16 novembre 2008

Figli di un dio minore

No, avete capito male. In questo post non andrò a parlare dell'eminentissimo ministro Renato Brunetta, di come il suo atteggiamente un pelo aggressivo e fuoriluogo, quel tanto che basta a creare contrasti e dubbi nella società civile¹, quel tanto con nonchalance che uno pensa che ci crede sul serio a quello che dice e promulga, che in fin dei conti lui negli ultimi trenta anni ha fatto un sacco di cose, molte, tante, troppo - per un uomo solo - (cose come insegnamento, libri, collaborazioni con riviste e giorni, ammistrazioni, interviste, viaggi, dire, fare, baciare, lettera e testamento). Beh, a meno che non abbia rinunciato all'ammmmore, ovvio.

Non ne parlerò e non dirò che francamente sono esterrefatto del modo in cui un ministro della Repubblica si scagli con veemenza contro i suoi stessi dipendenti, di come sembra faccia di tutto per creare conflitto all'interno della società tra chi è dipendente statale e chi non lo è, di come stia stigmatizando una categoria arrivando al punto di proporre una connessione tra orientamento politico ed efficenza lavorativa neanche fossimo in pieno maccartismo, di come si dimentichi che se un impiegato di terzo livello non lavora è il suo dirigente che ha la colpa di non aver vigilato e diretto opportunamente, non fantozzianamente l'intera categoria.

Non analizzerò la questione nei dettagli proponendo l'apocalittico scenario di una destatalizzazione e privatizzazione dei servizi erogati dai ministeri - e chi vive a Roma lo sa quanto (ironico, per chi non avesse capito) sono meglio quei servizi che il comune ha delegato a imprese private vincitrici di appalti.

In questo post voglio alzare alto il coro della protesta nei confronti di quegli scassapalle di Tahilandesi e Nepalesi (e altre minoranze che non vale neanche la pena nominare) le cui rispettive culture influenzate da una religione che non dovrebbe esiste e che religione non è (perché non hanno uno straccio di unico dio, ovvio) come il buddhismo ritengono, sentite un po', che i piedi sono offensivi.

La cosa non ci tocca tanto noi siamo in Italia e se non ci pensa Brunetta gli sgiunzagliamo contro Borghezio?

Col ciufolo! (a pelle: sì, il ciufolo a pelle è quello, ma la censura è censura, le offese culturali sono offese culturale e se non puoi spezzarle, aggirale).

Fate un po' mente locale. Che forma ha il logo di GNOME?

[1] Epifani, se non l'avessi capito, sì, ti stanno trombando, te e la CGIL. Non che tu o il tuo sindacato mi siate stati mai particolarmente simpatici, diciamo che non sono affezionatissimo, ecco, ma se alla CISL e UIL sta bene così, secondo me il finale è già scritto in Nessun uomo è un'isola²
[2] per gli acculturati che leggono questo blogg, no, non quella di John Donne, quella di Bertold Brecht³
[3] vabbè, ve la copioincollo qui per i non acculturati
Prima vennero a prendere gli zingari e fui contento perché rubavano
Poi vennero a prendere gli ebrei e tacqui perché mi erano antipatici
Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché erano fastidiosi
Poi vennero a prendere i comunisti ed io non parlai perché non ero comunista
Un giorno vennero a prendere me e non c’era rimasto nessuno a protestare

5 commenti:

Unknown ha detto...

Troppo intelligente!
Troppo figo!
Il tuo sarcasmo è eccezionale, soprattutto quando offendi gratuitamente "quegli scassapalle di Tahilandesi e Nepalesi" che "non hanno uno straccio di unico dio" giusto perchè il logo di GNOME è un piede!!!
Credo che a questo punto, con delle argomentazioni tanto sintetiche quanto ineccepibili, tu abbia tranquillamente convertito definitivamente parte dell'Asia. Complimenti, neanche i Gesuiti hanno avuto un tale successo!
Citare Brecht evidentemente non vuol dir niente...Ed io che credevo che la cultura migliorasse la gente...Spesso la rende solo più superba!
Sigh :(
PS: forse meglio quando "non parli"

Anonimo ha detto...

Quando ho letto la prima mail in mailing list i18n ci sono rimasto di sasso...

Per via della cultura tradizionale Araba/Buddista o quello che è... vorrei che ci si facesse un giro per l'aeroporto di Dubai prima di dire che puntare i piedi verso qualcuno o dormire con i piedi puntati sulla testa di un'altra persona sia una cosa totalmente inaccettabile. Quell'aeroporto alle 2 di notte sembra un campo profughi dopo che è passato l'uragano Katrina e la gente non solo dorme con i piedi sulle teste degli altri (cioè, non è che li puntano verso la testa, se li mettono proprio in testa), ma dormono uno sopra l'altro... e il 99% di quelle persone dubito fortemente fossero di fede Cristiana...

Anonimo ha detto...

Per non parlare della cultura Indu/iraniana: a Teheran le vacche vengono ammazzate per strada a sassate. Altro che sacre!
................
non e' che tutto quello che non e' cultura cristiana e' un fascio unico.

saltydog ha detto...

Complimenti, approvo e condivido in pieno.

Unknown ha detto...

Condivido in pieno lo stupore per il "FootAndCulturalIssue".
Ovviamente non le polemiche sulla religione, in quanto se se ne deve parlare allora anche la "nostra" (intesa in Italia) non è meno criticabile per principio.
Ma tanto lo so che i tuoi sono post poi arrivano al succo, verso +o- la fine... Tutto quello che viene prima va preso con ironia