24 ottobre 2010

Duale

Solo due parole, solo due situazioni, solo due pensieri, prima che il ricordo diventi più labile e la rabbia del momento mitigata dalla rabbia di tutti i giorni.

Venerdì, 22 ottobre, Aula Magna dell'Università di Siena, GNUnisi Day.
Il prof. Davoli (anche se forse è ora che anche io inizi a chiamarlo Renzo) incanta una platea di persone. Non solo smanettoni, ma anche "normale" personale universitario, sono lì a sentirlo argomentare su libero software in libera università. Sarò di parte, ma trovo sarebbe stato impossibile controbattere a una sola singola sillaba della sua presentazione (di cui spero trovare il link) e delle sue parole¹.

Sabato, 23 ottobre, pizzeria in Via dei Marrucini a Roma, a circa 200 metri dal LinuxDay.
Un oscuro ometto con le sopracciglia curate sta mangiando accanto a noi assieme a un ragazzo più giovane, parlando. Sta illustrando al giovane come fare per poter accedere a qualche posto interno all'Università La Sapienza. Sta dicendo che lui lo segnalerà e appoggerà. Sta scioriando numeri e cifre di fondi destinati o destinabili, precisando cose come "tanto prendi i soldi e non devi fare niente; c'è $COSO che ha preso 250k € e tutto quello che fa è alzare il telefono e chiamare Oracle quando ha problemi".

Magari sarà stata la stanchezza, o forse è stato veramente un miracolo pagano, ma mi è sembrato di vedere una lacrima di sangue scendere dalla lucida lince sulla maglietta di Deindre².

[1] sì, una la troverei, ma forse è necessario prima definire cosa si intende per "proprietà intellettuale"
[2] sì, licenza poetica, Deindre aveva la maglietta del suricato, ma non trovavo un buon aggettivo con la S

17 ottobre 2010

Lateralus - Schism

by Beaverton Historical Society
E venne il giorno in cui fu detto:
I've had students who turned in files that they've converted from OpenOffice with formatting problems that affects their grades
e prima di chiedersi «ma cosa hanno preso prima di pronunziare siffatta frase? tre mohito, due caipiroska e un ginger ale?» ci si domandò «ma che vuol dire turned in?»

Ebbene, noi siamo qui per dirimere, senza bisogno che consultiate un dizionario online, giacché noi l'abbiamo fatto per voi. To turn in: consegnare. Beh, ok, parlano di studenti, forse era facile da capire...

Ma noi siamo qui anche per approfondire, scavare, sezionare e ricomporre frase per frase, parola per parola, pensiero per pensiero.

Non si riesce a capire bene, giacché è stato scritto in dimensioni lillipuziane e non ho mica voglia di perdere altre diottrie¹, ma la citazione di sopra esce dalle labbra di qualcuno, forse donna, coinvolta in qualche modo in un ambito scolastico. Piccola nota di colore: tutte le altre citazioni fatte da gran timonieri di industrie sono recitate o registrate con voci maschili. La femmina, si sa, è maestrina.

by Simon Shek
L'evento che si sta descrivendo è più o meno il seguente. Uno studente scrive un documento con OpenOffice.org Writer, lo converte in formato Microsoft Word (chissà quale dei tanti, NdR), lo consegna alla insegnante (femmina, ovviamente, NdR) come compito. L'insegnante apre il documento con Microsoft Word (chissà quale versione, NdR) trova diversi errori nel documento, abbassa di conseguenza il voto al giovine. Il giovine, venuto a sapere del voto basso, espone le sue motivazioni all'insegnante e convengono che non era il compito ad essere errato, ma trattavasi di una o più incongruenze di formattazione. L'insegnante pronuncia la parola magica "estiqaatsi" e il giovane se ne va tenendo il voto basso.

Oddio, certo, ormai sono vecchio dentro e fuori, per cui è possibile che nell'attuale insegnamento delle arti e delle scienze si trattasse anche di una presentazione. Escluderei il foglio di calcolo e il database, dacché in questi casi a fare testo spero tanto sia la validità dei dati e non la formattazione. Spero.

Ma pensiamo al documento Writer per facilità. In fondo si parla di più di uno studente, per cui un cacchio di documento Writer prima o poi qualcuno l'avrà consegnato. Dove è il problema?

Intendo il vero problema, l'ingranaggio che scatta, la mattonella che balla, la cerniera che cigola. È forse OpenOffice.org il problema?

O piuttosto è una visione della vita ottusa e senza sbocchi che mal si addice, anzi che non si dovrebbe affatto avere in qualcuno che si professa insegnante e dovrebbe per questo in un certo qual modo non solo avere una apertura al mondo e alle differenze, ma anche ispirarla nelle giovani menti che per mestiere si trova a far crescere ogni giorno?

Un'altra citazione:
by Emily Barney
[...] each teacher she works with will be equipped and supported to help their students to walk away with the necessary tools to be successful in the academic, social and career environments. She is an educator because she believes that every individual can be successful. 
Chi lo dice? Beh, se si crede a ciò che si legge su Internet, la stessa maestrina di sopra² a proposito di se stessa su LinkedIn (parlando in terza persona...). Per cui, studenti di tutto il mondo, fatevi equipaggiare con lo strumento giusto. A scelta, il vostro cervello o un set di chiavi a brugola in cromo-vanadio in offerta da Castorama.

Sopratutto, non dimentichiamo mai e poi mai quanto possa essere deleterio per la salute psicofisica del fanciullo e del giovine il sistema scolastico italiano che ancora costringe i poverini a fare i compiti a mano e non offre delle pratiche caselle con crocetta.

[1] buciardo che sono...
[2] sì, l'ho letto il nome e ho cercato su goooooogle

15 ottobre 2010

One More Talk

by Lullaby71
Due in realtà, ma le citazioni sono più importanti di ogni rispetto per in numero e il genere.

Ne segue che, miei affezionatissimi, se proprio non volete vedere la mia occhialuta faccia in un ambiente molto più nerd di quanto non sia lo SMAU, allora avrete ben 2 (dico due) possibilità.

La prima è nella giornata di venerdì 22 ottobre il quel di Siena, al GNUnisi Day nella duplice veste di membro di Ubuntu e di membro di GNOME. Un cambio d'abito, un po' tipo supereroe, credo sarà d'obbligo. Da notare che alcune persone hanno promesso, con la classica formula "croce sul cuore, che possa morire", di essere presenti almeno nel pomeriggio al banchetto su GNOME. Trattasi, siori e siori, del pluripremiato e pluriimpegnato sviluppatore Cosimo Cecchi e dei cuggggini Lapo Calamandrei e Ulisse Perusin. Rimane un solo dubbio... riuscirò a far compilare senza errori e mandare in esecuzione gnome-shell sul portatile per mostrarla agli avventori?!? Certo che se Cosimo portasse qualche branch ancora inedito...

La seconda data è il giorno seguente, a Roma, in occasione del LinuxDay. Mezz'ora di tempo per parlare delle novità di Ubuntu 10.10. Qui sarà interessante dare una risposta a due domande, le seguenti. Domanda numero 1: "riusciremo ad arrivare in tempo a S. Pietro in Vincolo (e parcheggiare) alla città universitaria de La Sapienza partendo da Siena la mattina alle ore {6,7,8,9}.00?". Domanda numero 2: "ma che mi devo portare anche il netbook per far vedere Unity, visto che dovrebbe andare meglio sui driver Intel rispetto a quelli Ati?".

12 ottobre 2010

Noio volevam savuar l'indiriss

OK, il colbacco c'è, la pelliccia di mammut devo tirarla giù dall'armadio, ma complessivamente è tutto pronto. Manca qualcosa? Ah, sì, magari comunicare al pubblico.

Dunque, schiarita di voce, occhio suadente, occhiali rincalzati, via:
Signore e signori, mi pregio di comunicare a voi tutte e tutti il workshop formativo "Open From the Start" che il vostro affezionatissimo assieme alla mia (e solo mia) affezionatissima Flavia Weisghizzi terremo in quel di Milano all'interno della cornice di SMAU Milano 2010.
La pagina di informazioni iniziali è disponibile qui, e... ok, mi vergogno un po', ma di quella vergogna mista a orgoglio... i posti sono in esaurimento.

Dimenticavo questo mondo ora è social, per cui #smau10Mi è la vostra chiave :)

11 ottobre 2010

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8 ottobre 2010

OMG! Acronym

Ci avevate mai pensato?
Log out → tuo gol
Cioè, nel senso che quando usi Windows il tuo obiettivo è fare logout al più presto possibile?

7 ottobre 2010

OMG! Repubblica

In tema di giornalismo e scoop, piccolo test: trovate l'intruso nella pagina di La Repubblica online di oggi. No, non è il link "La mamma apprende la notizia in tv", che lo sappiamo che cose del genere non dovrebbero succedere in un paese e in un mondo normale, ma questo in fondo è un paese ormai decomposto e rancido in un mondo in declino.

6 ottobre 2010

Deep Space

Presto, presto, presto. Presto prima che OMG! Ubuntu batta tutti sul tempo e scriva della novità. E speriamo che sia così, perché non c'è tempo per verificare e chiedere conferma bisogna battere tutti sul tempo.

Che poi, in fondo, non è tanto difficile scrivere una notizia non confermata e non ufficiale e rimanere comunque nella deontologica correttezza giornalistica. Basta dire una cosa così.
Carino, dovendo accedere a Ubuntu One da una macchina Windows mi sono reso conto che non solo hanno rinnovano un po' la grafica e il layot del sito (no, purtroppo il logo è ancora vecchio; no, purtroppo la gestione dei file e le icone sono ancora vecchi), ma che mi sarebbe possibile aderire a un rinnovato schema di piani a pagamento.
E magari si potrebbe proseguire con:
All'account "Basic" gratis da 2GB si affiancano un account "Mobile" (3.99$ al mese o 39.99$ all'anno) che permette lo streaming della musica e la sincronizzazione dei contatti sui dispositivi mobile e la possibilità di espandere il proprio spazio di storage in maniera flessibile, 20 GB alla volta (2.99$ al mese per ogni pacco da 20 GB, 29.99$ all'anno).
A corredare il tutto si potrebbe mettere una schermata, che dimostri il tutto, come questa:

Magari qualche piccolo commento personale, giusto perché è un blog e non una testata giornalistica. Sono che su questo sono in dubbio: mi si nota di più se dico che Canonical sta svendendo Linux, oppure se dico che è un'ottima possibilità per tutti?

PS ah, pare sia in arrivo la beta per il client UbuntOne per Windows

5 ottobre 2010

Queen of Sugar II - bis

[...]

Il difficile è piuttosto leggere i propri pensieri e guardare dentro di sé e cercare di conoscersi. Ed è proprio il terrore di scoprire il mio vero io e di rimanerne deluso o forse di non riuscire a comprendermi o giustificarmi che mi spinge ad entrare non richiesto nel tiepido alcova di menti care ma estranee per crogiolarmi nel tepore di pensieri preriscaldati, con la segreta speranza che nello specchio degli altri io riesca prima o poi a cogliere bagliori riflessi di ciò che sono e vorrei essere.

G.

1 ottobre 2010

Non è da escludere una certa gelosia...

Nell'attesa che torni l'ispirazione e che a concludere il racconto breve Queen of Sugar¹ sia l'ideatore e non la giovane donna che gentilmente è ospitata su queste pagine che non si sa più bene di cosa trattino, volevo rendere noto al mondo e a tutti gli amici di Internet le seguenti verità:
  • è disponibile GNOME 2.32, il rilascio più controverso della storia di GNOME 2.x. Un rilascio che non ci sarebbe dovuto essere e che invece c'è, con funzioni che sono state aggiunte e poi tolte (GApplication) e piani che sono saltati (quoque tu gnome-shell). Tra le novità più importanti... hmm... ecco... c'è una domanda di riserva?
  • non è ancora disponibile al momento Ubuntu 10.10 RC, checché dicano in giro i soliti noti siti di news (da cui il detto "una iso non fa un release")
  • Al Pacino ha sempre ragione, specie nel film Scent of a Woman (e tu che leggi lo sai anche tu)
  • non basta la calzamaglia rossa e blu e l'identità segreta per diventare Spider-Man (ma di certo conferma che sei creatura mitologica)
  • è ora di andare a letto... da solo... :'(
[1] un premio a chi scova la canzone omonima