22 settembre 2005

Il bisogno aguzza l'ingegno


Come fare a procurarsi una versione aggiornata dei sorgenti di Firefox senza scaricare più di 30 MB su un 56k?
Avendo i sorgenti di una versione precedente è abbastanza semplice, si tratta solo di sapere come fare e quale tag usare. Ecco qui la classica guida passo passo:
  • spacchettare i sorgenti di una versione precedente di Firefox in un punto qualsiasi del file system, purchè scrivible ovvio, ottendo una directory mozilla dalla discreta dimensione di 190+ MB
  • entrare in tale directory
  • eseguire il comando cvs up -r FIREFOX_1_0_7_RELEASE client.mk - in questo modo viene aggiornato il file che gestine i vari componenti da tenere in considerazione: in pratica si potrebbe editare a mano il file client.mk mettendo 7 al posto della versione che si ha
  • eseguire gmake -f client.mk checkout MOZ_CO_PROJECT=browser per aggiornare i file che vanno aggiornato
  • aspettare che i file vengano scaricati dal repository CVS
Funziona? Non saprei, il mio computer sta ancora compilando, quindi non so se prima o poi si verificherà un errore :-|
Comunque bisogna tenere presente che per mandare a buon fine la compilazione (e forse anche l'aggiornamento) è necessario avere un file .mozconfig che abbia come prima riga
. $topsrcdir/browser/config/mozconfig
Una buona idea è quella di prelevare il file mozconfig fornito da Garnome (così da avere anche un po' opzioni di configurazione adatte per compilare in santa pace Epiphany)

21 settembre 2005

Parliamo di accessibilità - chiacchierata 1

La Repubblica riconosce e tutela il diritto di ogni persona ad accedere a tutte le fonti di informazione e ai relativi servizi, ivi compresi quelli che si articolano attraverso gli strumenti informatici e telematici.
Articolo 1, comma 1 della legge 9 gennaio 2004, n. 4

Cosa c'è di meglio di una legge dello Stato per chiarire un po' le traduzioni dei vari termini di GNOME che ruotano intorno alla a11y e per riprendere a scrivere su questo blog che ancora non ha un nome?

All'articolo 2 si recita:
Ai fini della presente legge, si intende per:
  • «accessibilità»: la capacità dei sistemi informatici, nelle forme e nei limiti consentiti dalle conoscenze tecnologiche, di erogare servizi e fornire informazioni fruibili, senza discriminazioni, anche da parte di coloro che a causa di disabilità necessitano di tecnologie assistive o configurazioni particolari;
  • «tecnologie assistive»: gli strumenti e le soluzioni tecniche, hardware e software, che permettono alla persona disabile, superando o riducendo le condizioni di svantaggio, di accedere alle informazioni e ai servizi erogati dai sistemi informatici.
Se ne deducono quindi tre importanti nozioni per il nostro glossario:
  • accessibility va tradotto come accessibilità;
  • assistive technology va tradotto come tecnologia assistiva:
  • visto che vale ai fini di una legge direi che non serve nemmeno discutere su TP.
Ovviamente la legge poi scade un po' nel banale, ma questa è un'altra storia.

Andiamo allora a consultare a Circolare AIPA del 6 settembre 2001 (n. AIPA/CR/32) dal titolo Criteri e strumenti per migliorare l'accessibilità dei siti web e delle applicazioni informatiche a persone disabili.

Anche qui troviamo "tecnologie assistive" e varie altre definizioni:
  • Per disabilità si intende qualsiasi restrizione o impedimento nel normale svolgimento di un'attività derivante da una menomazione. [...] il termine "accessibilità" va inteso quindi come la proprietà dei sistemi informatici di essere fruibili senza discriminazioni derivanti da disabilità.
  • Le soluzioni tecniche, hardware e software, che permettono di superare o ridurre le condizioni di svantaggio dovute ad una specifica disabilità, vengono di seguito denominate "tecnologie assistive" o "ausili".
  • Il grado più elevato di accessibilità si consegue attuando il principio della "progettazione universale", secondo il quale ogni attività di progettazione deve tenere conto della varietà di esigenze di tutti i potenziali utilizzatori. Questo principio, applicato ai sistemi informatici, si traduce nella progettazione di sistemi, prodotti e servizi fruibili da ogni utente, direttamente o in combinazione con tecnologie assistive.
La lettura di questa circolare è interessante, specie quando va a definire i criteri di accessibilità per le applicazioni. Ma prima di ciò, una quarta nozione importante da ribadire:
  • quando non si voglia usare la parola accessibilità per ragioni varie (es. ripetuta più volte nella stessa frase o necessità di un sinonimo) allora la parafrasi accesso universale è ben più gradito di accesso facilitato.

La circolare inoltre ci definisce alcuni strumenti di tecnologia assistiva:
  • screen reader per ciechi, con sintesi vocale o display Braille
  • funzioni di ausilio per ipovedenti e disabili motori fornite dal sistema
  • applicativo specifico di ingrandimento di schermo
  • sistema di input vocale, con dettatura di testo e emulazione di comandi di tastiera e/o mouse
  • ausilio per disabili motori, con tastiera e/o mouse alternativi
Ovviamente mi riservo di condurre altre indagini sul sito dell'AIPA, visto che, stando alla circolare "sta progettando la realizzazione di un sito specificatamente dedicato alla accessibilità. Nel frattempo, chiunque volesse inviare osservazioni, contributi, richieste, può inviare un messaggio di posta elettronica all'indirizzo accesso@aipa.it".