30 ottobre 2008

Something in the way

A mio modestissimo parere, Felipe, si tratta di satira riuscita bene. Anzi molto più che bene.

Citando Daniele Luttazzi, per una buona satira sono necessarie due cose:
  1. un fatto
  2. un punto di vista
Se li tieni separati come sto per fare io non è più satira, ma in fondo in questi giorni che la satira se la fa addosso chi dovrebbe subirla tanto vale distinguersi, no? Altrimenti poi arriva qualcuno che mi dice che gli dispiace che questo post io non lo penso davvero e che sono stato strumentalizzato e spinto a scriverlo da quel comunista Ulisse Perusin che vede intaccati i suoi privilegi di artista e via discorrendo...

Il fatto

Per chi all'epoca c'era e ricorda ancora, ma anche per chi no, il progetto Tango, fortemente sponsorizzato dall'allora scesa in campo Novell, nacque come spinta alla creazione di una interfaccia grafica coerente tra per il software free e open. Partendo dalle icone.

Chi all'epoca c'era ricorda benissimo le profonde differenze che contraddistinguevano i set di icone di GNOME/GTK+ e di KDE, divise tra il bordo nero delle prime e la cristallosità delle seconde; chi all'epoca c'era e ne capiva un pochetto di tavolozze non poteva non avere uno scompenso visivo a mettere accanto applicazioni per GNOME/GTK+ e per KDE; chi all'epoca c'era sa come la scelta delle linee guida di Tango fu operata in modo da poter prendere il meglio dei due stili, da miscelarli in modo che il nuovo non fosse così estraneo a nessuno dei due, da migliorarli in modo da poter inserire applicazioni GNOME/GTK+/KDE anche all'interno di altri sistemi operativi come Win e MacOS senza risultare totalmente alieni¹.

Insomma, senza riscrivere quanto già chiaramente indicato nella homepage di Tango, chi all'epoca c'era ricorda bene l'opportunità che il progetto Tango rappresentava in quel momento storico per gli ambienti desktop free e open.

Chi all'epoca c'era, e in caso contrario gli archivi delle mailing list possono essere d'aiuto, magari ha qualche reminiscenza delle polemiche roventi che accusarono Tango di essere una specie di imposizione dall'alto non gradita.

Il punto di vista

Sta scherzando, certo, ma Andreas sta anche semplicemente affermando qualcosa che nel mondo reale sarebbe etichettata come tesi complottistica (quelle cose tipo che Silvio Berlusconi sapeva benissimo che Mangano era mafioso e lo aveva assunto apposta, cose che senza prove probanti e un giusto processo uno mica può andare in giro a dire che sono vere), applicando un criterio comico simile alla famosa frase "non siamo noi ad essere razzisti, sono loro che sono napoletani".

Ci sono certamente delle differenze tra uno stile e l'altro, differenze che diventano poco evidenti se, come ha fatto Andreas, si prendono delle icone a caso e le si giustappongono, differenze che diventano più evidenti e fastidiose se si prende un'applicazione di un ambiente e la si fa girare nell'altro. Tale fastidio però non deriva dal una totale e incompatibile differenza di stile, ma dalla diversa rappresentazione di uno stesso oggetto (perché questa applicazione ha le cartelle blu e quest'altra le ha gialline? perché le immagini qui sono una polaroid con una testa e lì una foto 3x6 con un albero morto? ), dalla incoerenza e disomogeneità nelle rappresentazioni.

A che è servito quindi Oxygen? Perché renderlo un progetto separato invece di dire: "oh, guardate, a noi di KDE in generale lo stile di Tango ci sta pure bene, anzi, in fin dei conti 'sto Tango è più simile alle nostre icone di KDE3 che alle vostre di GNOME 2.10. Però avevamo in mente un paio di idee in più, tipo aggiungere questo e quest'altro" ?

IMHO perché si voleva a tutti i costi mostrare la superiore diversità di KDE4 alla faccia della coerenza con il resto dell'ecosistema, coerenza che non avrebbe permesso al mitico KDE4 di distinguersi.

Sempre fortemente IMHO, in tutta franchezza, quello di chi ha lavorato su Oxygen è sempre sembrato un atteggiamento controverso. OK, il fotorealismo fa tanto figo. Ma lo fa quando la tela è almeno 128x128 pixel, non 32x32. A 32x32 è necessaria una semplificazione e stilizzazione e se non vado errato circa l'ottantasette percento di icone che sono visibili adesso sul mio misero computer sono a dimensioni inferiori di 32x32 (e non ho aperto OpenOffice, in tal caso direi che la percentuale salirebbe almeno al novantacinque). OK, colori vibranti che sono un po' diversi a seconda del contesto possono essere utili. Ma era tanto complicato e lesivo aggiungere quella cazzo di doppia outline che fa la sua porca figura e aiuta quando lo sfondo cambia diventando più chiaro o più scuro rispetto a quello in cui si è progettata l'icona?

Conclusioni

Al solito non ce ne sono, solo un po' di lamentele qua e là.

La questione delle icone è sicuramente secondaria rispetto a cose più serie tipo "ma come ca##o faccio a inviare 'sto straca##o di foŧŧutiççimo fax", però francamente è triste notare come l'ingombrante e salvifico progetto KDE4 abbia buttato a mare una bella occasione² senza nemmeno provarci, solo per il gusto di sentirsi diversi, o di sentirsi migliori.

Dove per bella occasione si intende la possibilità di avere uno stile grafico per gli ambienti grafici liberi a cui le applicazioni di terze parti, magari multipiattaforma, come OpenOffice.org o Firefox o altre magari proprietarie potevano far riferimento per le loro personali icone.

Tango era e continua a essere una una giusta e razionale mediazione tra molti stili e molte istanze, forse non è estremamente caratterizzante e WOW-oso, ma è chiaro, limpido, semplice, non stona e ai miei stanchi occhi nemmeno invecchia troppo col tempo.

...

...

Anzi, per dirla tutta, ai miei occhi stanchi le linee guida di Tango pongono così poche e per certi versi banali limitazioni che se non riuscite a fare una bella icona e vi serve farvi uno stile tutto vostro, forse è perché avete poca fantasia e limitato talento. Ecco, l'ho detto. Via col flame.

[1] esempi lampanti sono The Gimp e Pidgin sotto Win32
[2] una... e Phonon? e Solid? e le QT4 con dentro WebKit?

26 ottobre 2008

C'è la crisi c'è la crisi ma tutti hanno per le meno due macchine

In tempi di ristagnazione dell'economia globale, anzi di crisi e recessione mi dicono dall'ansa, è importante che noi, una volta cittadini, ora consumatori, in futuro si spera sempre esseri umani, siamo ben consci delle motivazioni e dei risultati delle nostre azioni.

Poniamo il caso che sia abbiano 299 € da spendere. Così. Per piacere o per necessità. Potremmo comprarci un nuovo paio di occhiali con lenti corazzate, potremmo comprarci un nuovo elegante cappotto color cammello per l'inverno, potremmo al limite fare una ricerca su ebay e risparmiare anche un po'. Ma sarebbe un'acquisto immotivato, non credere?

Vi propongo e vi motivo un possibile acquisto: cercare il super/iper/mega/giga/mercato Carrefour più vicino e andare a compare il Dell Mini. Perché?
  • perché i netbook fanno tanto figo di questi tempi, anche se avete già un desktop e due portatili
  • perché i vostri 300 € è meglio che li spendete in modo che l'economia giri¹
  • perché è l'unico netbook con una distribuzione GNU/Linux seria
  • perché è l'unico netbook con una distribuzione GNU/Linux aggiornata
  • perché è l'unico netbook con una distribuzione GNU/Linux cool²
  • perché è l'unico netbook con GNOME come ambiente grafico
  • perché la Dell ha anche altri prodotti con la distribuzione di GNU/Linux sopra descritta che però ancora non vende in Italia
  • perché la Dell vende solo online e questo è il primo caso di vendita diretta e palpabile (a mia memoria)
  • perché per il resto del mondo siete consumatori e rientrate in una statistica, se potete cambiare la varianza tanto vale provarci
Insomma da domani e per pochi giorni avete la possibilità di fare qualcosa per il vostro piacere personale (dai, lo so che eravate già convinti alla prima motivazione e non avete letto le altre perché stavate telefonando a zia chiedendo se vi anticipa i dindi che vi regala sempre per natale), ma anche per piacere globale (perché una ISO scaricata via torrent e installata di notte nel buio della vostra cameretta non la conta nessuno, i dati di vendita di un ipermercato sono soggetti ad attenti studi).

Convinti? No? Allora vi do un altro motivo. Per battere la stecca a Milo che lo ha ordinato alla Dell e gli hanno ritardato la consegna di un mese e più. Oltre che 50 € in più...

Per il deplian cliccate qui. Se poi lo comprate, spiegatemi come e perché ci hanno installato "Antivirus Mcafee"...

[1] beh, se _volete_ che l'economia giri; potreste considerare la scelta di non fare acquisti, se non lo strettamente indispensabile, per i prossimi... vediamo... 4 anni e mezzo, giusto il tempo per far sì che per i mancati guadagni legati al vostro immobilismo finanziario venga incolpato il governo attualmente in carica
[2] sì, sto facendo copia-e-incolla

22 ottobre 2008

Time to Relax

Ah, it's time to relax and you know what that means a glass of wine,
your favourite easy chair and of course this compact disc
playing on your home stereo. So go on indulge yourself, that's right,
kick off your shoes, put your feet up, lean back and and just enjoy
the melodies. After all, music soothes even the savage beast....
Sì, sì, lo so molto bene che dopo queste parole non segue affatto una melodia che calma gli animi. Che poi non è mica così vero. Il mio lo calma, sarò che sono selvaggio, chissà.

Pero, debbo aggiungere, sempre citando, perché senza citazioni dotte e colte e impreviste e sconosciute cosa sarebbe un blog, a cosa potrebbe attingere se non alla realtà che lo avvolge o che lo penetra (a seconda dei vostri gusti), debbo aggiungere, dicevo, quanto segue:
I've got to be direct (la, la, la)
If I'm wrong please correct (la, la, la)
You're standing on my neck
You're standing on my neck!

15 ottobre 2008

In Hoc Signo Vinces

(22:38:06) elle.uca: Your system encountered a serious kernel problem
Il sistema ha incontrato un problema
(22:38:11) elle.uca: incontrato o riscontrato?
(22:38:27) Milo: eh...
(22:38:38) Milo: forse meglio riscontrato
(22:38:44) Milo: ma più che riscontrare
(22:38:48) Milo: è "scontrare"
(22:39:04) elle.uca: ha cozzato contro :-D
(22:39:09) elle.uca: ha sbattuto le corna
(22:39:11) elle.uca: !!!!
(22:39:16) elle.uca: è intrepid ibex
(22:39:23) Milo: è un cornuto!
(22:39:24) Milo: :-D

            |^|
| | |^|
| |^| | | Life out here is raw
| | |^| | But we will never stop
| |_|_| | We will never quit
| / __> | cause we are Metallica
|/ / |
\ /
| |

1 ottobre 2008

How the Ugly Was Won

Nota a me stesso: non è che come titolo posso ripetere ad libitum per sei mesi una o due frasi a effetto di massimo 5 parole che mi paiono strafighe, confidando che il martellamento mediatico convinca anche gli altri della strafighezza. È noto infatti che le condizioni adatte al verificarsi di ciò si realizzano solo in tempo di campagna elettorare e solo se frase a effetto è priva di contenuto. La campagna elettorale è ben lontana.

Nota ai lettori: riguardo al contenuto¹ How the Space Was Won era il primo titolo che il grande maestro pensò di dare al suo capolavoro, ispirato per l'appunto dallo storico film western How the West Was Won (in italiano La conquista del west). Poi, saggiamente, si buttò sul classico psicoanalitico omerico antico.

I temi scuri fanno tanto hacker. I temi scuri fanno tanto artista. I temi scuri fanno tanto esperto di qualcosa. I temi scuri fanno tanto figo. Se al mondo ci fossero più temi scuri, la gente si guarderebbe meno per storto la mattina e non avrebbe bisogno di un lucido SUV nero da 60K euri per andare da A a B nel minor tempo e miglior modo possibile². Se nella parte nord del mondo ci fossere più temi scuri, magari non chiameremmo le popolazioni native dell'africa "sporchi negri", ma piuttosto "simpatici darklooks".

Ci sono due cose da risolvere per poter alfine annaffiare i vostri ambienti grafici con una alluvione di temi scuri amabili e frizzantini come il vino novello che tra poco sbottiglieranno³:
  1. rendere le applicazioni più amichette dei temi scuri - le applicazioni purtroppo a volte sono delle piccole bastarde razziste, che ingorano che esistono anche i temi scuri su questo mondo. Magari non li picchiano, però li annullano, il che forse è più brutto. Per questo gli amabili membri del team artistico di GNOME hanno pensato per il prossimo ciclo di sviluppo (2.25) di prevedere un programma di recupero per tali applicazioni xenofobe, forzandole a convivere con un tema scuro per sei mesi in modo che possano modificare le loro brutte abitudini e tendenze. Allo stesso tempo pensano di mettere in evidenza quei vecchi deprecabili comportamenti antisociali che dovrebbero essere sostituiti da comportamenti più moderni.
  2. rendere chi scrive temi scuri meno imbecille - oppure, a scelta, non far progettare agli imbecilli un tema scuro. Sì, mi rendo conto che qui lo stronzo razzista sono io, ma mi hanno detto che il razzismo basato sul quoziente intellettivo e la facoltà di giudizio critico potrebbe essere bene accolto, se evita al mondo una fine lenta e dolorosa. Comunque, con precisione, a cosa si sono ispirati gli "artisti" di Ubuntu quando hanno messo insieme i colori del nuovo tema di default ("ma anche no", pensarono tutti)? cosa gli è venuto in mente negli ultimi mesi a guardarlo ogni giorno? si sono accorti che un tema scuro è tale perché *tutti* gli elementi tendono allo scuro, compreso lo sfondo della aree di testo mentre invece non è 'sto grande riposo per gli occhi avere il "chrome" di una finestra color marrone smorto e smerdereccio (pardon! spero stiate leggendo lontano dai pasti) e il suo interno in fugido, candido e soffice bianco?
Risolti questi due problemi, direi che potremo finalmente comprende e annunciare al mondo intero che, come nella più classica iconografia iconoclasta dei film prono, un tema scuro ce l'ha più duro e lungo di un verde leghista dalla faccia pallida.

PS il turpiloquio è parte integrande della dubbia ironia di questo post.
PPS se siete "simpatici darklooks" e vi sentite offesi, consultate il vocabolario alla voce «dubbia ironia»
PPPS sì, sul mio vocabolario c'è anche la voce «dubbia ironia»
PPPPS se non siete "simpatici darklooks" e vi sentite offesi, io non c'entro niente, contattate uno psicanalista

[1] contenuto e non Conte Nuto, quello che ai vostri tempi prendeva voti migliori a scuola perché era nobile (umilmente rubata e adattata da Groucho Marx-Dylan Dog dei tempi andati)
[2] e non andrebbe in televisione (ammesso che Report di Rai3 sia televisione) a dire che se lo è comprato così nel caso disgraziato di un incidente lui non muore e gli altri affari loro che si sa che pesce grande mangia pesce piccolo che io ci sono passata e adesso che mio figlio prende la patente appena posso che la stronza legge lo permette gliene compro uno che così quando esce la sera notte mattina dopo con gli amici sono tranquilla che se succede qualcosa il mio gioiello non gli succede nulla.
[3] diciamocelo: ma il vino novello ha senso? cioè se io chiamo vino il liquido alcoolico che in opportune condizioni nasce dalla fermetazione del mosto, a sua volta nato dalla spremitura dell'uva, se per chiamarlo vino debbo aspettare X giorni, se per secoli si è atteso che passassero quegli X(+Y) giorni prima di decantarlo e degustarlo, perché bruciare le tappe?

We apologize for eiaculatio postumum

Lo ammettiamo: eravamo riposati, eravamo attenti, eravamo senza impegni, eravamo riposati (l'ho già detto... strano, devo essere stanco allora: chissà cosa ho fatto di così travolgente), eravamo in sede, eravamo liberi, eravamo pieni di pizza e theina, eravamo addirittura col palmare.

Però stavolta siamo non colpevoli; stavolta erano proprio intraducibili, ci spiace.

How the West Was Won

Sottovoce, quasi in silenzio, ma ufficialmente: Dell vende anche in Italia computer con Ubuntu Linux.

Dispobile in unica configurazione. Integralmente unica. Anche nel sistema operativo.