17 ottobre 2010

Lateralus - Schism

by Beaverton Historical Society
E venne il giorno in cui fu detto:
I've had students who turned in files that they've converted from OpenOffice with formatting problems that affects their grades
e prima di chiedersi «ma cosa hanno preso prima di pronunziare siffatta frase? tre mohito, due caipiroska e un ginger ale?» ci si domandò «ma che vuol dire turned in?»

Ebbene, noi siamo qui per dirimere, senza bisogno che consultiate un dizionario online, giacché noi l'abbiamo fatto per voi. To turn in: consegnare. Beh, ok, parlano di studenti, forse era facile da capire...

Ma noi siamo qui anche per approfondire, scavare, sezionare e ricomporre frase per frase, parola per parola, pensiero per pensiero.

Non si riesce a capire bene, giacché è stato scritto in dimensioni lillipuziane e non ho mica voglia di perdere altre diottrie¹, ma la citazione di sopra esce dalle labbra di qualcuno, forse donna, coinvolta in qualche modo in un ambito scolastico. Piccola nota di colore: tutte le altre citazioni fatte da gran timonieri di industrie sono recitate o registrate con voci maschili. La femmina, si sa, è maestrina.

by Simon Shek
L'evento che si sta descrivendo è più o meno il seguente. Uno studente scrive un documento con OpenOffice.org Writer, lo converte in formato Microsoft Word (chissà quale dei tanti, NdR), lo consegna alla insegnante (femmina, ovviamente, NdR) come compito. L'insegnante apre il documento con Microsoft Word (chissà quale versione, NdR) trova diversi errori nel documento, abbassa di conseguenza il voto al giovine. Il giovine, venuto a sapere del voto basso, espone le sue motivazioni all'insegnante e convengono che non era il compito ad essere errato, ma trattavasi di una o più incongruenze di formattazione. L'insegnante pronuncia la parola magica "estiqaatsi" e il giovane se ne va tenendo il voto basso.

Oddio, certo, ormai sono vecchio dentro e fuori, per cui è possibile che nell'attuale insegnamento delle arti e delle scienze si trattasse anche di una presentazione. Escluderei il foglio di calcolo e il database, dacché in questi casi a fare testo spero tanto sia la validità dei dati e non la formattazione. Spero.

Ma pensiamo al documento Writer per facilità. In fondo si parla di più di uno studente, per cui un cacchio di documento Writer prima o poi qualcuno l'avrà consegnato. Dove è il problema?

Intendo il vero problema, l'ingranaggio che scatta, la mattonella che balla, la cerniera che cigola. È forse OpenOffice.org il problema?

O piuttosto è una visione della vita ottusa e senza sbocchi che mal si addice, anzi che non si dovrebbe affatto avere in qualcuno che si professa insegnante e dovrebbe per questo in un certo qual modo non solo avere una apertura al mondo e alle differenze, ma anche ispirarla nelle giovani menti che per mestiere si trova a far crescere ogni giorno?

Un'altra citazione:
by Emily Barney
[...] each teacher she works with will be equipped and supported to help their students to walk away with the necessary tools to be successful in the academic, social and career environments. She is an educator because she believes that every individual can be successful. 
Chi lo dice? Beh, se si crede a ciò che si legge su Internet, la stessa maestrina di sopra² a proposito di se stessa su LinkedIn (parlando in terza persona...). Per cui, studenti di tutto il mondo, fatevi equipaggiare con lo strumento giusto. A scelta, il vostro cervello o un set di chiavi a brugola in cromo-vanadio in offerta da Castorama.

Sopratutto, non dimentichiamo mai e poi mai quanto possa essere deleterio per la salute psicofisica del fanciullo e del giovine il sistema scolastico italiano che ancora costringe i poverini a fare i compiti a mano e non offre delle pratiche caselle con crocetta.

[1] buciardo che sono...
[2] sì, l'ho letto il nome e ho cercato su goooooogle

1 commento:

skalka ha detto...

Io ritengo assolutamente ridicolo un video/spot del genere. Si potrebbe contestare la quasi totalità delle affermazioni contenute al suo interno. L'utente medio però potrebbe credere ad ogni singola parola e il problema che OpenOffice proprio per gli utenti medi è uno strumento assolutamente più che sufficiente per ogni esigenza immaginabile. La mia ragazza ci scrive regolarmente documenti abbastanza complessi, con note, indici, bibliografia e tutta la messa cantata, e mai ha avuto la necessità di passare a MS Office per portare avanti il suo lavoro. La questione compatibilità esiste di sicuro, ma è davvero ridicolo dare la colpa ad OpenOffice, se pure ci fossero gli estremi per farlo, quando questa benedetta sconosciuta manca anche tra diverse versioni dello stessa suite Microsoft.