Avevo pensato di scrivere un post in cui scanzonatamente cercavo di capire cosa volesse dire la frase "
Internet è dono di Dio". Poi ho pensato che magari poteva sempre far comodo tenerselo buono (e visto che l'ho scritto con la maiuscola), quanto meno per le volte in cui si urlano cose tipo "oddio, oddio, ohhhh diiiiiooooo".
OK, l'abbiamo capito, "yes, you can". Tra l'altro, adesso vediamo se riesci a togliere Microsoft dalla whitehouse (OT il nuovo sito della casa bianca è così innovativo da
richiedere una nuova versione di browser oppure quel browser è l'unico che non funzionava con una cosa che rispettava gli standard?) A proposito, non ho capito: nella whitehouse
si userà Apple e nel resto dell'amministrazione USA prodotti OpenSource gestiti da un...
mmm... bipolare?!? Sono indeciso se considerare la cosa "digital divide" o "razzismo"...
Ah, ancora più OT: ma un papa stiloso come Ratzinga, come minimo ha il MacBook Air... minimo; ne fanno di notebook in oro? non placcati, col case in oro come tutti gli abiti che indossa
Cmq, prima che devii o che vi insorgano cattive idee, il riferimento al dark di cui sopra non, ripeto
NON è all'abbronzatura delle pelle, così come il "yes, you can" pensavamo di rifilarlo a una nota azienda: RedHat/Fedora.
È da anni che RedHat viene accusata di "complottantesimo", sin dai tempi dell'adozione/sponsorizzazione dell'accoppiata GTK+/GNOME invece di Qt/KDE (che palle, ma sempre su 'sta guerra fratricida andiamo a finire??? uffa). Però stavolta forse forse, quasi quasi ci sta tutta.
La storia è la seguente: qualche giorno fa è stato dichiarato ufficialmente l'elenco dei nuovi moduli e/o dipendenze esterne di GNOME, versione 2.26. Succede ogni sei mesi, e stavolta è successo
così. Quello che però dall'algido comunicato non traspare sono le "scorrettezze" (tra virgolette, eh) che gli impiegati redhat/fedora hanno piazzato qua e là per forzare la mano sulle varie decisioni, al fine di includere quello che a loro interessava avere, direi per non avere tra qualche mese un GNOME 2.26 upstream che si discosti troppo dalla Fedora 11.
Ora, non è che ci stiamo lamentando per tutto e che qualche fiachure in più faccia schifo. Per esempio, il poter, che so, associare e collegare un paio di auricolari bluetooh e con (dunque contiamo: uno, due..) quattro clic impostarli come uscita audio predefinita (sì, ammesso che tutto i pezzi funzionino come dovrebbero vuol dire esattamente quello che state pensando) è cosa di certo apprezzabile se vogliamo un sistema GNU/Linux/GNOME facilmente fruibile.
La lamentela è sul metodo. Per certi versi ricattatorio e impositivo. E non in un singolo caso isolato.
Caso #1 --- Brasero
Gli sviluppatori di Brasero hanno nei tempi e nelle modalità dovute richiesto che il loro progetto facesse parte di GNOME 2.26, portando come motivazione il fatto che sì esiste nautilus-cd-burner, ma che Brasero lo sopravanzava dal punto di vista "backend" (crdtool/libburnia/...) e nel fatto di essere una applicazione completa. Gli sono state fatte notare alcune problematiche, come il fatto che n-c-b è anche libreria. Nel giro di massimo due mesi hanno scritto e corretto codice al fine di risolvere tali problemi e adesso Brasero fornisce tutto (o quasi) quello che forniva n-c-b.
Nel corso della discussione un particolare impiegato di RedHat ha, a volte giustamente, a volte in modo del tutto irrazionale, posto cavilli su cavilli, e alla fine si è pure un po' lamentato della decisione, pur avendo gli sviluppatori di Brasero posto rimedio a tutti (o per lo meno tutti quelli che non avrebbero forse richiesto riscrivere buona parte di Brasero e rimandare il tutto tra altri 6 mesi) i problemi posti, perché, secondo lui, n-c-b era la risposta.
Quando avrete GNOME 2.26 tra le mani aggiungete un commento e ditemi se la differenza si nota.
Caso #2 --- gnome-user-share
Per chi non la conoscesse, gnome-user-share è una fetente/fantastica/fatua/fondamentale applicazione che permette di condividere con altre persone i file posti in una particolare (non mi ricordo se Public o Shared, cmq è tradotta in italiano, tranquilli) directory nella home. La condivisione avviene in due modi: bluetooth (e con il blutonto g-u-s serve anche per ricevere file) oppure http/webdav (in questo caso è necessario installare apache, verrà avviata una istanza a livello utente, verrà segnalata tramite avahi/zeroconf la disponibilità di tale condivisione che apparirà quasi per magia nelle posizioni network:// degli host della rete¹).
Bene, dopo anni, anni e anni finalmente hanno proposto gnome-user-share come modulo ufficiale di GNOME. Non è stata fatta alcuna modifica a quello che era, è stato risposto in malo modo a chi chiedeva "ma non si potrebbe usare qualcosa di meno ingombrante di apache?? magari un mini server interno basato su libsoup" (tipo: fatevelo da soli, e poi apache è il meglio del meglio del meglio), si è praticamente imposto ad alcune distribuzioni (Debian, ovvio) di cambiare il proprio modo di impacchettare apache (Debian-e-derivate quando installa apache fa anche partire il corrispondente servizio, attivando quindi il server web sull'host: il cambiamento necessario per installare gnome-user-share in una Debian-e-derivate prevede la presenza di un pacchetto apache che installi solo il programma e di un altro pacchetto che se installato attiva il servizio: magari è il comportamento di Debian-e-derivate a essere errato o eccessivo, ma cambiare un pacchetto come apache per una ca##ata come g-u-s, beh, come dire, forse stiamo un po' cagando fuori dal vasetto, ecco).
A fronte di tutto ciò, dopo l'approvazione di g-u-s come modulo ufficiale, il suo maintainer (uh, guarda, impiegato RedHat... uh, guarda, lo stesso di prima) si è lamentato dei tempi di approvazione, che aveva in mente di unire questo modulo e Vino in un unico strumento "Condivisioni"², ma che ormai non ce n'era più il tempo perché sballava tutto, e cattivi, cattivi, cattivi. Ecco!
Caso #3 -- Volume Control
La follia dilaga poi nel penultimo caso. Pare che qualche tempo fa il durante l'ultimo GUADEC, gli sviluppatori di gnome-media (tra cui il sopra non nominato impiegato RedHat) avessero deciso quanto
qui elencato. Ora, per portare avanti un piano del genere rispettando le modalità previste, si sarebbe dovuta avanzare richiesta di includere PulseAudio come dipendenza esterna ufficiale di GNOME. Tale richiesta non è stata avanzata. Ho controllato. Non c'è. Non esiste, non c'è in questa favola e non esiste. Come Sette il pepette.
I lavori sul codice sorgente però sono andati avanti lo stesso. Per fare cosa? Beh, vediamo, nello GNOME attuale abbiamo tre "pezzi" per regolare il volume e altre preferenze relativa all'audio: l'applet sul pannello (anzi, in teoria LE applet: a ogni applet si può associare il controllo di un canale in input/output/altro), il "mixer" e lo strumento di preferenze per attivare o no i suoni per eventi. Non mi fate mettere schermate che non mi va, dai.
Tutto ciò, che magari non era ottimale, nessuno lo mette in dubbio, è stato spazzato via e rimpiazzato da:
- gnome-volume-control - fu-sio-neeee!! tra il mixer e lo strumento di preferenze di cui sopra, con drastica riduzione del numero dei canali (sono input e output, non ho francamente provato a vedere se supportava cose come il canale del CD, ma se non c'è vuol dire che non serve o che è obsoleto; però adesso abbiamo bilanciamento destra-sinistra). Lo stile... Beh.. assolutamente Mac-compliant (non trovo più le schermate di confonto che qualcuno aveva messo sul web, ma nel MacOS c'è qualcosa di identico), ben poco GNOME-compliant (ci fosse 1, dico 1 acceleratore per dare il focus con la tastiera...)
- gnome-volume-control-applet - non fatevi ingannare dal nome, non è una applet, è una icona di notifica. Si era detto "non abusiamo delle icone di notifica, sennò finiamo come windows"? Bene, dimenticatevelo, perché per questa cosa del volume non c'era altra strada percorribile se non questa, in attesa che il progetto gnome-shell prenda corpo e ci salvi dalle icone di notifica (io nel frattempo imparerei dagli errori e successi altrui, ma io mica lavoro per RedHat). Perché icona di notifica? Perché era l'unico sistema per far sì che, nel caso in cui registrate qualcosa e solo in quel caso, appaia un'altra icona di notifica per regolare il livello dell'input. Il tutto in funzione del numero di canali di ingresso/uscita/altro che avete.
Che dire, si tratta di certo per alcuni versi di modifiche necessaria a una semplificazione, dall'altro si perdono alcune cose, per lo meno se ne perde visibilità, magari poi ti appaiono all'improvviso senza preavviso nell'area di notifica.
Il tutto, non dimentichiamolo, richiedendo espressamente PulseAudio che tanti piaceri ha dato agli utenti nell'ultimo anno (e la colpa NON è di pulseaudio: del vendor, del driver alsa, del programma, al limite della vostra scheda audio che si è bruciato un condensatore, ma non di pulseaudio: ve lo garantisce lo sviluppatore di PulseAudio... uh, altro impegato RedHat) e che al momento è quanto meno molto poco testato se non al di fuori di GNU/Linux.
Per cui, miei cari, per GNOME 2.26 o aggiustate il vostro sistema in modo che funzioni con PulseAudio, oppure non avrete più l'audio in GNOME. Sì, esatto, tabula rasa di quanto c'era in precedenza, che se
dovevi volevi togliere PulseAudio comunque qualcosa potevi ancora fare...
Sarà POP, ma io nelle mie orecchie sento Santi Lichieri che dice "Così è deciso, l'udienza è tolta"
Caso #4 - DeviceKit-power
Ultimo caso presentato oggi, la dipendenza esterna DeviceKit-power. Voi non lo sapete ancora, ma in un futuro non troppo lontano HAL (non HAL9000, ma Hardware Abstraction Layer, il coso che serve quando infilate la chiavetta USB e si monta da sola). Obsoloescenza tecnica, o per lo meno necessità di qualcosa di meglio, ma dalla morte (graduale di HAL) sorgerà DeviceKit e i suoi figli.
Ora, io non so esattamente quale sia lo stato attuale, di certo DeviceKit non è pronto per soppiantare HAL, non sono pronte le applicazioni, diciamo che si sovrappone come è giusto che sia per una infrastruttura che è in fieri.
Ma, fortunati che siete, lo avrete in GNOME 2.26!!!!! Perché il maintaner di gnome-power-manager, quel coso che usate quando il vostro portatile non è attaccato alla rete, più o meno ha deciso così. Più fortunati di Cenerentola siete.
Conclusioni inutili
Ormai è andata così, di certo ci sono indubbi vantaggi nelle nuove soluzioni, di certo non è solo RedHat ad avere avuto un comportamento simile (Evolution, in forza Novell, per esempio, ha richiesto e "ottenuto" l'inclusione di evolution-mapi, un connettore per server Exchange basato sull'ancora non rilasciato né installato Samba4, quando un connettore Exchage c'è già anche se funziona solo con i vecchi server), di certo dobbiamo ringraziare RedHat per pagare il vitto a persone che scrivono codice che fa funzionare meglio i nostri computer.
Quello che da fastidio sono i modi e l'aggressività (dai, sul serio, ma Bastien Nocera ha qualche problema o l'hanno sostituito col suo sosia cattivo??) con cui si sono scavalcati modalità e pareri, con cui si è chiesto che venisse implementato (da parte degli sviluppatori indipendenti di Brasero), con cui ci si è rifiutati di mantenere una compatibilità con the-rest-of-us (audio solo PulseAudio, necessità di apache, neanche disattivabile).
RedHat/Fedora aveva
pensato di avere
alcune funzioni nel suo rilascio Fedora 11, RedHat/Fedora ha "ottenuto" che tali modifiche fossero in upstream invece che in fastidiose patch da mantenere rilascio per rilascio.
Ubuntu, aveva per GNOME 2.24 cambiato l'applet fast-user-switch per gestire anche gli stati di messaggistica istantanea. È vero, non lo ha mai proposto come cambiamento ufficiale, magari perché non era pronto in tempo, ma quel lavoro è stato vano perché GNOME 2.26 avrà un diverso "coso" che fa la stessa "cosa". Ma un altro.
Ora, io voglio proprio vedere cosa succerà quando (se?) saranno pronte le
notifiche di Shuttelworth, voglio leggere i commenti e voglio riservarmi, nel caso il diritto di poter sussurrare "stronzo!".
PS ovviamente il titolo è una citazione dal nuovo "crossover" Marvel: Norman "The Green Goblin" Osborne capo dei Vendicatori e di ogni attività più o meno supereroistica... Se solo riuscissi a mettermi in paro con i... vediamo... 10 anni di continuity che non ho seguito, starei a cavallo...
[1] gnome-user-share era nato così, come proof-of-concept dell'uso e integrazione di Zeroconf in GNOME: abbiamo la tecnologia, facciamoci qualocosa di figo.. cosa? trovato! creiamo un modo semplice per scambiare i file dal mio portatile al tuo portatile... Certo, non fosse necessario apache...
[2] Tenete a mente 'sta cosa, dello strumento unico, che è presente in un altro noto sistema operativo... dopo vi dico quale.