa in mia proprietà».

Stupendo, semplicemente stupendo.

Ora, capisco il vendere la nuda proprietà: l'immobile è tuo, i tuoi figli si sono sistemati per conto loro (o non hai figli) e pensi che un pacco di € sull'unghia possano farti comodo. Ma il mutuo a sorpresa francamente mi sembra una gran bastardata. Da considerare, inoltre, che l'entità degli interessi aumenta quanto prima del trapasso si è acceso il mutuo (oltre, se non erro, al tempo totale) e che, in caso di coniugi, vale l'età del più giovane.

A me pare "appropriazione indebita", ma io di finanza non ci ho mai capito un cazzo...

24 marzo 2006

Richiesta di aiuto per Network Manager

Durante la revisione della traduzione di Network Manager è sorto un problema riguardo la traduzione di un messaggio, relativo, molto probabilmente, ad un messaggio di allerta:

Reduced Network Functionality

%s It will not be completely functional.

Un messaggio non molto ben confezionato per i traduttori, cmq polemiche a parte il dubbio è: con cosa viene rimpiazzato quel %s a runtime? Con una frase completa? In tal caso "It ..." è da considerare una seconda frase e tradurre quindi cominciando con la maiuscola?

Se qualcuno dei lettori fa uso di una versione recente di questo programma (e se ha una scheda wireless che funzioni con ridotte), potrebbe aggiungere un commento al blog?

19 marzo 2006

Contrassegna come completato

Ho trovato il tempo e la voglia di mettere mano a delle vecchie traduzioni presenti in Evolution che erano assai sbagliate.

Evolution è un programma troppo grande per essere mantenuto in modo ottimale, anche ora che è stato diviso nel modulo dei server e in quello del programma è difficile mantenere tutto per benino. Ad esempio non sperate che gli acceleratori siano univoci. Dovrei provare giorni e giorni cercando la corretta configurazione. Oltre a ciò non ho account su server Exchange, GroupWise o Hula con cui provare le funzionalità di workgroup. Ovviamente se qualcuno avesse da offrimi tali account, tutta la comunità potrebbe ringraziarlo.

Ma torniamo a bomba, come dicono a Hiroshima. Ho messo mano a tutte (spero) quelle traduzioni collegate al follow up. La traduzione precedente era semplicemente "segue" o simili. La funzionalità però fa riferimento alla possibilità di aggiungere un contrassegno particolare ad una email, contrassegno legato ad azioni da intraprendere in un momento futuro (con tanto di scadenza) per poter "completare" l'email.

Le traduzioni usate sono quindi completare (e composti vari) per follow up e contrassegnare (e composti vari) per flag. Questo tipo di traduzione è in linea con la traduzione di MS Outlook. Un nota su flag ~ contrassegnare: questa traduzione purtroppo fa perdere una differenza che in originale c'è tra flag (usato solo per follow up) e mark (usato per letto/non letto, spam/non spam, importante/non importante). La differenza c'è, credo, perché questi ultimi contrassegni assumono solo un valore "binario", mentre nel follow up sono diponibili diverse azioni (Chiamata, Da completare, Non inoltrare...) ed un scadenza.

Cmq, come al solito, prendete il tutto come traduzione sperimentale: niente è scritto e ciò che lo è può essere cancellato.

17 marzo 2006

Il buon Emanuele Aina mi ha chiesto come fare a riversare in HTML la documentazione per i traduttori. Dopo qualche giorno ecco qui, per la gioia di tutti, come fare ad usare i fogli di stile ufficiali di GNOME per convertire i file XML-DocBook in HTML.

Premessa: in un sistema GNU/Linux ben configurato è possibile effettuare tale conversione semplicemente invocando il comando db2html nomefile.xml. Solo che in questo modo si perde un po' in formattazione.

Dunque, per procedere si ha necessità di tre ingredienti:
  1. Il file XML DocBook del manuale da convertire. Ad Emanuele serviva il documento relativo all'introduzione ai PO (che ricordo essere ancora in stadio di bozza), ciò non toglio che ogni file XML DocBook che fa parte della documentazione di GNOME possa essere convertito
  2. Il pacchetto docbook-xsl alla versione 1.45. Tale pacchetto non è più disponibile per il download su sourceforge.net (per lo meno non dalla pagina del progetto docbook, magari esporando in FTP si trova...). Usando GOOGLE l'ho trovato qui, ma potete cercarlo anche altrove.
  3. I fogli di stile forniti dal GDP. Li trovate sul CVS, sotto gnome-docu/gdp/xsl (per cui dovete dare il comando cvs -z3 co -d :pserver:anonymous@anoncvs.gnome.org:/cvs/gnome gnome-docu/gdp/xsl)
Ora che avete tutti i componenti bisogna procedere a:
  • installare docbook-xsl
  • applicare qualche piccola modifica (per lo meno a me è stata necessaria) ai fogli di stile del GDP
  • generare i file HTML
Per installare il pacchetto docbook-xsl (installare per tutti gli utenti, ovvio; dovrebbe essere possibile installarli anche solo per un utente senza privilegi, ma non so come creare il catalogo xml personalizzato), procedere come segue:
  • spacchettare il file docbook-xsl-1.45.tar.gz
  • entrare nella directory docbook-xsl-1.45
  • creare una directory in cui installare i file. Sulla mia Ubuntu ho proceduto con il comando install -v -d -m755 /usr/share/xml/docbook/stylesheet/1.45/ Per altre distribuzioni controllare il percorso in cui sono è già installato il pacchetto docbook-xsl-1.6X e regolarsi di conseguenza
  • installare i file necessari nella directory appena create. Sulla mia Ubuntu ho proceduto con il comando cp -v -af VERSION common/ extensions/ fo/ html htmlhelp/ images/ javahelp/ lib/ template/ xhtml/ /usr/share/xml/docbook/stylesheet/1.45/
  • passare alla directory in cui si è appena copiato i file (/usr/share/xml/docbook/stylesheets/1.45 per me) e impostare a root il proprietario ed il gruppo dei file installati (chown -R root:root .)
  • Aggiornare il catalogo XML (sulla mia Ubuntu è il /etc/xml/catalog) in modo da usare i fogli di stile appena installati xmlcatalog --noout --add "rewriteSystem" "http://docbook.sourceforge.net/release/xsl/1.45" "/usr/share/xml/docbook/stylesheet/1.45/" /etc/xml/catalog
  • Completare l'aggiornamento (parte 2 di 2) del catalogo col lievemente diverso xmlcatalog --noout --add "rewriteURI" "http://docbook.sourceforge.net/release/xsl/1.45" "/usr/share/xml/docbook/stylesheet/1.45/" /etc/xml/catalog
A questo punto il sistema in uso sarà in grado di usare i docbook-xsl presenti in /usr/share/xml/docbook/stylesheet/1.45/ quando i fogli di stile del GDP chiederanno di usare cose da http://docbook.sourceforge.net/release/xsl/1.45. Nota: l'installazione è necessaria perché la versione 1.45 non è più disponibile via Internet :-(

Passiamo ora al secondo punto: la modifica dei fogli di stile del GDP. Questa modifica si è resa necessaria a causa di alcuni errori che si sono evidenziati nella conversione XML~HTML.
  • nei file admonitions.xsl copyright.xsl e toc.xsl cambiare le varie stinghe doc:type="boolean" in type="boolean"
  • nel file general-customization.xml rimuovere o commentare la riga numero 16 (quella con il tag xsl:include che ha come opzione href="titlepage.xsl"
Non so se è il modo corretto di procedere per togliere quegli errori che mi venivano evidenziati. Però, almeno sul mio sistema, funziona. :-)

A questo punto si è pronti per la conversione XML~HTML. Spostarsi nella directory dove è posizionato il file XML da convertire, e dare il comando

xsltproc -o outputdir/ percorso/gnome-docu/gdp/xsl/general-customization.xsl file-da-convertire.xml

Nella directory outputdir/ verrano creati i file HTML. Per completare il tutto, all'interno di outputdir/ andrebbe creata una directory stylesheets/ con i file PNG per le icone (caution.png - important.png - note.png - tip.png - warning.png - gnome-logo-icon.png). I file possono essere recuperati dalla propria distribuzione: gnome-logo-icon.png è in /usr/share/pixmaps, gli altri, sebbene con nomi un po' diversi sono installati da Yelp. Nei prossimi giorni li impacchetterò e li metterò a disposizione assieme alla documentazione sul mio spazio Web.

Ora devo scrivere ad Emanuale per comunicargli che le istruzioni le trova qui...

PS: quasi quasi converto in HTML la guida per l'ammistrazione e la guida per l'accessibilità dello GNOME Desktop e le metto in rete...

PPS: perdonate la pessima formattazione del testo :-|

15 marzo 2006

Obsolescenza mentale

Alan Yates, general manager per la strategia di mercato presso Microsoft, dice che OOo è obsoleto, inadatto alle esigenze dell'utenza odierna[1].

Veramente molto strano perché la mia esperienza recente dimostra il completo contrario. In questi giorni infatti la mia sorellina sta scrivendo la sua tesi di laurea di primo livello (per la verità l'ha data alle stampe giusto ieri). Vi racconto come è andata, anche se la storia è un po' triste.

Avevamo cominciato (lo so, dovrei dire aveva, ma se lei ci metteva i contenuti, io l'aiutavo nella parte tecnica/editoriale, per cui sento la tesi anche un po' come un mio prodotto) con ferma sicurezza di mia sorella, usando ovviamente OOo sotto Linux. Sicura fermezza che mi aveva stupito: non pensavo che mia sorella fosse così certa riguardo una decisione di tal genere, pensavo piuttosto che preferisse usare MS Office per poter lavorare anche fuori casa, è sempre stata incerta quando si è trattato in passato di scrivere cose che sarebbeno finite su computer altrui con l'accoppiata Win+Office. Invece aveva fatto una scelta indipendente dai miei pareri e consigli: rassicurata dalle precedenti esperienze, aveva individuato in GNU/Linux + OOo una accoppiata che potesse garantirle:
  • sicurezza nella memorizzazione dei dati (salvo la tesi nel file system e sono sicura di ritrovarla lì, niente virus, cavalli di troia, cali di tensione che possano creare problemi)
  • sicurezza nella non interruzione improvvisa del lavoro (niente crash di sistema, di applicazione, di altro)
  • semplicità nello scrivere (OOo ha tutte le funzionalità che servono e spesso al posto giusto)
  • compatibilità con il mondo esterno (OOo permette l'esportazione in PDF e Word)
Il lavoro di stesura è andato magnificamente per un bel po' di tempo. Contrariamente alle opinioni di Alan Yates (ma dell'uomo Alan o del dirigente Yates?) OOo Writer funziona magnificamente con documenti corposi e strutturati e non solo con piccole note. Lo Stilista ed il Navigatore (al di là degli orrendi nomi) rendono piacevole la stesura di un documento strutturato come una tesi qualcosa: il Navigatore permette di passare da un punto all'altro dell'elaborato senza dover nervosamente far girare la rotellina del mouse, consentendo al tempo stesso di tenere d'occhi la struttura generale della tesi. Lo stilista è quanto di più bello possa esistere al mondo, con i suoi stili separati per ambito: stili per i paragrafi come corpo testo, intestazioni e tabelle, stili in linea per le parole o frasi a cui dare una certa enfasi e, ancor più bello, stili di pagina per cambiare orientamento e margini alle singole pagine (provate a fare una cosa del genere con MS Word quando ogni tanto dovete piazzare delle tabelle larghe e siete costretti a farlo cambiando orientamento alla pagina).

Insomma se è veramente obsoleto come dicono, francamente non è cosa che è possibile notare con tanta semplicità. E non dimentichiamo che è possibile esportare in PDF senza andarsi a cercare software aggiuntivo: sembra una stronzata, ma pensate che una tesi la si scrive per stamparla e bisonga essere certi che ciò che si vede a schermo sia ciò che si vedrà su carta.

Ho anticipato che c'è un finale triste: purtroppo i "problemi" sono cominciati quando c'è stata la necessità di interagire con il Microsoft Word installato all'università.

Primo problema: incompatibilità di modelli. A quanto pare infatti, aprendo in Word un documento DOC strutturato (cioè con gli stili Intestazione 1, Intestazione 2 ... necessari alla compilazione dell'indice) esportato da OOo Writer, editandolo e poi riaprendolo in OOo, si perde la strutturazione del testo. I paragrafi che prima erano intestazioni diventano testo semplice con modifiche alla dimensione e posizionamento del carattere. Niente più indice. Nemmeno la possibilità (misterioso davvero) di riapplicare gli stili Intestazione dove opportuno in OOo, come se il documento fosse bloccato. Ovviamente il problema era facilmente risolubile usando lo strumento per la differenza tra file. Solo che mi rimane il dubbio: di chi è la colpa? Del codice di importazione di OOo? Di Word che non rispetta il documento esistente? Non saprei, dovrei fare un analisi più approfondita e magari aprire un bug sul database di OOo. Di certo c'è una cosa: Word decuplica la dimensione di un file: se esportando in Word con OOo un documento si otteneva un file da 30 kB, aprendo lo stesso documento in Word apportandovi piccole modifiche e salvandolo il risultaro era un file di 270 kB.

Ma torniano alla tesi: come secondo problema è arrivato il turno di caratteri mostati in modo diverso. Curiosamente nelle tabelle che perdevano anche allineamento. Il problema qui è far capire al relatore che il problema è del programma, non del testo, che il contenuto c'è e l'aspetto finale non sarà certo quello...

Per finire blocco di sistema: no, non il mio con la sua brava Ubuntu, quello sul computer dell'università, che in realtà è quello della saletta medici di un policlinico, che crashava, riavviandosi, quando mia sorella faceva doppio clic sul file Word esportato da OOo che aveva nella sua chiavetta USB e quando faceva doppio clic sul file Word che aveva copiato sulla scrivania dalla chiavetta e quando su mio suggerimento telefonico provava ad avviare prima Word e poi ad aprire il file. Non sempre, non subito. Talvolta. Un giorno sì e l'altro chissà. Al riavvio magari funzionava di nuovo. O forse no. Fortuna che avevo copiato l'installer di OOo sulla chiavetta USB e che le è stato possibile installarlo ed usarlo per aprire i file incriminati... Il che la dice lunga sulla sicurezza dei computer negli ospedali e sui crash di sistema.

Insomma, una lunga lista di problemi ha convinto la mia misera sorella a riavviare il sistema in Windows e ad usare Word. Non che la cosa l'abbia resa felice. Tutt'altro. Poteva certo salvare il file in casa e portarlo fuori senza che ci fossero incompresioni, ma le richieste di aiuto nei miei confronti erano per lo meno quintuplicate, tutte relative a casi in cui lei era convinta di aver richesto una cosa al programma (come mettimi un'interruzione di pagina) e quello ne mostrava un'altra (tipo ci metteva in mezzo una pagina vuota in più). Insomma ha passato un sacco di tempo ha preoccuparsi dei problemi del programma invece che dei contenuti del testo. Io non credo che la causa di ciò fosse legata al fatto che OOo sia obsoleto. Con MS Word di problemi ce ne sono stati sia quando usavo OOo a casa e Word all'univesità, sia quando ha usato Word tanto a casa che all'università.

Ciliegina sulla torta e nota conclusiva. La tesi alla fine è composta da 80 pagine, con una decina di tabelle, due diagrammi e 5 o 6 fotografie (catturate con macchine fotografiche digitali) inserite. Volete sapere quanto spazio occupa sul filesystem il file Word? 35,6 MB. Capisco che una decina di MB possa derivare dalla foto che sono state messe lì senza ritagliarle o scalare la risoluzione, ma i restanti 25 MB da cosa sono occupati? (Ovviamente il file PDF occupa circa un paio di MB)

[1] Nota: non ho letto l'intervista originale, non ancora, ma solo questo estratto in i.taliano

8 marzo 2006

65 centrimetri di dimensione democratica...

... patetico la critica è concorde, nel ritenerlo patetico...

(liberamente ispirato alla mitica canzone "John Holmes" di Elio e le Storie Tese)

Avete mai fatto parte di un seggio elettorale? Quelle persone che stanno nel seggio 2/3 giorni a farsi i cazzi vostri alle vostre spalle tipo ridere delle vostro foto della patente, commentare il vostro aspetto cadente con cose tipo "cacchio lo facevo più vecchio e invece ha solo 36 anni", che vi rispondono no quando domandate come se fosse la prima volta "Ma che devo firmare da qualche parte?", che sono tutti sfigatelli professionisti comunisti che stanno lì solo per togliere voti al partito del povero Silvio[1]?

Io sì. Molte volte. Specie come presidente di seggio. Un ottimo presidente di seggio che arriva tardi e finisce presto. Un presidente di seggio che deve ogni volta andare a cercarsi la nomina tra quelle rifiutate perché, come in ogni aspetto della mia vita, si dimenticano di lui (strano, sono alto 1.90 con con altri 10 centimenti di capelli...).

Ebbene, nella mia esperienza posso dirvi che il Ministrero dell'Interno si prenderà un sacco di vaffa per una scheda che sarà un casino chiudere. Sì perché per l'elettore medio, quello che tutti caldeggiano e coccolano, ha due problemi, che tipicamente gli vengono in mente quando gli stai consegnando matita e scheda (anzi, schede, visto come è andata negli ultimi tempi): "Cosa debbo votare?" e "Come piego la scheda?": Il primo te lo espone subito, solo che intende "Come debbo votare?"; e tu li a dire "deve mettere una croce nel simbolo..." e lui "cioè qui?!" e tu "no! la prego, non indichi nulla è contro la legge!". Il secondo dopo che è entrato in cabina ed ha votato. Riuscendo dalla cabina con il foglio aperto e sventolandolo.

Non oso pensare a cosa può succedere con una scheda di 65 centimetri. Peccato che stavolta non potrò partecipare causa altri impegni. Alle politiche è bello: i rappresentanti di lista ti portano anche la colazione ed il caffè, pur di ingraziarti, non come a quei cavolo di referendum dove devi fare tutto da solo.

[1] a proposito del povero Silvio: avete visto Conracchione con in testa il cappello da Napoleone da Fazio (Fabio) che fa "Abbiamo avuto i nuovi sondaggi elettorali... A Waterloo ci danno vincenti"? Pare che per questa battuta sia entrato tra gli indesiderati.

Disclaimer

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001

Sempre meglio pararsi, perché la vita è una tempesta, ma prenderla nel culo è un lampo.

5 marzo 2006

Profondo marketing

Accendere il computer dopo due giorni di astinenza e trovare questo post di Paolo Attivissimo è cosa bella. Sì, all'inizio sembra parlare di cose trite e ritrite, ma poi... Complimenti a Paolo per non aver dato alcun effetto suspance all'inizio[1]: il cambio di "contenuti" così improvviso mi ha incollato alla sedia.

E poi è illuminante notare come una grande azienda stia attenta ai piccoli dettagli. Partecipare a tutto, sempre e comunque.

Ma non voglio svelare troppo. Se non leggete abitualmente il suo blog... fate male :-)

[1] Avete presente Lolita di Kubrik? In cui l'omicidio di Peter Sellers avviene all'inizio e ogni volta che questo appare sullo schermo uno si domanda "Morirà adesso?"

3 marzo 2006

Ricchi premi e cotillion

Nella quotidiana lettura dei miei feed RSS, mi è capitata sotto gli occhi una notizia che rimanda a questo comunicato stampa: il ministro per l'Innovazione e le Tecnologie Stanca ha premiato «20 giovani top "navigatori" di Internet». Come non approfondire.

Le informazioni fornite, a parte l'elenco dei vincitori, non sono così chiare. Ma a giudicare da retro della lettera arrivata ai sedicenni freschi di compleanno, pare che la partecipazione al concorso era subordinata al conseguimento dell'attestato per uso del computer (che, dicono, sia molto più complicata da ottenere che non un porto d'armi....).

Da quello che ho capito l'iter è il seguente:
  1. si entra nell'anno in cui si compiono 16 anni
  2. ti arriva una lettera di congratulazioni a casa (a me nessuno ha mai scritto nemmeno quando ho compiuto 18 anni)
  3. con tale attestazione puoi andare da un rivenditore convenzionato a comprare il tuo bel computer con il bonus di 175 € (nota: a mala pena ci compri il monitor; nota2: il computer deve essere predisposto per internet [???] ed avere un sistema operativo adatto per i software applicativi [no, se ci volete VxWorks no, non ha applicativi])
  4. con il tuo bel computer nuovo puoi andare da certificatore convenzionato e sostenere (entro sei mesi) gli esami di attestazioni previsti per i giovani, anche qui con un controbuto di 100 €
  5. con il tuo bel computer ormai obsoleto per videogiocare e con l'attestato per l'uso del PC (OK, lo confesso: io non ce l'ho. Ma che arrivano i carabinieri e mi cancellano il login?) puoi «mettere alla prova le tue capacità ... partecipando per via telematica ad una prova di capacità ed inventiva informatica».
Lo so siete curiosi. Peccato averlo scoperto solo ora che tale prova sembra essere scomparsa dal sito del ministero. Francamente sono molto curioso e vorrei sapere quali incredibili prove hanno superato questi novelli Ulisse per far dichiarare al ministro che hannp «dimostrato particolari attitudini al mondo dell'innovazione».

Oh, il premio per i 20 top navigatori è stato un notebook Acer (ma se sono così innovativi, perché non un MacBook Pro?). Anche i successivi 20, un po' più scarsi in innovazione, hanno ricevuto un palmare Acer.

Ora, gentile ministro, mi domando: lei, anzi lei no, noi tutti italiani, visto che lei è solo un dipendende dello Stato, abbiamo regalato 275 € ad un sedicenne per fargli comprare un computer nuovo (o magari il suo primo computer) e farlo partecipare ad un corso di attestazione (che francamente, ha fatto mia mamma per aggiornamento scolastico causa riforma della scuola e ne sa quanto prima, ma questa è un'altra storia), 275 € che di certo costituiranno solo un quarto o un quinto dell'intero ammontare di spesa per l'acquisto del computer e per il corso, escluse spese di connettività ad Internet. Gli ha proposto un concorso, magari questo non lo ha pagato nessuno perché forse lo ha sponzorizzato la Acer, e a venti di loro a dato un secondo computer (ma che ci fanno? con due PC non si può nemmeno parlare di rete...). Dicevo, dopo una lunga premessa (che di certo lei additerà come polemica, ma lo sono di natura, anche se preferirei definirmi pignolo) io non ho più sedici anni e all'epoca il cattivo governo che c'era non pensò di fare tali dono, io da qualche anno a questa parte mi dedico, senza compenso alcuno se non la sfida personale ed il senso di bene comune, alla traduzione e talvolta al miglioramento di un ambiente desktop che è libero, gratis, funzionale, adatto per software applicativi e spesso innovativo, io nelle ultime settimane sto avendo qualche problema con il mio monitor: non è che potrebbe trovare un 200 € per cambiarlo?