A proposito di traduzioni, nello smistare la posta che mi era rimasta indietro in questi giorni di assenza dalla rete, ecco un commento su di me da parte di Alessio "algol" Frusciante:
> Alessio, do you confirm and support the account request of Elle?
Yes, Luca is very active in translating GNOME in Italian (and also in
other things of general interest, like HIGification). I think that him
having a CVS account could be of great value for Italian translation
team and GNOME.
... convinto com'ero di essere stato per tutta la vita invece che intero, parzialmente scremato ...
23 novembre 2005
Back in black
È da un paio di settimano che non mi sto occupando di GNOME, tanto della traduzione quante della ricerca di bug nella versione di sviluppo.
D'altro canto 1) non ho voglia di rovinare la distro e 2) non ho voglia di continuare ad usare il mio metodo casalingo di aggiornamento mooolto interattivo.
Per questo ho rivolto il mio sguardo a jhbuild, il tool ufficiale per il build di GNOME da CVS. Si perde un po' in controllo (mi piaceva scaricare e compilare solo quello che volevo, controllando di volta in volta i cambiamenti nei ChangeLog) ed in fondo non credo di (e poi forse in fondo non voglio) poter usare il prodotto di compilazione per l'uso di tutti i giorni, ma in fondo a me serve un ambiente di testing, non di sviluppo. Al momento sta ancora compilando sullo sfondo. Oh, se usate Ubuntu, c'è una pagina interessante sul wiki di GNOME per usare jbuild con questa distro. Ovviamente va cambiato il moduleset da gnome-2.12 a gnome-2.14 per la versione al momento in sviluppo.
Sul fronte traduzione, invece, ho aperto un account su launchpad ed ho scritto alla lista dei traduttori di Ubuntu per entrarne a fare parte, magari portando un po' dello spirito del TP e dei traduttori ufficiali di GNOME. Launchpad (ed il modulo di traduzione Rosetta) è una cosa strana. Da traduttore cresciuto ad emacs e file PO, mi pare strano usare una interfaccia web, per di più senza tutte le "magie" di emacs (ricerca, navigazione ad un tasto, verifica di correttezza del po...). Ovviamente debbo comunque dire che si tratta di uno strumento interessante per la traduzione di una distribuzione aperta come Ubuntu.
D'altro canto 1) non ho voglia di rovinare la distro e 2) non ho voglia di continuare ad usare il mio metodo casalingo di aggiornamento mooolto interattivo.
Per questo ho rivolto il mio sguardo a jhbuild, il tool ufficiale per il build di GNOME da CVS. Si perde un po' in controllo (mi piaceva scaricare e compilare solo quello che volevo, controllando di volta in volta i cambiamenti nei ChangeLog) ed in fondo non credo di (e poi forse in fondo non voglio) poter usare il prodotto di compilazione per l'uso di tutti i giorni, ma in fondo a me serve un ambiente di testing, non di sviluppo. Al momento sta ancora compilando sullo sfondo. Oh, se usate Ubuntu, c'è una pagina interessante sul wiki di GNOME per usare jbuild con questa distro. Ovviamente va cambiato il moduleset da gnome-2.12 a gnome-2.14 per la versione al momento in sviluppo.
Sul fronte traduzione, invece, ho aperto un account su launchpad ed ho scritto alla lista dei traduttori di Ubuntu per entrarne a fare parte, magari portando un po' dello spirito del TP e dei traduttori ufficiali di GNOME. Launchpad (ed il modulo di traduzione Rosetta) è una cosa strana. Da traduttore cresciuto ad emacs e file PO, mi pare strano usare una interfaccia web, per di più senza tutte le "magie" di emacs (ricerca, navigazione ad un tasto, verifica di correttezza del po...). Ovviamente debbo comunque dire che si tratta di uno strumento interessante per la traduzione di una distribuzione aperta come Ubuntu.
21 novembre 2005
Tempo di elezioni
Nota: questo post è pubblicato postumo, nel senso che lo avevo scritto nell'intervallo di tempo tra il distacco del modem 56K e l'aquisto di quello ADLS.
Ho guardato un po' di televisione. Lo ammetto, talvolta lo faccio. "I wanna be dirty", cantavano nel Rocky Horror Picture Show.
Ma anche da azioni strane come queste di giunge alla conoscenza. Se non lo avessi fatto, ad esempio, non avrei mai saputo che il figlio di Milly Carlucci era diventato sindaco di Internet.
Sarà perché la mamma rompe da circa vent'anni, sarà perché la zia è parlamentare, sarà perché l'altra zia è scomparsa nel nulla ed ancora la cercano a Chi l'ha visto?, sarà quel che sarà, ma francamente io non ricordo di averlo mai votato. Anzi, ricordo di non aver votato affatto per la carica di sindaco di Internet.
E poi, ma cosa deve fare uno che diventa sindaco di Internet? Occuparsi del traffico? Ce lo vedete voi il figlio di Milly Carlucci ad instradare i vari pacchetti su scala mondiale? Io francamente no, ma in fondo io non capisco perché debba stare in una pubblicità.
Ho guardato un po' di televisione. Lo ammetto, talvolta lo faccio. "I wanna be dirty", cantavano nel Rocky Horror Picture Show.
Ma anche da azioni strane come queste di giunge alla conoscenza. Se non lo avessi fatto, ad esempio, non avrei mai saputo che il figlio di Milly Carlucci era diventato sindaco di Internet.
Sarà perché la mamma rompe da circa vent'anni, sarà perché la zia è parlamentare, sarà perché l'altra zia è scomparsa nel nulla ed ancora la cercano a Chi l'ha visto?, sarà quel che sarà, ma francamente io non ricordo di averlo mai votato. Anzi, ricordo di non aver votato affatto per la carica di sindaco di Internet.
E poi, ma cosa deve fare uno che diventa sindaco di Internet? Occuparsi del traffico? Ce lo vedete voi il figlio di Milly Carlucci ad instradare i vari pacchetti su scala mondiale? Io francamente no, ma in fondo io non capisco perché debba stare in una pubblicità.
Debian è un mondo a parte
Una rapida ricerca su Google ed ho trovato come aggiustare l'hinting dei font in Ubuntu secondo le mie preferenze.
È bastato infatti un sudo dpkg-reconfigure fontconfig e scegliere al posto di native (suggerito per i font Bitstream Vera e Microsoft) authohinter (suggerito per altri font TT). Ora i caratteri a schemo hanno perso quell'aspetto "rachitico" che avevano prima.
Credo proprio che debbo cercare una bella guida ai sistemi Debian based.
È bastato infatti un sudo dpkg-reconfigure fontconfig e scegliere al posto di native (suggerito per i font Bitstream Vera e Microsoft) authohinter (suggerito per altri font TT). Ora i caratteri a schemo hanno perso quell'aspetto "rachitico" che avevano prima.
Credo proprio che debbo cercare una bella guida ai sistemi Debian based.
19 novembre 2005
Un vero trip
OK, lo ammetto, dovrei fare altro, ma non riesco a scollegarmi. Passare da 56K a 4M è varcare del tutto la soglia della noosfera.
E farlo in casa tua è anche meglio che alle postazioni dell'università, dove in fin dei conti ho sempre tenuto un atteggiamento serio e rispettoso del luogo.
Dopo aver aggiornato tutti i moduli di GNOME dal cvs in meno di 10 minuti, aver navigato tutti i siti soliti per il piacere di vederli caricati immediatamente, aggiornato il kernel dal repository della distro, esplorato le varie possibilità che questo blog mi concede (BTW ora anche se non siete iscritti a blogger.com potete pubblicare dei commenti e c'è il controllo sui contenuti) sono giunto ad un limite.
Voglio di più, voglio il multimediale!
Putroppo Fedora non concede molto ai formati ed al momento non mi va di reinstallare tutto passando ad Ubuntu, sebbene lo stia pianificando. Che fare? Beh, basta riavviare il sistema, tapparsi il naso e far partire Win.
Ho usato Internet Explorer giusto il tempo di scaricare Firefox, quindi con Firefox ho scaricato iTunes, infine mentre con iTunes ascoltavo il podcast di Daniele Luttazzi, esploravo il sito della Apple per vedere i trailer dei film (grandioso quello di The Ice Age 2).
Giuro che non ho mai usato la rete in modo così "commerciale". E' un vero trip. La rete va che è un piacere, non devi starti a preoccupare del tempo di connessione, del fatto che non riuscirai mai a scaricare 32M. Cosmico!
E farlo in casa tua è anche meglio che alle postazioni dell'università, dove in fin dei conti ho sempre tenuto un atteggiamento serio e rispettoso del luogo.
Dopo aver aggiornato tutti i moduli di GNOME dal cvs in meno di 10 minuti, aver navigato tutti i siti soliti per il piacere di vederli caricati immediatamente, aggiornato il kernel dal repository della distro, esplorato le varie possibilità che questo blog mi concede (BTW ora anche se non siete iscritti a blogger.com potete pubblicare dei commenti e c'è il controllo sui contenuti) sono giunto ad un limite.
Voglio di più, voglio il multimediale!
Putroppo Fedora non concede molto ai formati ed al momento non mi va di reinstallare tutto passando ad Ubuntu, sebbene lo stia pianificando. Che fare? Beh, basta riavviare il sistema, tapparsi il naso e far partire Win.
Ho usato Internet Explorer giusto il tempo di scaricare Firefox, quindi con Firefox ho scaricato iTunes, infine mentre con iTunes ascoltavo il podcast di Daniele Luttazzi, esploravo il sito della Apple per vedere i trailer dei film (grandioso quello di The Ice Age 2).
Giuro che non ho mai usato la rete in modo così "commerciale". E' un vero trip. La rete va che è un piacere, non devi starti a preoccupare del tempo di connessione, del fatto che non riuscirai mai a scaricare 32M. Cosmico!
Sorpresa!
Parimpampù, eccomi qua!
Ho finalmente comprato il modem ADSL, nello specifico un D-Link DST-302T, trovato in offerta ad un centro commerciale. Non potete immaginare quanto sia difficile trovare un apparato di tal guisa in un centro commerciale dove c'è di tutto, dai modem per ADSL su scheda PCI (giuro, ne ho visti, esistono davvero) ai router che sono anche access point per WiFi. Di semplici modem ethernet invece nemmeno l'ombra.
Comunque la sorpresa nel titolo non è né il mio ritorno ai fasti del blog, né l'essere riuscito a comprare il modem, né di averlo configurato e messo in funzione in più tempo del necessario, ma è nel contenuto della scatola del modem stesso. Appena aperta la confezione e sollevato il coperchio, ecco apparire in cima a tutto un simpatico foglio con su scritto "GNU GPL Licence Notice - This product contains GNU GPL licensed code..."
Evviva! Urrà! Yatta! Non solo un prezzo vantaggioso, ma ho anche acquistato un prodotto non proprietario. Sono contento. Qualora servisse o qualora debba consigliarlo a qualcuno, credo che i prodotti D-Link avranno la precedenza sugli altri.
Ho finalmente comprato il modem ADSL, nello specifico un D-Link DST-302T, trovato in offerta ad un centro commerciale. Non potete immaginare quanto sia difficile trovare un apparato di tal guisa in un centro commerciale dove c'è di tutto, dai modem per ADSL su scheda PCI (giuro, ne ho visti, esistono davvero) ai router che sono anche access point per WiFi. Di semplici modem ethernet invece nemmeno l'ombra.
Comunque la sorpresa nel titolo non è né il mio ritorno ai fasti del blog, né l'essere riuscito a comprare il modem, né di averlo configurato e messo in funzione in più tempo del necessario, ma è nel contenuto della scatola del modem stesso. Appena aperta la confezione e sollevato il coperchio, ecco apparire in cima a tutto un simpatico foglio con su scritto "GNU GPL Licence Notice - This product contains GNU GPL licensed code..."
Evviva! Urrà! Yatta! Non solo un prezzo vantaggioso, ma ho anche acquistato un prodotto non proprietario. Sono contento. Qualora servisse o qualora debba consigliarlo a qualcuno, credo che i prodotti D-Link avranno la precedenza sugli altri.
7 novembre 2005
Ma che centra???
A quanto pare ZeusNews è la fonte delle riflessioni di oggi :-)
Pensavate che la ex-Cirielli (la proposta di legge n. 2055/A per diminuire la decorrenza di termini per la prescrizione NdR) fosse antipatica solo a quel comunista mangiabambini di Fassino[1]?
Pensavate che fosse l'ennemisa legge ad personam fatta per salvare le chiappe del povero Previti?
Sbagliavate! La ex-Cirielli è una legge pericolosa per la ripresa ecomica.
A dirlo è la BSA la quale dichiara "in un momento storico che vede il nostro paese sotto pressione per via della sempre crescente minaccia al Made in Italy, le associazioni di categoria auspicano che il legislatore operi con coerenza, senza abbassare il livello di protezione che il quadro normativo prevede per le opere dell'ingegno"
Pare infatti che la legge, se approvata, oltre a salvare Previti, i poliziotti della Diaz, i responsabili del crollo di una palazzina e altra gente, potrà cavar dall'impiccio giudiziario anche chi è sottoposto a processo per violazione di proprietà intellettuale (credo che Stallman mi ucciderebbe se pronunciassi queste parole di fronte a lui). I soliti pirati, insomma.
Inquadrata la situazione mi chiedo: ma che c'entra il Made in Italy? A parte il fatto che il Made in Italy è un concetto fascista (storicamente intendo, non qualitativamente; nasce dalla autarchia economica del regima fascista negli anni '30: comprate italiano per far riprendere l'economia e perché e meglio... ricorda niente???), comunque made in italy è qualcosa fatto in Italia. Che cosa c'è di fatto in Italia nei prodotti delle aziende che fanno parte della BSA? La localizzazione? Il doppiaggio? Alla BSA (Businnes Software Alliance e non Boy Scouts of America) partecipano compagnie come Adobe, Apple, Autodesk, Avid, Bentley Systems, Borland, Cadence, Cisco Systems, CNC Software/Mastercam, Dell, Entrust, HP, IBM, Intel, Internet Security Systems, Macromedia, McAfee, Inc., Microsoft, PTC, RSA Security, SAP, SolidWorks, Sybase, Symantec, Synopsys, e UGS Corp.
[1] tra l'altro Fassino è la prova che i bambini contengono pochi grassi
Pensavate che la ex-Cirielli (la proposta di legge n. 2055/A per diminuire la decorrenza di termini per la prescrizione NdR) fosse antipatica solo a quel comunista mangiabambini di Fassino[1]?
Pensavate che fosse l'ennemisa legge ad personam fatta per salvare le chiappe del povero Previti?
Sbagliavate! La ex-Cirielli è una legge pericolosa per la ripresa ecomica.
A dirlo è la BSA la quale dichiara "in un momento storico che vede il nostro paese sotto pressione per via della sempre crescente minaccia al Made in Italy, le associazioni di categoria auspicano che il legislatore operi con coerenza, senza abbassare il livello di protezione che il quadro normativo prevede per le opere dell'ingegno"
Pare infatti che la legge, se approvata, oltre a salvare Previti, i poliziotti della Diaz, i responsabili del crollo di una palazzina e altra gente, potrà cavar dall'impiccio giudiziario anche chi è sottoposto a processo per violazione di proprietà intellettuale (credo che Stallman mi ucciderebbe se pronunciassi queste parole di fronte a lui). I soliti pirati, insomma.
Inquadrata la situazione mi chiedo: ma che c'entra il Made in Italy? A parte il fatto che il Made in Italy è un concetto fascista (storicamente intendo, non qualitativamente; nasce dalla autarchia economica del regima fascista negli anni '30: comprate italiano per far riprendere l'economia e perché e meglio... ricorda niente???), comunque made in italy è qualcosa fatto in Italia. Che cosa c'è di fatto in Italia nei prodotti delle aziende che fanno parte della BSA? La localizzazione? Il doppiaggio? Alla BSA (Businnes Software Alliance e non Boy Scouts of America) partecipano compagnie come Adobe, Apple, Autodesk, Avid, Bentley Systems, Borland, Cadence, Cisco Systems, CNC Software/Mastercam, Dell, Entrust, HP, IBM, Intel, Internet Security Systems, Macromedia, McAfee, Inc., Microsoft, PTC, RSA Security, SAP, SolidWorks, Sybase, Symantec, Synopsys, e UGS Corp.
[1] tra l'altro Fassino è la prova che i bambini contengono pochi grassi
Indovina chi viene sulla rete?
La necessità di un sito [omissis1] non risponde all'esigenza di avere comunque il "mezzo" nuovo ma potrebbe costituire una adeguata risorsa nella pianificazione [omissis2] per raggiungere gli obiettivi che tale progetto [omissis3] ha in sé. I vantaggi di un sito virtuale, nella logica specifica della interazione e della connessione, possono migliorare la vita ordinaria di una comunità [omissis4] in ordine alla circolazione di informazioni e al reperimento delle fonti documentali, alla comunicazione tra gruppi e singoli, alla collaborazione a distanza, alle scelte formative con l'e-learning e così via.
Avete letto questo brano? Sembrerebbe una qualche giustificazione di un manager al consiglio degli azionisti o alla riunione di team per giustificare le spese per un nuovo sito web. OK, alcuni passaggi sono un po' sfumati (che cosa è un sito virtuale? cioè esistono anche siti web reali? e poi "la logica specifica della interazione e della connessione"??????????). Sembrerebbe. Ma come bene insegnano gli antichi l'apparenza inganna.
Basta infatti recuperare gli omissis da me sapientemente rimossi per avere il testo completo. Eccoli qui:
Li avete "virtualmente" reinseriti al loro posto? Avere "virtualmente" riletto il brano? Bravi, è il momento di cantare a squarciagola! Ramaya! Ramaya.... Ehm, scusate, avevo il Pippero come sottofondo musicale... Sì, avete indovinato: si tratta della motivazione della necessità per le parrocchie cattoliche italiane di fornirsi di un proprio sito web. L'intervista completa a Monsignor Mazza la trovate su ZeusNews. Stupendo. Stiamo per assistere alle missioni sul web. Ed io che pensavo di poterci trovare solo siti satanisti, pornopedo e di terroristi filoislamici... A proposito, ma qualcuno ha un qualche URL di siti di tal guisa? Vada per il mio primato di non aver mai usato IRC in 10 anni di connessione alla rete, ma prima che il Ministero degli Interni li chiudano tutti, vorrei vedere se esistono o se sono solo leggende metropolitane.
Ma torniamo al nostro Monsignore:
[...] in ragione dei criteri di affidabilità e di sicurezza occorre predisporre una pianificazione attenta che oltre alle risorse materiali sappia individuare risorse umane all'altezza di garantire una certa continuità. La CEI su questo versante, da un decennio ormai, ha costruito software e ambienti virtuali dedicati principalmente ai presidi istituzionali sul territorio nazionale. Alle parrocchie e diocesi si chiede di individuare chi possa, con efficacia e in piena sintonia con le scelte della comunità stessa, dare continuità e "sagomare" tali risorse per le diverse esigenze.
La CEI ha costruito software?????? Cavolo! Di che tipo? Dove lo si può trovare? Quali sono le richieste di sistema? E soprattutto: con che licenza? No perché, se la CEI di cui parliamo è la comunità episcopale italiana, allora sarebbe veramente buffo ed ironico se fosse una licenza proprietaria. In fondo le prime comunità cristiane vivevano nella comunione di beni, magari il concetto potrebbe essere esteso a SW ed algoritmi, anche se 2000 anni di storia fanno cambiare idea un po' su tutto.
P.S. leggete l'articolo di ZeusNews. Non ci si capisce una mazza, ma è divertente sapere che esiste il WeCa (e io non vi dico cos'è :-P)
Avete letto questo brano? Sembrerebbe una qualche giustificazione di un manager al consiglio degli azionisti o alla riunione di team per giustificare le spese per un nuovo sito web. OK, alcuni passaggi sono un po' sfumati (che cosa è un sito virtuale? cioè esistono anche siti web reali? e poi "la logica specifica della interazione e della connessione"??????????). Sembrerebbe. Ma come bene insegnano gli antichi l'apparenza inganna.
Basta infatti recuperare gli omissis da me sapientemente rimossi per avere il testo completo. Eccoli qui:
- [omissis1] parrocchiale o diocesano
- [omissis2] pastorale
- [omissis3] pastorale
- [omissis4] eccelsiale (sia essa parrocchiale o diocesana)
Li avete "virtualmente" reinseriti al loro posto? Avere "virtualmente" riletto il brano? Bravi, è il momento di cantare a squarciagola! Ramaya! Ramaya.... Ehm, scusate, avevo il Pippero come sottofondo musicale... Sì, avete indovinato: si tratta della motivazione della necessità per le parrocchie cattoliche italiane di fornirsi di un proprio sito web. L'intervista completa a Monsignor Mazza la trovate su ZeusNews. Stupendo. Stiamo per assistere alle missioni sul web. Ed io che pensavo di poterci trovare solo siti satanisti, pornopedo e di terroristi filoislamici... A proposito, ma qualcuno ha un qualche URL di siti di tal guisa? Vada per il mio primato di non aver mai usato IRC in 10 anni di connessione alla rete, ma prima che il Ministero degli Interni li chiudano tutti, vorrei vedere se esistono o se sono solo leggende metropolitane.
Ma torniamo al nostro Monsignore:
[...] in ragione dei criteri di affidabilità e di sicurezza occorre predisporre una pianificazione attenta che oltre alle risorse materiali sappia individuare risorse umane all'altezza di garantire una certa continuità. La CEI su questo versante, da un decennio ormai, ha costruito software e ambienti virtuali dedicati principalmente ai presidi istituzionali sul territorio nazionale. Alle parrocchie e diocesi si chiede di individuare chi possa, con efficacia e in piena sintonia con le scelte della comunità stessa, dare continuità e "sagomare" tali risorse per le diverse esigenze.
La CEI ha costruito software?????? Cavolo! Di che tipo? Dove lo si può trovare? Quali sono le richieste di sistema? E soprattutto: con che licenza? No perché, se la CEI di cui parliamo è la comunità episcopale italiana, allora sarebbe veramente buffo ed ironico se fosse una licenza proprietaria. In fondo le prime comunità cristiane vivevano nella comunione di beni, magari il concetto potrebbe essere esteso a SW ed algoritmi, anche se 2000 anni di storia fanno cambiare idea un po' su tutto.
P.S. leggete l'articolo di ZeusNews. Non ci si capisce una mazza, ma è divertente sapere che esiste il WeCa (e io non vi dico cos'è :-P)
3 novembre 2005
Bromuro di metile
Forse finalmente ho scoperto perché la verdura del mercato e del supermercato mi crea problemi.
Stando all'ultima puntata di Report, fino ad oggi il bromuro di metile è stato usato nelle coltivazioni di pomodori, melanzane e simili, tutti prodotti che mi generano fastidi dopo averli mangiati (dal pizzicore in bocca fino a diventare quasi afono).
A quanto pare ora l'uso è stato vietato. Sarebbe interessante sapere perché attendere fino ad oggi :-|
Cmq mi riservo di cercare meglio sul Web per altre informazioni.
Stando all'ultima puntata di Report, fino ad oggi il bromuro di metile è stato usato nelle coltivazioni di pomodori, melanzane e simili, tutti prodotti che mi generano fastidi dopo averli mangiati (dal pizzicore in bocca fino a diventare quasi afono).
A quanto pare ora l'uso è stato vietato. Sarebbe interessante sapere perché attendere fino ad oggi :-|
Cmq mi riservo di cercare meglio sul Web per altre informazioni.
Iscriviti a:
Post (Atom)