26 ottobre 2009

Alla chitarra Maurizio Filardo

I passicotto manafforene / varesse more ti che sa ponottire
ivan a succe na rose / poresse immale che nott'osso mottare
partiremo vassattolle / acconta rinapporti
e San Falliss / a cosse manedi for otoppane
i vacanomme a sappattò siny ciapporete / però............

adesso basta! / i voglio massime non oppore rike
basta! / 'ca visse morenis s'attacca ne
basta! / accossi ne passe 'mbori chi t'è
basta coll'ammore
però............ però............

adesso basta! / è come l'ari de fottore mhnnàl
i cossommare de ticciussu pa / basta!
connor in modes chista na / basta!

'cause it's over / the game is over
I couldn't stand another hour / I need a shower
I'm not a coward / it's over
the game is over / why don't you get it?
you're fired / oh, I'm so tired
of saying

It's over / the game is over
and it's a total disaster / I'll say it faster:
it's over, it's over, it's over / should I go further?
why don't you get it?

se siete così impuri da avere flash e altre cose del genere, potete ascoltarla aggratis da qui

23 ottobre 2009

Liberi tutti


Gentili lettrici e lettori, la mia umile persona si pregia di comunicare, anche in vece della simpaticissima Flavia Weisghizzi, la presenza di me medesimo e della lei medesima alla manifestazione LinuxDay 2009, in carne, ossa, neuroni e capelli (io i capelli, Flavia ovviamente i neuroni).

Chiaramente non saremo in ogni località in cui la sunnominata manifestazione si terrà, non siamo ubiqui, ma semplicemente e solamente in quel di Roma (S.Pietro in Vincoli, facoltà di Ingegneria). Ci giungono voci circa la presenza in tale luogo di altre eminenti personalità, che per l'occasione forse indosseranno le divise ufficiali (aka una maglietta color castagna).

Come indicato dal programma della manifestazione, la probabilità di trovarci e individuarci sarà massima nell'aula 1, dalle ore 12 alle ore 13. Il talk sarà ovviamente dedicato a Fedora KDE RPM Ubuntu, in particolare all'imminente rilascio 9.10 Karmic Koala.

Per la parte finale del talk, gli organizzatori della manifestazione ci hanno gentilmente ed entusiasticamente acconsentito l'onore di presentare in anteprima la nostra piccola creatura. Il libro Ubuntu Linux 9.10 Guida Compatta, scritto da lei e me ed edito da Hoepli. Siamo particolarmente contenti, e con noi credo tutta la comunità, che una casa editrice di tale levatura abbia deciso di investire su Linux, su Ubuntu e sulla nostra comunità, che abbia deciso di pubblicare in contemporanea un libro su Windows 7 e su Ubuntu 9.10, a dimostrazione di quanto è cresciuto e di quanto è diventato importante Linux (dai, diciamolo, anche grazie a Ubuntu).

Sappiamo benissimo che, come ogni opera umana, è passibile di errori e migliorie, sappiamo che ci sono molte cose che, per esigenze di spazio o altro, non abbiamo avuto modo di inserire, sappiamo che chi ci sta leggendo conosce molto bene Ubuntu e Linux e tutto il resto. Però crediamo e speriamo di aver infuso un'anima alle nostre parole, di aver creato un prodotto che può essere la porta di ingresso verso il mondo dell'open source, oppure un valido compagno lungo il cammino.

Se a qualcuno venisse voglia di acquistarlo, la Hoepli ha graziosamente concesso la possibilità di acquistarlo online con un congruo sconto. In voi, lo comprerei solo per avere tra le mani forse l'unico libro che può fregiarsi di avere un Capitolo 0 :D

Tornando seri, grazie, da parte mia e di Flavia, a tutti coloro che tengono in vita questo sogno chiamato open source, grazie per averci permesso di arrampicarci sulle spalle dei giganti e vedere il magnifico orizzonte da lassù.

She's a Writer



No, dico, non è corretto. Va bene che tu mastichi libri tutti i giorni e sei stimata nell'ambiente letterario e giornalistico, però non è corretto rimarcare in questo modo che tu sei scrittrice... E io??!!??

Anche io scrivo (qui, stupidaggini), ma soprattutto sto per fare il primo passo nell'ambiente letterario. OK, OK, di nicchia, di settore e fino a cinque mesi fa pensavo che le battute fossero quelle Marx-iste...

Però dai, non è venuto male, non credi?

22 ottobre 2009

Senza parole



(Due parole le devo dire.... il mio blog oggi si rifiuta di dialogare col planet....
Grazie Luca per l'ospitalità!)

Flavia

Not so Short Introduction to PolicyKit 1.0

A distanza di due settimane 7 giorni dall'uscita del miglior Ubuntu di sempre¹, c'è da dire che, al solito, le risorse messe a disposizione da Ubuntu per l'utente mancano di una cosa: una adeguata documentazione di cosa sta per cambiare.

Il passaggio dal vecchio al nuovo (GRUB → GRUB2, init → upstart) di certo ha portato un po' di miglioramento, ma è ancora assente una chiara documentazione su cosa effettivamente cambia (e perché) e su come mettere mani quando serve.

Visto che mica posso fare tutto io qua dentro, almeno provo a dare il buon esempio. Ecco quindi a voi: "come fare per incasinare il mio computer concedendo autorizzazioni a destra e manca".

OK, serio. In Ubuntu 9.10 (così come in tutte le altre distribuzioni che usciranno nelle prossime settimane o mesi) diversi programmi utilizzeranno come sistema per l'autenticazione PolicyKit, nella sua rinnovata versione 1.0.

In passato era presente in Sistema → Preferenze (o Sistema → Amministrazione) una applicazione grafica che, funzionale/funzionante o meno, permetteva di definire chi poteva fare cosa e come. Tale applicazione non c'è più: sinceramente, non sono minimamente d'accordo con quanto dichiarato in quel paragrafo, non mi sognerei mai di rendere mia sorella amministratrice tout-court, anche se mi piacerebbe concederle la possibilità di installare programmi, ma non di rimuoverli.

Rimbocchiamoci le maniche e seguiamo la via del ronin, che conosce il terminale, i file di testo e l'infinita pazienza di leggersi la documentazione.

Atto primo

in cui l'amministratore si documenta su cosa c'è e cosa non c'è

Niente forcerie² grafiche alla Hello Kitty². È un lavoro da uomini veri, duri, puri e un po' pelosetti³. Apriamo un terminale e digitiamo il comando
pkaction | sort
In rigoroso ordine alfabetico, ci vengono elencate tutte le azioni "autenticabili" con PolicyKit, ivi inclusa quella che a noi al momento interessa: org.debian.apt.install-packages. Si tratta di un'azione gestita dal (nuovo) pacchetto aptdaemon (una "copia" di PackageKit per deb/apt, utilizzato dal nuovo Ubuntu Software Store Center). Ovviamente l'esistenza di una azione PolicyKit non vuol dire che tutte le applicazioni ne facciano uso.

Atto secondo

in cui l'amministratore torna dalla necessaria pausa caffè che intercorre ogni 5 minuti di lavoro

Ora che abbiamo individuato l'azione PK a noi opportuna o necessaria, provvediamo, come abbiamo letto nella documentazione, a creare un file .pkla. Tale file dovrà essere collocato nella directory /var/lib/polkit-1/localauthority/50-local.d, che però è leggibile (e ovviamente modificabile) solo dall'amministratore.

Apriamo quindi il buon editor di testo, tanto caro agli amministatori old-school, e inseriamo al suo interno in testo seguente:
[Users Permissions]
Identity=unix-user:pippo
Action=org.debian.apt.install-packages
ResultAny=no
ResultInactive=no
ResultActive=yes
Ovviamente al posto di "pippo" mettete il nome utente che più vi aggrada (o più nomi utente separati da ; oppure uno o più gruppi con la chiave unix-group:GRUPPO).

Il significato di ciò che si sta definendo è abbastanza chiaro. Stiamo concedendo un permesso a coloro che corrispondono a un determinata identità di compiere una determinata azione, qualora siano verificati i casi indicati nelle varie chiavi Result* (sempre, consultare la documentazione).

Salviamo il file con un nome descrittivo che inizi con un numero (numero che, in caso si vadano a definire più file, determinerà l'ordine di lettura e quindi attuazione delle regole, e quindi i comportamenti). Per esempio 10-pippo-can-install.pkla.

Atto terzo

in cui l'amministratore scalpita per tornare in pausa caffè dopo una lunga serie di azioni noiose e complicate

L'ultimo atto da compiere è copiare il file .pkla appena creato nella posizione opportuna: per questo si apre un bel Terminale e si esegue il comando:
sudo cp 10-pippo-can-install.pkla /lib/polkit-1/localauthority/50-local.d/
A memoria mi pare di ricordare che non è necessario riavviare il servizio (né tanto meno il computer). La prossima volta che l'utente pippo tenterà di installare una applicazione con Ubuntu Software Center, il dialogo di autenticazione lo lascerà passare all'inserimento della sua password, non gli verrà chiesta la password di amministrazione. Ovviamente non potrà installare singoli pacchetti con GDebi, usare Synaptic o aggiornare il sistema... no, in realtà l'aggiornamento può farlo: se non scoprite come, chiedete e vi sarà spiegato

Atto quarto

in cui il vostro opinion leader preferito di turno si lamenta un po' aggratis

Non so voi, non so quali siano le vostre esigenze e quanti utenti ci siano sui vostri computer, ma francamente a me le caratteristiche offerte da PolicyKit erano utili, specie nella possibilità di regolazione fine offerta nel decidere chi può fare cosa e come.
La disponibilità di uno strumento grafico era "cosa molto buona", dire che in futuro ci sarà una a "simple group-based UI to a future user account dialog, that will let you declare that a user is an 'Administrator' or a 'Guest'" mi sembra un po' meno. A meno che quel group non sia da intendere come gruppi di azioni.

Sarò io che sto sempre a lamentarmi e mai a fare qualcosa di utile, ma credevo che la regolazione fine fosse necessaria proprio ad evitare di dare a destra e manca permessi di amministrazione.

[1] beh, tra sei mesi mi riservo il diritto di cambiare idea...
[2] oppps... mannaggia al mio sessismo e alla mia omofobia...
[3] anche se mi dicono che esiste la comunità ursina

21 ottobre 2009

No, I'm not Joey Ramone


Well I don't care about history
Rock, rock, rock'n'roll high school
'Cause that's not where I wanna be
Rock, rock, rock'n'roll high school
I just wanna have some kicks
I just wanna get some chicks
Rock, rock, rock, rock, rock'n'roll high school¹


[1] ci vorrebbe tutta una spiegazione dei miei processi mentali, ma è troppo lunga... Don't worry about me! BTW è ufficialmente è un meme???

17 ottobre 2009

Segnali di fumo

D: Eccoci qui anche oggi nel tepee del Grande Capo Estiqaatsi. Buona sera grande capo.
R: Grande Capo Estiqaatsi saluta tutta tribù di Ubuntu-it.

D: Oggi parleremo del divulgatore di open source/free software Guido Iodice e dei suoi rapporti con la comunità Ubuntu-it.
R: Estiqaatsi crede che lui sia un grande...

D: No, aspetti, la domanda non è finita. Recentemente il sig. Iodice è stato bandito dal forum della comunità. Lei cosa ne pensa?
R: Ah, è stato bandito... Estiqaatsi pensa che quando la scure del tomahawk si abbatte sullo scalpo di viso pallido, viso pallido avrebbe dovuto pensarci bene prima di andare a fare danni nei tepee altrui.
[...]


No, scusate, stasera non sono in vena di allegorie. Il raffreddore e quel senso di muco nasale che secerne su di noi pregiudicano un po' la capacità di dire le cose senza dirle.

Per cui, schietti e sinceri. Pacatamente e serenamente.

Con tutto il rispetto per l'essere umano senziente, le mie viscere mi spingono a dire che Guido "Guiodic" Iodice è una figura mitologica, di quelle con il corpo da uomo e la testa di ca##o, una persona che mentre nella comunità internazionale di GNU/Linux e Ubuntu scoppiava il caso "sessismo" (IMHO del tutto travisato da più parti) relativo a Stallman e Shuttleworth ha pensato bene di pubblicare goliardicamente questo post sul suo blog, senza degnarsi di dare una minima risposta (nota, ho detto risposta, anche spiritosa e sdrammatizzante, non necessariamente scusa) alle due ragazze/donne¹ che si sono sentite in qualche modo offese o stranite, una persona che mentre da un lato, in virtù del suo lavoro e delle sue passate battaglie più o meno parlamentari, stigmatizza il governo Berlusconi IV e il Lodo Alfano, dall'altro chiede che per lui vengano scavalcati i regolamenti e gli sia permesso di continuare a pubblicare sulla board "Risoluzione controversie" del forum (sei stato bandito, hai perso il diritto civile di essere utente di quel forum, punto), una persona che per 2 anni ha usato Ubuntu e ha partecipato in un certo qual modo alla comunità (italiana), restandone per altro a dovuta distanza, e che consente che nei commenti del suo blog vengano rivolte accuse di vario titolo, ordine e grado alla "Comunità di Ubuntu-it" (di cui, guarda caso, pure io faccio parte e guarda caso mi offende un po' sentirmi dare del gregario, del cospiratore, del mafioso, del blogger in cerca di ranking senza che il titolare di quel blog muova un dito² per riportare la discussione su toni e modi non soli civili, ma corretti).

Ah, ovviamente anche questo post è stato scritto in modo da aumentare il mio ranking, gratificando il mio ego e al fine di mettere il mio nome sulle traduzioni dei programmi al posto dei reali fessi che hanno tradotto e non vedo l'ora di poter ricevere decine e decine di commenti senza rispondere che a quelli che mi danno ragione.

La lotta alla successione per il Regno di Pollycoke è cominciata... Peccato che Felipe sapesse essere più simpatico, civile e corretto.

[1] ah, sì, pare che "girl" in ambito anglosassone sia offensivo se rivolta a una persona di sesso femminile di età superiore ai 10 anni
[2] ou contraire, stuzzica e attizza

11 ottobre 2009

I'm in mission for God

Ricetta della settimana - Mani alle stimmate

Ingredienti
  1. paio di mani, possibilmente ancora attaccate alle rispettive braccia (e, parimenti, le braccia al corpo, il corpo alla testa, la testa alle nuvole e via dicendo)
  2. un paio di scarpe da trekking ormai consunte e con le suole lisce come seta
  3. un bosco di castagni
Preparazione
Indossare le scarpe di cui sopra per recarsi nel bosco di castagni. Scegliere bene un punto del bosco in cui il terreno presenta un 𝚫h/𝚫l ≫ 0, porre il piede destro al centro di tale punto e issarsi usando il piede destro come unico punto d'appoggio.
Attendere la frazione di tempo necessaria affinché la scarsa aderenza della suola e la gravità facciano il loro sporco lavoro.
Usare le mani, aprendo bene i palmi, per arrestare la caduta in avanti.

Annotazioni
Potremmo definire questa ricetta "stagionale". La sua esecuzione e il suo risultato è massimizzato e esaltato dall'autunno, quando sul terreno del bosco di castagni si trovano copiosi i ricci.

Attrezzatura aggiuntiva consigliata
- un Moccolo a Delta di Dirac

10 ottobre 2009

An Higher Point of View

DISCLAIMER: quanto segue era inizialmente pensato per essere scritto su questo thread come risposta. Onde evitare di offendere, volente o nolente, un po' di persone, lo pubblico qui (così magari se ne offendono di più).
Così leggendo questi commenti mi fate scoraggiare ::) abbiate pazienza ma un nuovo che ha ubuntu da 4/5 giorni si trova giustamente spaesato... l'esperienza non l'ha si può avere senza sapere che fare senza sapere almeno le basi e senza qualcuno che te le spieghi... soprattutto da uno che proviene da un sistema operativo TOTALMENTE grafico.. e questa comunità penso che sia stata creata anche per questo no? per dare aiuto! :)
Ma non esiste una regola standarad da utilizzare per questi file?? del tipo DI NORMA SI DOVREBBE FARE QUESTO .. QUESTO E QUESTO... chiedo perchè non so .. ;)
Posso essere stronzo? Uno nuovo che ha ubuntu da 4/5 giorni forse dovrebbe essere incoraggiato ad apprendere altri aspetti di Ubuntu (Linux) prima di dedicarsi alla compilazione di software da sorgente.

Non che io non voglia fartelo fare, ma hai mai compilato software prima d'ora, magari nel noto sistema operativo TOTALMENTE grafico?

Se la risposta è no, allora ci sono altre cosa da imparare e da fare prima di compilare software. Ci sarebbe, per esempio, da capire cosa sono i repository e come installare software già compilato da questi (e questo pare che ci hai provato, ma hai fallato tu o i repository a non rendere disponibile tutto ciò che ti serve). Ci sarebbe da capire quali sono le dipendenze e le librerie di sviluppo necessarie affinché la compilazione di quello che vuoi compilare vada a buon fine. Ci sarebbe da farsi spiegare la differenza tra /usr/ e /usr/local/ per evitare di incasinare quanto installato da pacchetto con quanto compilato (ed evitare di tornare sul forum tra 10 giorni dicendo "Non mi funziona più. non so cosa ho fatto, aiutatemi"). Ci sarebbe da capire cosa è la riga di comando e perché la compilazione non è tra le cose che in grafica non riescono bene¹. Ci sarebbe da chiedersi se c'è proprio bisogno di quelle versioni di quei programmi o se può bastare quella fornita direttamente in Ubuntu (che ca##o ci vuoi fare con un antivirus? kdewebdev 3.5... ma in jaunty c'è la 4.3!!! Ed emesene 1.5 pure...). Ci sarebbe da chiedersi perché tra le regole del forum non c'è che se uno propone di usare alien per installare qualcosa dovrebbe essere cacciato, tracciato fino a casa sua e appeso per le palle² nelle pubblica piazza.

Che poi, non so voi, ma io al mio 5° giorno di GNU/Linux non stavo a chiedere di installare da tar.gz, stavo a leggermi le man pages dalla console (notare, console, non terminale) per capire cosa c'era a disposizione.

Magari c'è bisogno di un *cough*libro*cough* che metta nero su bianco e in modo comprensibile questo e altro³.

[1] Tranne che in oscuri uffici della CIA per compilare Echelon, cfr. Alias Stagione XX Episodio YY
[2] No, non è sessista: a una femminuccia non verrebbe mai in mente di suggerire alien. Chi suggerisce alien non può essere altro che un ragazzino brufoloso che vuole far incasinare il computer altrui per poi mostrare quanto è bravo a suggerirgli come soluzione "É meglio se reinstalli"
[3] No, non parlerò!! Resisterò stoicamente alla tentazione e alle torture!!! Aspettate il 24 ottobre.

7 ottobre 2009

Visioni mistiche

Comondamente a casa vosta, senza dover arrivare a Medjugorje

You could be my flamingo!

Pink it's my new obsession
Pink it's not even a question,
Pink on the lips of your lover, 'cause
Pink is the love you discover

Aerosmith


OK, magari sono io a essere ossessionato come Steven Tayler e Joe Perry, ma a me pare propio rosa....

Qualcuno con il pantone per controllare?



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