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17 maggio 2012

Running Free -- 8 months later


"how did that work, by the way?" (cit.)

Rigiro la domanda: a proposito, come è che non ha avuto seguito?

Riassumendo. Un po' di gente aveva detto che era una sciocchezza e una presa in giro. Si era alzata la falange oplita a difesa di un progetto serio che portava una ventata di freschezza nella gestione della sospensione del computer e nel design, serio e ponderato.

A otto mesi dall'ultimo commit al codice forse qualche scusa sarebbe un segno di serietà. Casa per casa sarebbe pure più apprezzato. O al limite un'icona da mettere nel file .desktop e un rilascio in tar.x, così la gente di Debian prepara un pacchetto.

Happy hacking.

A proposito, che faccio? La carico la traduzione che ha fatto Milo oppure è inutile?

21 settembre 2011

Salsicciotti volanti

La notizia di Mac OS 10.7 che aveva lasciato leggibile a tutti gli utenti il file shadow mi ha fatto venire in mente una curiosità che ho notato da poco.

Li puoi guardare da un lato, li puoi guardare dall'altro, li puoi guardare di sguincio, ma da qualunque prospettiva tu li guardi... beh, tranne che da dietro il monitor, lì non vedi molto... non potrai non notare una cosa. Le schermate di accesso di Ubuntu 11.10 (lightdm + unity-greeter) e di GNOME 3.2 (gdm + gnome-shell in modalità login) hanno ricevuto un trattamento massiccio di riduzione all'essenziale[screenshots needed].

Opposti nella filosofia¹ e nei risultati grafici ottenuti, condividono però un punto in comune: presentano una regressione discretamente inquietante rispetto al vecchio, semplice e noioso GDM.

Non è più possibile selezionare al volo la disposizione della tastiera usata mentre si digita la password. To be bug or not to be bug, that is the question.

A che serve sapere o cambiare disposizione al login? Se tutto funziona come deve, praticamente a nulla, ma se le cose cominciano ad andare male, e assumendo come universalmente validi e accettati i corollari 7, 8 e 9 della legge di Murpy, allora ci troveremo nella situazione in cui un utente si trova davanti a una schermata di accesso che si aspetta una disposizione inglese USA standard, con una tastiera fisica avente disposizione francese Dvorak e con la necessità di digitare lettere che per quanto ne sa lui si trovano solo su una tastiera con disposizione tedesca.

Oddio, certo, a onor del vero, invocando il Principio di Shaw, è anche possibile che l'utente medio per il quale Ubuntu e GNOME si stanno confezionando sia quello che come password usa "12345". Ora però, senza voler scendere nei dettagli e discutere se sia meglio "Tr0ub4dor&3" oppure "correct horse battery slape", pensiamo al caso in cui la password contenga lettere e/o numeri e un paio di caratteri a scelta tra #, $, % ed &.

Sono i tipici caratteri che si trovano *sempre* da un'altra parte quando si cambia disposizione, pur restando in un alfabeto latino. Potenza delle divisioni culturali, delle leggi universali e delle variabili che non mutano, al contrario delle costanti.

Perciò una raccomandazione: che userete Ubuntu 11.10 o GNOME 3.2, fate attenzione quando installate il sistema operativo a non scegliere una disposizione di tastiera di sistema errata, anche perché l'unico modo che avrete per cambiarla sarà prima fare il login e poi impostare la lingua e la disposizione di tastiera di sistema. Se poi la vostra distribuzione insiste usare l'inglese USA come predefinito per il sistema nell'immediato post-installazione, voi non fate i capoccioni e non vi incaponite con quella password piena di stranezze della vostra inutile lingua. Se poi volete farlo, allora ricordatevi che c'è sempre² la scappatoia del Ctrl+Maiusc+U che vi permette di inserire ogni possibile carattere Unicode usando il rispettivo codice numerico.

La domanda interessante a questo punto è: avremo prima o poi la possibilità di cambiare disposizione del login al login prima del login? Per esempio tra 6 mesi, con Ubuntu 12.04 LTS o GNOME 3.4. Se guardiamo la prior art (Mac OS 10.5, Windows 7, altro?) e il design previsto (ho controllato solo quello di GNOME, non sono riuscito a trovare niente di riferibile a unity-greeter) la risposta è no (anche se W7 ha una scelta Italiano/Inglese).

In tal caso chi glielo va raccontare ai maniaci della sicurezza, che hanno già impostato la password con caratteri presi dalla disposizione uzbeka, tipo "ЬфвкуТфегкфхгтфзгеефтф"?

[1] cfr archivi di desktop-devel-list, maggio 2011, thread in cui è proposto lightdm come modulo/feature per GNOME 3.2
[2] in effetti funziona sicuramente con GTK+, non saprei se anche con Clutter e quindi con gnome-shell

17 settembre 2011

Running Free

Ho fatto una cosa brutta. Ho fatto una cosa molto brutta e me ne scuso. Ho pensato che non fosse corretto esprimere qui nei soliti modi il mio personalissimo e privato parere su cose che riguardavano, da vicino e talvolta dietro le quinte, le decisioni e le sorti di alcuni progetti opensource che seguo e a cui dedico parte del mio tempo libero e delle mie risorse di calcolo.

Credevo che, a causa delle varie novità e cambi di rotta che avevano investito tali progetti, a causa della controversa accettazione da parte di molte delle persone che quei progetti usano e apprezzano, a causa dell'onda sempre più gonfia di strani figuri che si divertono a criticare tutti e tutto a prescindere, credevo, insomma, che non fosse corretto da parte mia unire un fatto e un punto di vista, rischiando buttare benzina sul fuoco, sia da un verso che da un altro, su delle questioni che non tutti sembravano ancora in grado di metabolizzare o di affrontare con serenità e con la voglia di confrontarsi seriamente per migliorarsi.

In questa lunga indecisione e incapacità di trovare un punto mediano ho scelto il silenzio, un tranquillo e rassicurante silenzio. Nessuno che fraintende, nessuno che si arrabbia, nessuno che si infastidisce quando non osanno delle scelte che non condivido (a onore del vero anche poco, pochissimo tempo per raccogliere le idee scriverle, ma quello è accessorio, non funzionale).

Adesso mi sarei anche un po' rotto le scatole, visto che comunque la situazione non è cambiata e tutti sembrano sempre pronti a lanciarsi dardi e accuse avvelenate. Per cui, se gli impegni me lo permettono, la decisione di stasera è quella di ignorare cosa pensano le persone, fregarmene bellamente di coloro che si infastidiscono alle mie parole e di scrivere, così, nero su bianco, un fatto (vissuto da vicino, così magari vi fornisco qualche pruriginoso dettaglio) e un punto di vista.

Il fatto. Beh, direi tanto vale partire dal fatto del giorno, una nuova mirabolante e salvifica applicazione per GNOME, quella che tutti gli utenti di GNOME 3 stavano aspettando: Office Runner. Non ve la descrivo, non subito, prima vi dovrete sorbettare l'antefatto del fatto e poi il punto di vista.

Andiamo dunque con ordine e partiamo da qui, da quando gli utenti di Ubuntu Oneiric Ocelot, futura Ubuntu 11.10, cominciano ad avere per le mani la versione 3 di GNOME e cominciano a rendersi conto che qualcosa è cambiato. Nello specifico che sono scomparsi alcuni controlli nelle impostazioni di sistema che permettevano di regolare il comportamento del sistema alla chiusura del coperchio del portatile. Oddio, la storia è forse più vecchia, già ai tempi di GNOME 2.99 ci sono state ondate di risentimento per tutte quelle opzioni scomparse nel limbo di dconf-editor, ma la ferma opposizione di chi sviluppava upstream ha impedito che venisse cambiata direzione. Si sa, però, che Ubuntu ha una predilezione particolare per patchare software in modo da adattarlo alle esigenze di chi Ubuntu lo sviluppa e lo sponsorizza e ogni tanto anche di chi Ubuntu lo usa. E così, grazie all'intervento di Martin Pitt, il pannello Alimentazione di GNOME è diventato il pannello Alimentazione di Ubuntu¹, così:


La differenza con upstream? La sola riga centrale, "when the lid is closed". Cosa? Sì, scusate, mi dicono dal marketing di GNOME di precisare che anche il tema è diverso, il tema di GNOME è il solo e l'unico, e non avrebbe mai e poi mai usato colori simili.

La patch è stata proposta upstream. Sì, lo ripeto, giusto per confermarvi che certe cose accadono, non sono leggende metropolitane: la patch è stata proposta upsteam. È vero che era un po' tardi sul ciclo di rilascio di GNOME, ma se non altro la patch è stata proposta upstream. Non so se ve l'ho detto, poi, ma la patch è stata proposta upstream.

Reazioni moderatamente contrarie. Non è molto conforme al design di GNOME, che prevede l'uso pervasivo della sospensione come risoluzione di ogni male del mondo. La sospensione deve funzione -- e se non funzione non è un problema di GNOME, ma degli altri livelli -- la sospensione è la cosa giusta da fare -- la fanno anche gli altri, che non vuoi farlo anche tu? -- e basandoci su questi presupposti il design di GNOME deve togliere dalla vista ogni controllo che possa indurre in tentazione l'utente e portarlo nel peccato di un AskUser o di un BlankScreen. È talmente bello sospendere il proprio computer quando si chiude il lid anche nel caso in cui si sia connessi all'alimentazione di rete², con buona pace dei download in corso.

Inoltre pare che recentemente per giustificare un cambio del design è necessario un caso d'uso, e pare che, per la questione proposta da Martin Pitt il caso d'uso a cui hanno pensato è: "sono a una conferenza o a lavoro e devo andare da una stanza all'altra, chiudendo magari il coperchio per portarlo meglio e senza ingombro, ma senza mandarlo in sospensione, così da non perdere le varie attività di rete (chat, download, altro) che erano in corso".

Basandosi su questo caso d'uso (non nuovo, già sentito ogni volta che il problema delle "preferenze decimate" si è riaffacciato in questi ultimi mesi) pare che Hadess e Jimmac, nel volgere di un meriggio, abbiano pensato una nuova interessante soluzione. Così, in fretta e di gran lena, Hadess ha scritto una piccola applicazione, Office Runner, e l'ha caricata su git.gnome.org. Ma di questo il vostro affezionatissimo era ancora all'oscuro...

Update: a quanto pare l'idea iniziale di Office Runner aveva fatto capolino già mesi fa, solo l'implementazione è da riferirsi ad oggi.

Infatti nel frattempo io, ovviamente, ci ho messo del mio. Dai, lo sapevate sin dall'inizio, era qui che volevo arrivare, no? :) Diciamo che ho preso troppo sul serio il mio ruolo di anello mancante tra lo gnomo e l'ubuntero e mi sono incautamente detto tra me e me: "uh che bello, una patch fatta da Ubuntu, proposta subito subito upstream, che risolve un problema e che non stravolge il design, mi pare giusto dire che il mio parere, per quanto conta, è favorevole e che, se non l'avessero notato, con quella patch è più semplice per l'utente capire cosa fa il sistema, riacquistare quella antica sensazione che va sotto il motto: l'hardware è mio e ci faccio quello che decido io".

Che dire, la buona volontà c'era, la convinzione nelle proprie idee anche, l'aver ascoltato cosa dicono le persone che conosco e che usano GNOME/Ubuntu/Altro anche. I risultati invece non sono stati incoraggianti. Però mi hanno detto che posso aprire un secondo bug, relativo al solo "voglio vedere come è impostato perché il computer è mio", così poi me lo possono chiudere subito come WONTFIX senza discutere, tanto ci abbiamo già discusso sopra. Ora voglio solo raccogliere un po' di materiale per offrire un "prior art", relativo a cosa fanno gli altri, così ci perdo un po' ti tempo, ma almeno ho la coscienza in ordine e pettinata.

Così, con la chiusura del bug di Martin Pitt con WONTFIX, ecco emergere una nuova applicazione, Office Runner. Cosa fa? Risolve il singolo caso d'uso in modo divertente e simpatico. Alcuni dicono che è una presa per il cul* altri che dovrebbe essere inclusa nel core di GNOME. Sotto trovate un link a un video dimostrativo, giudicate voi: i fatti li avete letti, il punto di vista... facciamo che stavolta è il vostro, visto che a quanto pare ogni giorno che passa divento sempre meno rappresentativo esempio del contributore medio di GNOME :P

Riferimenti:

[1] non è del tutto un gioco di parole, le versioni patchate del software GNOME che cambiano, pur di poco, il design iniziale, non sono riconosciute come "di GNOME" da parte degli sviluppatori upstream e non è detto che vi offrano assistenza in caso di problemi
[2] controllato, ecco qui l'impostazione incriminata, lid-close-ac-action

7 aprile 2011

It's a boy!

No, non è il 2015. Stavolta siamo stati ai patti: GNOME 3 è qui. E stavolta, anche se in confronto ad altri solo per una piccola briciola, posso dire con orgoglio...

PS per chi non volesse rovinarsi la sorpresa, suggeriamo di attendere ancora qualche giorno per poter vedere i noti e ormai tradizionali easter egg nelle immagini che accompagnano le note di rilascio, o per lo meno la loro traduzione italiana; per il momento infatti ci sembrava cosa buona e giusta lasciare le immagini originali, create con cura da Allan Day.

PPS e non dimenticate di dare uno sguardo anche al nuovo gnome3.org e al rinnovato gnome.org

21 marzo 2011

GNOME 3 Release Party a Bologna

Contribuenti e contributori, traduttori, sviluppatori e semplici appassionati,

siete pronti a dare sfogo a tutta la vostra friccicantezza e festeggiare i primi vagiti del neonato GNOME 3? L'appuntamento allora è per sabato 9 aprile in quel di Bologna, presso la Sala Consigliare del quartiere Porto in Bologna

La data e il luogo sono stati accuratamente scelti dalla vostra compagine GNOMEttara preferita, in modo da coincidere con il translation sprint, permettendo quindi di unire l'utile al dilettevole.

L'attuale programma, ancora in via di precisa definizione, prevede una breve, che dico, brevissima introduzione ad apertura dei lavori del translation sprint, giusto per ricordare a tutti che, dopo essersi arrovellati le meningi sulle traduzioni, a fine giornata ci sarà festa grossa con:
  • dalle 16.30/17.00 e fino alle 18.00 nella stessa sala consiliare -- una o più presentazioni su GNOME 3, che spieghino cosa è, perché è, cosa comporta, quali rischi per la salute e quali vantaggi per l'ecosistema globale, con picchi di interesse su design e sviluppo; ovviamente sarà presente anche un GNOME 3 in pixel e bit, da poter toccare con mouse;
  • da dopo le 18.00 fino a quando più o meno vogliamo in uno dei locali più trendy della splendida Bologna -- beveraggi vari, gentilmente offerti a voi stessi da voi stessi, da consumare tutti assieme in allegria, tra palloncini, spille ed adesivi tutti coperti di orme GNOMEsche
Non mancheranno infatti alcuni cotillion gentilmente offerti dalla GNOME Foundation da tenere come ricordo di questo evento.

Una piccola nota: la GNOME Foundation gradirebbe avere foto di questi party, in modo da mostrare quanto le GNOMEtte e gli GNOMEtti di tutto il globo sappiano divertirsi. Raccomando quindi fin d'ora a tutti i partecipanti di sorridere :)

Ci vediamo a Bologna.

PS sì, il sito www.it.gnome.org è down, colpa del FLUG che ha migrato su ILS il loro server, dimenticandosi del nostro che da loro era ospitato. Siamo in attesa di delucidazioni... anzi, se qualcuni sapesse chi contattare con precisione, sarebbe cosa grata. Nei prossimi giorni allestirò una pagina per questo evento su live.gnome.org

7 febbraio 2011

GNOME Shell - Per molti ma non per tutti

Già sento nello orecchie la voce di Luigio Guastardo della Radica che dice "Ah, la tauromachia!"

Già sento, soprattutto, nelle orecchie i borbotti e i mugugni di chi sta pensando che questo è il solito post pieno di rantoli e lamentele inutili. Ma i fatti sono fatti e le mugugni stanno zero, per cui, principiamo.

C'era una volta un ambiente desktop di nome GNOME la cui mission, per parlare in termini moderni, era quello di mettere a disposizione di chiunque un ambiente desktop libero. Erano i tempi in cui si teneva in conto la questione del minimo comune multiplo, tempi in cui, magari per colpa di un substrato tecnologico ancora non troppo evoluto, il nobile Guastardo e l'umile Bepin avrebbero dovuto condividere la stessa esperienza utente, tarata sul sistema meno potente. Tempi in cui, se ci si accontentava, si poteva usare anche un driver vesa. Tempi in cui, per testare un nuovo rilascio alpha senza far danni al proprio computer non più in garanzia, sarebbe bastata una macchina virtuale senza fronzoli. Tempi in cui anche gli *BSD facevano parte del carrozzone.

Le cose, purtroppo, stanno cambiando. Questo è il racconto di quello che ho sperimentato dal vivo.

Tutto è cominciato qualche tempo fa, magari ve ne siete acconti leggendo lo... hmm... sì, possiamo chiamarlo "scazzo" tra me ed Emmanuele Bassi su twitter. Nel momento in cui lui gioiva per i tanti frame per secondo che era riuscito ad ottenere, io sperimentavo per la prima volta da mesi uno di quei bei crash infidi e bastardi, che cominciano, si ripetono non vanno via perché il problema non è in un qualche bit impazzito, ma nel codice. La colpa, cito a memoria, era ovviamente imputabile agli schifosi driver free Ati che la ancora più schifosa Ubuntu fornisce.

Sì, gli stessi driver che senza troppi problemi fanno fare a Compiz capriolette e swoosh e flappete alle varie finestre, sono la causa di crash in GNOME Shell quando questa tenta di disegnare su schermo le icone delle applicazioni.

Tecnicamente parlando la causa è, a quanto pare, effettivamente nei driver della scheda video, in particolare nella componente che si occupa dell'OpenGL, che restituisce qualcosa di sbagliato. La descrizione tecnica la trovate qui, qui e forse qui

Ne viene che se avete la sfortuna di avere un particola modello di scheda video e qualunque sia la vostra distribuzione preferita, per provare la GNOME Shell, sia semplice curiosità, sia interesse da "addetto ai lavori" (non necessariamente sviluppatore), dovrete prendere una decisione amletica. Installare o non installare i driver per la scheda video (tutto compreso, X11, drm e mesa) da git?

I driver proprietari lasciamoli fuori, in primo luogo per una questione "ideologica", in secondo luogo per ripicca (vedi sopra il rantolo "cacchio, compiz funziona, perché gnome-shell no???") in ultimo luogo perché li ho provati e l'effetto è... bizzarro. Non crash, ma provate voi a puntare il punto corretto.

Scelta non facile. Perché in fin dei conti il computer che ho davanti è mio, l'ho pagato con soldi miei, serve a me per il mio lavoro e se volessi avere un qualcosa che rischia di andare in freeze ogni 3x2 userei Windows. È una macchina di produzione e nessuna azienda, Canonical, RedHat, Novell o altro verrà a offrirmi "supporto materiale" in caso di problemi. Non che tale supporto ci sia anche per la versione stabile, ma di certo le probabilità che siano stati eseguiti maggiori controlli prima del rilascio sono maggiori.

Ma ci sono cose che un uomo deve fare, gesti magari folli che servono alla propria crescita così come è prendere il mare su una barca pirata in un romanzo di formazione. Arrrrr!

OK, ho aggiunto il PPA di xorg-edgers alle mie sorgenti apt, ho dato update e upgrade ad apt-get, ho riavviato... e adesso?!?!? Perché glxinfo mi dice che sto ancora usando i driver vecchi? Riavvia, riparti, riprova, ricontrolla, riaggiusta, riavvia, e ancora, di nuovo, un'ultima volta. Fatto. Funziona. Evvai. Momento! Perché? Ma come? Da quando? ... aggiornamento ... Controllo! Oh no! Da capo: prova, aggiusta, è cambiato, controlla, adatta, riparti e ancora di nuovo.

Debbo dire che in tutto ciò la parte più stabile è stata il driver gallium in sé (le ultime parole famose? speriamo di no) che è rimasto sorprendentemente funzionale. Purtroppo in questi due mesi è cambiato diverse volte il substrato, per cui dapprima i driver gallium non erano predefiniti e bisognava modificare /etc/environment per dichiarare una variabile ambientale che avrebbe dato precedenza alla directory in cui si trovavano, poi è stato introdotta l'opzione ForceGallium (che però all'inizio era bellamente ignorata), poi.. poi.. poi...

Adesso, alla fine della fiera, ho la mia bella build di GNOME da git, comprensiva della innovativa GNOME Shell (sì, quella roba che alcuni di voi hanno visto a Fermo), ho perso un sacco di tempo a risolvere un problema che, dal mio punto di vista, non mi competeva ("voglio compilare un DE, non capire come funzionano i driver Ati in sviluppo").

Certo, sono anche fortunato. Se avessi scelto di affidare la mia vocazione *NIX a *BSD ora mi troverei con una mano davanti e una di dietro, e non solo perché non potrei avere driver video accelerati, ma magari anche perché il mio kernel non-Linux non supporterebbe evdev/udev o altre novità. Il rilascio 3.0 di GNOME segnerà quindi definitivamente la fine della sua iniziale mission ("free desktop for everyone") e vedrà sorgere il nuovo "GNOME OS²"?

A questo punto mi rimane solo un altro dubbio nella mente, un tarlo che mi rode alla luce della recente rivolta utenti vs designer (volete sapere la mia anche su questa? cioè tutto ciò che non ho detto sul post internazionale? sicuri?). Il fatto che abbia compiuta questa complicata procedura mi qualifica come "geek" e in quanto tale il feedback mio e di altre 99 persone come me è inutile perché replicabile con una palla magica?

Ma soprattutto... intendevi la palla magica 8, vero?

[1] sì, se siete arrivati fino all'ultimo link, a quanto pare questo rognoso problema personale è stato innescato per velocizzare il caricamento e la comparsa di un pulsante dalla dimensioni 22x22 pixel.
[2] se non ricordo male qualcuno ne ha già parlato in questi termini, credo Jon McCann

16 dicembre 2010

Vedo e rilancio

Conosco persone che si lamentano del fatto che in Ubuntu non è presente alcuna configurazione che permetta, ad esempio, di dire al sistema di montare con permessi 777 le pendrive USB invece del preimpostato 700. Certo, senza patchare e ricompilare udisks.

Ebbene io a queste persone dico che siete vecchie e inutili, che non capite e non apprezzate gli sforzi fatti per venire in aiuto del diversamente utente¹ a vantaggio non solo di questo, ma di tutti.

Nel post precedente avete potuto vedere come sia stata semplificata la gestione degli sfondi della scrivania in GNOME 3, che noi abilmente utenti sappiamo essere la prima e più frequente cosa che si va a cambiare delle impostazioni del sistema (beh, in realtà la prima è controllare lo stato di net.inet.ip.forwarding con sysctl ed eventualmente impostarlo a 1).

Oggi invece vorrei mostrarvi quello che è al momento disponibile² per cambiare la seconda cosa di cui l'utente (diversamente utente o abilmente utente che sia) sente l'esigenza (reale o indotta): il tema dell'ambiente grafico.

Che ne pensate?

[1] da oggi questa sarà la designazione politically correct dell'utente che non sa come si fanno le cose, al posto del dispregiativo "utonto"
[2] e che sarà disponibile come predefinito

15 dicembre 2010

Copiare è un'arte

Ciao, questo è il Mac.
nessun computer reale è stato infestato per scattare questa immagine

Questo, questo invece sarà GNOME.
as seen on current git snapshot

Sì, avete ragione: sono simili. Ma GNOME è meglio. È un design ispirato al Mac, rielaborato e sublimato, inserendo elementi e togliendone altri.

Vedete per esempio quei due pulsanti + (Aggiungi) e  (Rimuovi) in fondo all'elenco sulla destra di Mac? Inutili e ridondanti. A che servono? A chi servono? Forse a te, che vuoi mettere come sequenza le foto più adorabili del tuo adorabile micino? O a te, novella mamma che non staccheresti gli occhi dal tuo frugoletto? O magari ancora a te patito dello sci d'altura che intendi tappezzarlo con immagini dei tuoi campioni preferiti?

Ahi servo utente, di dolore ostello. Con questi tuoi pensieri ferisci il povero designer di GNOME, che ha previsto per te una cosa ben precisa. Le immagini personali che vuoi mettere sullo sfondo della scrivania devono essere collocate in $XDG_PICTURES_DIR (a.k.a. la cartella Immagini nella home per i non anglofoni). Punto. Fine. Stop. Niet. Nada. Nisba. Cuidado con los carteristas.

Altro che Mac, altro che aggiungere le singole cartelle sparse in ogni dove nel file system (e forse anche remote, dovrei provare) con i due pulsanti + (Aggiungi) e  (Rimuovi). Una sola singola posizione. Facile, semplice, immediato. A prova di utente.

...

...

Nel senso che nessuno lo userà mai perché nel frattempo sono tutti passati a Mac.

PS il primo che commenta "la prima cosa che l'utente cambia è lo sfondo" vado lì e gli stacco le braccine
PPS ovviamente grazie all'ispiratore del titolo del post :P

7 dicembre 2010

gedit on steroids

salutate i tab groups
Per cominciare una immagine, poi a seguire novità e informazioni su cosa succede su git.gnome.org al di fuori di GNOME Shell.

17 novembre 2010

Cansei de Ser Sexy

Non ci speravate più vero? E invece no, eccolo, e molto probabilmente direttamente nella 3.0.0.

PS no, gli engine ci sono ancora :)

9 novembre 2010

Speak Up!

C'è una cosa che, finché non si prova per esperienza diretta, non si riesce forse ad apprezzare: l'accessibilità del software (e dei formati, certamente) non serve solo a una minoranza.

Prendete il sottoscritto, per esempio. OK, mi mancano 5 diottrie per occhio, ma una volta inforcati gli occhiali riesco comunque a vedere e riconoscere il mondo che mi circonda. Eppure negli scorsi giorni ho usato lo screen reader Orca. Non solo: sono stato ben felice che lo screen reader Orca esistesse, funzionasse e fosse installato e (sufficientemente) facile da attivare in Ubuntu.

I dettagli? Eccoli.

L'esigenza che avevo era confrontare un documento cartaceo con un documento elettronico (nello specifico un documento di Word di una cinquantina di pagine) e verificare che il secondo corrispondesse al primo (comprese virgole, apostrofi e virgolette). Avrei potuto passare il tempo a girare la testa e lo sguardo dall'uno all'altro, a muovere le mani dalla tastiera ai fogli di carta, alternandomi tra la pressione di tasti e il voltare pagine, oppure avrei potuto invocare la mia (limitata) arguzia e la potenzialità del software libero e lasciare che il computer facesse quello per cui dovrebbe essere progettato: rendermi la vita più facile.

Così ho attaccato le cuffie, ho fatto partire Orca, ho modificato lievemente la configurazione predefinita in modo che leggesse non solo le parole, ma anche la punteggiatura¹, ho aperto il documento e ho lasciato che una voce sintetizzata leggesse al posto mio il documento elettronico, riga per riga, mentre il mio sguardo era fisso sul cartaceo. Per il 97% del tempo ho solo dovuto premere freccia giù per passare alla riga successiva, guardando lo schermo solo nel caso di correzioni².

Sono stato una minoranza, forse quasi una singolarità, ho avuto una esigenza che il software open source  (Orca, espeak, GNOME e Ubuntu) è riuscito a risolvere in modo facile e immediato. Sarà banale, ma sono contento, non per me, ma per tutte le minoranze.


[1] a onor del vero ho anche aumentato la velocità di lettura, ma questo solo per sbrigarmi...
[2] avrei anche potuto farle, mi si passi la battuta infelice, "ad occhi chiusi", visto che spostandosi all'interno della singola riga era possibile individuare il punto di intervento grazie soltanto a quello che ascoltavo

15 ottobre 2010

One More Talk

by Lullaby71
Due in realtà, ma le citazioni sono più importanti di ogni rispetto per in numero e il genere.

Ne segue che, miei affezionatissimi, se proprio non volete vedere la mia occhialuta faccia in un ambiente molto più nerd di quanto non sia lo SMAU, allora avrete ben 2 (dico due) possibilità.

La prima è nella giornata di venerdì 22 ottobre il quel di Siena, al GNUnisi Day nella duplice veste di membro di Ubuntu e di membro di GNOME. Un cambio d'abito, un po' tipo supereroe, credo sarà d'obbligo. Da notare che alcune persone hanno promesso, con la classica formula "croce sul cuore, che possa morire", di essere presenti almeno nel pomeriggio al banchetto su GNOME. Trattasi, siori e siori, del pluripremiato e pluriimpegnato sviluppatore Cosimo Cecchi e dei cuggggini Lapo Calamandrei e Ulisse Perusin. Rimane un solo dubbio... riuscirò a far compilare senza errori e mandare in esecuzione gnome-shell sul portatile per mostrarla agli avventori?!? Certo che se Cosimo portasse qualche branch ancora inedito...

La seconda data è il giorno seguente, a Roma, in occasione del LinuxDay. Mezz'ora di tempo per parlare delle novità di Ubuntu 10.10. Qui sarà interessante dare una risposta a due domande, le seguenti. Domanda numero 1: "riusciremo ad arrivare in tempo a S. Pietro in Vincolo (e parcheggiare) alla città universitaria de La Sapienza partendo da Siena la mattina alle ore {6,7,8,9}.00?". Domanda numero 2: "ma che mi devo portare anche il netbook per far vedere Unity, visto che dovrebbe andare meglio sui driver Intel rispetto a quelli Ati?".

15 giugno 2010

We will flame you

GUERRAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!

link

La domanda ora è: "Volete un riassunto dettagliato e preciso di cosa sta succedendo con Gtk+/GNOME 3.0 oppure no?"

Update ok, ok, mi avete convito, datemi solo il tempo di scrivere e di verificare che non ci siano strafalcioni, altrimenti chi lo sente poi Emmanuele Bassi :D

7 giugno 2010

Episodio 4 - A new beginning

http://git.gnome.org/browse/gtk+/commit/?id=1ae257d00a2921f903048777664f1f171ff24c9b

E non aggiungo altro.

PS OK, giusto che se qualcuno dice che un po' stiamo copiando ispirandoci al Mac, non possiamo smentirlo poi tanto

PPS beh, però almeno i nostri simpatici dittatori benevoli sparate come questa non le dovrebbero fare

4 giugno 2010

TV Killed the Radio Star - parte 1

Come alcuni di voi di certo non sanno, è stato proposto un cambiamento nel modo in cui potrà in futuro essere inteso lo GNOME Desktop. I dettagli li trovate qui (e se non capite la differenza rispetto a prima, vuol dire che non conoscete GNOME e dovreste smetterla di dispensare consigli agli altri), i miei commenti... beh, lasciamo stare che è meglio.

Sulla base di ciò, se la nuova proposta va in porto, centinai e centinaia di applicazioni verranno di fatto incluse "ufficialmente" tra le GNOME Apps. Saranno tutte ugualmente valide? Soprattutto, cosa possono fare i rispettivi sviluppatori per migliorarle? Proviamo a rispondere a queste domande con un esempio pratico e sufficientemente dettagliato (e spero utile).

Avrei potuto scegliere come esempio il terribile Gwibber (che ce ne sarebbero di cose da additare), ma visto che sarebbe diventato solo un elenco di lamentele, ho preferito rivolgere l'attenzione a un altro programma, più utile alle nostre italiche genti: Tv-Player.

Per chi non lo avesse mai sentito prima, si tratta di un programma che permette di vedere gli stream offerti dalle televisioni via internet, prima tra tutte mamma Rai, senza passare per il browser e magari plugin di dubbia fama (come quello della Rai basato su silverlight/moonlight).

Funziona? Sì (mamma Rai permettendo). È una GNOME App "well behaving"? Proviamo a vedere.

Prima premessa: tecnicamente, per dichiarazione stessa degli sviluppatori, tv-player NON è un'applicazione GNOME, ma semplicemente GTK+.
Seconda premessa: non andrò ad aprire bug, per il semplice fatto che sono pigro :P
Terza premessa: questo non è un controllo di qualità del codice, ma solo la segnalazione di alcuni "standard" che magari tv-player non rispetta (nella versione che io ho installata, ovviamente)

File .desktop

Partiamo dal file .desktop, che poi è quello che serve per far sapere all'utente che l'applicazione è installata.

OK, lo ammetto, l'ho fatto apposta, solo per mostrare a quanti piccoli dettagli bisogna stare attenti in un file così piccolo:
  • non localizzabile - tramite intltool è possibile contrassegnare alcune chiavi dei file .desktop come traducibili (usando un file .desktop.in da cui poi intltool genera il file .desktop finale), qui si ha un file .desktop fisso nella pietra
  • chiave Version - dovrebbe essere non richiesta dalla specifica freedesktop.org, ma qui è addirittura usata male (non serve a indicare la versione dell'applicazione, ma della specifica per i file .desktop); se avessero verificato con l'utilità a riga di comando desktop-file-validate si sarebbe potuto ovviare questo piccolo problema
  • percorso assoluto per l'eseguibile - il nome dell'eseguibile basta e avanza, inserire il percorso qui impedisce di installare in altri percorsi (mai sentito /usr/local?); ci sono modi per inserire un percorso (con gli autotool, non so come in Python), ma dovrebbe essere gestito nella fase configure+make (confrontare i sorgenti di alcuni moduli ufficiali di GNOME - per ora)
  • icona - quanto fatto da tv-player è ammesso, ma è un modo vecchio, desueto e brutto di gestire l'icona che identifica l'applicativo; il file della icona dovrebbe essere installato nel tema hicolor (/usr/share/icons/hicolor/DIM/apps) e qui si dovrebbe indicare solo la named icon, senza percorso ed estensione, in modo da poter rendere l'icona temizzabile (importante per i temi a contrasto elevato, per esempio)
  • assenza della chiave GenericName e della suggerita X-GNOME-FullName - per informazioni leggere qui; tra l'altro "TV Player" è un nome "generico", sarebbe opportuno trovare un nome figherrimo che permetta una qualche forma di branding, specie nella prospettiva del passaggio a GNOME Shell (ricordo le slide di un talk, forse di MPT, che parlavano anche della scelta del nome, solo che non le ritrovo... lazyweb, un aiuto?)
  • avviso di avvio - mancherebbe anche la chiave StartupNotify, per fare in modo che la forma del cursore cambi, passando alla "clessidra" nel tempo che intercorre dal clic di avvio all'apparizione della finestra, ma in questo caso sarebbe necessario all'applicazione comunicare l'avvenuto caricamento e visualizzazione della finestra stessa.

Icone

Il mantra da seguire, in questo caso è: una brava applicazione non installa icone che non possano essere temizzate, una brava applicazione installa le "sue" icone in un "suo" percorso.

Tranne, come detto prima, l'icona dell'applicazione che dovrebbe essere istallata all'interno del tema hicolor - e men che meno in /usr/share/pixmaps, che deve morire :)

Una buona descrizione di perché e come correggere questo problema può essere trovata presso la pagina del GNOME Goal relativo fatto tempo fa.

Per le altre icone di TV Player solo qualche dubbio e suggerimento:
  • Perché mai installare icone proprie per il volume? Esistono delle named icon apposta nella specifica di freedesktop (le varie audio-volume-*), non sono tra le stock delle GTK+ ma...
  • ...ma, prima o poi le icone stock delle GTK+ andranno a morire, si spera nelle prossime versioni 3.x, per cui tanto vale usare quelle sia per il volume, sia per le altre icone presenti (per cui non gtk-delete, ma edit-delete, per esempio); questo ovviamente farà dipendere l'applicazione da gnome-icon-theme, ma è tutto da guadagnare, in prospettiva per il futuro.
Ah, se proprio volete o dovete inserire una icona "application-specific" (ossia una icona che non è tra quelle presenti in gnome-icon-theme e definita nella specifica indicata poco sopra), il modo "well behaving" di farlo è descritto qui.

Hidden file

Ultima annotazione, per oggi, riguarda un'altra specifica freedesktop e un'altra delle raccomandazioni da seguire per una brava applicazione GNOME: evitare di creare nella HOME degli utenti cartelle o file .$APPLICAZIONE.

Esiste infatti uno standard ben definito e documentato che dice come e dove piazzare i vostri file aggiuntivi per dati, configurazione, cache (e pare altro in futuro).

Le glib (e credo anche i relativi binding in Python) offrono delle comode funzioni per astrarre e gestire il tutto, evitando ogni forma di hardcoding dei percorsi assoluti o relativi. Motivazioni, vantaggi e altre indicazioni possono essere trovate qui, nella pagina wiki del relativo GNOME Goal.

Rispettando questo standard freedesktop è possibile evitare la proliferazione tipo disco di Petri di cartelle .$APPLICAZIONE nella home degli utenti, utilizzando le funzioni messe a disposizione di glib si guadagna la possibilità di rendere facilmente multipiattaforma la propria applicazione (che andrà a creare e controllare file e cartelle, senza preoccuparsi troppo del come, nella posizione giusta). Agli utenti, poi si permetterà di avere la possibilità di eseguire backup facili e non superflui, scegliendo per esempio di ignorare la cartella $HOME/.cache il cui contenuto è per definizione volatile e non fondamentale.

Trucchi, segreti e commenti

Se avete seguito tutti i link proposti prima vi sarete accorti di come anche molte applicazioni al momento ufficiali di GNOME ancora non seguono le indicazioni date. È pur vero che diverse di quelle applicazioni esistono da una decina d'anni, per cui è possibile che si tratti di strascichi ancora da correggere o tagliare via.

TV Player dovrebbe invece essere un'applicazione molto giovane, che avrebbe potuto rispettare sin da subito queste direttive o suggerimenti. Forse l'assenza di un unico punto di raccolta delle informazioni, il dover seguire con perdita di tempo personale diverse discussioni, mailing list, siti, blog, planet e quant'altro in modo da avere una visione d'insieme chiara è l'ostacolo più grande per chi sviluppa applicazioni di "terze parti". Esisterebbero la Integration Guide e la Platform Overview, ma in effetti sono documenti un po' datati; allo stesso modo sul wiki sono magari disponibili notizie più aggiornate, ma senza essere organizzate in un corpus organico.

Come preannunciato dal titolo questa è solo la prima parte, nella prossima (chissà quando mai apparirà, lo sapete che sono pigro e facilmente distraibile, specialmente in questo periodo d'inizio d'estate in cui cominciano a riapparire le te... vabbè, quelle cose lì che creano distrazione, mo' non è necessario specificare cosa sono, no?) andremo a spulciare la UI in cerca non già di un completo re-design (mica mi chiamo MPT, io) ma di altri aspetti e difetti che tolgono punti a questa applicazione.

1 aprile 2010

Io non ci credevo...

No, non ci credevo proprio che la data del 1° aprile fosse stata scelta con serietà. E invece pare che seriosamente come sempre è stata rilasciata al pubblica la versione 2.30.0 dello GNOME Desktop.

Per tutte le novità (o per lo meno per quelle principali) divertitevi pure a leggere le note di rilascio, per voi in un fluente italiano.

Update mezzanotte è suonata, e le note di rilascio sono ora al loro stato "normale". Per chi avesse voglia di rileggersi la versione pesce d'aprile, la trovate qui. Un grazie gransissimo a Re.in.stallo che è riuscito a realizzare il tutto in pochissimo tempo e con la solita graffiante verve di sempre.

PS se siete duri di capoccia, vi faccio espressamente notare che la parola "divertevi" è scritta in corsivo... magari c'è un motivo...

26 febbraio 2010

For your pleasure

Uploadare è una noia infinita... anche se richiete un tempo finito, è sempre comunque dannatamente tanto.

Beati voi che dovete solo scaricare, nello specifico potreste:
  • visualizzare la versione finale della presentazione per il seminario Cultura Senza Barriere sul Slideshare.net a questo indirizzo (richiede flash, se non ricordo male)
  • visualizzare la versione senza immagini dello stesso, sempre su Slideshare.net, ma presso diverso indirizzo
  • scaricare direttamente il file ODP (non richiede flash, ma sono circa 20 MB)
  • scaricare anche un file "accessorio" che in qualche modo documenta come eseguire la parte pratica del seminario (questo secondo file in futuro potrà ricevere qualche aggiornamento, tra cui togliere la parola "froceria" - e se uso questo termine la colpa è tutta di The Salty Dog - e aggiungere la parte su Orca - per la quale saremmo andati un po' a braccio)
Per impostazioni predefinite dell'utenza di Cultura Senza Barriere su slideshare sembra usare la condizione "No Derivative Works" delle licenze CC. Quando domani mattina la mia affezionatissima Flavia si sveglierà e lo confermerà, direi che le nostre slide possono essere dichiarate e usate come by-nc-sa. Se mai dovrete fare un talk su Ubuntu (o GNOME) e l'accessibilità...

23 febbraio 2010

Ormidotteri

Ovvero: c'è chi colleziona farfalle e chi collezione orme.


E ora che ne ho due posso finalmente fare la prova: la prima ragazza carina che incontro le chiedo se vuole salire da me a vedere la mia collezione di magliette di GNOME...

...

Hmmm... se mi dovesse rispondere "No grazie, l'ho già vista sul tuo blog" dovrei sentirmi onorato per il fatto che anche le femminucce seguono Parzialmente scremato o dovrei disperarmi per il due di picche ricevuto?!?

PS ovviamente un grazie all'ammmmore mio :)

15 febbraio 2010

Soltanto gli stupidi non cambiano mai idea

Ammettiamo che vuoi siate una delle aziende al mondo con maggior... hmmm... fatturato? No, non siete Mafia S.p.A.

Diciamo che siete un'azienda con tantissimi soldi, per certi versi che dominate la vostra fetta di mercato e che per questi motivi siete conosciuti in tutto il globo terraqueo.

OK, avete immaginato? Bene, poi dopo vediamo se la vostra immaginazione è fervida oppure no. Per ora ammettete che vogliate gettarvi in un certo businnes e che vogliate svilluppare un prodotto, magari affidandovi a delle tecnologie preesistenti da usare come fondamenta, in particolare che dobbiate scegliere tra più d'una che fanno la stessa cosa.

Come vi comportate?
  1. chiamate il vostro reparto R&D e gli commissionate uno studio di fattibilità o cose del genere in modo tra individuare quello che fa per voi
  2. comprate un intero seti di dadi di D&D e lanciate quello più adatto al numero di opzioni disponibili
  3. mettete un disco di R&B nello stereo, premete shuffle, poi premete play e il numero della traccia casuale che parte lo associate in modo simile ai numeri dei dadi di cui sopra
  4. prendete una cassa di J&B e la scolate fino a che la risposta al vostro dubbio non appaia disegnata in cielo da stelle danzerine
Avete scelto? Sì? Sicuri? Guardate che era una domanda seria. OK.

Bene. Lo so, siete stati seri e avete detto tutti quanti "Uno". Spiacente. Questo dimosta quanto non siate tagliati per essere una multinazionale.

Lasciate perdere, non fa per voi, lasciate che a fare queste cose ci pensino Nokia e Intel. Loro sanno come si fa.

Prendete Nokia. Ha lanciato Maemo. Lo ha basato su GTK+/GNOME. Poi ha comprato Trolltech. La prossima versione di Maemo sarà basato sulle Qt. Anni di codice (e di speranze dei GTK+ guy) buttate a fiume.

Prendete Intel. Ha lanciato Moblin. Lo ha basato GTK+/Clutter/GNOME (acquisendo OpenedHand). Poi (oggi) si è unita a Nokia nel progetto MeeGo. La prossima versione di Moblin... beh, leggetelo da soli¹.

Morale della favola. In realtà ci sono due morali della favola. La prima è che se siete una multinazionale e la gente continua a comprare i vostri prodotti anche se tirate fuori 15 modelli diversi al mese incompatibili tra di loro, allora potete anche prendere e buttare i soldi spesi in studi di fattibilità al cesso perché la mattina vi svegliate e vi gira così.

La seconde morale è... che le Qt sono talmente meglio, che nessuno le sceglie per prime...



[1] se siete pigri, se non capite le figure, il passaggio è il seguente: The MeeGo UI toolkit is the primary toolkit for developing MeeGo applications and is based on Qt with specific enhancements and additions. GTK and Clutter are also included for application compatibility.