7 novembre 2005

Indovina chi viene sulla rete?

La necessità di un sito [omissis1] non risponde all'esigenza di avere comunque il "mezzo" nuovo ma potrebbe costituire una adeguata risorsa nella pianificazione [omissis2] per raggiungere gli obiettivi che tale progetto [omissis3] ha in sé. I vantaggi di un sito virtuale, nella logica specifica della interazione e della connessione, possono migliorare la vita ordinaria di una comunità [omissis4] in ordine alla circolazione di informazioni e al reperimento delle fonti documentali, alla comunicazione tra gruppi e singoli, alla collaborazione a distanza, alle scelte formative con l'e-learning e così via.

Avete letto questo brano? Sembrerebbe una qualche giustificazione di un manager al consiglio degli azionisti o alla riunione di team per giustificare le spese per un nuovo sito web. OK, alcuni passaggi sono un po' sfumati (che cosa è un sito virtuale? cioè esistono anche siti web reali? e poi "la logica specifica della interazione e della connessione"??????????). Sembrerebbe. Ma come bene insegnano gli antichi l'apparenza inganna.

Basta infatti recuperare gli omissis da me sapientemente rimossi per avere il testo completo. Eccoli qui:
  • [omissis1] parrocchiale o diocesano
  • [omissis2] pastorale
  • [omissis3] pastorale
  • [omissis4] eccelsiale (sia essa parrocchiale o diocesana)


Li avete "virtualmente" reinseriti al loro posto? Avere "virtualmente" riletto il brano? Bravi, è il momento di cantare a squarciagola! Ramaya! Ramaya.... Ehm, scusate, avevo il Pippero come sottofondo musicale... Sì, avete indovinato: si tratta della motivazione della necessità per le parrocchie cattoliche italiane di fornirsi di un proprio sito web. L'intervista completa a Monsignor Mazza la trovate su ZeusNews. Stupendo. Stiamo per assistere alle missioni sul web. Ed io che pensavo di poterci trovare solo siti satanisti, pornopedo e di terroristi filoislamici... A proposito, ma qualcuno ha un qualche URL di siti di tal guisa? Vada per il mio primato di non aver mai usato IRC in 10 anni di connessione alla rete, ma prima che il Ministero degli Interni li chiudano tutti, vorrei vedere se esistono o se sono solo leggende metropolitane.

Ma torniamo al nostro Monsignore:

[...] in ragione dei criteri di affidabilità e di sicurezza occorre predisporre una pianificazione attenta che oltre alle risorse materiali sappia individuare risorse umane all'altezza di garantire una certa continuità. La CEI su questo versante, da un decennio ormai, ha costruito software e ambienti virtuali dedicati principalmente ai presidi istituzionali sul territorio nazionale. Alle parrocchie e diocesi si chiede di individuare chi possa, con efficacia e in piena sintonia con le scelte della comunità stessa, dare continuità e "sagomare" tali risorse per le diverse esigenze.

La CEI ha costruito software?????? Cavolo! Di che tipo? Dove lo si può trovare? Quali sono le richieste di sistema? E soprattutto: con che licenza? No perché, se la CEI di cui parliamo è la comunità episcopale italiana, allora sarebbe veramente buffo ed ironico se fosse una licenza proprietaria. In fondo le prime comunità cristiane vivevano nella comunione di beni, magari il concetto potrebbe essere esteso a SW ed algoritmi, anche se 2000 anni di storia fanno cambiare idea un po' su tutto.

P.S. leggete l'articolo di ZeusNews. Non ci si capisce una mazza, ma è divertente sapere che esiste il WeCa (e io non vi dico cos'è :-P)

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