... convinto com'ero di essere stato per tutta la vita invece che intero, parzialmente scremato ...
30 dicembre 2006
Cercasi pixel disperatamente
Anche escludendo i problemi personali -- personali nel senso che il mio monitor CRT da 17 pollici da un po' di tempo sta sfocando due terzi di schermo a partire dal centro, cosa non molto bella alla vista (nel senso dei pochi decimi che ormai sono rimasti) e che genera un bel po' di casini quando disegno icone non HighContrast per GNOME... quasi quasi faccio come Leah Culver... Chi è Leah Culver? Una ragazza che aveva bisogno di comprare un nuovo portatile, anzi per precisione un MacBook, ma che come il sottoscritto non aveva sufficienti dindi: invece di rinunciare, come il sottoscritto ha rinunciato al portatile e rinuncerà per un bel pezzo al monitor, ha organizzato una "raccolta fondi" vendendo spazi pubblicitari sul coperchio del suo futuro portatile. Magari dovrei farmi sponsorizzare la traduzione di GNOME... -- dicevo, escludendo i summenzionati problemi personali, nel prossimo futuro potrebbe essere opportuno fare un pensierio a schermoni dalla risoluzione esagerata per vantarsi con gli amici.
Dopo infatti il rumor sulle icone a 512x512 pixel nel futuro MacOS X Leopard, dopo l'uso di icone a 128x128 pixel in Oxygen, ecco che la moda dell'alta risoluzione sbarca in Tango. Il nostro benamato mastro pittore Jimmac ha recentemente espresso un suo parere sulla questione, ossia che non è affatto contrario all'introduzione nelle linee guida di Tango di una ulteriore opzionale misura: Really Large(TM)
Per provare il tutto, ha appena messo su flickr un po' di prove:
Da tenere presente che le icone originali sono in SVG, pronte quindi ad essere scalate senza problemi di sorta.
Si tratta per il momento di prove, un interessante esperimento che credo Jakub rimuginasse da un po'. Oddio, personalmente non trovo affatto brutte le icone in stile Tango quando sono scalate a più di 64 pixel: i bordi e le linee che diventano sempre più grandi e sempre più fumettosi all'aumentare della dimensione, mi sono particolarmente simpatici. Anzi, visto che un'icona è una rappresentazione iconica, per l'appunto, di un oggetto reale, meno dettagli ci sono, meglio è (nel senso che più dettagli metto nell'icona di una stampante più l'icona rappresenta una particolare stampante, meno l'icona è rappresentativa per tutte le altre stampanti).
D'altro canto non tutti i dettagli vengono per nuocere, Jakub non è certo un novellino e i display ad alta risoluzione prima o poi saranno una realtà da affrontare... e pensare che il mio monitor fatica a farmi vedere ben benino le icone a 48 pixel :-((
PS felipe, la questione è un po' articolata, spero di completare quanto prima un post sull'argomento.
PPS ovviamente dimenticavo una prova pratica di uso reale delle icone hi-res
18 dicembre 2006
Questo post verrà pubblicato in forma ridotta...
Mi domandavo, dopo il recente sciopero dei giornalisti (quello in cui i servizi erano senza nome per protestare contro il fatto che i servizi stessi li realizzano giovani giornalisti poco stipendiati e li firmano vecchi giornalisti poco propensi a lasciare il posto, se non ho capito male) e il nuovo sciopero di oggi (quello in cui i telegiornali vanno in onda in forma ridotta per protestare contro gli editori che vogliono mettere flessibilità in ogni dove):
- è lo stesso sciopero? o sono due scioperi uno dopo l'altro con motivazioni simili a diverse?
- si sono accorti i giornalisti che protestavano ieri per i giovani non pagati a lavorare e i vecchi foraggiati in panciolle che la stessa cosa accade anche in: ospedali, università, centri di ricerca, studi di avvocati, studi di notai, enti privati, enti pubblici e financo al parlamento (e sicuramente dimentico qualcosa)?
- si sono accorti i giornalisti che protestano oggi per l'aumento indiscriminato della flessibilità che la stessa cosa accade in %(lista_precedente), fabbriche, officine, call center e tanti, tanti altri posti?
- a me, cosa ca##o me ne frega di avere in futuro giornali, notiziari e telegiornali peggiori per colpa dei vecchi in panciolle che rubano in lavoro² ai giovani e degli editori che tengono tutti flessibili se ho già adesso ospedali, scuole, università, centri di ricerca, studi professionali, fabbriche, officine, call center, catene di informatica, catene di elettrodomestici, catene di bricolage e financo il parlamento nelle stesse condizioni?³
1. vecchia battuta di Daniele Luttazzi.
2. nel senso che qui in "datore di lavoro" è il giovane...
3. ovviamente con tutto l'affetto che posso avere nei confronti dei giovani a cui viene rubato il lavoro e nei confronti di lavoratori costretti a lavorare in precariato, prima che mi si accusi di chissà quale nefandezza verbale
14 dicembre 2006
And the winner is...
Se poi ci aggiungiamo che il nostro software preferito è rilasciato una volta ogni sei mesi con cambiamenti incrementali invece che ogni 2 o 3 anni con modifiche rivoluzionarie tenute più o meno segrete, allora anche il povero utente medio si unisce al coro gridando: «Ma qui non cambia mai niente!!»
«E invece no», come direbbe Lucarelli in BluNotte. Tutto cambia, in caso contrario appassisce e muore (citazione più o meno volontario da qualche vecchio albo degli X-Men).
Prendiamo ad esempio il file manager Nautilus. La versione di sviluppo parrebbe identica alla versione stabile. Anche il sito appena linkato è fermo ai tempi della versione 2.12. Peccato che in queste ultime 3 settimane (ossia dall'apertura del ramo di sviluppo) ci sono stati i seguenti cambiamenti:
- nuova icona disegnata seguendo lo stile Tango (OK, non è 'sto gran cambiamento, ma fa molto figo, specie rispetto alla vecchia icona)
- uso diretto di Cairo per disegnare i bordi arrotondati nelle etichette delle icone selezionate (che ci crediate o no, fino ad ora l'effetto era realizzato usando un file di immagine PNG con cui creare una maschera)
- rimozione dei metadati di un file (simboli, posizione, ingrandimento dell'icona) quando lo stesso è rimosso esternamente (per esempio con rm)
- "inseguimento" della selezione quando si cambia tipo di ordinamento (attualmente se seleziono un file e poi cambio criterio di ordinamento, il file potrebbe scomparire nella parte non visibile della vista)
- "congelamento" della vista a icone durante il cambio di nome di un file (in pratica non viene aggiornata così da evitare problemi analoghi a quello del punto precedente)
- gestione della scroll well del mouse durante il "rubberbanding" (in italiano: mentre si selezionano file nella vista a icone trascinando il mouse e creando il rettangolo semitrasparente di selezione, è possibile fermare il trascinamento mantenendo premuto il tasto del mouse e continuare la selezione facendo ruotare la rotellina di scorriemento... più facile a farsi che a dirsi....)
- limite a 16 caratteri del pulsante menù di posizione (quello in basso a sinista nelle finestre spaziali)
- nuova infrastruttura di registrazione degli eventi del file manager (niente che serva all'utente, utile invece per gli sviluppatori per capire dove e come eventualmente il programma va in crash)
Allora vi aggiungo un po' di pettegolezzi: nessuno di questi cambiamenti è stato direttamente implementato da Alexander "Capitano, mio capitano" Larsson (leader del progetto) il quale ha pubblicamente dichiarato che non si dedicherà a Nautilus perché impegnato nella riscrittura dello GNOME Virtual File System, spostando il tutto in glib ed eliminando i vari problemi di vecchiaia e implementazione; inoltre la metà dei cambiamenti viene dal lavoro di Gene Z. Ragan, ex sviluppatore Eazel che appunto nelle due ultime settimane, dopo aver lasciato Apple e per provare qualcosa di nuovo in Dreamworks[1], ha ripreso a scrivere codice per Nautilus. A un ritmo direi impressionante, specie considerando i cambiamenti avvenuti dopo il fallimento di Eazel al codice di Nautilus. Il tempo di tornare in carreggiata e credo proprio che la versione 2.20 sarà spettacolare.
Un altro aggiornamento che spero sia gradito (visto che sto contribuendo anche io) riguarda Epiphany: nuove icone "temabili" in stile Tango. Cosa vuol dire? Che la vostra barra degli strumenti passa da così:
a così:
e che sarà possibile cambiarle nei temi delle icone, basta usare i giusti nomi.
[1] lo sapete, vero che in Dreamworks usano GNOME?
27 novembre 2006
In ritardo come sempre
Non avrebbero piuttosto dovuto inquisire i ragazzi (ed eventualmente i loro genitori) e perquisire le loro case?
Cioè, se io sono una testa di cazzo e picchio il mio povero cane scattando foto e metto queste foto su flickr, la colpa è di Yahoo! Italia? Magari era nelle condizioni di uso del servizio e non me ne sono accorto, debbo controllare.
Non riesco a capire poi perché dover regolamentare la rete per evitare che tali situazioni si ripetano in futuro. Saranno gli anni passati a dimostrare teoremi matematici, ma ammettiamo che il video non fosse stato reso pubblico su Google Video, nessuno lo avrebbe visto, nessuno si sarebbe indignato (pochi, in verità, se come sembra era tra i più votati nella sezione divertenti), nessuno avrebbe indagato. La conclusione è ovvia. Meno male che c'era google video e che gli adolescenti non erano poi così furbi come pensavano.
Dunque, questa storia ci ha insegnato che:
- se picchi qualcuno e ne fai riprese, non metterle su Internet, per lo meno non dove siano accessibili a tutti
- se picchi qualcuno e ti riprendono, spera che le immagini non finiscano su Internet
- se sei il garante della privacy, fatti i privacy tuoi che a interpretare i risultati di una ricerca ci penso da me
- se sei la procura della repubblica (ma anche il legislatore) forse il gerovital non è più sufficiente e si dovrebbero rinnovare e ringiovanire le risorse umane
13 novembre 2006
Vicoli ciechi
D'altro canto come fare per continuare ad essere uno standard?
Update: sarebbe interessante sapere cosa pensa adesso il buon RMS di Java e di Sun. Oh, ma guarda, qui c'è un video...
Update2: per leggere cosa ne pensava RMS, leggere qui.
Dubbi e scuse
Dubbi
Ammettiamo che un baldo giovanotto abbia una discreta raccolta di musica nell'obsoleto formato "musicassetta a nastro magnetico". Musica che ha acquistato legalmente legalmente quando ancora non possedeva un lettore di CD e andava in giro con un walkman (eh, lo , so, sono abbastanza vecchio ormai).Mettiamo il caso che il baldo giovanotto abbia voglia di ascoltare tale musica con il suo "walkman" di nuova generazione, ossia un lettore di MP3/WMA (e purtroppo non OGG) portatile.
Considerato che attaccare un cavo pinjack-maschio <-> pinjack-maschio tra l'uscita di un lettore di musicassete e l'ingresso audio della omonima scheda del computer, registrare da qui un file WAVE di dimensioni bibliche da dividere e ricodificare in diversi file MP3, uno per canzone, è impresa noiosa e che di certo introdurrebbe rumore, se il baldo giovane si scarica da Internet l'album in questione, incorre in sanzioni penali? Insomma, ha già pagato quella musica, sta solo trovando la strada più breve per sorpassare una gap tecnologico.
PS l'album in questione è Flexable di Steve Vai
PPS visto che iTMS (iTunes Music Store) ti fa ripagare le canzoni se le hai scaricate prima come singolo e poi decidi di acquistare l'intero album, mi sa che la risposta al mio dubbio, dal punto di vista delle case discografiche è no
PPPS forse dovrei chiedere direttevamente a Steve se per lui è OK.
Scuse
Chiedo ufficialmente scusa ai lettori di Planet GNOME Italia e Planet Ubuntu Italia per il riapparire dei miei vecchi post nei feed. Non so perché stia accadendo, l'unica cosa che posso aver fatto è aver aggiunto etichette ai vecchi post, quelli prima del passaggio a blogger beta.11 novembre 2006
Quei venerdì da disegnatori
Debbo ammettere che i vari contributori che nei due precedenti venerdì hanno trovato tempo e ispirazione per disegnare icone rispettando le linee guida di Tango per quelle svariate applicazioni che ne erano ancora prive, debbo ammettere, dicevo, che hanno fatto un gran bel lavoro. L'anteprima di tutte le icone la trovate a collegamento nel paragrafo precedente.
Particolarmente "sexy" è l'icona che tale ulisse sta disegnando per il caro vecchio file manager Nautilus. Era da lustri che speravo in qualcuno che sappesse maneggiare così bene le spirali in un programma di grafica. Ed ora un po' di domande e risposte.
Cosa è Tango Friday?
Niente più e niente meno di un "raduno" su IRC, canale #tango su irc.freenode.net, ogni venerdì del mese, in cui varie persone intorno al mondo discutono e propongono nuove icone per varie applicazioni OS/SL (sì, indipendentemente dall'ambiente grafico, tant'è che c'è anche una icona proposta per VIM), icone che, una volta completato il set (SVG più PNG a 16, 22 e 32 pixel) viene proposto per l'inclusione nella relativa applicazione.Ma perché lo fanno?
Ovvio, per la world domination La finalità del progetto Tango è quella di fornire delle risorse per la grafica di un programma che va a inseririsi in un ambiente desktop. Poiché di ambienti desktop ce ne sono svariati (Windows XP, Aqua di MacOS, GNOME, KDE, XFCE...), i promotori del progetto Tango hanno giustamente pensato di fornire una tavolozza e delle linee guida per il disegno di icone che potessero adattarsi decentemente senza stonare in tutti i vari ambienti.Un esempio? Date un'occhiata a questa schermata del caro vecchio GIMP nella versione di sviluppo (futura 2.4) con le nuove icone in stile Tango inserito in un ambiente Windows XP.
Il Tango Friday è, se vogliamo, una trovata quasi di marketing per spingere più persone a disegnare qualcosa di buono e per finalizzare i loro sforzi (se l'icona me la disegno e poi il programma non l'accetta è una bella perdita di tempo).
Anch'io, anch'io!
Se vi sentiti bravi nel disegno computerizzato e sapete usare GIMP e Inkscape, allora leggetevi ben benino le linee guida di Tango (magari date anche visione ai due video di Jimmac - sempre nella pagine delle linee guida di Tango) e cominciate a disegnare.Ovviamente se siete in tali condizioni, tenete anche presente che c'è da completare il tema di icone predefinito di GNOME.
Oh, non dimenticate che, sebbene i file SVG ben si prestano al copia e incolla, le icone di Tango (quelle che fanno parte del pacchetto tango-icon-theme) sono rilasciate sotto licenza Creative Common e che quindi non è possibile prendere pezzi di quelle icone, riportarle in una nuova icona e rilasciare la nuova icona sotto licenza GLP.
8 novembre 2006
Guide per la traduzione italiana di GNOME
Nei prossimi giorni aggiornerò la pagina principale del mio spazio web, da cui ricordo potete scaricare il pacchetto tgz con le guide di cui sopra in formato installabile e visualizzabile in Yelp, mettendo lì i relativi collegamenti e ricreando anche la guida per l'accessibilità e quella per l'amministrazione di sistema con gnome-doc-utils.
Felice lettura.
Aggiornamento: guide di GNOME ricreate e upload-ate. Se le avevate nei segnalibri, è cambiato il nome del file, per cui ripartite dalla home del mio spazio web.
6 novembre 2006
Swappature
L'ultimo appena scoperto è relativo allo spazio di swap non mantenuto nel passaggio da Dapper.
Il problema principale sta nel fatto che passando da Dapper a Edgy Eft, nel caro vecchio file /etc/fstab i device non sono più elencati con il percorso del device stesso (p.e. /dev/hdaX) ma da un UUID. Nel passaggio, inoltre, la riga relativa alla partizione di swap è scomparsa.
Sì. lo so aggiungere una partizione di swap è semplice. Basta aggiungere la riga:
/dev/hdaX none swap sw 0 0ed eseguire `sudo swapon -a`. Peccato però che la cosa non funziona in Edgy, proprio a causa di quel UUID prima nominato.
Visto che sono buono, ecco a voi la procedura per controllare ed eventualmente correggere il funzionamento della partizione di swap su Edgy (tratta dal relativo bug su Malone). Ovviamente il presupposto è che la partizione di swap sia stata creata e formattata in una precedente installazione. E che in caso di errori e cancellazioni di dati non va la veniate a prendere con me.
- Controllare se la partizione di swap è attiva - eseguite il comando `swapon -s`. In questo modo vengono elencati i file e le partizioni di swap. Se non restituisce alcun output, allora non c'è alcuna partizione di swap attivata.
- Controllare la disponibilità di una partizione di swap - nel Terminale di prima, eseguire `sudo fdisk -l' per elencare i dischi e le partizioni. Nella colonna System dei Dispositivi, in uno ci dovrebbe essere scritto "Linux swap / Solaris". Il dispositivo in quella riga è la vostra partizione di swap.
- Esecuzione di mkswap - sempre nel terminale, eseguire il comando `sudo mkswap -c /dev/XXXX` con XXXX nome della partizione determianto al punto 2. Attenzione all'output restituito dal programma, in esso c'è l'UUID da usare nei passi successivi.
- Modifica di /etc/fstab - aprire /etc/fstab con un editor di testo e aggiungere la riga di cui parlavo prima, con la differenza che al posto del classico /dev/XXXX dovete mettere "UUID=
" dove è l'UUID del device di swap restituito dal comando mkswap. Il numerello è bello lunghetto, per cui vi consiglio il copia-e-incolla e parecchia attenzione. Salvate e chiudete- - Modifica di initramfs - Come al punto precedente, aprite in un editor di testo il file /etc/initramfs-tools/conf.d/resume e sostituite l'UUID che dovrebbe esserci già con l'UUID ricavato al un punto 3 e usato al punto 4. Di nuovo attenzione e di nuovo salvate e chiudete. Ah, questo file serve per determinare il dispositivo di resume per il suspend-on-RAM/disk
- Esecuzione di update-initramfs - eseguire `update-initramfs -u` per rendere effettivi i cambiamenti del punto predecente.
- Riavvio del sistema - Avando modificato initramfs. è necessario riavviare (credo per applicare le modifiche). Se volete solo usare la swap, allora uno `sudo swapon -a` potrebbe bastare.
Ovviamente tutta questa procedura è necessaria per avere lo stesso UUID nei file /etc/fstab e /etc/initramfs-tools/conf.d/resume per cui ad ogni successiva modifica dello swap, bisogna controllare che i due siano in sincro, pena malfunzionamenti nell'uso dello spazio di swap e nella sospensione ACPI del sistema.
Update: mi si chiede il formato del file /etc/initramfs-tools/conf.d/resume. Il mio è, su un'unica riga,
RESUME=UUID=88ddb5c8-4e84-4580-9cc9-86cf59f58c5bOssia, come per /etc/fstab invece del percorso al device, UUID= seguito dal numero univoco del device.
In quanto al funzionamento del resume, non ho provato, però per esprerienza ho visto che se i due file non fanno riferimento allo stesso UUID (o uno fa riferimento all'UUID e l'altro al device), allora lo spazio di swap non viene attivato. Forse in tal caso il resume non funzionerebbe. Non escludo però che anche l'opzione "resume=" nel file /boot/grub/menu.lst debba usare l'UUID.
4 novembre 2006
Questi giornalisti
Le novità di questa release, che va a sostituire la versione 6.06 uscita all’inizio di questa estate, si concentrano soprattutto sui ritocchi di usabilità, sulla limatura di alcune imperfezioni e sull’aggiunta di nuovo software. Per gli utenti italiani è stata prevista una maggiore accuratezza nelle traduzioni..... OK, è vero che mi ero fatto un appunto mentale di migliorare un po' le traduzioni, ma che la cosa fosse stata prevista? Qualcuno del LoCo team ne sa nulla?
E poi, con i problemi di precedenza delle vecchie traduzioni in Launchpad e quello del parsing dell'apostrofoc che fa fallire update-manager, non ci dovrebbe essere una regressione nella traduzione italiana? Ma che diavolo scrivono? Mi tocca fare anche il giornalista per vedere scritte da qualche parte due righe che abbiano forma compiuta, correttezza grammaticale e sintattica nonché contenuto interessante e non edulcorato?
3 novembre 2006
Questione di dimensioni
Per chi già usasse Totem in GNOME 2.16, la modifica è abbastanza semplice: aprire il file glade totem.glade (posizionato tipicamente in /usr/share/totem/) trovare la definizione del widget dal nome tmw_bvw_vbox ed eliminare le proprietà width_request e height_request. Ovviamente con i privilegi di root.
Se non avete capito, date un'occhiata alla patch, potrebbe illuminarvi.
PS salve, Planet GNOME Italia :-)
25 ottobre 2006
Io ce l'ho profumato
Allora, lo so che non mi state leggendo, cari parcaroli, lo so, ed è per questo che la mia personalità schizzofrenica sta prendendo il sopravvento. Io ci ho provato a rimanere calmo e ascoltare le vostre storie del terrore e di paura, ci ho provato a dirvi "Io veramente non uso Windows" (e ho visto l'angoscia sui vostri volti, cosa pensate, che sia un terrorista? che non esista altro), nella speranze che sparissero domande del tipo se-faccio-clic-così-mi-scompare-tutto-e-non-so-che-fare. Ho provato a rimanere calmo e ci sono riuscito. Sono bravo a dare l'apparenza di persona impassibile.
Ma ora, qui, con davanti solo una tastiera e senza scendere nello scurrile, ve lo voglio esporre chiaramente.
NON LO SO COME CASPIO FUNZIONA WINDOWS! HAI CAPITO? NON LO SO! ENNE O ENNE LOSO!
È da 5 mesi che non ce l'ho più sull'hard disk e 4 anni che comunque lo usavo circa una volta ogni due mesi. Io non ve lo so dire perché, dopo che avete comprato il nuovo computer, che vi hanno detto essere pronto per Vista, che non lo sapete neanche che cosa è Vista, ma siete felici di essere pronti, dicevo non so dire perché sul nuovo computer dove c'è XP e avete installato una bellissima applicazione che vi permette di scrivere musica su pentagramma e di ascoltarla anche (in modo sopraffino, visto le capacità della nuova scheda audio) e adesso quando lo chiudete e lo riavviate vi appare un messaggio che vi dice che non è possibile gestire un numero di font infiniti. Che prima vi funzionava così bene sul vecchio computer dove avevate Windows Millenium (unici in tutta Italia, credo) e invece adesso dovete rimuoverlo e reinstallarlo ad ogni utilizzo. Trovate una caspio di versione più recente. O aspettate l'uscita di Vista trattenendo il fiato. La seconda è meglio.
17 ottobre 2006
Grafica d'autore
Ecco qui un po' di nuove icone che sto per committare sul CVS. Ovviamente ogni suggerimento è come al solito benvenuto.
Le motivazioni di alcuni cambiamenti le trovere nel ChangeLog di gnome-themes.
13 ottobre 2006
Simpaticamente, comunicare
OK, edgy è la versione di sviluppo (non solo nel senso che non è ancora finalizzata, ma anche che è banco di prova delle ultime novità) e per un ambiente stabile c'è dapper, ma mi spiegate perché nelle note di rilascio della Beta, accanto a "Hey, guarda che abbiamo tolto di mezzo il vecchi init" non c'è scritto "Hey, guarda che /bin/sh non è più un collegamento alla bash"?
OK, c'è la specifica DashAsBinSh che indica motivi e altro, ivi compreso il fatto che è già stata confermata la sua POSIX compliant da Debian.
Però la shell è un componente essenziale del sistema, non tanto per le console (o terminali) degli utenti, che comunque sono ancora bash per le funzionalità offerte nell'utilizzo interattivo, quanto per tutta quella serie di script che si possono avere per l'automatizzazione di una serie di compiti (backup in primis). La shell dash è sicuramente un buon prodotto, non sarò certo io ad afffermare il contrario basandomi su dati inesistenti, ma chi si scrive uno scrip non lo fa leggendo lo standard POSIX, ma il manuale inline e quello online della bash (e tutti i vari tutorial, guide definitive, trip&tricks e via dicendo). Magari, nel corso degli anni, a qualcuno è scappata una opzione bash-only in uno script che comincia per #!/bin/sh
La disponibilità immediata e rapida di una "base di conoscenze" è fondamentale in progetti di ampio respiro. Se un qualche script utente dovesse fallire dopo il passaggio da dapper a edgy sarebbe utile avere un articolo, una nota, un brogliaccio da qualche parte che dica "Hey, sappiamo già cosa è successo".
A proposito di base di conoscenze: se avete attivato il profilo per la codifica di MP3 in GNOME come consigliato dal manuale utente di Sound Juicer, fate attenzione al bitrate impostato. Se non sapete di cosa sto parlando, allora spiego tutto dal principio.
GNOME fornisce delle chiavi GConf per la definizione di profili audio da usare nel ripping dei CD audio. Ogni profilo corrisponde a una serie di chiavi che specificano, ciascuna, se il profilo è attivo, il nome, la descrizione, l'estensione del file risultante e, cosa importante, la pipeline di GStreamer da usare per effettuare l'encoding. Le trovate in /system/gstreamer/0.10/audio/profiles e le potete modificare con una più o meno comoda interfaccia nelle preferenze di Sound Juicer.
Con i plugin giusti, quindi, oltre ai formati predefiniti, è possibile realizzare anche file MP3. La pipeline da usare è indicata nel manuale di Sound Juicer. C'è però un problema. Il plugin di lame accetta delle opzioni, praticamente le stesse offerte dal programma a riga di comando (per conoscere tutte le opzioni del plugin eseguire 'gst-inspect-0.10 lame'). Ora, la vecchia versione del manuale riportava questa configurazione
... ! lame name=enc bitrate=192 vbr=0 ! id3muxLa nuova versione riporta invece
... ! lame name=enc bitrate=196 vbr=0 ! id3v2muxUn miglioramento, direte, visto che usa il nuovo plugin per i tag ID3 e aumente un po' il bitrate. Sì, peccato solo che il plugin lame fallisce l'inizializzazione con valori di bitrate diversi da quelli standard (128 e 192 funzionano, altri non ne ho provati). Per testare il funzionamento o meno di un valore provate il seguente comando, invece di provare il ripping di un cd
gst-launch-0.10 audiotestsrc ! audioconvert ! lame bitrate=192 ! fakesinkSe la pipeline non restituisce errori (e rimane quindi in esecuzione) allora il valore di bitrate è "buono". Ovviamente il cambiamento id3mux --> id3v2mux è altamente consigliato (non so però in quale tra i vari pacchetti di GStreamer si trovi).
12 ottobre 2006
A Beta Life
Per ora, il cambiamento più evidente è la possibilità di aggiungere etichette a ogni post. Per il resto sembra che abbiamo migliorato i JavaScript :-)
A questo punto resta il dubbio: che etichette usare per un post come questo?
29 settembre 2006
Biciclette
... e questo lo disse il buon Steve Jobs parecchi anni fa. PresentationZen propone una piccola aggiunga:
Blogged with Flock
24 settembre 2006
Cherry Lips (Go Baby Go!)
Dovere di cronaca per i lettori di planet ubuntu-it, con un pizzico di contentezza personale. A quanto pare c'è un bel po' di attività in giro per la noosfera, tutta volta migliorare o perfezionare.
Se infatti è già da qualche giorno che il buon Alex "Capitano, o mio capitano" Larsson ha proposto il suo intento di riprogettare gnome-vfs risolvendo tutti gli errori e idiosincrasie che si sono accumulate negli anni, solo stamattina scopro che in contemporanea Carl Worth sta lavorando ad un nuovo algoritmo di tessellator (la porzione di cairo che si occupa di calcolare riempimenti e contorni per quei backend che non lo fanno da sé (PDF, PS, SVG)) che permetta di avere delle prestazioni O(NlogN) con numero di bordi.
Due email interessanti, specie l'analisi impietosa che Alex fa del suo stesso progetto: ah, se più gente sapesse criticare così le proprie azioni...
23 settembre 2006
D.J. Eddie
Oh, ti spiegano anche come poterli ascoltare con Unix/Linux :-) Altro che il simpatico e inaccessibile archivio video della Rai.
22 settembre 2006
Assistenza tecnica - parte 2
21 settembre 2006
Assistenza tecnica
Premesso che al momento non lo usando compiz e che sono ancora su una Dapper Drake, provo a spremere le mie stanche meningi e a ricordarmi cosa avessi fatto. Momento, lo avevo già scritto quello che avevo fatto e il commento è proprio relativo a quel post...
L'unico altro consiglio che posso darti, mio anonimo lettore, è di usare gconf-editor e controllare il valore della chiave /desktop/gnome/peripherals/keyboard/general/disable_sysconfig_changed_warning (da impostare a falso, ossia togliere la spunta, per far sì che all'avvio di GNOME venga chiesto se usare le impostazioni di sistema o quelle tue personali).
Da tenere d'occhio anche le chiavi in /desktop/gnome/peripherals/keyboard/kbd
In particolare le due chiavi lista (cioè che ammettono una lista di valori):
- /desktop/gnome/peripherals/keyboard/kbd/layouts deve avere "it" come valore (usa la disposizione italiana)
- /desktop/gnome/peripherals/keyboard/kbd/options deve avere "lv3 lv3:ralt_switch" tra i vari valori presenti per impostare come selettore di terzo livello il tasto Alt sinistro (cioè AltGr)
- Xgl (il server grafico quindi, non compiz, compiz è solo in gestore di finestre) potrebbe avere ancora dei problemi a riconoscere layout di tastiera diversi da quello inglese
- In tali condizioni si deve fare in modo di usare non il layout di tastiera definito per server nel noto file /etc/X11/xorg.conf, bensì il layout definito e usato dalla sessione di GNOME, gestibile con le chiavi GConf e con le opzioni presenti nello strumento di preferenza Tastiera (dove per altro ci dovrebbe essere anche la voce relativa al selettore di terzo livello)
14 settembre 2006
Io sono un accidioso
Prendiamo questo blog. È da almeno un paio di mesi che non scrivo. Eppure non ne sono angosciato, o preoccupato, o cammino per le strade in cerca di qualcosa da riportare.
D'altro canto, fior fiori di personaggioni hanno detto che si dovrebbe aprire un blog solo se si ha qualcosa di intelligente da dire... Una parafrasi del vecchio detto "meglio stare zitti e sembrare stupidi che aprire la bocca e fugare ogni dubbio"? (anche qui: era un detto o una battuta di Groucho in qualche vecchio numero di Dylan Dog? confodere gli eventi è sintomo di qualcosa di grave?).
Cmq, gentile noosfera, sono tornato. Lo so che non hai sentito la mancanza, ma io un po' sì, visto che nell'assenza ho fatto cose come questa :-)
20 luglio 2006
Coerenze grafiche - parte 2
Lo stile scelto a quanto pare è "glassy", basato sui riflessi vetrosi dell'attuale splash screen.
La coerenza grafica non è male, specie usando i login manager indicati come login_who e gli sfondi della scrivania indicati come wall_troy. Resta da vedere se, una volta applicati, l'effetto vetroso non risulti troppo pesante. Pesantezza che di certo si fa un po' notare nel logo (provate a scalarlo a 16x16 o 24x24...)
Al momento il mio gusto personale è però più vicino a uno stile "piatto" e senza fronzoli come quello della SLED, dal nome Gilouche. Lo trovate su art.gnome.org. Se poi l'accostamento panna/blu non vi piace, gli artisti di Novell hanno preparato anche due variazioni (ClorophilII e Syncronicity). Questi li trovate nel pacchetto RPM dal nome gnome2-SUSE su servizi come rpmfind.net.
10 luglio 2006
SLAB: menu, reloaded
Non è un "solo chiacchiare e distintivo", ma una prova sul campo: il codice sorgente è da qualche tempo a disposizione sul cvs di GNOME (può essere che slab sta per Suse Linux Application Browser?) e che qualcuno ha ben pensato di preparare un bel pacchetto Debian per Ubuntu.
Sul forum di Ubuntu ci sono tutte le informazioni necessarie per avere qualcosa di funzionante. È possibile infatti che si evidenzino dei problemi, legati ad una non corretta comunicazione tra GConf e SLAB. Ma su questo tornerò più avanti.
Commento a caldo. Bello, carino, buono l'aspetto e il funzionamento del browser di applicazioni e del centro di controllo, ma non si tratta certo del santo graal. Non che il tutto non funzioni o che non introduca una sferzata di novità, ma mi pare che molto dell'entusiasmo dimostrato in rete sia legato più al fattore novità[1] che alla reale funzionalità dell'applet.
La domanda principale che ci possiamo porre è: perché l'attuale sistema proposto da GNOME per l'avvio di applicazioni e strumenti di prefernza e per la gestione di altre attività globali (apertura di documenti recenti, consultazione dei manuali, blocco o termine della sessione...) dovrebbe essere sostituita da altro? Di motivi ce ne sarebbero, almeno per l'ormai raggiunta anzianità del concetto pannello+applet. Rimando ai talk e alle idee future espresse al GUADEC a proposito del nuovo progetto Gimmie.
La nuova applet di Novell invece, in modo meno radicale, propone una finestra multifunzione (già si tratta di un a finestra, un riquadro, non un menù nel senso stretto del temine, attaccata ad un pannello per ragioni di... di... Boh, se si aprisse sul centro dello schermo sarebbe lo stesso....) che non scontenti (troppo) gli utenti navigati di GNOME, colpendoli con l'effetto novità, e vecchi utenti di altri sistemi operativi con penetrazione di mercato pari al 90%, colpendoli con l'effetto "rassicurati, se sai usare il tasto start, sai usare anche questo". Non dimentichiamo infatti che il prodotto è stato sviluppato per una distribuzione che andrà a porsi nel segmento enterprise desktop (lo ha anche nel nome), dove troviamo mooolte installazioni di quella azienda appena citata che ha il 90% del mercato.
Visto che si tratta di un pacchetto di soli 300 kB, scaricatela e provatela, magari con lo stesso layout del pannello usato da Novell (solo pannello inferiore con, da sn a ds, SLAB, elenco finestra, area di notifica, orologio, mostra scrivania). Se poi volete provarlo come "in mente dei", allora installate e fate partire anche Beagle, lascindogli il tempo di indicizzare la vostra cartella home. Di certo le impressioni dal vivo rendono meglio di una mia recensione, anche perché credo proprio che è possibile amare o restare indifferenti a questa applet.
Il mio giudizio è ancora sospeso; qualcosa di buono c'è, ma per me il vecchio menù fornisce un accesso più diretto ai file e alle applicazioni.
Diverso il giudizio relativo al browser di applicazioni e il centro di controllo (ovviamente si tratta della stessa interfaccia, solo che vengono mostrati elementi diversi). Eliminando il comportamento predefinito di chiusura una volta selezionata l'applicazione o lo strumento di preferenze (chiave ab_exit_shell_on_action_start), gradirei vederli inseriti GNOME. Magari con l'attesa ri-organizzazione degli strumenti di controllo in diverse categorie (Aspetto, Hardware ...). Sono delle aggiunte, è vero, ma possono sempre risultare utili.
Infine ottimo il giudizio sulla infrastruttura. La personalizzazione da parte dell'utente o del vendor è completamente affidata a una serie di chiavi GConf (parecchie in verità, ma servono), per cui è altamente limitata la necessità di creare patch per adattare l'applet a una distribuzione che non sia la SUSE. Come anticipato all'inizio è possibile specificare il programma a cui passare la stringa da cercare, o le applicazioni da avviare con i pulsanti Disco rigido e Rete nella sezione stato (tramite i rispettivi file .desktop invece che il comando in sè), oppure una serie di attività comuni da inserire nel pannello di controllo (anche qui per mezzo dei file .desktop), oppure ancora delle chiavi lock-down (che proprio lockdown non sono, ma sono pensate per l'amministazione) per disabilitare parte delle funzionalità.
Un giretto per le varie chiavi con GConf-editor è altametne consigliato, così come la modifica di alcune di esse per rendere il tutto più integrato con la propria distribuzione e con le proprie necessità. Magari in un successivo post ne elenco alcune che potrebbe essere interessante cambiare.
Lo strano è che le chiavi si trovano in /desktop/applications/main-menu/ , IMHO posizione errata visto che in /desktop/applications/ sono definite le applicazioni "preferite" (browser web, terminale, window manager..."); la posizione corretta credo sarebbe stata /apps/.
Un altro problema relativo a GConf è che non funziona l'aggiornamento automatico: GConf è stato pensato proprio per notificare immediatamente alla o alle applicazioni i cambiamenti apportati al suo database (cfr. p.e. il cambio di tema). SLAB sembra insensibile e per applicare le modifiche è necessio uccidere il pannello o addirittura uscire e avviare una nuova sessione). Credo proprio che comunicherò al più presto questi problemi agli sviluppatori.
Conclusioni
Progetto interessante, lode a Novell per aver rilasciato il tutto sotto licenza GPL e per aver proposto qualcosa di alternativo. A mio avviso ci sono diverse pecche da colmare (il sopra citato problema con GConf, la strana dimensione di alcune icone, l'assenza dei suggerimenti, i brutti menù contestuali), ma si tratta di peccati veniali. Un po' macchino a volte l'accesso alle diverse risorse, ma la funzione ricerca in congiunzione con Beagle ci mette una bella pezza.
Non credo sarebbe giusto indicarla come LA Soluzione Definitiva alla questione "Come far accedere l'utente alle risorse fornite dal computer?", ma dovrebbe essere piuttosto vista come una soluzione alternativa e parallela al problema, da includere, da mettere in evidenza, ma non da usare come unica proposta.
____________________________________________
[1] fattore novità: quando qualcosa di nuovo è agli occhi di tutti qualcosa di magnifico. Ad esempio quando appare in giro un nuovo theme engine un po' diverso (come ai suoi tempi Industrial o Glider) e tutti dicono "Magnifico, usiamolo come tema predefinito", salvo poi stancarsene dopo un paio di rilasci.
9 luglio 2006
Coerenze grafiche
Passiamo ora al solito post legato ad Ubuntu. Tra le letture di questa mattina c'è stato anche questo interessante articolo su madpenguin.org della SUSE Linux Enterprise Desktop 10, a cui in giornata farà seguito anche la lettura di questo secondo articolo sulla "semplice" SUSE Linux 10.1
Ciò che mi ha colpito è la qualità e la coerenza grafica che il team di Novell ha dato al prodotto. Se osservate bene le varie schermate e i vari screencast che accompagnano l'articolo, noterete come tutti gli elementi grafici di sfondo abbiano un aspetto coerente.
Mi riferisco alle immagini usate da Novell per lo sfondo dell'installatore, della procedura di boot, del login manager, dello splash screen e del desktop (se avete Flash installato potete vederli tutti in questo screencast). Sebbene siano l'uno diverso dall'altro, tutti comunque usano gli stessi colori, le stesse tonalità e le stesse decorazioni.
Niente di nuovo, in fondo sono solo copie di quanto fornito da Apple nel Mac OS; però sono semplici ed elenganti, coerenti (l'ho già detto abbastanza) e non pesanti.
Ubuntu, nel rilascio 6.06, tenta di dare una omogeneità agli stessi elementi, ma senza ottenere lo stesso risultato di Novell/SUSE. Basta notare la grande differenza di tonalità tra lo sfondo del login manager e quella del desktop, troppo chiaro il primo, tropo scuro il secondo. Anche lo splash screen risulta a mio avviso un po' troppo carico di elementi (il bordo arrotondato con l'effetto di rilevo, l'incavo attorno al logo, la grande macchia troppo bianca sulla destra).
Come fare per ottenere un simile risultato? Bisogna provare, provare, provare e affidarsia gente di talento. Come il buon Jimmac che nella sua homepage ci mette a disposizione un'anteprima di tutti i vari temi grafici che sono stati provati e sottoposti a giudizio. Sarebbe interssante studiare non tanto il risultato, ma il metodo di realizzazione per ricavare delle linee guida per i futuri prodotti di Ubuntu.
Se infatti è vero che Ubuntu mantiene una coerenza grafica tutta sua (la striscia bianca sotto il logo, quella col lato sinistro tondo, è la stessa nella copertina del CD e nello splash screen, così come i toni di colore), è altrettanto vero che i vari esperimenti proposti da Jimmac sono più eleganti e più al passo con gli attuali "standard" grafici. A me piace moltissimo come la scritta Novell Linux Desktop Entrerprise e il logo di Novell appaiono: sono lì, piccoli e non troppo chiassosi (al contrario della gigantesca scritta Ubuntu nel login manager), anche se l'effetto di riflesso è chiaramente copiato (OK, ispirato) dalla grafica di Apple qua e là nel sul sito.
Visto che l'appetito vien managiando, che ne dite di questo nuovo splash screen?
Assalti frontali
No, non parlo l'ottima band romana delle mie parti (che permette di scaricare gli MP3 dei loro brani), ma dell'aggressione che le mie stanche membra rischiato questa notte.
Che ci fosse qualcosa che non andava si era intuito già dal pomeriggio, ma solo quando ormai a notte fonda sono andato a dormire ho capito che la situazione era grave. Spengo la luce, mi infilo le cuffio del lettore MP3 di mia sorella (perché sono solo le 2 e mezze e non ho ancora sonno) e mi sdraio sul letto. Dopo un paio di minuti, giusto il tempo di ascoltare Spiderman rifatto dai Ramones, che cominio a sentire prurito qua e là. Dubbioso mi tolgo le cuffie, sto un po' in ascolto... ecco, un ronzio, una fo$$§ta zanzara è entrata in camera.
Decido di passare all'azione, un po' di sana caccia prima di addormentarsi farà di certo bene.
Lentamente scendo dal letto, mi avvicino all'interruttore della luce, lo premo, aspetto che gli occhi si abituino all'improvvisa inondazione di fotoni, mi giro e...
...quindici, dico quindici, ripeto quindici zanzare se ne stavano bel belle appoggiate sul muro accanto al letto, disposte lungo tutta la lunghezza, pronte chi a pungere su un piede, chi su una spalla, chi su un braccio, chi altrove.
Chiuse porta e finestra, al grido di "Hey! Ho! Let's go!", ho cominciato la mattanza
30 giugno 2006
Unboxing Ubuntu
PS il commento di Milo di cui sopra è giunto prima che io avessi avuto il tempo di inserire la descrizione e prima che mi accorgessi della presenza di tale comemtno: il risultato è davvero comico...
19 giugno 2006
Esegesi del mio pensiero
Premesse
- È da qualche giorno che non leggo le mie email, visto che tra l'altro non sono a casa.
- Sono andato in un internet point.
- Ho consultato la mia posta elettronica tramite la non poi così comoda interfaccia web.
Stato attuale
Diavolo, quanta email spazzatura mi arriva senza che me ne accorga, visto che è filtrata dal mio client. Chi mi offre software, chi mi offre lavoro senza muovermi di casa, chi mi offre immagini di donne nude, chi si preccupa della mia salute.Il pensiero
Ma se il mio indirizzo di posta fosse rocco@siffredi.it, di offerte per allungarmi il pene me ne arriverebbero lo stesso?
8 giugno 2006
Piacere di incontrarti, indovina chi sono?
Per chi invece, come il sottoscritto, abita a Roma, il cabalistico e spaventoso numero 060606 altro non fa venire in mente che il servizio ChiamaRoma del comune medesimo (per i meno accorti: 06 è il prefisso telefonico di Roma, 060606 altro non fa che ripeterlo 3 volte; se poi vi domandate perché proprio tre volte, beh, forse due era poco e 4 era troppo).
Strano: non mi pare di aver mai sentito lamente da parte del Vaticano per la scelta poco consona. Diamine, milioni di persone nel mondo sono convinte che il papa sia il sindaco di Roma (pardon, non ho trovato link per questa vecchia notizia) e noi che facciamo? Usiamo il numero del suo nemico naturale per il servizio di call centrer. Insomma, se la cosa fosse vera ci sarebbero dovuti essere strali di condanna da una sponda all'altra del Tevere.
Ad ogni modo, il servizio ChiamaRoma non ti costa niente, ha una risposta per tutto, rispondono sempre delle ragazze con voce gentile e non ti mettono mai in attesa. Peccato scoprire solo ora che si tratta di un covo di satanisti e cose del genere. Meglio che smetta di consultarli, non vorrei che dopo un certo numero mi propongano di comprarsi la mia anima...
PS ma il momento veramente critico erano le ore 6.06 del giorno 6-06-2006?? Come il 9 settembre 1999 alle ore 9 e 9 minuti?
PPS ora che lo noto, ma allora ogni giorno, alle ore 6, 6 minuti e 6 secondi è l'ora del diavolo!!!
6 giugno 2006
Smentite
Forse anche la notizia che i rappresentanti di lista fossero stati cacciati in malo modo era fasulla o per lo meno gonfiata?
1 giugno 2006
Floating Ubuntu
Dunque, gnome-screensaver, il gestore di salvaschermi predefinito di GNOME, fornisce due "motori" di temi per salvaschermo: slideshow e floaters. Il secondo dei due prende una immagine, passata da riga di comando, e ne fa fluttuare sue repliche sullo schermo. Se ne ha un esempio con il tema Orma fluttuante, in cui a fluttuare è la classica impronta-logo di GNOME.
Orbene, visto che la nostra distro preferita è Ubuntu, perché non fare qualcosa del genere? Ecco come.
Per prima cosa procuratevi questo logo di Ubuntu. Si tratta del logo (in SVG) fornito col tema Tangerine, a cui sono state rimosse ombre e dettagli inutili e che è stato scalato a 128 pixel dagli originali 48. Copiatelo quindi nella directory opportuna:
sudo cp ubuntu-logo.svg /usr/share/pixmapsOra bisogna scrivere il file .desktop che definisce nome e comportamento del tema del salvaschermo: col comando
sudo gedit /usr/share/gnome-screensaver/themes/ubuntu-floater.desktopsi crea e apre il file ubuntu-floater.desktop che andrà a definire il tema del salvaschermo. Il contenuto di tale file sarà il seguente:
[Desktop Entry]Una volta copiato, salvare e chiudere il file
Version=1.0
Encoding=UTF-8
Name=Floating Ubuntu
Name[it]=Ubuntu fluttuante
Comment=Bubbles the Ubuntu logo around the screen
Comment[it]=Fa rimbalzare logo di Ubuntu sullo schermo
Exec=floaters -r /usr/share/pixmaps/ubuntu-logo.svg
TryExec=floaters
StartupNotify=false
Terminal=false
Type=Application
Categories=GNOME;Screensaver;
X-Ubuntu-Gettext-Domain=gnome-screensaver
Da notare, nella chiave Exec, la presenza del parametro -r che, di tanto in tanto, fa roteare il logo sullo schermo. Per un elenco completo delle opzioni di floaters, usare nel termale il comando
/usr/lib/gnome-screensaver/gnome-screensaver/floaters --helpHappy Ubuntu a tutti.
PS: se qualcuno crea un bel file .deb, ne faccio l'upload nel mio spazio web.
31 maggio 2006
Compiz, Ubuntu e le tastiere italiane
In questa pagina del wiki di Ubuntu, viene suggerito l'uso della seguente riga di comando per l'avvio di Xgl
Xgl -fullscreen :1 -ac -br -accel glx:pbuffer -accel xv:fbo
Notare in particolare il parametro "-br" che, eseguendo `Xgl --help` in un terminale, si scopre corrisponde a
disable the X Keyboard ExtensionCiò impedisce il corretto funzionamento della tastiera in italiano, in particolare non è possibile:
- utilizzare il tasto BlocMaiusc per scrivere le lettere maiuscole accentate (ÀÈÌÒÙ)
- Utilizzare il AltGr come selettore di terzo livello per immettere caratteri non ASCII non presenti sulla tastiera (come «»¢“””ñµĸjħŋđðßðæ@ł€¶ŧ←↓→øþ¹²³¼½¬{[]})
- non inserire -br nella riga di comando per l'avvio di Xgl (in terminale, script, file .desktop per una nuova sessione di GDM o nel file gdm.conf-custom per l'avvio di X con GDM, a seconda del metodo scelto)
- all'avvio della prima sessione con Xgl+Compiz (in GNOME, ovvio) scegliere l'opzione "Usa impostazioni di GNOME" nel dialogo che notifica la discrepanza tra le impostazioni di X e quelle di GNOME
- aprire lo strumento di preferenza Tastiera quindni mpostare la disposizione italiana nella scheda Disposizioni
- Sempre nello strumento di preferenza Tastiera nella scheda Opzioni di disposizione scegliere l'opzione Super è mappato sul tasto Win per la sezione Comportamento tasto Alt/Win e l'opzione BlocMaiusc commuta l'uso normale delle lettere maiuscole dei caratteri alfabetici nella sezione Comportamento tasto BlocMaiusc.
Proteste inutili
Partiamo dai componenti del seggio. Stavolta, causa impossibilità (e indolenze) varie, a farmi da segretario è venuta la mia mammina. La sua prima volta a contatto con gli intricati ingranaggi delle elezioni con sistema proporzionale. Ne è rimasta scioccata. Forse però era solo amareggiata per aver dovuto ricopiare a mano sul verbale tutti i candicati (PDF) alla carica di consigliere (una sessantina per ogni lista, con trentasei liste presenti).
Avevamo gli scrutatori, due signore e due ragazze appena ventenni.
Infine avevamo i rappresentanti di lista, circa una ventina, più alcuni candidati alla carica di consigliere municipale (che hanno facoltà di presenziare). Curiosità: tutti i rappresentati del centro sinistra erano uomini, tutti i rappresentanti del centro destra erano donne.
Nello svolgimento delle operazioni di voto non si sono verificati problemi. Fatto salvo domenica un signore che esce dalla cabina con una sola scheda e alla domanda "ma l'altra?" risponde "Eh, ho sbagliato a votare, che me la cambiate?" Fortuna che ero nel seggio (visto che ho passato parecchio tempo in giro a chiacchierare con il messo (o la messo, visto che è donna?) del sindaco che conosco da parecchio tempo), altrimenti la mia mamma avrebbe fatto il cambio. La cosa bella è che lunedì, mentre mi trovavo assieme al messo all'ingresso della scuola, il signore torna dicendo che lui voleva lamentare una irregolarità, ossia quella che gli era stato impedito di votare e che il figlio gli aveva detto che la scheda gli andava cambiata. Verbali alla mano, gli faccio vedere che non è previsto il caso di restituzione della scheda per un cambio. Bofonchia un po' dicendo che gli avevano detto votare un candidato... Mentalmente penso "e chi cazzo se ne fotte! potevi stare attento, vecchio rincoglionito che non sei altro. Io devo far quadrare i conti. Avrei potuto dirti di strappare un po' la scheda, visto che è previsto il cambio per le schede deteriorate, ma chi me lo faceva fare a portarmi appresso nei conti 'sta scheda a penzoloni"
Ma passiamo alla fase che più interessa tutti, quella in cui i presidenti fanno sempre dei gravi brogli che tolgono voti al povero Silvio: lo spoglio.
Dieci minuti prima della chiusura dei seggi, tutti i rappresentanti di lista accreditati si incominciano a presentare. Bravi, noi abbiamo passato l'intera domenica e siamo qui dalle sette, sudati con gli occhi che si incrociano per tutti i nomi che abbiamo dovuto trascrivere nei verbali, e voi vi presentate alle 3 precise, freschi freschi di doccia e di deodorante.
Lo spoglio, purtroppo, non ha presentato particolari contestazioni. Al di là della mia conoscenza di quali voti sono validi e quali no, al di là delle linee guida che avrei assunto e che gli avevo esposto, al di là della mia imparzialità nell'attribuire i voti, credo che per la giovane età o per scarsa volontà (erano lì solo per prendere i dati e i soldi che i partiti gli danno per essere lì) non sarebbero stati in grado di sollevare o argomentare una protesta formale. Formale, perché di protesta informale ce n'è stata una.
Ma qui è necessaria una premessa. Nel seggio accanto al nostro, era di presidenza una professoressa che per tutta la domenica e per tutto il lunedì ha dovuto litigare con un rappresentante di lista che pretendeva di votare per il municipo pur essendo appartenente ad un altro. La signora professoressa, un po' antipatica in verità, ha ben pensato di cacciare via tutti i rappresentanti di lista all'atto dello spoglio. Ci sono state proteste e reclami, ma, salvo successive azioni legali, era nelle sue possibilità. Ne è venuto fuori, alla fine dello spoglio, mentre io ero di nuovo dal messo comunicare i dati da trasmettere via PC, che il rappresentante dell'Ulivo, tagliato "fuori" dalle rappresentati di UDC, FI e AN dalle postazioni accanto a me che controllavo le schede e assegnavo voti, abbia detto che in questa scuola "si andava dalla stelle alle stalle", con seggi che cacciavano fuori i rappresentanti e seggi, come il mio "troppo blandi"
È in queste occasioni che uno ringrazia di avere una mamma cazzuta, quelle occasioni in cui uno non si può difendere da solo. Anche perché dopo avergli chiesto se si trattava di una protesta, ha ricevuto come risposta, rincarando la dose, qualcosa che faceva riferimento al fatto che nel mio seggio c'erano tutti ragazzini, che vedi le proteste che avrei potuto rivecevere, che in fin dei conti chiunque poteva avvicinarsi alle schede e magari metterci le mani e invalidare il voto.
Mamma lo ha distrutto, come solo lei sa fare senza picchiare. Mi dispiace essermi perso la scena.
Comunque, o mio piccolo rappresentante di lista, che per tutto il tempo dello spoglio te ne sei stato in un angolo zitto zitto e hai trovato il coraggio di pronunciare parole così diffamatorie nei confronti del mio operato, sappi che, anche se in modo tardivo e di certo inascoltato:
- come detto sopra, sono un nichilista scettico con tendenze minimaliste, credo che la vera legge universale sia la legge di Murphy e sono parecchio paranoico: credi che non abbia tenuto d'occhio o non fossi capace di tenere d'occhio quello che voi rappresentanti di lista stavate facendo?
- oltre a me c'erano alte 4 scrutatrici alle quali avevo detto di controllare i vostri movimenti, specie quando vicini alle schede
- magari ci sei rimasto male perché nel mio seggio gli altri rappresentanti ti hanno relegato in un angolo e in quello accanto ti hanno sbattuto fuori, ma io non ho avuto alcun ruolo in tutto ciò
- da presidente di seggio il mio compito è far rispettare il voto dell'elettore ed evitare inutili proteste di voi rappresentanti. Il modo migliore di farlo è quello di creare un clima di falsa simpatia e cordialità, di farvi credere di partecipare alla mia decisione, di tenervi vicino e non a distanza.
Sinceramente anche io sono stanco di farvi partecipare per evitare discussioni, di darvi subito i dati per farvene andare in fretta e in fretta compilare i verbali. Aspetterete, il vostro compito è solo quello di stare lì e quanto pare vi pagano anche. Magari dovrei attestare che vi ho visto durante lo scrutinio e non durante la giornata.
Quindi prosaicamente vi chiedo: leggete la bibbia? E allora ascoltate questo passo che conosco a memoria: Ezechiele, 25 17 ...
(1) trivia: chi lo diceva?
8 maggio 2006
Libero software in hardware proprietario
Bensì un nuovo mouse. Con rotellina, perché si è resa conto che è utile, e senza pallina, perché tempo fa avevamo parlato del perché ogni tanto il nostro buon Logitech OEM si inceppasse. Non pensavo mi fosse stata a sentire e che avesse capito cosa è un mouse ottico. E invece...
Il ridicolo è che ha comprato un mouse Microsoft!!! Per essere precisi il nome è «Microsoft Comfort Optical Mouse 3000». A sua discolpa possiamo dire che non ha guardato la marca ma le funzioni e il prezzo (scontato da 26,00 a 15,90 €).
Effettivamente il mouse va meglio del precedente (che forse risentiva degli anni e della polvere) e in quanto al prezzo c'è da dire che un Logitech OEM con caratteristiche simili costa 12,00 €.
Oltre ai soliti due tasti e alla rotellina questo mouse ha un ulteriore tasto sul lato sinistro del corpo (il trattino rosso che vedete nella foto della pagina prima linktata) che, nella configurazione standard di MS e con il software a corredo (che, bada bene, va installato prima di collegare il mouse... benedetta MS) funziona da ingranditore. Certo, sarebbe interessante capire come una persona mancina possa usare questo pulsante, forse con l'interno del mignolo... E poi dicono che ha una linea ergonomica...
L'idea dell'ingranditore cmq non è affatto male. In Ubuntu non ho dovuto fare altro che inserire il mouse prima di accendere il computer, aspettare l'avvio, aprire un terminale, lanciare xev, e premere il pulsante rosso all'interno della finestra «Event Tester» per scoprire che X11 lo aveva già mappato come button 9. A questo punto è bastato andare a modificare la chiave GConf /apps/compiz/plugins/zoom/screen0/options/initiate e impostarne il valore a "Button9" per avere l'ingrandimento, grazie a XGL e compiz.
Diverso il discorso per quel che concerne la possibilità di scorrimento orizzontale. La rotellina è dichiarata inclinabile, in effetti inclinandola verso destra o sinistra ad un certo punto emette il classico clic. Putroppo sembra che non venga emesso alcun evento di X11 :-(
E pensare che sulla confezione dice che bisonga avere Windows XP o MacOS X per farlo funzionare...
[1] Sì, giusto a 100 metri, peccato che secondo Google Map l'ipermercato si trovi al centro delle rotaie del tram :-| L'ipermercato/centro commerciale è in realtà quella struttura sviluppata in diagonale a sinistra del fumetto.
4 maggio 2006
Compiz e XGL dal vivo
Recentemente ho aggiornato la mia installazione di Ubuntu per usare Dapper Drake (visto che è in fase di beta, è il momento giusto per provare e verificare lo stato delle traduzioni).Il che apriva la possibilità di usare XGL e compiz. Non ho resistito ed ho seguito (in parte) le indicazioni elencate qui.
Mi pare giusto quindi completare le mie impressioni sul desktop 3D.
Innanzitutto una premessa: sì, è veramente così figo come appare nei vari video pubblicati in rete.
Ho provato a tornare al semplice metacity dopo una settimana di compiz: usare un window manager "non fisico" è quasi traumatico. Compiz non fornisce solo degli abbellimenti sprecando cicli di CPU, ma fa in modo che ciò che appare sullo schermo reagisca a leggi del mondo reale (più o meno). Per questo nello spostare le finestre si ha una frizione con lo sfondo (variabile, provate a renderla molto molto bassa: la finestra non si ferma quando terminate il trascinamento) che magari non esiste nel mondo reale quando spostate un foglio sulla scrivania (oddio, su certi banchi di formica non è detto), ma che sullo schermo ha una sua funzione. Allo stesso modo i menu non copaiono all'improvviso belli e completi, ma dopo un effetto di fading, magari anche "ballonzonando" un po'.
Analoghi effetti "fisici" si hanno all'apertuna, chiusura e minimizzazione delle finestre: la finestra non sparisce all'improvviso, ma segue un percorso, modifica il suo stato (si rimpicciolisce diventando trasparente). L'effetto più bello è però quello della massimizzazione: i quattro angoli della finestra vengono spinti di forza ai quattro rispettivi angoli dello schermo, ed il resto della finestra ballonzola come se fosse un elastico tirato d'improvvivo per assestarsi al cambiamento. Analogo effetto demassimizzando.
A livello utente il giudizio su Compiz è assai positivo. Magari ci sono poi cose inutili (alcuni hanno preparato una patch per rendere colorata l'obra proiettata dalle finestre) o alcune preferenze impostate in modo un po' troppo figoso (per esempio l'eccessivo ballonzolamento dei menù all'apertura, ma non sto usando la versione vanilla), ma il nocciolo del programma è ottimo, dal punto di vista delle funzionalità offerte, dell'architettura a plugin, dell'uso di GConf e mi azzarderei anche a dire delle prestazioni (il mio Athlon 1200 + 256 RAM +GeForce2MX non soffre più di tanto). È bello vedere che su Linux una cosa del genere è disponibile subito, senza dover aggiornare tutto il sistema con ritardi su ritardi. Se la scelta di chiusura di Novell poteva essere criticabile "a priori", a conti fatti ha protoddo qualcosa che funziona, che attrae interesse e che, cmq, è aperto e libero. Grazie a ciò direi che ci si possono aspettare buoni margini di miglioramento da Compiz.
Ciò che è un po' problematico è purtroppo il server grafico, XGL. Non che non funzioni, altrimenti non avrei parlato bene di Compiz, solo che crea alcuni problemi ad altri componenti del sistema. Innanzitutto ci sono dei problemi con la disposizione italiana della tastiera. Il server infatti sembra non usare quella definita del file /etc/X11/xorg.conf e va a ripiegare su quella americana, rendendo necessario l'uso dello strumento di preferenze di GNOME per selezionare la disposizione corretta. Ovviamente il problema potrebbe non essere imputabile a XGL in sé, ma a come è stato pacchettizzato. Certo è una cosa noiosa. Credo anche sia cosa nota, visto che nei vari forum consigliano di eseguire xmodmap dopo l'avvio di compiz.
Il secondo problema lo ho con GStreamer. Lasciando l'uscita video predefinita (xvimagesink), la riproduzione video è notevolmente rallentata (a occhio direi che viene mostrato 1 fotogramma al secondo - da considerare che la versione di GStreamer presente in Ubuntu dovrebbe avere inclusa la patch per il QoS [Quality of Service], ossia video e audio sono tenuti in sincro, anche a costo di tagliare fotogrammi). L'aver inserito il comando per l'accelerazione nelle opzioni di avvio di XGL non aiuta. L'unica soluzione, al momento è di aprire lo strumento di configurazione (Alt+F2 poi eseguire gstreamer-properties), andare alla scheda Video e selezionare XWindow (no xv) nella casella di selezione Uscita. Da notare che il problema non è solo di lentezza. Facendo clic sul pulsante Prova delle sezione relativa al pugin di uscita, i due sink ximagesink e xvimagesink producono test diversi (solo quello di ximagesink è corretto). Anche in questo caso non so se l'imputazione è da riferire a XGL in sé, a chi ha fatto il pacchetto, a GStreamer o al mio computer magari troppo lento (anche se...)
L'ultimo problema è con il povero vecchio emacs. Ecco come appare sotto XGL:
Tutti i caratteri sono stati rimpiccioliti, usando 5x5 pixel per le minuscole :-( Va bene che Compiz ha una utilissima funzione di zoom, ma sempre 5x5 rimangono...
Oh, non ho detto il perché della scelta di usare fonti alternative a quelle di Ubuntu: semplice, perché in Ubuntu compiz è fermo alla versione 0.0.2, mentre quella su xgl.compiz.info è la 0.0.10 :-) aggiornata non appena disponibile una nuova versione o qualche patch interessante. Sperimentale per sperimentale...
Una nota finale. Tutti i vari tutorial su come usare compiz nella propria sessione a mio avviso usano una procedura non ottimale. Quello che fanno è infatti creare una nuova sessione di GDM in cui viene avviato compiz e poi gnome-session. A mio avviso, per lo meno se si usa GNOME 2.14, il modo di procedere "corretto" è un altro.
Una volta compiuti i passi necessare per installare il sotware e far partire XGL al posto di Xorg, si dovrebbe:
- scrivere un file /usr/local/bin/compiz.sh sul tipo di quello presente qui, ma senza la riga finale per avviare gnome-session
- scrivere un file compiz.desktop come quello indicato nella pagina referenziata qui sopra, ma porlo nella directory /etc/xdg/autostart/ (è una funzionalità di gnome-session versione 2.14, permette di avviare programmi aggiungendo i relativi file .desktop in una particolare directory. In questo modo è anche possibile disabilitare l'avvio di compiz in una sessione usando lo strumento di preferenze Sessioni)
Ovviamente lo stesso risultato del secondo punto si può ottenere usando lo strumento di preferenze Sessioni per aggiungere i due programmi avviati da compiz.sh all'elenco di programmi da avviare. Va da sè che facendo così ne beneficerà solo l'utente che ha applicato il cambiamento.
Ultima nota, una cosa che non capisco: è normale che in un sistema "accelerato", ossia con una GPU che potrebbe farsi carico di gran parte del lavoro grafico e con XGL che dovrebbe sfruttare le potenzialità della GPU, il processo relativo a XGL usa dal 15 al 20 % di CPU?????
30 aprile 2006
Obblighi da assolvere
Joe Show, il maintainer, ringrazia tutti coloro che hanno partecipato alo sviluppo. A quanto pare, grazie a un paio di bug report, ci sono anche io :-)
Pensare che volevo parlare bene di Tracker, l'altro motore di indicizzazione e ricerca, provato qualche tempo fa nella mia installazione di test di GNOME :-|
Beh, mettiamola in questi termini, allora. Tracker è più veloce, molto più veloce nel restituire i dati e credo anche nell'indicizzarli, occupa meno memoria, molta meno memoria (5~8 MB), però Beagle fornisce una interfaccia grafica per effettuare le ricerche e ha più indicizzatori (ossia indicizza più cose: file, email, registri di chat, pagine web...).
Se ne conclude che per la ricerca ad ampio raggio (cerca tra i dati personali in generale) è da preferire Beagle per l'ampio spettro di ricerche e per la disponibilità di una interfaccia grafica, per la ricerca di file, da eseguire magari con la funzionalità del file manager Nautilus, allora Tracker al momento è imbattibile.
27 aprile 2006
Monocromo
Il mio lavoro si è innestato su quello di Jakub "jimmac" Steiner e recentemente è stato inserito nel modulo gnome-themes sul cvs di GNOME :-)
Il lavoro non è finito. Mancano ancora parecchie icone prima di poter fornire tutte quelle richeste dalla specifica Standard Icon Naming di freedesktop.org Se vi andasse di aiutare tenete a mente che linee guida per queste icone si riducono a:
- semplificare, semplificare, semplificare (usando se possibile le metafore proposte dal progetto Tango)
- usare una tela di 48x48 pixel
- usare solo bianco e nero con piena opacità (#000000FF e #FFFFFFFF nella notazione di Inkscape)
- disegnare sempre un bordo attorno a tutta l'icona di colore "inverso"
- disegnare bordi, linee e dettagli larghi almeno 4 pixel (come da richiesta dell'HIG)
- posizionare nodi e bordi delle forme sulla griglia (evita antialiansing inutile)
19 aprile 2006
Server too busy
ore 17.38 utenti connessi 23498
ore 17.45 utenti connessi 24192
ore 17.53 utenti connessi 25140
ore 17.54 utenti connessi 26490
ore 18.04 vedi immagine
ore 18.08 utenti connessi 27577
ore 18.12 utenti connessi 28046
ore 18.14 break
ore 18.15 goto www.corriere.it
ore 18.16 differenza di 24755 voti... ma gli stessi di "ore 17.50" ????
13 aprile 2006
Chiamale se vuoi, esitazioni
Quindi, direttamente dalla mia Ubuntu Live, così come qualche giorno fa ho cercato di descrivere cosa accade dietro al voto, ecco qui per i curiosi la spiegazione plausibile di cosa sta succedendo in queste ore ("così dramatiche").
Cominciamo con una certezza: di schede contestate ce ne sono in tutte le elezioni, tranne quei referendum a cui non importa niente a nessuno. Nel caso dell'elezione in corso, a sistema proporzionale, quindi con la richiesta di mettere una sola croce solo su un simbolo di partito, i casi di contestazione plausibili sono due:
- la scheda presenta una croce su un simbolo ed un altro segno, spesso accidentale, in un altro punto della scheda stessa
- la scheda presenta una croce molto "arzigogolata", tale da far sospettare un tentativo di riconoscimento da parte dell'elettore
Esempio di possibile contestazione: l'elettore traccia, invece di una croce (x) un qualcosa tipo asterisco (*). È un povero ignorante che ha semplecemente rafforzato la sua indicazione di voto o è un furbetto del quartierino che ha preso accordi con un rappresentante di lista per rendere riconoscibile il suo voto?
Allo spoglio, dopo la prima scheda contestata, il presidente di seggio si trova in mezzo, mitragliato dalle istanze dei rappresentanti di lista che cominciano a contestare il contestabile. Il segreto è: lasciateli fare. Primo perché non spetta a voi porvi arbitri tra due imbecilli che si fanno i dispetti a vicenda, secondo perché, con un po' di accortezza nel contestare un numero pari di schede e un po' di fortuna nel non avere ribaltamenti di risultato per o cinque contestazioni, per la legge dei grandi numeri tutto finisce in una bolla di sapone. Alla fine dell'analisi di tutte le schede, la frase di rito è "Che vogliamo fare? Io, di stare qui a discutere con voi non ne ho voglia. O le attribuiamo ora, o per me possono tranquillamente finire tra le contestate e ci pensa l'ufficio centrale." Di contro, la frase di rito dei rappresentanti di lista è "ma, no, in fondo non cambia molto, le stavamo rivedendo e per noi le puoi pure attribuire".
Ah, dimenticavo, terzo perché siete voi e non loro ad essere stati incaricati di stabilire il voto. Cito il libretto di istruzioni: "è rimesso alla capacità e sagacità del presidente il compito di ridimensionare ogni eventuale tentativo, da parte di chiunque, di sollevare incidenti e contestazioni senza fondato motivo per turbare l'andamento delle operazioni o per rendere incerti i risultati dello scrutinio"
Le schede contestate sono esaminate da chi, meglio dei presidenti di seggio, conosce la legge e può quindi porsi da arbitro e "giudicare". Nei verbali dei seggi le schede contestate possono essere indicate come contestate temporaneamente assegnate o contestate temporaneamente non assegnate. Prima di giungere a tali persone, le schede vengono inserite in delle buste, una per le nulle, una per le bianche, una per le contestate, a lora volta inserite in un bustone con le schede valide (e attribuite) ed altre buste contenenenti una copia del verbale del seggio, una copia delle tabelle di scrutinio, una copia dell'estratto del verbale e altre copie varie. Nella notte, accompagnato da una persona, questo bustone viaggia verso il punto di raccolta, mentre una seconda busta viene consegnata agli uffici del comune con solo una seconda copia del verbale, delle tabelle di scrutino e dell'estratto del verbale.
Ora, alcuni partiti del centro destra (ed in particolare l'attuale presidente del consiglio ancora in carica) parla di brogli (ma poi fa smentire dall'uffico stampa definendoli, se non erro, normali errori ed imprecisioni) e di necessità di ricontrollare buona parte de, se non tutte, le schede elettorali. Ad avallare questa presa di posizione ci sono le informazioni "precise" dei "coordinatori di Forza Italia".
La domanda che mi pongo è: quando è avvenuto l'ipotetico broglio?
I rappresentanti di lista se ne stanno come falchetti nel seggio a osservare le operazioni di spoglio e ad attendere i risultati. Spesso attendono in modo molto insistente. Troppo insistente. Una volta avuto i risultati prendono e se ne vanno, magari al seggio accanto che non ha ancora finito. Dopo la loro dipartita, presidente segretario e scrutatori provvedono a compiere gli ultimi atti necessari, come la trascrizione dei dati e la chiusura del verbale, la formazione dei plichi, la riconsegna del timbro.
Silvio Berlusconi sta quindi portando avanti la tesi che i dati trascritti sul verbale sono stati modificati dopo essere stati comunicati ai suoi rappresentanti di lista?
Peccato che i risultati che sono stati diramati dal Ministero degli Interni, sono basati, se non erro, sulla comunicazione verbale che il presidente di seggio fa al rappresentante del sindaco, comunicazione che avviene quasi sempre (e di certo per la prima urna scrutinata) in presenza dei rappresentanti di lista. Al momento, tranne il caso di voti contestati, i plichi con le schede e i verbali dovrebbero essere ancora chiusi, come in tutte le votazioni passate: i dati diramati sono basati sui verbali ridotti e sui dati numerici inviati al comune.
Esaminiamo invece l'ipotesi di brogli intra-scrutinio (tipo il presidente strappa una scheda per renderla non valida mentre si contano i voti). In primo luogo si sta ipotizzando una connivenza tra il presidente e gli scrutatori (i quali possono richiedere l'intervento della forza pubblica), in secondo luogo i rappresentanti di lista avrebbero potuto richiede e ottenere l'inclusione di una nota personale al verbale oltre all'obbligo (credo) di recarsi presso un commissariato di zona a denunciare il fatto. Ora ci sono notizie di tal tipo di denuncie in giro per l'Italia? A me non pare, ci sono solo accuse generiche, non circostanziate e non affiancate da denunce presso gli organi competenti. In definitiva, al momento le schede nulle sono giustamente state considerate nulle, le schede bianche sono state giustamente considerate bianche, le schede valide sono state giustamente considerate valide. A meno che non si voglia spulciare nei verbali in cerca di qualche segnetto mancante, qualche spazio vuoto di troppo, qualche normale errore che non potrebbe e non dovrebbe andare ad inficiare un risultato comunque valido.
Ovviamente l'esame dei verbali viene fatto ad ogni elezione, anche se non immediatamente. Ovviamente, non mi pare che in passato tali controlli hanno dato luogo a capovolgimenti. Rammento che poco sopra ho detto che i numeri finali dello spoglio vengono comunicati verbalmente al messo del sindaco che li comunica all'uffico elettorale del comune, ai rappresentanti di lista che ci fanno quello che più gli piace, che sono scritti sempre in duplice copia nelle tabelle di scrutinio, nei verbali e negli estratti dei verbali.
Passiamo ora all'inquietante vicenda dei "10 scatoloni di schede votate finite nella spazzatura". Per prima cosa ridimensioniamo. Gli scatoloni magari erano una decina, ma non contenevano tutti delle schede. Come è possibile vedere dalle foto sul corriere.it, i fantomatici scatoloni altro non erano che le urne, dimesse e gettate alla rinfusa alla chiusura del seggio accanto ai cassonetti. Assieme a queste urne a quanto pare si trovava uno dei plichi di cui ho parlato poco sopra (chi ha fatto i seggi li riconosce a vista; notate nell'ottava foto della gallieria il pacco sulla destra "infiocchettato" con la corda e con un foglio attaccato sopra: è il plico con la delega). Di certo il plico è finito lì per incuria, ma le responsabilità sono a più livelli. Il plico va recapitato "dal presidente o, per sua delega scritta, da uno scrutatore al Sindaco del Comune, il quale provvederà al sollecito inoltro alla cancelleria del tribunale". A Roma è d'uso lasciare i pacchi all'ultimo seggio a cui associato (di solito non più di tre) che rimane. Finite le operazioni, e se non si è gli ultimi, si porta il tutto al messo del sindaco, si controlla che ci sia tutto, si lasciano i pacchi all'ingresso vicino ai militari che presidiano e la delega scritta si lascia in bianco. L'ultimo che arriva si prende i pacchi degli altri due, sale sulla macchina messa a disposizone, va al punto di raccolta, consegna i pacco e chi lo riceve depenna il seggio relativo dall'elenco.
Ora, come è evidente, il pacco abbandonato nel cassoneto (come il povero feto nell'omonima canzone di Elio e le Storie Tese) è stato abbandonato dal presidente del seggio, dal messo del sindaco, dallo scrutatore a cui era stato affidato e dal personale del centro di raccolta che ha "chiuso" il seggio senza aver ricevuto il pacco. Oltre a ciò, a meno che non fosse finito dentro a qualche scatolone, anche il personale che ha fatto le pulizie, non si è curato di lui.
Un episodio brutto? Certamente. Un episodio grave? Sì, se credete che la vostra scheda valga qualcosa e dovrebbe essere trattata con molta cura prima di finire al macero.
Insomma, magari sarò politicizzato, ma quando Silvio Berlusconi dice che il voto, in virtù di quanto sopra "deve cambiare", a mio avviso non sta facendo altro che fomentare i suoi accoliti. Mi arrischierei a sfiorare anche l'accusa di tentativo di colpo di stato o eversione, ma non vorrei finire in mezzo a qualche denuncia, quindi smentisco immediatamente di averlo detto. Spero quindi che venga sciolta immediatamente la riserva sulle schede contestate, che dovrebbero essere esaminate entro 48 ore da qualcosa (cioè: chiusura del seggio o chiusura di tutti i seggi, non so con precisione), entro cioè oggi pomeriggio. Per le altre questioni, sinceramente, non vedo i termini per poter paventare la presenza di brogli, se non controllare i verbali in cerca di errori, contestando ai poveri presidenti un numero trascritto male o un timbro mancante, additarli come "sporchi comunisti" e trascinarli in un processo penale....