31 maggio 2006

Proteste inutili

Parimpampù, eccomi qua.(1) Dopo qualche settimana a cercare di rendere completa la traduzione di Ubuntu e dopo tre giorni di seggio per le elezioni amministrative di Roma, eccomi qua a riferire di tutti i brogli elettorali che ho compiuto in questi giorni. Perché, si sa, da un nichilista scettico con tendenze minimaliste che vota rifondazione solo questo ci si può aspettare.

Partiamo dai componenti del seggio. Stavolta, causa impossibilità (e indolenze) varie, a farmi da segretario è venuta la mia mammina. La sua prima volta a contatto con gli intricati ingranaggi delle elezioni con sistema proporzionale. Ne è rimasta scioccata. Forse però era solo amareggiata per aver dovuto ricopiare a mano sul verbale tutti i candicati (PDF) alla carica di consigliere (una sessantina per ogni lista, con trentasei liste presenti).

Avevamo gli scrutatori, due signore e due ragazze appena ventenni.

Infine avevamo i rappresentanti di lista, circa una ventina, più alcuni candidati alla carica di consigliere municipale (che hanno facoltà di presenziare). Curiosità: tutti i rappresentati del centro sinistra erano uomini, tutti i rappresentanti del centro destra erano donne.

Nello svolgimento delle operazioni di voto non si sono verificati problemi. Fatto salvo domenica un signore che esce dalla cabina con una sola scheda e alla domanda "ma l'altra?" risponde "Eh, ho sbagliato a votare, che me la cambiate?" Fortuna che ero nel seggio (visto che ho passato parecchio tempo in giro a chiacchierare con il messo (o la messo, visto che è donna?) del sindaco che conosco da parecchio tempo), altrimenti la mia mamma avrebbe fatto il cambio. La cosa bella è che lunedì, mentre mi trovavo assieme al messo all'ingresso della scuola, il signore torna dicendo che lui voleva lamentare una irregolarità, ossia quella che gli era stato impedito di votare e che il figlio gli aveva detto che la scheda gli andava cambiata. Verbali alla mano, gli faccio vedere che non è previsto il caso di restituzione della scheda per un cambio. Bofonchia un po' dicendo che gli avevano detto votare un candidato... Mentalmente penso "e chi cazzo se ne fotte! potevi stare attento, vecchio rincoglionito che non sei altro. Io devo far quadrare i conti. Avrei potuto dirti di strappare un po' la scheda, visto che è previsto il cambio per le schede deteriorate, ma chi me lo faceva fare a portarmi appresso nei conti 'sta scheda a penzoloni"

Ma passiamo alla fase che più interessa tutti, quella in cui i presidenti fanno sempre dei gravi brogli che tolgono voti al povero Silvio: lo spoglio.

Dieci minuti prima della chiusura dei seggi, tutti i rappresentanti di lista accreditati si incominciano a presentare. Bravi, noi abbiamo passato l'intera domenica e siamo qui dalle sette, sudati con gli occhi che si incrociano per tutti i nomi che abbiamo dovuto trascrivere nei verbali, e voi vi presentate alle 3 precise, freschi freschi di doccia e di deodorante.

Lo spoglio, purtroppo, non ha presentato particolari contestazioni. Al di là della mia conoscenza di quali voti sono validi e quali no, al di là delle linee guida che avrei assunto e che gli avevo esposto, al di là della mia imparzialità nell'attribuire i voti, credo che per la giovane età o per scarsa volontà (erano lì solo per prendere i dati e i soldi che i partiti gli danno per essere lì) non sarebbero stati in grado di sollevare o argomentare una protesta formale. Formale, perché di protesta informale ce n'è stata una.

Ma qui è necessaria una premessa. Nel seggio accanto al nostro, era di presidenza una professoressa che per tutta la domenica e per tutto il lunedì ha dovuto litigare con un rappresentante di lista che pretendeva di votare per il municipo pur essendo appartenente ad un altro. La signora professoressa, un po' antipatica in verità, ha ben pensato di cacciare via tutti i rappresentanti di lista all'atto dello spoglio. Ci sono state proteste e reclami, ma, salvo successive azioni legali, era nelle sue possibilità. Ne è venuto fuori, alla fine dello spoglio, mentre io ero di nuovo dal messo comunicare i dati da trasmettere via PC, che il rappresentante dell'Ulivo, tagliato "fuori" dalle rappresentati di UDC, FI e AN dalle postazioni accanto a me che controllavo le schede e assegnavo voti, abbia detto che in questa scuola "si andava dalla stelle alle stalle", con seggi che cacciavano fuori i rappresentanti e seggi, come il mio "troppo blandi"

È in queste occasioni che uno ringrazia di avere una mamma cazzuta, quelle occasioni in cui uno non si può difendere da solo. Anche perché dopo avergli chiesto se si trattava di una protesta, ha ricevuto come risposta, rincarando la dose, qualcosa che faceva riferimento al fatto che nel mio seggio c'erano tutti ragazzini, che vedi le proteste che avrei potuto rivecevere, che in fin dei conti chiunque poteva avvicinarsi alle schede e magari metterci le mani e invalidare il voto.

Mamma lo ha distrutto, come solo lei sa fare senza picchiare. Mi dispiace essermi perso la scena.

Comunque, o mio piccolo rappresentante di lista, che per tutto il tempo dello spoglio te ne sei stato in un angolo zitto zitto e hai trovato il coraggio di pronunciare parole così diffamatorie nei confronti del mio operato, sappi che, anche se in modo tardivo e di certo inascoltato:
  • come detto sopra, sono un nichilista scettico con tendenze minimaliste, credo che la vera legge universale sia la legge di Murphy e sono parecchio paranoico: credi che non abbia tenuto d'occhio o non fossi capace di tenere d'occhio quello che voi rappresentanti di lista stavate facendo?
  • oltre a me c'erano alte 4 scrutatrici alle quali avevo detto di controllare i vostri movimenti, specie quando vicini alle schede
  • magari ci sei rimasto male perché nel mio seggio gli altri rappresentanti ti hanno relegato in un angolo e in quello accanto ti hanno sbattuto fuori, ma io non ho avuto alcun ruolo in tutto ciò
  • da presidente di seggio il mio compito è far rispettare il voto dell'elettore ed evitare inutili proteste di voi rappresentanti. Il modo migliore di farlo è quello di creare un clima di falsa simpatia e cordialità, di farvi credere di partecipare alla mia decisione, di tenervi vicino e non a distanza.
Però, se questo è il tuo commento, se, come credo, è questo il commento che in fondo balena nella mente di tutti voi rappresentanti, allora ti ringrazio per averlo manifestato, dal più profondo del cuore. In fondo ci sono occasioni in cui non mi crea fastidio passare per stupido, pur di ottenere il mio scopo (chiudere i verbali senza proteste e in fretta), ma se è a bastonate che volete essere trattati, se volete che vi intimi di restare ad almeno 1 metro dalle schede, se volete che metta uno scrutatore a controllare ogni vostro movimento e a girarvi intorno come un avvoltoio mentre firmate i verbali, bene è quello che farò in futuro, e francamente sarò ben lieto di farlo.

Sinceramente anche io sono stanco di farvi partecipare per evitare discussioni, di darvi subito i dati per farvene andare in fretta e in fretta compilare i verbali. Aspetterete, il vostro compito è solo quello di stare lì e quanto pare vi pagano anche. Magari dovrei attestare che vi ho visto durante lo scrutinio e non durante la giornata.

Quindi prosaicamente vi chiedo: leggete la bibbia? E allora ascoltate questo passo che conosco a memoria: Ezechiele, 25 17 ...

(1) trivia: chi lo diceva?

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