22 maggio 2008

Arata Phenomenum

«Solo gli impianti nucleari consentono di produrre energia su larga scala, in modo sicuro, a costi competitivi e nel rispetto dell'ambiente»
No, sul serio, ma gli ingegneri e i fisici nucleari che ne pensano? Concordano su tutto?

Perché io tecnicamente non sono ingegnere e nemmeno dottore, ma il mio bell'esame di Interazione bioelettromagnetica me lo ricordo bene. Eravamo a radiazioni con lunghezze d'onda mooooolto più grandi, ma dopo un semestre, centinaia di formule e pagine la conclusione era:
OK, mettiamo da parte la questione SAR¹ che deve essere minore di un tot, per tutto il resto non sappiamo un bel niente di come la radiazione elettromagnetica interferisce con la cellula, figuriamoci con un gruppo di cellule correlate tra loro, anzi i dati che abbiamo mica sono tanto confortanti². Però in assenza di esperimenti galileiani o modelli validi diciamo che tutto va bene sennò non ci assumeranno mai alla Nokia.
Parliamo di altro, lo so, ma in fondo il problema è simile. A meno che, come in una storica puntata di Futurama non mettiamo rifiuti napoletani e scorie radiottive su un bel razzo e lo inviamo nello spazio...

[1] Tasso di Assorbimento Specifico, per dirla in altro modo la quantità di energia che entra nel corpo considerando la natura dell'onda elettromagnetica, la transizione di fase e le proprietà del dielettrico... non avete capito? OK mettiamola così: se portate il cellulare in tasca, se il raggio dei vostri testicoli è opportunamente relazionato alla frequenza di funzionamento del cellulare stesso e se la materia di cui sono fatti è di un certo tipo, i gioiellini potrebbero finire con lo scaldarsi troppo a causa di un picco nella curva Assorbimento/frequenza.

[2] Leggi: alterazioni che vanno dalla modifica delle reazioni che governano il funzionamento della membrara cellulare fino a effetti sul nucleo, magari temporanei e reversibili, ma non è mai detto...

PS il titolo non è la solita cazzata, google sa tutto...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Impressionante, speriamo non la proibiscano con le solite ragioni assurde. un grande samurai al servizio dell'umanità, mi sono commosso.

Anonimo ha detto...

D'accordissimo su tutto quanto. In molti obiettano che comunque le centrali le abbiamo sul confine, oltr'Alpe. Ma la questione preoccupante non è quella legata alla sicurezza della centrale stessa, ma allo smaltimento delle scorie. Proprio oggi leggevo sul giornale di come, secondo fonti ambientaliste, in Italia ci sarebbero ancora 25.000 (venticinquemila) metri cubi di rifiuti radioattivi da "smaltire" (leggi "scavare un buco e buttarceli dentro") prodotti dalle nostre centrali! E visto come siamo bravi noi altri a smaltire i rifiuti...