La notizia di Mac OS 10.7 che aveva lasciato leggibile a tutti gli utenti il file shadow mi ha fatto venire in mente una curiosità che ho notato da poco.
Li puoi guardare da un lato, li puoi guardare dall'altro, li puoi guardare di sguincio, ma da qualunque prospettiva tu li guardi... beh, tranne che da dietro il monitor, lì non vedi molto... non potrai non notare una cosa. Le schermate di accesso di Ubuntu 11.10 (lightdm + unity-greeter) e di GNOME 3.2 (gdm + gnome-shell in modalità login) hanno ricevuto un trattamento massiccio di riduzione all'essenziale[screenshots needed].
Opposti nella filosofia¹ e nei risultati grafici ottenuti, condividono però un punto in comune: presentano una regressione discretamente inquietante rispetto al vecchio, semplice e noioso GDM.
Non è più possibile selezionare al volo la disposizione della tastiera usata mentre si digita la password. To be bug or not to be bug, that is the question.
A che serve sapere o cambiare disposizione al login? Se tutto funziona come deve, praticamente a nulla, ma se le cose cominciano ad andare male, e assumendo come universalmente validi e accettati i corollari 7, 8 e 9 della legge di Murpy, allora ci troveremo nella situazione in cui un utente si trova davanti a una schermata di accesso che si aspetta una disposizione inglese USA standard, con una tastiera fisica avente disposizione francese Dvorak e con la necessità di digitare lettere che per quanto ne sa lui si trovano solo su una tastiera con disposizione tedesca.
Oddio, certo, a onor del vero, invocando il Principio di Shaw, è anche possibile che l'utente medio per il quale Ubuntu e GNOME si stanno confezionando sia quello che come password usa "12345". Ora però, senza voler scendere nei dettagli e discutere se sia meglio "Tr0ub4dor&3" oppure "correct horse battery slape", pensiamo al caso in cui la password contenga lettere e/o numeri e un paio di caratteri a scelta tra #, $, % ed &.
Sono i tipici caratteri che si trovano *sempre* da un'altra parte quando si cambia disposizione, pur restando in un alfabeto latino. Potenza delle divisioni culturali, delle leggi universali e delle variabili che non mutano, al contrario delle costanti.
Perciò una raccomandazione: che userete Ubuntu 11.10 o GNOME 3.2, fate attenzione quando installate il sistema operativo a non scegliere una disposizione di tastiera di sistema errata, anche perché l'unico modo che avrete per cambiarla sarà prima fare il login e poi impostare la lingua e la disposizione di tastiera di sistema. Se poi la vostra distribuzione insiste usare l'inglese USA come predefinito per il sistema nell'immediato post-installazione, voi non fate i capoccioni e non vi incaponite con quella password piena di stranezze della vostra inutile lingua. Se poi volete farlo, allora ricordatevi che c'è sempre² la scappatoia del Ctrl+Maiusc+U che vi permette di inserire ogni possibile carattere Unicode usando il rispettivo codice numerico.
La domanda interessante a questo punto è: avremo prima o poi la possibilità di cambiare disposizione del login al login prima del login? Per esempio tra 6 mesi, con Ubuntu 12.04 LTS o GNOME 3.4. Se guardiamo la prior art (Mac OS 10.5, Windows 7, altro?) e il design previsto (ho controllato solo quello di GNOME, non sono riuscito a trovare niente di riferibile a unity-greeter) la risposta è no (anche se W7 ha una scelta Italiano/Inglese).
In tal caso chi glielo va raccontare ai maniaci della sicurezza, che hanno già impostato la password con caratteri presi dalla disposizione uzbeka, tipo "ЬфвкуТфегкфхгтфзгеефтф"?
[1] cfr archivi di desktop-devel-list, maggio 2011, thread in cui è proposto lightdm come modulo/feature per GNOME 3.2
[2] in effetti funziona sicuramente con GTK+, non saprei se anche con Clutter e quindi con gnome-shell
2 commenti:
Nelle tastiere francesi, i numeri si immetteno tenendo premuto Maiusc. Quindi anche con 12345, saresti fregato.
Ma basta cambiare login manager e usare slim per esempio oppure fare login da shell e dare startx.
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