Tempi duri per chi, come me, se ne sta ancora aggrappato come un'attinia al suo vecchio, caro monitor CRT.
Anche escludendo i problemi personali -- personali nel senso che il mio monitor CRT da 17 pollici da un po' di tempo sta sfocando due terzi di schermo a partire dal centro, cosa non molto bella alla vista (nel senso dei pochi decimi che ormai sono rimasti) e che genera un bel po' di casini quando disegno icone non HighContrast per GNOME... quasi quasi faccio come Leah Culver... Chi è Leah Culver? Una ragazza che aveva bisogno di comprare un nuovo portatile, anzi per precisione un MacBook, ma che come il sottoscritto non aveva sufficienti dindi: invece di rinunciare, come il sottoscritto ha rinunciato al portatile e rinuncerà per un bel pezzo al monitor, ha organizzato una "raccolta fondi" vendendo spazi pubblicitari sul coperchio del suo futuro portatile. Magari dovrei farmi sponsorizzare la traduzione di GNOME... -- dicevo, escludendo i summenzionati problemi personali, nel prossimo futuro potrebbe essere opportuno fare un pensierio a schermoni dalla risoluzione esagerata per vantarsi con gli amici.
Dopo infatti il rumor sulle icone a 512x512 pixel nel futuro MacOS X Leopard, dopo l'uso di icone a 128x128 pixel in Oxygen, ecco che la moda dell'alta risoluzione sbarca in Tango. Il nostro benamato mastro pittore Jimmac ha recentemente espresso un suo parere sulla questione, ossia che non è affatto contrario all'introduzione nelle linee guida di Tango di una ulteriore opzionale misura: Really Large(TM)
Per provare il tutto, ha appena messo su flickr un po' di prove:
Da tenere presente che le icone originali sono in SVG, pronte quindi ad essere scalate senza problemi di sorta.
Si tratta per il momento di prove, un interessante esperimento che credo Jakub rimuginasse da un po'. Oddio, personalmente non trovo affatto brutte le icone in stile Tango quando sono scalate a più di 64 pixel: i bordi e le linee che diventano sempre più grandi e sempre più fumettosi all'aumentare della dimensione, mi sono particolarmente simpatici. Anzi, visto che un'icona è una rappresentazione iconica, per l'appunto, di un oggetto reale, meno dettagli ci sono, meglio è (nel senso che più dettagli metto nell'icona di una stampante più l'icona rappresenta una particolare stampante, meno l'icona è rappresentativa per tutte le altre stampanti).
D'altro canto non tutti i dettagli vengono per nuocere, Jakub non è certo un novellino e i display ad alta risoluzione prima o poi saranno una realtà da affrontare... e pensare che il mio monitor fatica a farmi vedere ben benino le icone a 48 pixel :-((
PS felipe, la questione è un po' articolata, spero di completare quanto prima un post sull'argomento.
PPS ovviamente dimenticavo una prova pratica di uso reale delle icone hi-res
... convinto com'ero di essere stato per tutta la vita invece che intero, parzialmente scremato ...
30 dicembre 2006
18 dicembre 2006
Questo post verrà pubblicato in forma ridotta...
... per venire incontro alle vostre limitate capacità mentali¹
Mi domandavo, dopo il recente sciopero dei giornalisti (quello in cui i servizi erano senza nome per protestare contro il fatto che i servizi stessi li realizzano giovani giornalisti poco stipendiati e li firmano vecchi giornalisti poco propensi a lasciare il posto, se non ho capito male) e il nuovo sciopero di oggi (quello in cui i telegiornali vanno in onda in forma ridotta per protestare contro gli editori che vogliono mettere flessibilità in ogni dove):
1. vecchia battuta di Daniele Luttazzi.
2. nel senso che qui in "datore di lavoro" è il giovane...
3. ovviamente con tutto l'affetto che posso avere nei confronti dei giovani a cui viene rubato il lavoro e nei confronti di lavoratori costretti a lavorare in precariato, prima che mi si accusi di chissà quale nefandezza verbale
Mi domandavo, dopo il recente sciopero dei giornalisti (quello in cui i servizi erano senza nome per protestare contro il fatto che i servizi stessi li realizzano giovani giornalisti poco stipendiati e li firmano vecchi giornalisti poco propensi a lasciare il posto, se non ho capito male) e il nuovo sciopero di oggi (quello in cui i telegiornali vanno in onda in forma ridotta per protestare contro gli editori che vogliono mettere flessibilità in ogni dove):
- è lo stesso sciopero? o sono due scioperi uno dopo l'altro con motivazioni simili a diverse?
- si sono accorti i giornalisti che protestavano ieri per i giovani non pagati a lavorare e i vecchi foraggiati in panciolle che la stessa cosa accade anche in: ospedali, università, centri di ricerca, studi di avvocati, studi di notai, enti privati, enti pubblici e financo al parlamento (e sicuramente dimentico qualcosa)?
- si sono accorti i giornalisti che protestano oggi per l'aumento indiscriminato della flessibilità che la stessa cosa accade in %(lista_precedente), fabbriche, officine, call center e tanti, tanti altri posti?
- a me, cosa ca##o me ne frega di avere in futuro giornali, notiziari e telegiornali peggiori per colpa dei vecchi in panciolle che rubano in lavoro² ai giovani e degli editori che tengono tutti flessibili se ho già adesso ospedali, scuole, università, centri di ricerca, studi professionali, fabbriche, officine, call center, catene di informatica, catene di elettrodomestici, catene di bricolage e financo il parlamento nelle stesse condizioni?³
1. vecchia battuta di Daniele Luttazzi.
2. nel senso che qui in "datore di lavoro" è il giovane...
3. ovviamente con tutto l'affetto che posso avere nei confronti dei giovani a cui viene rubato il lavoro e nei confronti di lavoratori costretti a lavorare in precariato, prima che mi si accusi di chissà quale nefandezza verbale
14 dicembre 2006
And the winner is...
Lo ammetto: usare software dal cvs sarà anche figo, ma ti toglie tutto il gusto del passaggio in blocco da una versione all'altra, con le migliorie tutte assieme, tutte in una volta.
Se poi ci aggiungiamo che il nostro software preferito è rilasciato una volta ogni sei mesi con cambiamenti incrementali invece che ogni 2 o 3 anni con modifiche rivoluzionarie tenute più o meno segrete, allora anche il povero utente medio si unisce al coro gridando: «Ma qui non cambia mai niente!!»
«E invece no», come direbbe Lucarelli in BluNotte. Tutto cambia, in caso contrario appassisce e muore (citazione più o meno volontario da qualche vecchio albo degli X-Men).
Prendiamo ad esempio il file manager Nautilus. La versione di sviluppo parrebbe identica alla versione stabile. Anche il sito appena linkato è fermo ai tempi della versione 2.12. Peccato che in queste ultime 3 settimane (ossia dall'apertura del ramo di sviluppo) ci sono stati i seguenti cambiamenti:
Allora vi aggiungo un po' di pettegolezzi: nessuno di questi cambiamenti è stato direttamente implementato da Alexander "Capitano, mio capitano" Larsson (leader del progetto) il quale ha pubblicamente dichiarato che non si dedicherà a Nautilus perché impegnato nella riscrittura dello GNOME Virtual File System, spostando il tutto in glib ed eliminando i vari problemi di vecchiaia e implementazione; inoltre la metà dei cambiamenti viene dal lavoro di Gene Z. Ragan, ex sviluppatore Eazel che appunto nelle due ultime settimane, dopo aver lasciato Apple e per provare qualcosa di nuovo in Dreamworks[1], ha ripreso a scrivere codice per Nautilus. A un ritmo direi impressionante, specie considerando i cambiamenti avvenuti dopo il fallimento di Eazel al codice di Nautilus. Il tempo di tornare in carreggiata e credo proprio che la versione 2.20 sarà spettacolare.
Un altro aggiornamento che spero sia gradito (visto che sto contribuendo anche io) riguarda Epiphany: nuove icone "temabili" in stile Tango. Cosa vuol dire? Che la vostra barra degli strumenti passa da così:
a così:
e che sarà possibile cambiarle nei temi delle icone, basta usare i giusti nomi.
[1] lo sapete, vero che in Dreamworks usano GNOME?
Se poi ci aggiungiamo che il nostro software preferito è rilasciato una volta ogni sei mesi con cambiamenti incrementali invece che ogni 2 o 3 anni con modifiche rivoluzionarie tenute più o meno segrete, allora anche il povero utente medio si unisce al coro gridando: «Ma qui non cambia mai niente!!»
«E invece no», come direbbe Lucarelli in BluNotte. Tutto cambia, in caso contrario appassisce e muore (citazione più o meno volontario da qualche vecchio albo degli X-Men).
Prendiamo ad esempio il file manager Nautilus. La versione di sviluppo parrebbe identica alla versione stabile. Anche il sito appena linkato è fermo ai tempi della versione 2.12. Peccato che in queste ultime 3 settimane (ossia dall'apertura del ramo di sviluppo) ci sono stati i seguenti cambiamenti:
- nuova icona disegnata seguendo lo stile Tango (OK, non è 'sto gran cambiamento, ma fa molto figo, specie rispetto alla vecchia icona)
- uso diretto di Cairo per disegnare i bordi arrotondati nelle etichette delle icone selezionate (che ci crediate o no, fino ad ora l'effetto era realizzato usando un file di immagine PNG con cui creare una maschera)
- rimozione dei metadati di un file (simboli, posizione, ingrandimento dell'icona) quando lo stesso è rimosso esternamente (per esempio con rm)
- "inseguimento" della selezione quando si cambia tipo di ordinamento (attualmente se seleziono un file e poi cambio criterio di ordinamento, il file potrebbe scomparire nella parte non visibile della vista)
- "congelamento" della vista a icone durante il cambio di nome di un file (in pratica non viene aggiornata così da evitare problemi analoghi a quello del punto precedente)
- gestione della scroll well del mouse durante il "rubberbanding" (in italiano: mentre si selezionano file nella vista a icone trascinando il mouse e creando il rettangolo semitrasparente di selezione, è possibile fermare il trascinamento mantenendo premuto il tasto del mouse e continuare la selezione facendo ruotare la rotellina di scorriemento... più facile a farsi che a dirsi....)
- limite a 16 caratteri del pulsante menù di posizione (quello in basso a sinista nelle finestre spaziali)
- nuova infrastruttura di registrazione degli eventi del file manager (niente che serva all'utente, utile invece per gli sviluppatori per capire dove e come eventualmente il programma va in crash)
Allora vi aggiungo un po' di pettegolezzi: nessuno di questi cambiamenti è stato direttamente implementato da Alexander "Capitano, mio capitano" Larsson (leader del progetto) il quale ha pubblicamente dichiarato che non si dedicherà a Nautilus perché impegnato nella riscrittura dello GNOME Virtual File System, spostando il tutto in glib ed eliminando i vari problemi di vecchiaia e implementazione; inoltre la metà dei cambiamenti viene dal lavoro di Gene Z. Ragan, ex sviluppatore Eazel che appunto nelle due ultime settimane, dopo aver lasciato Apple e per provare qualcosa di nuovo in Dreamworks[1], ha ripreso a scrivere codice per Nautilus. A un ritmo direi impressionante, specie considerando i cambiamenti avvenuti dopo il fallimento di Eazel al codice di Nautilus. Il tempo di tornare in carreggiata e credo proprio che la versione 2.20 sarà spettacolare.
Un altro aggiornamento che spero sia gradito (visto che sto contribuendo anche io) riguarda Epiphany: nuove icone "temabili" in stile Tango. Cosa vuol dire? Che la vostra barra degli strumenti passa da così:
a così:
e che sarà possibile cambiarle nei temi delle icone, basta usare i giusti nomi.
[1] lo sapete, vero che in Dreamworks usano GNOME?
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