31 gennaio 2009

Woodward e Bernstein non sono ancora morti (aka "Tutti gli uomini del deficente")

Premesso che
  • di critiche a Wikipedia se ne possono fare a iosa come "accozzaglia di cose, priva di regole definite, di fonti accertate e controlli veri" (cit. ma non la trovate online);
  • di critiche a Mozilla se ne possono fare a iosa come "ambiguo coacervo di soluzioni aperte e chiusure mentali" (cit. me medesimo che l'ho appena pensata);
  • sempre siano benedetti Ogg (ora pro nobis) Vorbis (ora pro nobis) Theora (ora pro nobis) Speex (ora pro nobis) FLAC (ora pro nobis) che sono validi tanto ci piacciano, ma che se non li supportano i lettori portatili sono come una giornata umida, che aiuta con una signora ma non serve a un ca##o nella giungla;
la domanda che i Woodward e Bernstein de Noantri (ah, io faccio Robert Redford e tu Dustin Hoffman... e non venire a lamentarti che quello biondo e liscio sei tu) si sono domandati è "ma perché cavolo li vanno a dare a Wikimedia, i soldi?"

Wikimedia Foundation ha appena intascato 6.000.000 di dollari in donazioni, per cui a meno che i cravattari alla porta non avessero aumentato il tasso d'interesse di un 5 punti percentuali senza avvertire il cliente, non è che 100.000 dollari servissero urgenteme... no, 100.000 dollari sono 100.000 dollari, non si buttano MAI via. Ogni donazione è sempre e comunque bene accetta.

Il dubbio che nessuno di noi dubbiosi potrà mai sciogliere nasce da cosa c'è scritto qui (aggiungendo altre fonti inutili alla nostra complicata e altrettante inutile indagine) specie considerando ciò che lì è assente, depennato, damnatiomemorieizzato:
Mozilla has awarded a grant of $100,000 to the Wikimedia Foundation to help coordinate improvements to the development of Ogg Theora and related open video technologies [...] will be used to support the work of long-time contributors to the Ogg Theora/Vorbis codebase and related tools, such as libraries for network seeking. The improvements will be made over a 6 month period

Mozilla ha elargito una donazione di 100.000 USD a Wikimedia Foundation per aiutare la coordinazione dei miglioramenti allo sviluppo di Ogg Theora e delle correlate tecnologie aperte per video [...] verrà usata (la donazione NdT) per supportare il lavoro di contributori "long-time" al codice e ai relativi strumenti di Ogg Theora/Vorbis, come le librerie per il seeking su rete. I miglioramenti saranno apportanti in un periodo di 6 mesi.
Hmm. Bene. Cioè, io lo so che tutto il mondo è paese, che non esistono più gli idealisti di una volta e la mezza stagione chissà che fine ha fatto (dannata, io ero pieno di vestiti da mezza stagione). Lo so che uno non è che va a mollare in giro 100.000 USD solo perché crede nel futuro luminoso delle tecnologie aperte. Lo so.

Non mi stupisco, non mi altero, non faccio petizioni online, non buco siti per protesta, ma non posso fare a meno di puntare il dito verso un semplice, stupido, minimale, marginale, fondamentale, lampate fatto: la totale assenza di una semplice menzione di chi Ogg/Theora/Vorbis lo ha sviluppato e supportato da lungo tempo, la totale assenza di Xiph.org in tutti i comunicati e commenti da parte sia della Mozilla Foundation che della Wikimedia Foundation inerenti la questione (dai, pur di non linkare le pagine di xiph.org per le definizioni di Ogg e Theora hanno linkato quelle su wikipedia...).

Perché magari non sembra, ma non è che Ogg/Theora/Vorbis/etc etc etc sono nati dal nulla. Qualcuno li ha definiti e implementati e, guarda caso, quel qualcuno è la Xiph Foundation, anch'essa fondazione senza fine di lucro con il fine di spargere nel mondo il seme dell'apertura e guarda caso anche essa bene accetta a ricevere donazioni.

Se la Mozilla Foundation avesse voluto supportare in modo candidamente immacolato il formato Ogg/Vorbis/Theora, la donazione l'avrebbe potuta elargire alla Xiph Foundation, magari non interamente, magari congiuntamente, ma dal mio punto di vista sarebbe stato come dire: abbiamo implementato la possibilità di vedere video e sentire audio nel nostro browser, abbiamo un pacco di soldi che ci avanzano, ecco a voi un congruo riconoscimento per il lavoro svolto e vedete di continuate così che ci servite per rodere qualche altro punto percentuale, specie se ci fate funzionare meglio i video messi online da Wikipedia.

Per questo, a mio avviso, non dovrebbe essere chiamata "donazione", ma "accordo commerciale". Ed è come dire: noi, senza dover pagare royalties a nessuno abbiamo implementato nel nostro browser la possibilità di vedere video e sentire audio prima ancora che sia standardizzato con HTML5 e stiamo cercando in questo modo di forzare Ogg/Vorbis/Theora ad avere un posto di rilievo in tale futuro standard (forse), per lo meno per continuare a non pagare royalties (di sicuro), voi, o Wikimedia Foundation, voi siete l'unico sito che la gggente visita a mettere gli spezzoni video e audio nel formato Ogg/Vorbis/Theora, per cui eccovi un congruo assegno per continuare su questa strada, anzi magari per rendere la cosa ancora più endemica, facendo in modo che nei prossimi 6 mesi si possa creare negli internauti una necessità in più per usare Firefox o comunque aggiornare alla versione 3.1.

Che per carità, lo ha fatto Apple qualche mese fa quando ha anche lei rilasciato WebKit-Safari con un simile protosupporto al tag di HTML5 e poi sul _suo_ sito ha inserito i propri video con questo sistema, che lo ha fatto Microsoft quando ha partorito Silverlight e contestualmente ha aggiornato il _suo_ sito per usarlo in modo invasivo, ma che lo faccia Firefox in combutta con Wikimedia per farci vedere meglio questo... Dai, almeno la roba di Apple e Microsoft è un po' figa...

Cmq, visto che anche io ho a cuore che Ogg/Theora/Vorbis diventino bene accetti e largamente diffussi dentro e fuori la rete (anche se sulla rete spero di vederli al più presto con WebKitGtk e GStreamer), almeno per questo voglio buttarmi alle spalle per un momento tutta l'acredine sparsa finora e fare una proposta costruttiva: volete costringere le persone a installare Firefox per vedere i video su Wikipedia? Bene, pubblicate il Sex Tape di Pamela Anderson e Tommy Lee, che ormai sono passati anni ed è da considerare documento storico, almeno secondo quelli che mi pare siano i canoni di Wikipedia.

Non si può? Dite che lo vende Amazon? Hmmm... Hmmm... Un video live bootleg di Cristina Scabbia? Qualcosa degli Oliver Onions, tipo Sandokan, Orzowei? Cuba dei Gibson Brothers, dai!

28 gennaio 2009

Dare a Cesare quel che è di Cesare

Sì, se per caso trovate il portafogli di Cesere, sarebbe gesto gradito ridarglielo indietro.

Ma non di solo pane vive l'uomo, io per esempio mi nutro di dubbi esistenziali irrisoliti.

L'ultimo della serie nasce da un ampolloso annuncio. La versione breve è la seguente:
Mozilla is proud to be supporting the development of Theora software with a $100,000 (USD) grant. Administered by the Wikimedia Foundation, this grant will be used to support development of improved Theora encoders and more powerful playback libraries.
Non vi cito la fonte che non mi va, ma la versione lunga con tutto lo spiegone, da leggere anch'essa, è qui.

Visto che è quasi un mese che non lo faccio.... Quizzone!!!!!

Cosa c'è di sbagliato in quell'annuncio? E no, non parlo di errori grammaticali, ma del perché invece che rallegrarci per la cosa dovremmo "seguire i soldi" e cercare di capire se è una vicenda torbida oppure no?

27 gennaio 2009

In una scala da 0 a 9 tu pensa a me come una F

In un impeto citazionista dei bei tempi che furono rapportato agli eventi odierni, sono indeciso tra il classico americanissimo Automan (solo 13 episodi???? ero convinto fossero almeno una cinquantina) del titolo, oppure un più "italians does it betters" Santa Maradona (il film, non la canzone) con la stupenda, azzeccata e calzante:
Ma chi, quell'essere mitogico? Quello con il corpo da uomo e la testa di cazzo?
E comunque, no, non è una storia seria, si scopa ridendo...

PS no, non scervellatevi, ridete e basta che tanto chi sa fa, chi non sa dirige e chi non sa dirigere coordina

25 gennaio 2009

Thank God for Silvio

OK, ascoltate, il grande piano è il seguente: ce ne stiamo zitti zitti e non ce ne andiamo in giro a dire che la proposta di legge collegata a questa vicenda è la solita marionettata, non rispolveriamo i vecchi slogan che si tratta di una cosa ad personam, non simpatizziamo con quella parte dei poteri dello stato che non sono né legislativo, né esecutivo. Anzi, magari un po' la appoggiamo anche, dicendo che in fondo in fondo la situazione attuale era eccessiva, che in fondo in fondo non si può procedere a cuor leggero nell'intercettare le comunicazioni qualcuno senza prove tangibili di una qualche forma di colpevolezza, che sì la costituzione garantisce la libertà dell'individuo fino a comprovata colpevolezza.

Poi, una volta approvato, diamo la stoccata e chiediamo lo stesso trattamento per il decreto leggo 340/04. Legal hack. Grazie xkcd. Grazie Silvio.

23 gennaio 2009

Dark Reign

Avevo pensato di scrivere un post in cui scanzonatamente cercavo di capire cosa volesse dire la frase "Internet è dono di Dio". Poi ho pensato che magari poteva sempre far comodo tenerselo buono (e visto che l'ho scritto con la maiuscola), quanto meno per le volte in cui si urlano cose tipo "oddio, oddio, ohhhh diiiiiooooo".

OK, l'abbiamo capito, "yes, you can". Tra l'altro, adesso vediamo se riesci a togliere Microsoft dalla whitehouse (OT il nuovo sito della casa bianca è così innovativo da richiedere una nuova versione di browser oppure quel browser è l'unico che non funzionava con una cosa che rispettava gli standard?) A proposito, non ho capito: nella whitehouse si userà Apple e nel resto dell'amministrazione USA prodotti OpenSource gestiti da un... mmm... bipolare?!? Sono indeciso se considerare la cosa "digital divide" o "razzismo"...
Ah, ancora più OT: ma un papa stiloso come Ratzinga, come minimo ha il MacBook Air... minimo; ne fanno di notebook in oro? non placcati, col case in oro come tutti gli abiti che indossa

Cmq, prima che devii o che vi insorgano cattive idee, il riferimento al dark di cui sopra non, ripeto NON è all'abbronzatura delle pelle, così come il "yes, you can" pensavamo di rifilarlo a una nota azienda: RedHat/Fedora.

È da anni che RedHat viene accusata di "complottantesimo", sin dai tempi dell'adozione/sponsorizzazione dell'accoppiata GTK+/GNOME invece di Qt/KDE (che palle, ma sempre su 'sta guerra fratricida andiamo a finire??? uffa). Però stavolta forse forse, quasi quasi ci sta tutta.

La storia è la seguente: qualche giorno fa è stato dichiarato ufficialmente l'elenco dei nuovi moduli e/o dipendenze esterne di GNOME, versione 2.26. Succede ogni sei mesi, e stavolta è successo così. Quello che però dall'algido comunicato non traspare sono le "scorrettezze" (tra virgolette, eh) che gli impiegati redhat/fedora hanno piazzato qua e là per forzare la mano sulle varie decisioni, al fine di includere quello che a loro interessava avere, direi per non avere tra qualche mese un GNOME 2.26 upstream che si discosti troppo dalla Fedora 11.

Ora, non è che ci stiamo lamentando per tutto e che qualche fiachure in più faccia schifo. Per esempio, il poter, che so, associare e collegare un paio di auricolari bluetooh e con (dunque contiamo: uno, due..) quattro clic impostarli come uscita audio predefinita (sì, ammesso che tutto i pezzi funzionino come dovrebbero vuol dire esattamente quello che state pensando) è cosa di certo apprezzabile se vogliamo un sistema GNU/Linux/GNOME facilmente fruibile.

La lamentela è sul metodo. Per certi versi ricattatorio e impositivo. E non in un singolo caso isolato.

Caso #1 --- Brasero

Gli sviluppatori di Brasero hanno nei tempi e nelle modalità dovute richiesto che il loro progetto facesse parte di GNOME 2.26, portando come motivazione il fatto che sì esiste nautilus-cd-burner, ma che Brasero lo sopravanzava dal punto di vista "backend" (crdtool/libburnia/...) e nel fatto di essere una applicazione completa. Gli sono state fatte notare alcune problematiche, come il fatto che n-c-b è anche libreria. Nel giro di massimo due mesi hanno scritto e corretto codice al fine di risolvere tali problemi e adesso Brasero fornisce tutto (o quasi) quello che forniva n-c-b.

Nel corso della discussione un particolare impiegato di RedHat ha, a volte giustamente, a volte in modo del tutto irrazionale, posto cavilli su cavilli, e alla fine si è pure un po' lamentato della decisione, pur avendo gli sviluppatori di Brasero posto rimedio a tutti (o per lo meno tutti quelli che non avrebbero forse richiesto riscrivere buona parte di Brasero e rimandare il tutto tra altri 6 mesi) i problemi posti, perché, secondo lui, n-c-b era la risposta.

Quando avrete GNOME 2.26 tra le mani aggiungete un commento e ditemi se la differenza si nota.

Caso #2 --- gnome-user-share

Per chi non la conoscesse, gnome-user-share è una fetente/fantastica/fatua/fondamentale applicazione che permette di condividere con altre persone i file posti in una particolare (non mi ricordo se Public o Shared, cmq è tradotta in italiano, tranquilli) directory nella home. La condivisione avviene in due modi: bluetooth (e con il blutonto g-u-s serve anche per ricevere file) oppure http/webdav (in questo caso è necessario installare apache, verrà avviata una istanza a livello utente, verrà segnalata tramite avahi/zeroconf la disponibilità di tale condivisione che apparirà quasi per magia nelle posizioni network:// degli host della rete¹).

Bene, dopo anni, anni e anni finalmente hanno proposto gnome-user-share come modulo ufficiale di GNOME. Non è stata fatta alcuna modifica a quello che era, è stato risposto in malo modo a chi chiedeva "ma non si potrebbe usare qualcosa di meno ingombrante di apache?? magari un mini server interno basato su libsoup" (tipo: fatevelo da soli, e poi apache è il meglio del meglio del meglio), si è praticamente imposto ad alcune distribuzioni (Debian, ovvio) di cambiare il proprio modo di impacchettare apache (Debian-e-derivate quando installa apache fa anche partire il corrispondente servizio, attivando quindi il server web sull'host: il cambiamento necessario per installare gnome-user-share in una Debian-e-derivate prevede la presenza di un pacchetto apache che installi solo il programma e di un altro pacchetto che se installato attiva il servizio: magari è il comportamento di Debian-e-derivate a essere errato o eccessivo, ma cambiare un pacchetto come apache per una ca##ata come g-u-s, beh, come dire, forse stiamo un po' cagando fuori dal vasetto, ecco).

A fronte di tutto ciò, dopo l'approvazione di g-u-s come modulo ufficiale, il suo maintainer (uh, guarda, impiegato RedHat... uh, guarda, lo stesso di prima) si è lamentato dei tempi di approvazione, che aveva in mente di unire questo modulo e Vino in un unico strumento "Condivisioni"², ma che ormai non ce n'era più il tempo perché sballava tutto, e cattivi, cattivi, cattivi. Ecco!

Caso #3 -- Volume Control

La follia dilaga poi nel penultimo caso. Pare che qualche tempo fa il durante l'ultimo GUADEC, gli sviluppatori di gnome-media (tra cui il sopra non nominato impiegato RedHat) avessero deciso quanto qui elencato. Ora, per portare avanti un piano del genere rispettando le modalità previste, si sarebbe dovuta avanzare richiesta di includere PulseAudio come dipendenza esterna ufficiale di GNOME. Tale richiesta non è stata avanzata. Ho controllato. Non c'è. Non esiste, non c'è in questa favola e non esiste. Come Sette il pepette.

I lavori sul codice sorgente però sono andati avanti lo stesso. Per fare cosa? Beh, vediamo, nello GNOME attuale abbiamo tre "pezzi" per regolare il volume e altre preferenze relativa all'audio: l'applet sul pannello (anzi, in teoria LE applet: a ogni applet si può associare il controllo di un canale in input/output/altro), il "mixer" e lo strumento di preferenze per attivare o no i suoni per eventi. Non mi fate mettere schermate che non mi va, dai.

Tutto ciò, che magari non era ottimale, nessuno lo mette in dubbio, è stato spazzato via e rimpiazzato da:
  • gnome-volume-control - fu-sio-neeee!! tra il mixer e lo strumento di preferenze di cui sopra, con drastica riduzione del numero dei canali (sono input e output, non ho francamente provato a vedere se supportava cose come il canale del CD, ma se non c'è vuol dire che non serve o che è obsoleto; però adesso abbiamo bilanciamento destra-sinistra). Lo stile... Beh.. assolutamente Mac-compliant (non trovo più le schermate di confonto che qualcuno aveva messo sul web, ma nel MacOS c'è qualcosa di identico), ben poco GNOME-compliant (ci fosse 1, dico 1 acceleratore per dare il focus con la tastiera...)
  • gnome-volume-control-applet - non fatevi ingannare dal nome, non è una applet, è una icona di notifica. Si era detto "non abusiamo delle icone di notifica, sennò finiamo come windows"? Bene, dimenticatevelo, perché per questa cosa del volume non c'era altra strada percorribile se non questa, in attesa che il progetto gnome-shell prenda corpo e ci salvi dalle icone di notifica (io nel frattempo imparerei dagli errori e successi altrui, ma io mica lavoro per RedHat). Perché icona di notifica? Perché era l'unico sistema per far sì che, nel caso in cui registrate qualcosa e solo in quel caso, appaia un'altra icona di notifica per regolare il livello dell'input. Il tutto in funzione del numero di canali di ingresso/uscita/altro che avete.
Che dire, si tratta di certo per alcuni versi di modifiche necessaria a una semplificazione, dall'altro si perdono alcune cose, per lo meno se ne perde visibilità, magari poi ti appaiono all'improvviso senza preavviso nell'area di notifica.

Il tutto, non dimentichiamolo, richiedendo espressamente PulseAudio che tanti piaceri ha dato agli utenti nell'ultimo anno (e la colpa NON è di pulseaudio: del vendor, del driver alsa, del programma, al limite della vostra scheda audio che si è bruciato un condensatore, ma non di pulseaudio: ve lo garantisce lo sviluppatore di PulseAudio... uh, altro impegato RedHat) e che al momento è quanto meno molto poco testato se non al di fuori di GNU/Linux.

Per cui, miei cari, per GNOME 2.26 o aggiustate il vostro sistema in modo che funzioni con PulseAudio, oppure non avrete più l'audio in GNOME. Sì, esatto, tabula rasa di quanto c'era in precedenza, che se dovevi volevi togliere PulseAudio comunque qualcosa potevi ancora fare...

Sarà POP, ma io nelle mie orecchie sento Santi Lichieri che dice "Così è deciso, l'udienza è tolta"

Caso #4 - DeviceKit-power

Ultimo caso presentato oggi, la dipendenza esterna DeviceKit-power. Voi non lo sapete ancora, ma in un futuro non troppo lontano HAL (non HAL9000, ma Hardware Abstraction Layer, il coso che serve quando infilate la chiavetta USB e si monta da sola). Obsoloescenza tecnica, o per lo meno necessità di qualcosa di meglio, ma dalla morte (graduale di HAL) sorgerà DeviceKit e i suoi figli.

Ora, io non so esattamente quale sia lo stato attuale, di certo DeviceKit non è pronto per soppiantare HAL, non sono pronte le applicazioni, diciamo che si sovrappone come è giusto che sia per una infrastruttura che è in fieri.

Ma, fortunati che siete, lo avrete in GNOME 2.26!!!!! Perché il maintaner di gnome-power-manager, quel coso che usate quando il vostro portatile non è attaccato alla rete, più o meno ha deciso così. Più fortunati di Cenerentola siete.

Conclusioni inutili

Ormai è andata così, di certo ci sono indubbi vantaggi nelle nuove soluzioni, di certo non è solo RedHat ad avere avuto un comportamento simile (Evolution, in forza Novell, per esempio, ha richiesto e "ottenuto" l'inclusione di evolution-mapi, un connettore per server Exchange basato sull'ancora non rilasciato né installato Samba4, quando un connettore Exchage c'è già anche se funziona solo con i vecchi server), di certo dobbiamo ringraziare RedHat per pagare il vitto a persone che scrivono codice che fa funzionare meglio i nostri computer.

Quello che da fastidio sono i modi e l'aggressività (dai, sul serio, ma Bastien Nocera ha qualche problema o l'hanno sostituito col suo sosia cattivo??) con cui si sono scavalcati modalità e pareri, con cui si è chiesto che venisse implementato (da parte degli sviluppatori indipendenti di Brasero), con cui ci si è rifiutati di mantenere una compatibilità con the-rest-of-us (audio solo PulseAudio, necessità di apache, neanche disattivabile).

RedHat/Fedora aveva pensato di avere alcune funzioni nel suo rilascio Fedora 11, RedHat/Fedora ha "ottenuto" che tali modifiche fossero in upstream invece che in fastidiose patch da mantenere rilascio per rilascio.

Ubuntu, aveva per GNOME 2.24 cambiato l'applet fast-user-switch per gestire anche gli stati di messaggistica istantanea. È vero, non lo ha mai proposto come cambiamento ufficiale, magari perché non era pronto in tempo, ma quel lavoro è stato vano perché GNOME 2.26 avrà un diverso "coso" che fa la stessa "cosa". Ma un altro.

Ora, io voglio proprio vedere cosa succerà quando (se?) saranno pronte le notifiche di Shuttelworth, voglio leggere i commenti e voglio riservarmi, nel caso il diritto di poter sussurrare "stronzo!".

PS ovviamente il titolo è una citazione dal nuovo "crossover" Marvel: Norman "The Green Goblin" Osborne capo dei Vendicatori e di ogni attività più o meno supereroistica... Se solo riuscissi a mettermi in paro con i... vediamo... 10 anni di continuity che non ho seguito, starei a cavallo...

[1] gnome-user-share era nato così, come proof-of-concept dell'uso e integrazione di Zeroconf in GNOME: abbiamo la tecnologia, facciamoci qualocosa di figo.. cosa? trovato! creiamo un modo semplice per scambiare i file dal mio portatile al tuo portatile... Certo, non fosse necessario apache...
[2] Tenete a mente 'sta cosa, dello strumento unico, che è presente in un altro noto sistema operativo... dopo vi dico quale.

22 gennaio 2009

Una furtiva lacrima

La citazione neoclassica (romantica? barocca? rococo? boh, io dell'opera non ci ho mai capito molto, e infatti non mi inviato mai alla prima del Teatro dell'Opera, mica come Alemagno) del titolo è fuori dagli schemi tipici, ma, come dirlo, un po' mi sono commosso, lo ammetto
Oggetto: grazie

La volevo ringraziare per il benvenuto. Sono sempre molto scettico nell'usare le applicazioni non window , non per cattiva sensazione nei confronti di chi lavora fuori microsoft ma per mia gnoranza e incapacità informatica. Oggi provo un nuovo viaggio informatico, spero di riuscirvici. Rinnovandole il ringraziamento Xxxxxx Yyyyyyyy
OK, fine della commozione, Transmission mi avvisa che posso andarmi a vedere l'ultimo episodio di MS Gundam OO.

19 gennaio 2009

General Unilateral Neuro-link Dispersive Automatic Maneuver Operating System

Il collegamento tra il titolo di questo post e il suo contenuto non ve lo spiego. Certo, se non lo avete capito e non avete già mormorato una parolina di quattro lettere al solo leggere le prime tre parole del titolo, allora non siete e non sarete mai un otaku degno di questo nome.

La parolina di quattro lettere era "Seed", che quest'oggi riportiamo per un semplice motivo: abbiamo (noi cioè me medesimo) appreso che cosa è e a cosa serve il modulo seed ospitato e sviluppato su svn.gnome.org.
Questo post sarebbe dovuto continuare nel solito fluente e tempestoso stile di sempre.

Però, stavolta, questo post non andrà in onda per protestare contro siti dozzinali che si permettono di copiarmi le idee e far uscire i loro articoli prima che io abbia finito i miei... E ci stavo lavorando da 4 giorni!!!!!

PS ovviamente il mio titolo è molto molto molto più figo del loro. Una spanna sopra.

18 gennaio 2009

I'm the Real Promoter Guy (please stand up, please stand up)

Visto che chi dovrebbe mantenere i contatti e le buone relazioni coi media la domenica mattina dorme (...a meno che non abbia tenuto contratti troppo stretti con i media... mmmmmhh....), che per me stamattina non era la giornata giusta per camminare sui tetti, andiamo a fare le pulci alla scabrosa storia che tanto tumido fango getta sul nostro italico sistema .... no, quello era l'altro post, basta con il cinegiornale modello Istituto Luce. Che manco vi è piaciuto, lo so. Ma forse è tutta invidia.

La storia, che ormai purtroppo ha già fatto il giro della noosfera, è questa. Ovvimente ricordate che se seguite il link, aumentate il numero di visite. Ricordate.

Dopo aver letto il vivido articolo, il the real macho man translator che è in me mi spinge a fare i seguenti semplici passi: esaminare il testo, capire cosa dice, nel caso non si capisce andare a leggersi i sorgenti.

Caso in cui non capisco e vado a leggermi i sorgenti:
Her Verizon High-Speed Internet CD won't load, so she can't access the internet. She also can't install Microsoft Word, which she says is a requirement for MATC's online classes.
"She says is a requirement": interessante. Perché mai? Come potremmo fare per saperlo? Beh, semplice. È un college che fa corsi online, figurati se non ha un sito web e una pagina per consultare i corsi attivi e attivati. Urca. Eccola qui.

Un elenco illuminante. Perché se da un lato noi non sappiamo quali corsi abbia scelto Msr Schubert, dall'altro possiamo notare come il College Tecnico di cui sopra abbia un 50% di corsi online dedicati a prodotti Microsoft. Magari aveva scelto di partecipare a Career Opportunities¹, chi lo sa? Lo scabroso articolo di questo non parla. Però, ecco, se lei avesse dovuto partecipare al corso su Word, o su Excel... beh...

Punto 2 all'ordine del giorno delle cose non capite o per lo meno dubbie: Verizon High Speed Internet CD. Interessante. I requisiti di sistema per avere una connessione internet con Verizon prevedono la possibilità di avere Windows Vista su un computer con processore da 300 MHz e 128 MB di RAM, oppure MacOS 10.3 o superiore con processore a 120 MHz e 64 MB di RAM.... OK, seriamente, debbo continuare? Ve lo ricordate, vero, dieci anni fa, quando il "CD di installazione di $ISP" lo trovate non solo in edicola, ma anche al supermercato, in allegato alla confezione del latte dal mezzo litro? (BTW ma esistono ancora gli account di Jumpy?) Certo, vederlo oggi, 10 anni dopo, con un GNU/Linux molto più presente a diverso titolo sulla scena IT, a me fa scendere la lacrimuccia. Ovviamente sarebbe interessante sapere come si comporta in realtà Ubuntu o qualsiasi altra GNU/Linux con NetworkManager 0.7 (aka the New Chuck Norris) con l'hardware di Verizon, ma ormai se cercate su google "verizon+ubuntu" vi rimandano solo a questa storia :(

Altra cosa che non capisco e che sarebbe bello poter approfondire:
As a result, with no internet and no Microsoft Word, Schubert dropped out of MATC's fall and spring semesters.
DUE semestri? Fall and Spring? E non è riuscita a rimorchiarsi un mebro del locale locoteam di Ubuntu per farsi fare il dist-upgrade ad Hardy/Intrepid (e quindi far funzionare la rete, che un membro del locoteam mica te lo fa il dist-upgrade se la rete non funziona; specie dopo il casino con SSL, membro del locale locoteam pretende gli aggiornamenti di sicurezza)?

Insomma, di punti oscuri ce ne sono (direi quasi un tentativo di clamore per avere qualche forma di risarcimento dalla Dell, ma magari sono cattivo io), di commenti stronzi ce ne sono stati (e in fondo lo sappiamo che l'homus bimbominkius è una specie infestante difficile da sradicare che si nasconde ovunque e ti salta fuori quando meno te lo aspetti), però, alla fine della fiera quello che a me rimane sono le due seguenti riflessioni:
  • la prima si richiama all'antica massima "non siamo non ad essere razzisti, sono loro che sono napoletani": se alla fine, spronati dal prode giornalista, Verizon ha aiutato nella configurazione e il college ha deciso che anche OpenOffice andava bene, bastava salvare nel formato di Word, perché non ci hanno pensato prima a dare informazioni?
  • a proposito del prode giornalista... Dan Cassuto... Cassuto... Ma veramente con due s?????????? Beh, se è strasexy anche solo la metà di Marco Travalgio, quel nome se lo merita tutto (update: sembra che il signor Cazzuto Cassuto sia un Consumer Reporter, il che getta una luce nuova... la sua sexytà forse andrebbe confrontata con Andrea Vianello)
Update 2: ovviamente xkcd aveva già la risposta, a tutto.

[1] lo so, lo so, ovviamente è cit.

17 gennaio 2009

Quote latte del kaiser

Tutti dicono che l'attuale ministro delle politiche agricole (o come cacchio si chiama il dicastero e i poteri pubblici di cui hanno investito Zaia) ha finalmente portato giustizia alla vergognosa situazione di sudditanza cui le nostre italiche vacche dovevano sottostare, costrette a vedere il loro niveo latte specato in favore del verde latte delle irlandesi, di quello spumeggiante delle francesi, di quello al cioccolato milka delle svizzere (no, le svizzere no, sono extracomunitare del kaiser)

Bene, ora io fermamente chiedo al governo liberale di questo democratico stato (il nostro paese, il nostro governo Berlusconi IV, cosa avevate capito?? la Francia??), di porre fine a un'ingiustizia ancora maggiore, infamante non solo per le italiche vacche, ma anche per gli italici vitelloni... torelli... insomma, ci siamo capiti, i playboy tromberecci che tanto lustro e turisti portano sulle italiche sponde del nostro azzurro mare.

Tale infamente onta prende il nome... nome.... piuttosto spersonalizzata, anonima e non evocativa sigla di CEN EN 600:1996 (convertita/sostituita dalla ISO 4072:2002).

Prima però di accusare ingiustamente una legge, neutrale per natura, che di certo non è pensata per ledere il nostro esuberante popolo, ma per armonizzare e adattarsi alla maggioranza della popolazione europea, prima di scagliarmi in una furiosa invettiva, vorrei poter leggere quella normativa, sono cittadino europeo, dovrebbe essermi permesso e facilitato il poterla consultare: vorrei infatti essere messo a conoscenza dei contenuti, vorrei poter confrontare liberamente se quello che mi vendono è a norma europea oppure no, vorrei prendere il calibro, fare misurazioni sul prodotto, rapportare e capire perché il prodotto che acquisto mal si adatta...

E invece, dear lazyweb, invece non posso, perché sono pigro, perché sono ignorante magari, ma non riesco con il mio bel browser opensource ad accedere al testo di quella normativa. E qui, qui sì scatta l'invettiva veemente e vibrante perché non posso consultare ciò che è pubblico. Mi dice Google che posso comprare il testo cartaceo o forse il PDF di quella normativa e del suo aggiornamento. Ma è giusto, io vi chiedo? È giusto che un giovane cittadino europeo desideroso di conoscenza e desideroso di sapere se da consumatore è stato gabbato oppure no, non possa sapere a chi dare la colpa, se al produttore mariuolo o al legislatore distratto e un po' stretto di manica nelle misure?

Nel dubbio della conoscenza, che spero possa essere illuminata quanto prima, nella speranza di una revisione, che magari permetterà anche ad altri di tornare a godere delle normativee europee e di tornare a vederle come faro di libertà e progresso, nell'attesa di una interrogazione parlamentare, che possa fugare i dubbi sul rapido declino della virilità dei nostri uomini, non posso che far volare alta e tonante la mia disperata richiesta: non è che sapete dove vendono gli Enormex????

15 gennaio 2009

Consigli per gli acquisti

Ammetto di aver io stesso incitato all'acquisto di un particolare prodotto di un particolare vendor che non aveva di certo bisogno di campagna pubblicitaria¹

Qui però sfioriamo l'assurdo. Ma tanto tanto assurdo.

Perché, magari mi sbaglio, non ho mai capito cosa sia S60 (e sono tutt'ora convinto che sia un modello di telefono GSM prodotto dalla Siemens) e personalmente detesto fortemente, formalmente e visceralmente i cellulari Nokia, ma mi pare che:
  • Motorola e Palm hanno avuto i loro innamoramenti con il kernel Linux;
  • al momento non ci sono device prodotti dalla Nokia che siano basati su software libero;
  • i progetti opensouce di Nokia sono tutte robette abbastanza marginali;
  • è stata Nokia a "boicottare" l'inclusione di Ogg/Vorbis in HTML5
Per cui, da ignorante, domando: quale stracazzo è un device Nokia che contenga in gran parte (non dico tutto, ma per lo meno kernel e qualche parte di interfaccia grafica) prodotti opensource? E che lo certifichi all'atto dell'acquisto in modo simile a questo?

Ah, certo, i divertenti N770 e N810.... oops, ma quelli sono basati sulle GTK+...

[1] anche se stiamo confontando capre con cavoli... no, pere con mele: nel mio post si trattava di confrontare un modello di netbook che installava una distribuzione "seria" con altri modelli di netbook che installavo distribuzioni sempicemente inguardabili

Spooky - take 2

... quelli che dicono che GNU/Linux è il male

13 gennaio 2009

1 mese 1 giorno 1 ora 1 minuto e 30 secondi

Non si tratta del tempo dedicato all'amore per il quale non so cosa farei¹, e neanche i 28 giorni, 6 ore, 42 minuti, 12 secondi dopo i quali il mondo finirà, però è una scadenza da ricordare e segnare in anticipo.

Dunque, il 14 Febbraio 2009, alle ore 00.31.30 (millisecondo più millisecondo meno, fuso orario più fuso orario meno) la data UNIX sarà un esoterico 1234567890.

Spoooooooooky!!!!!

[1] un'ora sola come dicevano i Matia Bazar a me non è che basta... ma solo perché sono lentiiiissssssimooooo nei preliminari, cosa pensavate???

3 gennaio 2009

Damned, damned, damned

Risposte, risposte, risposte. Per tutti i gusti. Per essere sinceri, vorremmo proporre dei dubbi, tipo uno connesso con ciò che non c'è in questo periodo, però potrebbe essere poco gentile¹.

Sopravvolando sul fatto che nessuno ha fatto notare la pessima grammatica di Semptember, sopravvolando sul fatto che nessuno ha detto qualcosa tipo "i Green Day!!! quella canzone è bellissimaaaaaaaaaa!!!²", sopravvolando sul nostro caro Salty che ormai si avvia verso il declino dell'arterosclerosi³ (ma ti vogliamo bene lo stesso), la soluzione è la seguente.

1 - ComboBox invisibili sulla barra di stato di gedit

Se aguzzate la vista e se conoscete gedit in modo praticamente intimo. noterete dello strano testo sulla barra di stato. Ebbene si tratta di due caselle combinate al cui clic appare per una l'elenco dei linguaggi (di evidenziazione) supportati, per l'altra la dimensione dello spazio ottenuto all'inserimento della tabulazione.

Certo, non sono le migliori migliorie che gedit ha avuto negli ultimi 3..4 mesi, ma chi ha detto che il quiz doveva proporre cose intelligenti? Io di certo no.

2 - Galleria di schermate per Totem

Questa novità invece è benvenuta, specie se siete attivi partecipanti dei gruppi USENET it.bin.xxx.movies.*

USENET, si sa, è un posto serio. Molto molto molto di più di [aeiou]Mule. Molto (solo una volta) più di BitTorrent. Vi faccio un esempio. Ammettiamo che un simpatico giovane uomo abbia in suo possesso legale (anche se dopo 10 anni non ha più lo scontrino) l'album "Final Damnation" dei Damned. In vinile. Io, appoggiando e comprendendo appieno i sentimenti di quel simpatico giovane uomo direi che è legalissimo e leggittimissimo, financo dovuto, scaricare da Internet gli MP3 del succitato album. Orbene, su [aeiou]Mule non vi è traccia del succitato album. Su BitTorrent l'unica risorsa in cui pare essere reperibile (per lo meno secondo il buon vecchio mininova.org) è un torrent il cui unico contenuto è un file RAR da 1,5 GB circa con tutta la discografia dei Damned.

Rinnovando i copiosi, vivissimi e vernacolieri complimenti al genio che ha creato quel torrent e anche alle 51 persone che in questo momento stanno il leech o in seed, mi sento in dovere di ricordare che BitTorrent permette di inserire in un torrent anche le directory, senza necessità di usare TAR, ZIP, RAR o altre diavolerie che impediscono poi di scaricare i file uno per uno!

Tornando in tema, che c'entra tutto ciò con USENET? Non molto, era solo per permettere di confrontare il comportamento di questi giovani 15-enni brufolosi di oggi che si scambiano i file col peer-to-peer con quello dei vecchi partecipanti ai gruppi it.bin.xxx.*, anche loro dediti alla diffusione di materiale pornografico (per cosa pensavate che fosse quella tripla x? per un film con la solita penosa performance di Asia Argento???), ma in modo assolutamente professionale. Prendiamo per esempio la copertina di un pornazzo: alla fin fine non è che dice molto della qualità del contenuto multimediale. Anzi, lo sappiamo tutti molto bene che molto spesso inganna, e parecchio. In fondo come ogni film anche un pornazzo va guardato dall'inizio alla fine, con attenzione meticolosa alle inquadrature e alla recitazione. I bravi vecchietti di USENET, mediando le esigenze di minimizzazione della banda e dello spazio di archiviazione (USENET non è peer-to-peer ed esiste da prima dell'ADSL) erano soliti fornire anche una bella galleria di schermate tratte dal prodotto multimediale che condividevano. E pensare che su [aeiou]Mule a volte sbagliano anche a mettere il titolo...

Gallerie di schermate come esempio quella qui a destra. Oh, è tratta da un pornazzo bellissimo che trovate anche su YouTube (sbrigatevi a guardarlo prima che lo rimuovano. è terribilmente hard); però promettetemi che prima provate a indovinare la trama dalla galleria che vi ho fornito e che poi mentre lo guardate su YouTube non vi comportate come i soliti adolescenti in piena tempesta ormonale.

Dai, ormai avete capito. Totem 2.26.x fornirà una opzione per creare tali galleria di schermate dai video in riproduzione. A dirla tutta, sono anche disponibili delle opzioni per il programma da riga di comando totem-video-thumbnailer, per cui, volendo e sapendo come fare, si potrebbe addirittura creare una galleria come anteprima da mostrare nel file manager (ma non vi spiego come si fa, aspettate che esca GNOME 2.26, consultate le opzioni disponibili per totem-video-thumbnailer usando --help e scorrete le chiavi GConf per cercare dove usarlo). Non che poi alla fine la cosa possa risultare utile, ma come esercizio di stile è perfetto.

3 - Sempre più MacOS... o no?

ma la tezza e più grave piaga... e lei mi ha già capito...

Ehm, no, scusate, ero partito per la tangente.

La terza e più curiosa novità probabilmente non la vedrete in GNOME 2.26. Mi avrete già capito, si tratta della casella di testo/barra d'avanzamento in Epiphany. La novità non è tanto che sia presente in Epiphany, quanto che lo sia direttamente nelle GTK+

OK, detto così è terribilmente involuto, per cui andiamo con ordine e invochiamo un bel elenco puntato, che magari è inutile, ma fa sempre la sua porca figura (anzi di più, un elenco numerato!!!):
  1. per GNOME 2.26 verrà usata la versione 2.16 delle GTK+ (che è una novità nel senso che fino a qualche giorno fa il target era la versione 2.14)
  2. nella versione 2.16 delle GTK+ saranno disponibili (e sono già implementate) delle nuovi API e caratteristiche per le caselle di testo; per chi conosce il sottobosco delle GTK+, le funzioni del widget esterno SexyIconEntry è ora disponibile nel widget GtkEntry, con in più la curiosa barra d'avanzamento
  3. nella versione 2.16 delle GTK+ forse potranno trovare spazio altre cose fighissime come i segnaposto per i widget scala, come nell'immagine qui di fianco. Due note: 1) sì, c'è un minimo di "resistenza" sui segnaposto, per cui potete impostare esattamente a quel valore; 2) quanto è normale che Matthias Clasen, maintainer delle GTK+ e collaboratore di un gazzilione di progetti per GNOME e non fornisca il codice per questa cosa il giorno di Natale???
Per ogni altra informazione su cosa c'è (per esempio la possibilità di gestire il rendering delle pagine da stampare in un thread separato) e su cosa potrebbe trovare posto nelle future GTK+ 2.16, leggete il solito annuncio.

[1] wow, ce l'ho fatta a scrivere questo periodo senza usare una cosa; pare che anche io sono bravo a giocare con le parole e le lettere.
[2] quale è il numero minimo di "a" e "!" per essere considerato bimbominkia?
[3] almeno credo: la pagina non è CSS-compliant visto che è ancora in caricamento (tranquillo anche io mi avvio lungo la triste strada della demenza senile, visto che il dubbio se lo è fatto venire Milo)