30 gennaio 2006

Tempo di revisioni

Ho dato il via alla semestale revisione (privata per il momento) della traduzione di Evolution. È bello avere a che fare con un programma di circa 4500 messaggi :-)

Per ora, con il consenso di Marco Ciampa ho revisionato un po' la traduzione di evolution-data-server (altri 1000 messaggi circa), controllando con i glossari di Microsoft relativi ad Outlook ed Exchange: se Marco accetta i cambiamenti, chi si connette a server Exchange usando Evolution potrà, nella prossima versione stabile, avere gli stessi nomi per le cartelle usati in Outlook e gli stessi livello di permesso (proprietario, revisione, autore, supervisore...).

Altro cambiamento, apportato ad e-d-s ed in corso di modifica per Evolution, è il passaggio alle convenzioni:
  • junk-> indesiderata
  • not junk -> attendibile
  • offline -> fuori rete
La prima è per rimuovere una possibile confusione generata dalla contemporanea presenza delle cartelle Spazzatura e Cestino. La spazzatura, nel mondo reale, va nel cestino. I messaggi junk sono fanno parte della posta non desiderata, non di quella cestinata.

La seconda è per evitare la forma "non indesiderata". Ammetto che non è mia, ma l'ho trovata sui glossari di Microsoft. Mi pare corretta: quando dico al mio filtro che un messaggio non è junk vuol dire che sto dichiarandone attendibile il contenuto o il mittente, senza per questo fare giudizi di preferenza.

La terza convenzione è "sperimentale". Vediamo se qualcuno si lamenta del passaggio. Da considerare, cmq che spesso in Evolution se operazioni offline sono persate per un'utenza mobile, come per esempio un portatile "fuori azienda". Se ad esempio possedessi un portatile col wireless e fossi impiegato in un'azienda, trovandomi a Villa Borghese con la copertura wireless del comune, non è detto che sono del tutto disconnesso da ogni rete, ma di certo sono fuori dalla rete dell'azienda.

Ovviamente ogni suggerimento è benvenuto, specie un confronto con le traduzioni di junk in Apple Mail.

A proposito di traduzioni sperimentali, apt-get ha giusto ieri aggiornato i langpack di Ubuntu 5.10. Dovreste trovarci le traduzioni aggiornate e sincronizzate con l'upstream di un bel po' di moduli di GNOME. Tra le altre cose, anche la traduzione, sperimentale anch'essa, di wallpaper come rivestimento nello strumento di preferenze Sfondo del desktop. Il ragionamento è il seguente, una specie di catena di pensieri alla Humbert Humbert:
  1. wallpaper e background non possono essere tradotti con lo stesso termine
  2. background è sfondo
  3. wallpaper è, letteralmente, carta da parati
  4. carta da parati è troppo lunga e troppo poco metaforico
  5. parato sarebbe un'altra traduzione
  6. ma chi lo conosce oltre ai tappezzieri
  7. cambiamo prospettiva, cosa è la carta da parati?
  8. è un rivestimento per le pareti
  9. cosa è un wallpaper in GNOME?
  10. è un qualcosa che va a mettersi sul desktop
  11. wallpaper è un rivestimento
Magari all'inizio può risultare un po' strano, ma a me non dispiace poi tanto... Eccovene una schermata. Commentate, commentate, commentate.

24 gennaio 2006

Una casa più fredda

Ho seguito le indicazioni (o sono già decreto?) del ministro per le Attività Produttive per il risparmio energetico.

Ho tolto le coperte con cui tipicamente proteggo i termosifono dal freddo, ho regolato la temperatura della caldaia a 19° C (adesso non si accende proprio[1]), spengerò l'impianto uscendo e lascerò nonna sotto le coperte.

Stamattina, quando ho scaldato l'acqua per il mio té, non ho messo il bricco sul fuoco grande; è stata bello scoprire che se la fiamma non esce dai bordi non ci si ustiona le dita. Ora riesco a scrivere più speditamente sulla tastiera. E senza dolore. Ho anche spento prima che l'acqua fosse ben calda. Così non mi sono scottato la lingua, però non sono riuscito a sentire il sapore del té: devo esercitarmi di più per trovare il momento esatto di spegnimento, ora che non posso più fare affidamento sul bollore.

Ieri sera mi sono fatto la doccia. Ghiacciata. Già perché da una settimana a questa parte dalle 18 fino a dopo le 21 il flusso del metano nell'intera palazzina è drasticamente ridotto, tanto che i fornelli si spengono se messi al minimo e lo scaldacqua non si accende proprio. Ma in fondo a che serve l'acqua calda? Per lavarsi basta il sapone, no?

Le lampadine a basso consumo le abbiamo da un bel po' di tempo. Almeno in questo siamo stati bravi.

Il frigo a queste temperature non serve. Abbiamo spostato tutto fuori al terrazzo, nella parte nord, visto le temperature di questi giorni: carne, formaggio, cetrilini in salamoia e maionese. Mi pare che il cane passi un po' troppo tempo fuori al terrazzo, ma forse si annoia e sta solo guardando chi passa in strada.

La lavatrice putroppo mi frega. La usa nonna. Troppo. Abbiamo provato a farla ragionare, ma oltre ad essere cocciuta le hanno riscontrate anche un bel po' di ischemie cerebrali. Se fa cazzate come avviare la lavatrice tutti i giorni a mezzo carico, credo che sia colpa delle ischemie.

Il lavapiatti non lo usiamo. Non siamo così ricchi da avere servitù in casa. La lavastoviglie, invece, se ne sta lì piena di barattoli e contenitori ermetici. Da 15 anni. Sarebbe una faticata solo pensare di svuotarla, riempirla con le stoviglie sporche e poi accenderla.

Il forno... Che fare col forno... Potremmo evitare di preparare crostate con la marmellata del nostro piccolo frutteto ed andarle a comprare al supermercato, così facciamo anche girare l'economia. Già, due piccioni con una fava.

Il televisore per fortuna si è rotto. Quel maledetto 29 pollici con schermo piatto ha deciso di mettere in sciopero il suo pennellino elettronico e di non mostrare più immagini. Non abbiamo ancora (da 4 mesi) trovato il tempo e la voglia di portarlo a riparare, non per la paura del conto, ma per il fatto che pesa un casino e temo non entri nell'ascensore: credo che io e mia sorella dovremo portarcelo a spalla. Per fortuna possiamo compensare con un 14 pollici, altrimenti mi sari perso sia Vespa alla Prova del Cuoco (in replica su blog) sia il premier ovunque e non avrei saputo dal primo che Craxi fu un grande statista che ha fatto molto per l'Italia e dal secondo che è un grande statista che sta facendo molto per l'Italia.

Magari per far vedere che sono bravo potrei lavarmi i capelli (li ho un po' accorciati e quando sono di questa lunghezza la mattina mi sveglio con i gran canyon sui lati; solo un po' di shampoo riesce a rimetterli a posto) ed evire di ascugarli. In fondo se il termometro non sta propio a zero non di dovrebbero congelare quando esco.

Beh, mi sento a posto con la mia coscenza. Ovviamente non avevo fatto nulla tutto ciò fino ad ora.

Certo, la timida voce del piccolo nichilista scettico con tendenze minimaliste dentro di me si domanda: ma perché dovrei fare tutto ciò ADESSO? Per l'emergenza gas? Quella emergenza gas che i produttori russi da cui ci serviamo hanno smentito? O quella emergenza per i furti di gas dai metanodotti in transito per i paesi dell'est disastrati? O forse per l'ambiente? Non per l'ambiente no, è il ministro delle Attività Produttive, non quello dell'Ambiente... Ma a che serve un ministro delle Attivitò Produttive? Se fosse per l'ambiente magari si sarebbe pensato che una soluzione è il reale isolamento termico delle abitazioni (coibentazione della muratura ed uso di vetri termici e infissi isolati - se non erro almeno il 40% del calore prodotto dall'impianto di riscaldamento si disperde attraverso vetri non isolati) oltre ovviemente al creare una cultura della "giusta temperatura": se è estate fa caldo, se è inverno fa freddo. Mai stati in giro per luoghi pubblici e semi-pubblici (negozi, centri commercili, studi privati)? Mai notato che d'estate molti ambienti vengono tenuti a temperature così basse da richiedere la maniche lunghe e d'inverno a temperature così altre da dover rimanere in maniche corte. Seriamente, non è un luogo comune. Che fottuto senso ha tutto ciò? È estate: mi metto i pantaloni corti. È inverno: mi metto il maglione. Non è difficile. Albero buono, fuoco cattivo.

Poi, e chiudo, negli ultimi 3 anni ho assistito nei piccoli paesi di montagna che frequento d'estate (Lazio, Marche, Abruzzo, Umbria) al progressivo avanzamento delle rete del metano, alla conversione di un bel po' di caldaie da legna/carbonella/nafta/altro al metano, con la promessa di un prodotto che sarebbe arrivato direttamente nelle case e senza la preoccupazione di ricaricare. Adesso gli consigliamo di fare un passo indietro?

[1] la mia caldaia non va col termometro ambientale, ma ha solo il suo termostato interno e per funzionare deve essere messo per lo meno a 60°

14 gennaio 2006

Aggiornamenti

Un post "di servizio" per elencare un po' di cambiamenti verificatisi in questi giorni. Visto che la vita reale è stata avida di sorprese....
  • Mi hanno concesso l'accesso in scrittura a cvs.gnome.org :-) Al momento non l'ho ancora sfruttato, ma aspettatevi un per po' di commit di traduzioni nei prossimi giorni.
  • Sono sulla via per scoprire Il Segreto di Monkey Island - ho cough*recuperato*cough da un vecchio scatolone la copia cough*originale*cough del primo episodio di Monkey Island. Strepitoso. Ovviamente grazie scummvm
  • A proposito, visto che la LucasArt pare non avere più in catalogo i giochi, qualcuno ha SMI3/4 in qualche proprio... scatolone?
  • tornando a GNOME, se qualcuno dei lettori di planet.ubuntu.it sta usando i repository di Drapper Drake, è molto probabile che le applicazioni di GNOME inizino a crashare in modo furibondo. OK, non è una cosa bella, ma è una cosa utile. A partire dal primo gennaio 2006 e fino all'uscita della release stabile 2.14, è stato fatto in modo che i programmi di GNOME vadano in crash quando viene emesso un errore di tipo g_critical: ossia un messaggio di errore che non si dovrebbe verificare e che è indice di un problema nel codice. Errori che altrimenti sarebbero finiti senza visibilità in .xsession-errors. La cosa è fastidiosa, specie se si tende ad usare le versioni di sviluppo nel lavoro di tutti i giorni, ma sono versioni di sviluppo! Se incappate in qualche strano crash, consiglio di installare bug-buddy, scegliere "Informa gli sviluppatori" nella finestra di errore "L'applicazione tizio è uscita inaspettatamente", fare clic sul pulsante "Mostra dettagli di debug" in bug buddy e vedere se nel backtrace è presente "log-level=G_LOG_LEVEL_CRITICAL"... e non dimenticarsi di proseguire con il rapporto di bug ;-)
  • Ovviamente GNOME 2.13 non è solo problemi :-) Ci sono moltissimi miglioramenti in quasi tutti i moduli senza considerare la velocizzazione del login: sulla mia installazione non ottimizzata, piena di simboli per il debug e sotto /opt/gnome2 con una grossa porzione di librerie da ricaricare, GNOME HEAD parte a freddo in 8 secondi (media, con varianza di 1 secondo) e circa la metà a caldo. E pensare che il mio è un Athlon 1200 con 256 MB di RAM.

9 gennaio 2006

Come è dura essere un Linux guru ai giorni d'oggi...

Questo è un post nostalgico. Se siete atterrati su GNU/Linux solo negli ultimi 2 anni non lo potrete capire.

Qualche anno fa mi trovai ad entrare in un laboratorio "privato" del dipartimento di informatica della mia università. Uno di quei laboratori accessibili solo a docenti, dottorandi, assistenti e tesisti. Ero lì che accompagnavo una delle mie ex amanti[1] in cerca di un docente per delle questioni sue.

Appena accanto all'entrato c'era un computer con un assistente (credo) e una tesista (credo, di nuovo) che stavano facendo un qualche tipo di ricerca sulla rete. Sul computer era installata una SuSE con KDE2. Nel tempo della mia attesa gli si manifestò la necessità di salvare alcune cose su floppy; inserito il supporto nell'unità si trovarono davanti un sistema sordo e muto alle loro richieste. I doppi clic sull'icona non portavano a nulla.

Come non intervenire? Con educata gentilezza dissi che forse potevo fare qualcosa per loro. Consultai il contenuto di /etc/fstab: la riga relativa al floppy c'era, ma mancava l'opzione users. Provai allora a vedere se magari erano stati installati gli mtools: niente. Con rammarico ed additando l'amministratore di sistema come il responsabile, spiegai i motivi per cui non avrebbero potuto salvare concludendo con "... servirebbe la password di root.".

"Ma io ce l'ho!" rispose l'assistente con gli occhi pieni di gioia. E fu così che il prode Luca salvò i due da terrore, disperazione e morte.

A parte il rendere nota a chicchessia la password di root che mi pare una trovata non proprio intelligentissima, provate un po' a fare i gradassi con nozioni minime (il meccanismo di mount su sistemi UN*X ed il formato del file /etc/fstab) su una disto moderna. Grazie ad HAL le chiavette USB si montano senza problemi, idem per macchine fotografiche e lettori musicali. Con beagle[2] è possibile cercare con facilità all'interno di file di ogni tipo, senza scomodare find e grep. Per non parlare poi dell'installazione di software da repository sconfinati come quelli di Debian.

Un vero guru ora deve come minimo sapere a memoria la guida veloce di Rusty al filtraggio di pacchetti, ma non è una di quelle cose che ti fanno vedere la gioia negli occhi dei non-guru


[1] non leggete il termine in modo peggiorativo. è solo che non ho mai avuto "ragazze" o "fidanzate" ufficiali in vita mia... magari erano fidanzate con altri, ma questa è un'altra storia... :-)
[2] BTW avete dato un'occhiata al mio screencast di beagle+nautilus?

1 gennaio 2006

Accessibilità del cacchio

OK, pardon per il titolo un po' sbarazzino, ma visto che me ne sto a casa con un gran bel mal di gola a surfare su internet, non sono molto in vena di moderazione.

Allora, la notizia, letta qui su RaiNews24 è la seguente: è stato presentato un prototipo di cellulare per non udenti. Oohhh Uhhh Wow, direte voi. Aspettate, non è ancora il momento. Sì perché la notizia corretta pare essere che la presentazione ha riguardato un software che permette di visualizzare sullo schermo del telefono mobile o del palmare un omino che in "tempo reale" traduce il testo di uno short message in linguaggio dei segni.

Mi domando: le persone sorde sono forse necessariamente anche analfabete? No perché alla ormai famosa pagina 777 di televideo a me pare che si vedano delle parole (dei grafemi, per parlar forbito) e non un omino che si agita.

Stupendo il commento finale: "si tratta di uno strumento tecnologicamente avanzato. Se venisse prodotto e reso disponibile a livello commerciale ci aiuterebbe soprattutto nell'integrazione dei ragazzi sordi frequentanti la scuola e all'università". Mi domando che problemi possa avere con la lettura di grafemi una persona che frequenta l'università. Di certo ne avrà a partecipare alle lezioni, specie se non sa leggere le labbra o se lo sa, ma il docente parla rivolto verso la lavagna su cui scrive... Ma a leggere... Andiamo! Come avrebbe i titoli x iscriversiuno che non sa leggere?