Mi si dice (ministero dell'interno, pubblicazione numero 4), di ammettere al voto assistito anche gli handicappati di natura psichica allorquando la relativa condizione patologica comporti una menomazione fisica che incida sulla capacità di esercitare materialmente il diritto di voto.
D'altro canto, per quanto ne sapevo io, le linee guida o le interpretazioni erano sempre state più o meno queste, riassunte in
Cfr. Cons. di Stato, V, 31 gennaio 2007, n. 387: “è da escludere … che un impedimento che si manifesti esclusivamente o prevalentemente in uno stato di alterazione psichica possa rendere legittimo il ricorso al voto assistito”.Ora, io sono capzioso e criminoso, ma visto che non sono un medico legale della ASL, né un medico militare, francamente non ho la più pallida idea di quali handicap di natura psichica possano prevedere menomazioni fisiche. Per lo meno non sono sicuro di saper distinguere la sottile linea di demarcazione che intercorre tra handicap psichico che rende l'elettore incapace di intendere e volere e handicap psichico che mantiene l'elettore capace intellettivamente, ma incapace fisicamente. Di certo non credo che il semplice chiedere al menomato se sa il suo nome o cognome chiarisca gran che.
C'è un medico in sala?
2 commenti:
Non sono un medico ma penso che in effetti handicap fisico ed handicap psichico sono due cose ben distinte.
Forse può rientrare in questa regola il Parkinson? Non so se si possa definire un handicap psichico, ma di certo produce problemi a livelli fisici. (ti voglio a mettere la X con la mano che trema)
Hmmm... in effetti il Parkinson è abbastanza complicata come malattia... boh
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